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Come si mangia a La Palta, il ristorante di Isa Mazzocchi, Chef Donna 2021

Come si mangia a La Palta, il ristorante di Isa Mazzocchi, Chef Donna 2021

Un’ex-osteria che diventa meta gourmet, in una frazione del Piacentino. L’ennesima bella storia di provincia, firmata questa volta da Isa Mazzocchi: cuoca cresciuta sul territorio ma attenta al mondo. Ci siamo seduti alla sua tavola. Ottima

La grandezza della cucina italiana è in provincia. Ci sono ottimi ristoranti anche nei maggior centri urbani – a partire da Milano – ma è nei fuori porta (più o meno lontani) che si trova l’eccellenza. Quella storica, quella creativa ma soprattutto quella che riesce a rispettare il passato ma lo porta nel futuro. «In chiave critica e non nostalgica» sottolineerebbe Massimo Bottura che su questa visione ha costruito inizialmente la sua incredibile carriera. E figlia dell’Emilia è anche Isa Mazzocchi, vincitrice del premio Michelin Chef Donna 2021 by Veuve Clicquot. Entra in un albo d’oro importante, a 53 anni: anche questo ha un forte significato, perchè appartiene alla generazione ‘di mezzo’ a differenza dei talenti che l’hanno preceduta come Marianna Vitale o Martina Caruso e hanno trovato una strada meno impervia. Lei invece si è costruita una valenza di cuoca quando era un lavoro poco dignitoso, spesso ereditato da madri o nonne per casualità. L’unico riferimento erano miti lontani come Nadia Santini, Annie Feolde e Luisa Valazza: oggi le giovani possono crescere in ben 42 locali stellati al femminile. Non c’è paragone, a pensarci bene.

Allieva di Georges Cogny

Altra peculiarità: Isa è arrivata alla fama lavorando dal 1989 in una minuscola frazione di Borgonovo Valtidone, in provincia di Piacenza. Storia di provincia, italianissima: l’osteria di famiglia, riferimento per Bilegno perchè vendeva (e vende tuttora) sali e tabacchi, che si trasforma stagione dopo stagione in un ristorante di livello, senza slegarsi dal territorio anzi esaltandolo. Aiutata dalla ‘sua’ famiglia: la sorella Monica che regna sulla sala, il marito Roberto che vigila su una delle migliori cantine emiliane: 800 etichette dai Colli Piacentini al mondo. Perchè a La Palta si è sempre guardato fuori e avanti, anche e soprattutto per il carattere anticonformista di una cuoca che sostanzialmente ha fatto un solo passaggio importante, quello alla scuola di Georges Cogny. Un francese innamorato del Piacentino e grande protagonista della scena culinaria, negli anni ’80 con l’Antica Osteria del Teatro. Per la cronaca, ci è passato pure Bottura.

Cucina di grande personalità

Il menu de La Palta rispecchia il carattere della Mazzocchi: un’alternanza di creatività, tradizione reinterpretata con un tocco di irriverenza e solidi piatti di una volta. Una cucina senza regole se non quella del rispetto per il suo territorio, le materie prime e l’equilibrio dei sapori. Nei suoi piatti c’è la terra piacentina, unita a uno sguardo sul mondo e ai suoi influssi: per capirsi, nella carta del momenti ci sono i Tortelli Piacentini con la coda al verde di stagione e i Ravioli di riso tra Oriente e Occidente. Entrambi intensi, ugualmente eleganti. «Vedo la mia cucina come una follia, quella di poter offrire e presentare portate particolari e impensabili, osservando con piacere che la clientela continua ad appoggiare le mie scelte. Tante volte in passato abbiamo visto i clienti sedersi al tavolo e rialzarsi poco dopo aver consultato il menu, sorpresi di non poter mangiare una cucina tipica. Oggi non è più così» spiega la chef-patronne.

Chef Isa Marzocchi (ph Andrea Moretti)

Stellata dal 2012

La stella Michelin è arrivata nel 2012, una conquista giorno per giorno. E’ una stella estremamente godereccia, lo si capisce quando arriva – immancabile – un assaggio di una clamorosa Coppa di San Carlo, stagionata 16 mesi. I suoi primi signature dish sono stati i Tortei di pisarei ripieni di anolini o il Ravioli di ravioli in sei stagionature di Parmigiano Reggiano (foto in apertura). Ma è pure una cucina che presenta piatti ricercati nella preparazione, negli accostamenti, nei giochi cromatici, ma dal sapore pieno e corposo che non scivola mai nell’esercizio di stile. Attenta al pesce d’acqua dolce (il Toast di pesce gatto arrostito, cotto, crudo e gelato di piselli o il Filetto di trota con pisarei al gusto di gamberi di fiume e spinaci) come alle carni nobili o povere: Petto di faraona “Mille spezie” con carote nostrane alla senape ma anche una sorprendente Asina marinata al pepe, radicchio, pere ghiacciate e grissini bruciati.

Sei nelle mie mani

Nei piatti c’è anche la ricerca del contrasto piacevole (Tagliolini lumache e ortiche, Risotto asparagi e limone candito, Lingua alle fragole) come la golosità finale della serie di dessert: Morbido ai 3 cioccolati, frolla salata, erbe e fiori di campo; Girella ai fiori di sambuco con stracciatella agli asparagi e melissa; Zuppa di nespole con gelato al Vin Santo di Vigoleno e tortelli fritti al latte… Si sceglie alla carta o ci si affida al sorriso di Isa che vuole raccontarsi nel degustazione a mano libera che ha un nome simpatico quale ‘Sei nelle mie mani’: sei piatti a 85 euro (e pure su questo, complimenti). Morale, starete benissimo a La Palta dopo questo meritato premio come si stava benissimo sino a ieri. E’ il regno di una ‘signora’ che ama ristorare nel senso totale della parola, è l’Italia del buon gusto (non solo a tavola), è la nostra provincia che non passerà mai di moda. Per fortuna.

Polpette di cavolfiore al forno

Polpette di cavolfiore al forno

“Piove, piove, la gatta non si muove,

si spegne la candela, si dice buonasera 

si accende il lumicino, si dice buon mattino”

Una filastrocca che mi è venuta in mente ieri mattina appena alzata e che mi ha accompagnato tutto il giorno a mo’ di tormentone.

Pioggia o non pioggia vi lascio un’idea per il pranzo o per la cena e chissà magari adesso il tormentone l’ho passato a voi.

Ingredienti

500 gr di cimette di cavolfiore già lavate
1 uovo intero
40 gr di formaggio grana grattugiato
30 gr circa di pane grattugiato
sale e pepe
prezzemolo tritato

per impanare
30 gr circa di pane grattugiato
olio per ungere

Procedimento

Lessare
per circa 20 minuti in
acqua salata, le cimette di cavolfiore ( devono
essere morbide ma non spappolarsi). Una volta pronte tamponarle
delicatamente e metterle in una ciotola abbastanza capiente. Con la
forchetta schiacciare le cimette fino a renderle una purea( se
contenessero ancora residui di acqua, scolatele). 

Aggiungere l’uovo leggermente sbattuto, il sale, il pepe e il formaggio grana ed infine il pane grattugiato.

Unire
il prezzemolo tritato e mescolare bene; si deve ottenere un composto
omogeneo, se dovesse risultare troppo morbido aggiungere ancora
pangrattato.

Formare le polpette,
passarle nel pane grattugiato e adagiarle sulla teglia foderata con
carta forno. Ungere le polpette con un filo di olio.

Infornare a 200°C per una ventina di minuti o fino a doratura, girandole a metà cottura.

5 ricette (e qualche consiglio)

5 ricette (e qualche consiglio)

L’arista è una carne molto saporita e versatile, ma anche un po’ difficile da cuocere perché può restare un po’ secca. Ecco i trucchetti per prepararla al meglio

L’arista, il taglio di carne che corrisponde alla schiena del maiale, può essere cotta in padella o al forno, intera o a fette: l’importante è che sia ben condita con vino, brodo, latte o altri accompagnamenti perché il rischio è soprattutto quello che rimanga dura e secca. Non va cotta né troppo, né troppo poco.
Se la tagliate a fette state attenti allo spessore che deve essere di circa 2 cm.
Se invece la cuocete intera ricordate di legarla con lo spago o con una rete, a meno che non sia avvolta da salumi o farcita, e lasciatela riposare una volta cotta avvolgendola con la carta argentata.
Dopo questi piccoli consigli, ecco qualche idea per cucinarla e servirla

Ricette in padella

Arista al latte

Per un ottimo risultato e un successo assicurato, questa è la ricetta ideale perché la carne cotta nel latte resta morbidissima e saporita.
Per preparare l’arista al latte salate il pezzo di carne massaggiandolo e poi cuocetelo con olio extravergine di oliva in una casseruola alta con un rametto di rosmarino.
Una volta rosolata, aggiungete il latte intero fino a metà della sua altezza e continuate la cottura con un coperchio fino a quando il liquido non si sarà addensato.
Non vi suggeriamo di aggiungere fecola o farina perché il condimento è già abbastanza cremoso.
Una volta pronta la carne lasciatela riposare e tagliatela a fette. Filtrate il sughetto e versatelo sopra.
Questa ricetta piace molto ai bambini ed è ottima servita con un purè di patate.

Arista con prugne e Porto

Questa è una ricetta che fa fare sempre una gran figura perchè molto bella e ricca da servire.
Utilizzate fette di arista per una cottura più rapida e per mantenere la carne morbida.
Rosolatele con olio e rosmarino in una padella larga e abbastanza alta e poi sfumate con il vino Porto.
Aggiungete poi delle cipolline borratane e delle prugne secche denocciolate e abbassate la fiamma per cuocere altri 15 minuti circa.
Aggiungete se necessario acqua o brodo. Il contorno perfetto sono delle verdure arrostite glassate con il miele.

Ricette al forno

Se volete cuocere l’arista al forno prima di tutto utilizzate il pezzo intero e ricordate di condirlo con olio e brodo in abbondanza perché la carne deve cuocersi nel liquido. Potete il alternativa utilizzare anche il vino bianco insieme a olio e acqua oppure il latte.
La cottura in forno deve essere abbastanza lunga e a temperatura non molto alta. Per un pezzo di arista da 500 g cuocete per circa due ore a 160°.
L’accompagnamento ideale per un’arista cotta in forno? Certamente le patate, da aggiungere a metà cottura affinché si insaporiscano con tutti i succhi della carne.

Arista avvolta nella pancetta

Sempre in forno potete cuocere l’arista dopo averla avvolta con fette di pancetta.
Prima passatela in padella per rosolarla, sfumatela con del vino bianco e cuocetela per 40 minuti circa. Poi passatela in forno per far colorire la pancetta.
Per dare più sapore alla carne e renderla più morbida potete utilizzare il lardo che praticamente si scioglierà in cottura.
Il contorno ideale sono delle semplici verdure grigliate o delle patate rosolate in padella con erbe aromatiche.

Arista in crosta

Bellissima da portare a tavola per un’occasione speciale è l’arista in crosta di pane o pasta sfoglia.
Il primo passaggio è la cottura in padella nella maniera più classica, poi una volta raffreddata avvolgetela con la pasta di pane o con un rotolo di pasta sfoglia e cuocetela in forno finché la crosta non sarà dorata.
Con questo tipo di cottura la carne diventa saporita e gustosa, ma con una crosta croccante all’esterno.
Il contorno ideale sono le patate duchessa, eleganti e belle da servire proprio come l’arista in crosta.

Arista farcita con le mele

Una ricetta deliziosa e facile da preparare anche se non lo direste mai perché si presenta in maniera molto originale.
Per prima cosa incidete l’arista realizzando delle fette spesse, ma senza arrivare alla base. Devono essere come delle tasche.
Mettete all’interno di ogni fessura una fettina di mela annurca e una di lardo.
Cuocete l’arista con olio evo e una noce di burro in una casseruola alta e lunga insieme alla cipolla e alle carote tagliate grossolanamente.
Sfumate con il brandy e poi continuate la cottura aggiungendo di tanto in tanto del brodo vegetale.
Il fuoco deve essere medio-basso e va sempre tenuto il coperchio sulla casseruola. Come contorno potete utilizzare proprio le cupole e le carote cotte con la carne, per questo vi consigliamo di utilizzare cipolle borretane e pezzi di carota abbastanza grandi.

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