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» Marillenknödel – Ricetta Marillenknödel di Misya

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Lavorate il burro leggermente ammorbidito con ricotta e uovo fino ad ottenere una crema.
Aggiungete farina e semolino e lavorate fino ad ottenere un impasto omogeneo e compatto, solo leggermente appiccicoso.
Coprite con un canovaccio e lasciate riposare per 2 ore in modo che finisca di rassodarsi.

Nel frattempo, lavate e asciugate le albicocche, apritele, eliminate il nocciolo, sostituitelo con una zolletta di zucchero (o 1 cucchiaino di zucchero), richiudete con l’altra metà e fate riposare anche queste per 2 ore.

Riprendete l’impasto, dividetelo in 8 pezzi uguali, schiacciate ogni pezzo fino ad ottenere una sfoglia abbastanza grande da contenere 1 albicocca.
Chiudete ogni pezzo di impasto intorno a 1 albicocca, lavorandolo per formare una pallina.
Portate a bollore dell’acqua in un pentolino, calate gli gnocchi e fateli cuocere per circa 7 minuti, girando delicatamente di tanto in tanto per evitare che si attacchino.

Nel frattempo fate tostare il pangrattato in una padellina antiaderente con zucchero, cannella e burro, senza farlo bruciare o caramellare troppo.

Una volta scolati gli gnocchi, passateli immediatamente nella panatura.

I marillenknödel sono pronti: spolverizzateli di zucchero a velo e serviteli con una crema dolce.

Notte di san Lorenzo: grigliata con il naso all’insù?

Notte di san Lorenzo: grigliata con il naso all'insù?

Nella notte di san Lorenzo tutti incantati dalla magia del cielo: fra romanticismo, amicizia, poesia e buon cibo

Chi non ha espresso almeno una volta nella vita un desiderio guardando le stelle cadenti nella notte di san Lorenzo?
Come ogni anno, cielo sereno permettendo, saremo con il naso all’insù a guardare lo spettacolo della natura, quella natura extraterrestre che un po’ ci affascina per il suo aspetto romantico, un po’ ci incanta come fosse una magia, un po’ ci spaventa perché ci fa sentire piccoli piccoli al cospetto di un’immensità che non riusciamo neppure a pensarla per quanto è vasta.

E quindi uscimmo a riveder le stelle

Sì, perché se la nostra casa non è certo un inferno (nonostante le alte temperature estive) sarebbe comunque un’offesa alla natura meravigliosa che ci circonda non uscire per godere di uno dei suoi spettacoli migliori. Come sempre, il consiglio è quello di sottrarsi all’inquinamento luminoso e cercare quindi un luogo buio. Ecco allora che per osservare il fenomeno delle stelle cadenti la prima cosa da fare è scappare dalle città. Una serata in campagna o in spiaggia o, meglio ancora, in montagna, potrebbe anche essere l’occasione per fare una grigliata in compagnia di amici o parenti. Non dimenticate un prodotto, possibilmente naturale, che vi protegga dalle zanzare, soprattutto al tramonto.

Cosa sono le stelle cadenti del 10 agosto?

In realtà non sono stelle cadenti, come comunemente le chiamiamo, ma piogge di meteore, cioè flussi di detriti lasciati dal passaggio di comete e asteroidi. Nella notte del 10 agosto (ma non solo in quella) la Terra, nel percorrere la sua orbita intorno al Sole, attraversa le Perseidi, che altro non sono se non uno sciame meteorico lasciato dalla cometa Swift-Tuttle.

Una notte di poesia

Uno dei più grandi poeti italiani del secolo scorso, Giovanni Pascoli, ispirato dalla grandezza di questo evento celeste, ci ha fatto dono di questi meravigliosi versi che compongono la poesia 10 agosto. 

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto:
l’uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena de’ suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono…

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh!, d’un pianto di stelle lo innondi
quest’atomo opaco del Male!

Un augurio…

…quello di La Cucina Italiana: che le vostre vacanze siano indimenticabili e i vostri desideri esauditi!
Peace & love.

Strano ma vero, questi cibi sono illegali negli Stati Uniti

Strano ma vero, questi cibi sono illegali negli Stati Uniti

Strano ma vero, questi dieci alimenti sono considerati illegali negli Stati Uniti: dagli ovetti Kinder al foie gras fino al formaggio sardo casu marzu

Negli Stati Uniti la FDA (Food and Drug Administration) ha la responsabilità di garantire che il cibo che viene acquistato nei ristoranti e nei supermercati non sia dannoso per la salute dei consumatori. Nel corso degli anni l’associazione ha quindi stilato una lista di alimenti nocivi e quindi bannati negli Stati Uniti, di cui è considerata illegale tanto la vendita quanto l’importazione dall’estero. Andiamo allora a scoprire, tra cibi americani e altre specialità straniere, dieci tra i cibi che non sono ammessi negli Stati Uniti, compreso il nostro formaggio sardo casu marzu.

1. Uova Kinder Surprise

A sorpresa, è proprio il caso di dirlo, l’elenco comprende anche gli Ovetti Kinder, uno dei dolcetti al cioccolato più amato dai bambini italiani. Secondo una legge statunitense, infatti, il cibo commestibile, causa rischio di soffocamento, non può contenere al suo interno prodotti non commestibili, come in questo caso il famoso ovetto di plastica contenente la sorpresa. L’unica eccezione, a partire dal 2017, è stata fatta per la versione estiva della merendina Kinder, un prodotto che presenta cioccolato e sorpresa accuratamente separate e pensato dalla Ferrero anche per approdare nel mercato statunitense.

2. Casu Marzu

Un po’ meno sorprendente è la presenza del casu marzu, il cosiddetto “formaggio con i vermi” sardo, la cui produzione e vendita è per ora vietata anche in Italia. Questo formaggio con le larve, dal sapore decisamente caratteristico e leggermente piccante, in Italia è talvolta venduto sottobanco, ma è introvabile negli Stati Uniti

3. Olio di sassofrasso

Questa pianta arbustiva, tipica del Nord America, è nota fin dai tempi dei nativi americani poiché dalla sua corteccia, una volta utilizzata per curare malattie quali febbre e reumatismi, si ricava un olio essenziale impiegato per saponi e per aromatizzare drink. Diversamente, l’olio di sassofrasso contiene sostanze chimiche, tra cui il safrolo, che sono considerate nocive e cancerogene, e per questo il prodotto è bannato fin dagli anni ‘60.

4. Frutta ackee

L’ackee è un frutto di origine africana è particolarmente amato in Giamaica, dove non solo è considerato il frutto nazionale ma è anche alla base di una delle ricette tradizionali più amate. Ebbene, questo frutto dalla forma bizzarra che ricorda quello di un cervello più in realtà essere estremamente pericoloso. Se consumato acerbo, infatti, rilascia una tossina che può causare forme di intossicazioni piuttosto gravi, con sintomi quali vomito e disidratazione, e in alcuni casi portare addirittura al coma o alla morte. L’importazione di questo frutto è stata bandita dalla FDA nel 1973, ma è ancora possibile acquistare frutta in scatola o surgelata, accuratamente controllata.

5. Assenzio

Questa bevanda alcolica è stata del tutto vietata negli Stati Uniti, mentre a partire dal 2007 il governo ne ha consentito l’importazione solo a patto che non contenga il famoso principio psicoattivo allucinogeno.

6. Haggis

Gli amanti della cucina scozzese residenti o in viaggio negli Stati Uniti saranno certamente delusi dallo scoprire che l’haggis, uno dei piatti tipici in Scozia, è vietato nel territorio americano. Questa ricetta consiste in una zuppa contenente pezzetti di organi interni vari di pecora uniti a fiocchi di avena, cipolla tritata, strutto, brodo, spezie varie e sale, il tutto fatto bollire all’interno dello stomaco dell’animale, e sebbene gli ingredienti possano fare un po’ impressione, nella madre patria è considerata una prelibatezza. A renderlo però un piatto bandito in America è la presenza del polmone di pecora, considerato un organo non commestibile e pericoloso per via delle possibili patologie croniche degenerative di cui l’animale può essere colpito.

7. Pesce palla

Questo pesce, anche noto come “fugu” è vietato in quasi tutto il territorio statunitense, così come in molti paesi del mondo, poiché se maneggiato nel modo sbagliato durante la preparazione la tossina estremamente velenosa (tetrodotossina) contenuta nella pelle e in alcuni organi può fuoriuscire e contaminare il piatto, rendendolo di fatto talmente tossico da poter causare la morte. In Giappone il fugu è invece una specialità, ed è preparato soprattutto sotto forma di sashimi.

8. Foie gras

Un altro piatto tradizionale straniero, in questo caso una prelibatezza francese, è vietata in quasi tutti gli Stati Uniti, ovvero il famoso patè di fegato d’oca o di anatra. Il motivo in questo caso è il trattamento non etico delle oche  durante la preparazione; queste vengono infatti immobilizzate e alimentate forzatamente attraverso dei tubi, così da farne ingrossare le dimensioni del fegato.

9. Latte non pastorizzato

Il latte crudo non pastorizzato è notoriamente un alimento potenzialmente pericoloso, poiché non soggetto al processo di rimozione di microbi tossici. Nonostante il rischio microbiologico, il latte crudo è in vendita in diversi paesi tra cui l’Italia, dove è acquistabile anche presso distributori automatici, ma è vietato negli Stati Uniti.

10. Bushmeat

A stupire decisamente meno, all’interno dell’elenco dei cibi bannati dall’FDA, è la carne di animali cacciati e macellati in Africa, compresi gorilla, antilopi ed elefanti. L’importazione è vietata non solo perché può portare malattie mortali ma perché ne incoraggia il commercio illegale.

 

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