Tag: antipasti sfiziosi

Omocisteina alta, cosa cucinare – La Cucina Italiana

Omocisteina alta, cosa cucinare - La Cucina Italiana

Cosa prediligere nei menù per abbassare il valore dell’omocisteina? Ecco i cibi che possono essere d’aiuto e come abbinarli per un pranzo equilibrato

Basta un semplice esame del sangue per misurare l’omocisteina. Chi ha valori elevati ha un maggiore rischio di sviluppare disturbi cardiovascolari, compresi ictus e infarto. «Un consumo esagerato e frequente di cibi di provenienza animale e la carenza di alcune vitamine nella dieta quotidiana possono aumentare i livelli di questo aminoacido nel sangue e favorire lo sviluppo di disturbi che mettono a rischio la salute», spiega la nutrizionista Valentina Schirò, specializzata in scienze dell’alimentazione. Una concentrazione elevata di omocisteina è infatti un fattore di rischio per il cuore e le arterie. Tra i principali fattori che possono farla aumentare ci sono le cattive abitudini alimentari. «Una dieta ricca di alimenti di provenienza animale o, al contrario, del tutto priva può farne aumentare i valori», dice l’esperta, che qui spiega cosa cucinare a pranzo in caso di omocisteina alta.

Mai senza insalata

«La prima strategia da adottare a tavola per abbassare i livelli nel sangue dell’omocisteina è privilegiare nei menù ricette e piatti a base di verdure a foglia», dice la nutrizionista Valentina Schirò. «A pranzo sì quindi alle classiche insalate a base di lattuga, rucola, radicchio. Sono delle ottime fonti di acido folico e altre vitamine del complesso B che hanno un ruolo protettivo nei confronti della salute del cuore e delle arterie».

 Privilegiate  pesce e legumi

«Il pesce è un alimento amico della salute cardiovascolare e anche per chi soffre di omocisteina elevata può rivelarsi un ottimo alleato a tavola. Oltre a essere una fonte straordinaria di acidi grassi essenziali, fornisce vitamine del complesso B che aiutano a tenere bassi questo valore».  «Per abbassare i livelli di omocisteina, meglio consumare la carne solo un paio di volte a settimana, prediligendo quella magra di pollo e di tacchino e sostituendola nei menù con i mix a base di cereali integrali e legumi secchi come lenticchie, fagioli, ceci. Il classico piatto di pasta e fagioli oppure lenticchie assicura vitamine del gruppo B e proteine simili a quelle della carne, ma con ridotto contenuto di grassi e colesterolo», dice l’esperta.

Omocisteina alta: tre esempi per il menù di mezzogiorno

1) Petto di tacchino agli aromi con insalata mista condita con olio extravergine d’oliva, pane di segale integrale.

2) Trota al forno, verdure di stagione grigliate condite con olio extravergine d’oliva, pane integrale.

3) Quinoa con ceci, insalata di rucola e radicchio condita con olio extravergine d’oliva, pane integrale.

Giuggiole, ricette dolci e salate

Giuggiole, ricette dolci e salate

Questo frutto dimenticato può essere al centro di diverse preparazioni: dal famoso ‘Brodo di Giuggiole’ alla marmellata, senza dimenticare il risotto con le salsicce

Le giuggiole spesso vengono definite ‘il frutto dimenticato‘. Quasi impossibili da trovare al supermercato, è più probabile che siano presenti nelle bancarelle dei fruttivendoli rionali. Eppure sono frutti dolcissimi che si prestano a varie ricette, anche sorprendenti. Eccone alcune:

Risotto alle giuggiole

Questa ricetta è semplicissima. Si tratta infatti di un classico risotto fatto con cipolla soffritta e brodo aggiunto progressivamente. Ma quando il risotto sarà pronto, ecco il momento del tocco creativo dello chef. Basterà infatti aggiungere le giuggiole ridotte in pezzetti e del formaggio saporito a tocchetti a piacere. Un suggerimento: per un risotto autunnale ancora più gustoso potete aggiungere la zucca, che in questo caso va fatta cuocere col riso e non aggiunta succesivamente.

Rotolo salato con le giuggiole

Ottima idea per un secondo piatto o per un antipasto. In una ciotola mescolate salsicce rosolate a pezzi, uva, giuggiole e pane grattugiato (per assorbire l’umidità del composto). Il tutto va semplicemente adagiato al centro di un rotolo di pasta sfoglia che andrà poi “chiuso” come fosse uno strudel e infornato.

Marmellata di giuggiole

La marmellata di giuggiole è una delle preparazioni classiche da fare con questo frutto dimenticato. La ricetta è più o meno quella di una marmellata classica e sono necessarie giuggiole molto mature, che vanno pulite, denocciolate e poi aggiunte ad una soluzione di acqua e zucchero in una pentola. Al composto va unita la buccia di un limone a pezzetti e il suo succo. Dopo mezz’ora le giuggiole vanno frullate o passate nel passaverdura e ridotte in purea. Infine devono tornare sul fuoco per un’altra mezz’ora.

Brodo di giuggiole

E come dopocena da degustare con il dolce o come digestivo ecco come preparare il “brodo di giuggiole”, il proverbiale liquore a bassa gradazione alcolica e dal sapore amabile. Per realizzarlo è necessario far appassire le giuggiole mature che poi vanno messe in una pentola a bollire per un’ora e mezza con uva rossa, zucchero e acqua. Dopo una decina di minuti aggiungete le mele cotogne e quando l’acqua sarà evaporata del vino rosso. Basterà quindi passare il composto al setaccio e lasciarlo raffreddare.

» Spiedini con uova di quaglia

Misya.info

Innanzitutto mettete le uova in una casseruola, coprite con acqua abbondante, portate ad ebollizione e cuocete per circa 4-5 minuti dall’ebollizione, quindi sgusciatele e lasciatele raffreddare.

Assemblate i vostri spiedini, alternando a piacere pomodorini, uova, olive e salmone.

Tutto qua: gli spiedini con uova di quaglia sono pronti, non vi resta che servirli.

Proudly powered by WordPress