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Malinconia autunnale? Suggerimenti per combatterla a tavola

La Cucina Italiana

In autunno fa buio già nel pomeriggio e le giornate più corte spesso portano con sé sensazioni di tristezza, stanchezza, apatia. Insomma, una malinconia autunnale che non solo riduce l’energia, ma influenza addirittura i comportamenti a tavola. Uno studio ha messo in evidenza che le persone che nella stagione autunnale si sentono tristi e giù di morale, con le giornate più corte tendono a mangiare di più e in prevalenza cibi amidacei e zuccherini, come dolci, pizza e prodotti da forno. Alimenti ricchi di glucidi che, consumati in modo eccessivo nella dieta quotidiana, aumentano il rischio di sovrappeso e di avere a che fare con tanti altri problemi di salute, comprese l’ansia e la depressione. «Per combattere la tristezza delle giornate più corte, la cosiddetta malinconia autunnale, può essere utile limitare il consumo di questi alimenti e mettere in tavola ingredienti ricchi di sostanze nutritive, compresi gli antiossidanti, che fanno sentire carichi e motivati, perché regolano le capacità mentali e le emozioni, influenzando l’umore», dice la nutrizionista Valentina Schirò, che spiega come combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola.

Mangiate più funghi e sottaceti

«In autunno la minore esposizione alla luce del sole favorisce un calo della sintesi della vitamina D, fondamentale per l’umore perché contribuisce alla produzione del neurotrasmettitore del benessere per eccellenza, la serotonina», dice la nutrizionista Valentina Schirò. Per favorire la produzione è un’ottima idea fare ogni giorno una passeggiata di almeno 10 minuti all’aperto e mettere in tavola risotti e primi a base di funghi. «Quest’ultimi insieme a sardine, aringa, acciughe, pesce spada, salmone, sgombro e uova ne sono le fonti alimentari migliori». Ma per combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola e risollevare il morale è un’ottima idea anche aggiungere a piatti e pietanze qualche sottaceto. «I capperi e in generale le verdure e gli ortaggi fermentati rafforzano i microbi benefici dell’intestino che attraverso la produzione di neurormoni aiutano a contrastare la malinconia».

Aggiungete la frutta a contorni e insalate

Un’altra strategia utile per combattere la tristezza delle giornate più corte a tavola è cercare di inserire nei menù piatti a base di verdure e ortaggi di stagione. «La scarola, i cavolfiori, la zucca e tanti e tanti altri vegetali del periodo sono ricchissimi di vitamine, minerali e antiossidanti, utili al sistema nervoso. Sono poi una fonte eccezionale di fibre che nutrendo la flora batterica intestinale contribuiscono all’equilibrio del sistema nervoso», dice la nutrizionista Valentina Schirò. I broccoli conditi con olio extravergine d’oliva, ad esempio, sono perfetti con l’aggiunta di frutta secca, come noci e mandorle, per realizzare un delizioso contorno da abbinare a un secondo a base di carne di pollo o di tacchino oppure a delle uova. «Un menù di questo tipo assicura aminoacidi essenziali per la formazione di proteine nobili e grassi, mono e polinsaturi che, oltre a rendere il pasto molto saziante, contrastano il cattivo umore. Anche l’aggiunta di frutta fresca nell’insalata ad esempio è un’ottima strategia per assicurarsi un buon apporto di vitamine. Quale scegliere? «I chicchi di melagrana, ad esempio, sono una miniera di antociani, vitamina C e altri potenti antiossidanti. Abbinati a ortaggi come la rucola permettono di mettere in tavola un mix semplice e veloce da preparare, ma ricco di nutrienti che danno energia e sostengono l’umore».

Scegliete spuntini a base di cibi croccanti 

A scanso di equivoci non parliamo di patatine e altri snack ultraprocessati che è meglio evitare oppure consumare una volta ogni tanto, ma di cibi croccanti capaci di regalare, grazie al loro rumore fragrante sia ai nutrienti di cui sono ricchi, una sensazione di serenità. «I ceci tostati, ad esempio, sono lo spuntino ideale nelle giornate più corte. Saziano e ricaricano di minerali che aiutano a combattere lo stress». Sì anche ai semi di zucca, che si possono consumare da soli oppure aggiungere ad esempio ai frullati. «Sono un vero e proprio integratore naturale di grassi essenziali, zinco, triptofano e magnesio, nutrienti la cui carenza può favorire tristezza e cattivo umore».

Malinconia autunnale
Risotto alle castagne con porro e salvia fritti

La castagna, regina dell’autunno, racchiusa nel suo riccio pungente, fa subito venire in mente passeggiate nei boschi, venditori ambulanti che offrono fragranti caldarroste e tante ricette della cucina contadina, come questo sostanzioso risotto

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Castagne al forno: la ricetta autunnale più amata

La Cucina Italiana

Caldarroste. Si possono preparare anche in casa

Queste belle giornate d’autunno sono fantastiche per andare a raccogliere le castagne tra i boschi. Poi quando si torna a casa si materializza, giustamente, il desiderio di mangiarle e così castagne fumanti iniziano a frullarvi in testa,** **ma non avete la padella forata per cuocerle. Nessun problema: per fare le castagne al forno basteranno 30 minuti di pazienza.

Castagne al forno

Parli di caldarroste e subito pensi al tepore del camino e a un calice di buon vino. Insomma perché sia veramente autunno è d’obbligo gustare le castagne calde per strada, alle sagre o in casa. Spesso però a casa non abbiamo a disposizione la padella forata necessaria per prepararle. Ma esiste un metodo di cottura alternativo. Come cuocere le castagne al forno? È essenziale stabilire i minuti di cottura in base alla grandezza dei frutti. I tempi, con un buon forno, a una temperatura di almeno 220°, variano tra i 20 e 35 minuti. Naturalmente, come per le caldarroste, le castagne al forno vanno mangiate calde per non perdere la fragranza e soprattutto per privarle della buccia senza difficoltà.

Alcuni consigli

Per preparare le castagne al forno preferibile metterle a bagno in acqua fredda almeno due ore prima della cottura. Quindi asciugarle. Per assicurarvi di non creare un’esplosione è importante incidere ogni castagna praticando un taglietto orizzontale con un coltellino sulla buccia. Successivamente si distribuiscono su una teglia, con un foglio di carta forno, cuocendole finché non appariranno brune. Ultimata la cottura disponetele in una ciotola con un panno asciutto per alcuni minuti. Servite calde. Se dovessero avanzare è consigliabile privarle della buccia, conservarle in un sacchetto per surgelati e mangiarle entro qualche giorno.

Utilizzi alternativi

Le castagne al forno sono ottime degustate subito, ma si possono utilizzare anche come ingrediente per qualche sfizio dolce. Mettete le castagne in una padella e spolverizzatele con un po’ di zucchero di canna che comincerà a caramellare, sfumare con il Cognac servendole calde. In alternativa, una volta caramellate, potete inserirle su bastoncini, disponendo gli spiedini dolci su una placca. In questo caso servite dopo qualche ora. In fondo un piccolo peccato di gola ogni tanto che sarà mai?

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Pasta con sapa e noci, ricetta autunnale marchigiana

Pasta con sapa e noci, ricetta autunnale marchigiana

Nelle Marche l’autunno e la vendemmia si festeggiano con uno speciale piatto regionale, ovvero una pasta condita con mosto cotto di uva (sapa) e noci tritate

Chiunque abbia trascorso il periodo della vendemmia nelle Marche avrà certamente sentito parlare della pasta con sapa e noci, un piatto regionale che racchiude in sé la magia dei sapori e dei profumi dell’autunno. Per questa ricetta, di cui non mancano varianti creative, si utilizza in genere un formato di pasta corta simile ai paccheri o ai rigatoni, che nella tradizione culinaria e nel dialetto marchigiano è detta vucculotti.

Sapa (mosto cotto): caratteristiche e utilizzi in cucina

Nelle Marche, in autunno, non si produce solo il consueto vino novello, ma anche la sapa, nota in altre regioni d’Italia col nome di saba o vincotto. Si tratta di una sorta di sciroppo d’uva (alternativamente preparato con i fichi) che si ottiene dalla cottura del mosto. Per preparare questo ingrediente, uno dei prodotti più antichi e più noti legati alla tradizione e all’alimentazione contadina marchigiana, il mosto appena spremuto viene versato in un paiolo di rame con l’aggiunta di qualche noce con il guscio, che aiuta a non far attaccare il succo d’uva sul fondo della pentola durante la cottura. La lenta cottura e bollitura può considerarsi ultimata quando il liquido arriva a ridursi di un terzo rispetto all’inizio. Una volta pronto, questo sciroppo dal colore scuro e dal sapore zuccherino viene impiegato nella preparazione di dolci casalinghi o per condire pietanze povere quali la polenta o gli gnocchi fritti, ma anche per guarnire formaggi, insalate e gelati. Nelle Marche e non solo, la sapa può anche essere un ottimo condimento per primi piatti a base di pasta, poiché conferisce alla preparazione un sapore leggermente agrodolce, un piacevole aroma di vino e un colore rossastro.

Vucculotti sapa e noci: la ricetta classica e le sue varianti

Per la ricetta di questo primo della cucina tradizionale marchigiana servono pochi semplici ingredienti, ovvero i maccheroni (vucculotti), la sapa, le noci sgusciate e tritate, un po’ di pangrattato (pane secco grattugiato in casa), olio extravergine di oliva, sale e pepe nero macinato. Una volta cotta la pasta vi si possono incorporare, mescolando, tutti gli altri ingredienti, aggiungendo se necessario un po’ di acqua di cottura. A questo punto, i vucculotti possono essere serviti e conditi con una ulteriore macinata di pepe. La ricetta classica può essere personalizzata nei modi più disparati, ad esempio con una aggiunta di acciughe, olive e prezzemolo tritato o di ricotta e parmigiano grattugiato.

Questo piatto rappresenta un’ottima scusa per un viaggio nelle Marche durante il periodo della vendemmia, in particolare nel comune di Rosora, in provincia di Ancona, dove a metà ottobre viene celebrata la Festa della sapa.

Foto: Vino_cotto_ingrediente pasta marche sepa e noci_Wikipedia.jpg

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