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» Tartine allo champagne – Ricetta Tartine allo champagne di Misya

Misya.info

Mescolate in una ciotola mascarpone, gorgonzola spezzettato e champagne (se volete potete aggiungere un pizzico di sale), quindi lasciatela in frigorifero per 1 ora.

Ricavate gli alberelli dal pane e tostateli leggermente in una padella antiaderente.

Fate intiepidire le tartine, riprendete la crema dal frigo, mescolatela velocemente e usatela per farcire le tartine (per un effetto più ordinato usate una sac-à-poche come ho fatto io) e decorate con i chicchi di melograno.

Le tartine allo champagne sono pronte, non vi resta che servirle e buona fine 2021 a tutti!

Dritte da chef: astice, champagne e brodo di ribes

Una ricetta effetto-wow con due ingredienti (e bollicine) preziosi e un brodo di frutta, da fare in poche mosse

Astice e champagne sono, si sa, uno dei grandi, lussuosi classici della cucina. Perché non abbinarli allora in una ricetta sorprendente, ma veloce, creata da un grande cuoco italiano? La proposta infatti è di Marco Fadiga che dal 2016 è executive chef mondiale di Moët & Chandon.

La maison francese ha infatti deciso di celebrare il suo Grand Vintage 2013 con questo piatto, spiegato a noi giornalisti in un’avvincente diretta streaming con tanto di degustazione guidata dallo chef de Cave Benoît Gouez. Il risultato è così delizioso e sorprendente che abbiamo deciso di condividerlo con voi, in questo periodo di vendemmia e di primi freddi. Una zuppa tiepida e fruttata da assaporare come antipasto (dosi per due) o come primo. Decidete voi.

Moët & Chandon Grand Vintage 2013.
Moët & Chandon Grand Vintage 2013.

La ricetta: astice in umido con brodo di granatina e pompelmo

Cuoco: Marco Fadiga
Difficoltà: facile
Tempo: 1 ora

Ingredienti per 2 persone

1 astice sgusciato
1 pompelmo rosa intero
200 g pompelmo rasa
110 g lardo di colonnata, tagliato finemente
50 g sciroppo di granata
50 g coulis ribes rosso
25 g burro
Basilico fresco
Olio extravergine di oliva
Sale
Pepe lungo di Java

Procedimento

Preparate delle chips croccanti di lardo: cuocete le fette di lardo su carta da forno 5 minuti in forno a 200 g già caldo, estraete e fate riposare.

Preparate un brodo ponendo in una casseruola il succo di pompelmo, 400 g di acqua, buccia e parte bianca del pompelmo, 5 foglie di basilico, un pizzico di sale, il burro, il succo di granata e 3 pezzi di pepe di Java. Ponete sul fuoco e unitevi l’astice sgusciato.

Portate a 65 ° C, oppure tenete il fuoco al minimo e spegnete appena si sarà sciolto il burro e il liquido inizierà a sobbollire. Spegnete e lasciate l’astice a intiepidire nel suo liquido.

Fate una riduzione ponendo in una casseruola il coulis di ribes con 10 cucchiai di brodo: fate evaporare il liquido della metà.

Il trucco dello chef: foglie di basilico cristallizzate, in 1 minuto

Ed ecco un passaggio facile quanto sorprendente. Preparate delle chips di basilico molto ma molto scenografiche. È davvero facile: posizionatele su un foglio di pellicola da forno a microonde, spennellatele con l’olio quindi ricopritele con altra pellicola. Ponete in forno alla massima potenza per 1 minuto ed estraete.Rimuovete la pellicola e fatele asciugare su carta da cucina. Servite l’astice con la riduzione di ribes, sbriciolatevi sopra le chips di lardo croccante e terminate con il basilico cristallizzato nel microonde.

Lo champagne super invecchiato: come nasce un «grand vintage»

E se ricetta très chic dev’essere, meglio abbinare il perlage giusto. Lo sanno bene quelli di Moët & Chandon che nel 1842 diedero appunto inizio alla tradizione degli Champagne Grand Vintage, per soddisfare il palato degli intenditori britannici e americani che amavano vini più maturi e invecchiati.

Così, tassello dopo tassello, ogni nuovo millesimato, con specifiche caratteristiche distintive dell’annata, ha contribuito ad accumulare tesori nel caveau in eredità alla Maison: la Grand Vintage Collection. E a volerla leggere c’è anche una sorta di kabala delle bollicine: questo del 2013 completa una successione di millesimati che terminano in “3” quasi ininterrotta dal 1923, con l’eccezione del 1963.

Prodotto da uve che, eccezionalmente, sono state per lo più raccolte nel mese di ottobre, questo champagne ha una «maturità immediatamente evidente» che si evince dai suoi aromi autunnali e dalle note agrumate del pompelmo rosa. Brindare per credere.

Moët & Chandon Grand Vintage 2013. Cellar Master Benoit Gouez.
Moët & Chandon Grand Vintage 2013. Cellar Master Benoit Gouez.

Abbiamo versato questo champagne in caraffa, ecco perché

Abbiamo versato questo champagne in caraffa, ecco perché

Come servire lo champagne Veuve Clicquot Demi-Sec omaggiando Madame Clicquot e quella passione per il dolce che non passa mai di moda

A cosa abbinare la colomba che abbiamo preparato con impasto tradizionale e pera candita?
Uno champagne ricco di aromi di frutti tropicali canditi con accenni di pane tostato e di brioche come Veuve Clicquot Demi-Sec. Una delle Cuvée più storiche più storiche della Maison che rende omaggio al gusto per il dolce del XIX secolo. 50 cru differenti che lo rendono perfetto per essere abbinato a crostate alle pere, charlotte di albicocche, crêpes Suzette e… alla nostra colomba. Qui sotto vi spieghiamo come farla. Nel paragrafo successivo, perché servirla con lo champagne in caraffa!

Come fare in casa la colomba con pera candita

Gli ingredienti: 350 g farina Manitoba, 130 g burro, 2 uova, 15 g lievito di birra fresco, 90 g latte fresco, 120 g zucchero, la scorza di un limone, la scorza di un’arancia, 1 baccello di vaniglia, 120 g di pera candita, 5 g sale

Per la glassa: 30 g di albumi, 50 g zucchero di canna, 80 g di mandorle più una manciata, 20 g farina di mais

Procedimento: Sciogliere in 30 g di latte tiepido il lievito e unirlo a 50 g di farina Manitoba. Impastare e far lievitare il panetto coperto da un foglio di pellicola nel forno caldo a 100° e poi spento, per un’ora, finché non sarà raddoppiato nel volume. Mettere altri 250 g di farina nella ciotola dell’impastatrice con montato il gancio a foglia, unire la scorza del limone e dell’arancia, i semi del baccello di vaniglia, lo zucchero, un uovo, la metà del burro fatto a pezzetti e iniziare a impastare. Cambiare la foglia con il gancio e unire anche il latte rimasto. Impastare e poi lasciare il panetto avvolto nella pellicola a lievitare per due ore. Trascorso questo tempo, rimettere l’impasto nella planetaria, unire la farina rimasta, il sale, il burro e l’uovo. Impastare e poi aggiungere la pera candita. Togliere la pasta dalla planetaria, porla su una spianatoia infarinata e poi dividerla in due parti. Dividere ulteriormente in due uno dei due panetti e sistemare tutto in uno stampo per colombe: il più grande sarà il corpo, i due più piccoli, le ali. Lasciar lievitare ancora per due ore, finché l’impasto non avrà raggiunto il bordo dello stampo. Ora preparate la glassa. Mescolare nella planetaria lo zucchero con gli albumi. Unire gli 80 g di mandorle precedentemente tritate e la farina di mais, stendere la glassa sopra la colomba lievitata, aiutandosi con una spatola. Completare decorando con le mandorle intere e infornare a 160° a forno statico, per 50-55 minuti. Una volta sfornata, lasciar asciugare la colomba sopra una grata, sino a che non si sarà raffreddata.

L’abbinamento con Veuve Clicquot Demi-Sec in caraffa

Ora che abbiamo trovato lo champagne perfetto per la nostra colomba con pere candite, non resta che servirla ben intiepidita con un Veuve Clicquot Demi-Sec fresco, meglio se portato alla temperatura ideale di 8°C. Fredda anche la caraffa che abbiamo tenuto in frigorifero per qualche ora, mentre la colomba era ancora nel forno. Ma perché la caraffa? Lo spirito vintage di questo champagne è nella sua essenza dolce data dal Meunier, equilibrata dalla struttura del Pinot Noir e dalla freschezza dello Chardonnay. Una dolcezza amata ai tempi di Madame Clicquot in cui si usava versare lo champagne in una caraffa, precedentemente refrigerata, qualche minuto prima di servirlo per permettere al vino di rivelare la rotondità del suo aroma e lo splendore dei suoi riflessi dorati.

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