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Ricette con riso soffiato: 15 idee dolci e salate

Ricette con riso soffiato: 15 idee dolci e salate

Oggi scopriamo le ricette con il riso soffiato. Solitamente gustato a colazione nel latte o nello yogurt oppure consumato sotto forma di gallette di riso e in snack dolci, il riso soffiato può essere anche l’ingrediente che dà quel twist ai vostri piatti con il suo gusto delicato e la consistenza croccante.

Cos’è e come si fa il riso soffiato

Il riso soffiato si ottiene a partire dai chicchi di riso che vengono sottoposti a temperature e pressioni elevate così da gonfiarsi. Si trova al supermercato, ma si può anche provare a fare in casa lessando il riso e poi cuocendolo in forno.

Riso soffiato: ricette dolci

Col riso soffiato si possono fare tantissimi dolci, come biscotti, torte, croccanti, si può abbinare alla frutta secca per guarnire la frutta cotta, si può utilizzare per dare un tocco croccante a un dolce al cucchiaio. Provatelo in queste ricette: Biscotti di riso soffiato, Mela caramellata in pila con riso soffiato, Croccante di riso soffiato, zabaione al Porto e albicocche, Coroncine di riso soffiato al cioccolato e crema mou alla cannella, Crostata senza forno ai due cioccolati, Pere fondenti con misto di frutta secca, Torta morbida e croccante, Paris-Brest con ganache croccante, Focaccia alle pesche con croccante, Tiramisù orzo e cereali.

Riso soffiato: ricette salate

Il riso soffiato si può utilizzare anche in piatti salati per realizzare chips per l’aperitivo, panature di carne e pesce o, semplicemente, per dare un tocco più croccante alla preparazione. Scoprite come in queste ricette: Vitello in pastella con riso soffiato, Petto di pollo fritto e «chutney» di peperoni, Cotolette di spada impanate con cetriolo e pesca, Filetti di branzino croccanti con zucchine fritte, Costine di agnello al cioccolato con pane ai fichi.

Cosa mangiare a Sanremo? Tutte le specialità

La Cucina Italiana

Sanremo: non solo Festival! Oltre che di cantanti, la città della Riviera di Ponente è culla di ottimo cibo locale. Volete sapere cosa mangiare a Sanremo, quali sono le specialità autoctone da non perdersi? Se vi trovate in zona, che sia nei giorni del Festival o in altri periodi dell’anno, abbiamo messo a punto una guida delle specialità di Sanremo da provare assolutamente.

Cosa mangiare a Sanremo?

Da passeggio

Partiamo da un grande classico ligure, in versione locale: la Sardenaira. Si tratta di una focaccia ligure tipica della città di Sanremo, condita con pomodori, acciughe, capperi e olive. Una vera delizia per gli amanti della focaccia! Sempre sulla scia del cibo da “passeggio”, c’è la classica Torta verde, preparata con un ripieno di riso e verdure di stagione a rotazione.

Antipasti

Non può mancare il piatto tipico di pesce quale lo Stoccafisso brandacujun. Qui lo stoccafisso è mantecato e accompagnato da patate, olive taggiasche ed olio extra vergine di oliva e proposto come una crema spalmabile da mangiare a inizio pasto.

I primi piatti

Passiamo poi, ad un primo classico della tradizione ligure, le immancabili Trenette al pesto. Stiamo parlando di uno dei classici sughi che da sempre conquistano gli italiani, ma non solo. Il pesto di basilico ligure si utilizza infatti in maniera diffusa in tutta Italia. Sempre nella sezione primi, imperdibili sono anche i Pansoti ripieni di borragine. Tipici di tutta la Liguria, da Levante a Ponente. Si tratta di una pasta fresca ripiena di borragine, che può essere condita con solo burro e salvia, con il pesto o con il sugo di noci. Nella sezione zuppe, invece, abbiamo la buridda, una saporita zuppa di pesce tipica della cucina sanremese e della Liguria in genere. Le versioni sono molteplici: da quella con il palombo e cefalo, a quella di seppie.

I secondi piatti

Come secondo entra in gioco un grande classico locale: il Coniglio alla sanremese (o coniglio con le olive). Si realizza con le olive taggiasche (tipiche del territorio) e accompagnato da noci, timo, alloro, rosmarino ed innaffiato con il Vermentino.

I dolci

Da non perdere anche i dolci. Come piccola chicca i famosissimi Baci di Sanremo. Si tratta di due biscotti a base di pasta di nocciole tenuti insieme da una deliziosa mousse al cioccolato. Impossibile resistere. Proseguendo, da provare anche la Torta de ciavai. Dietro tale misterioso nome si nasconde un dolce particolarmente ricco aromatizzato con curaçao e a base di zabaione e panna montata. Pura goduria.

Curiosità

Una chicca è la pesca di un crostaceo molto prelibato: il gambero rosso di Sanremo. Questo gambero è noto per il suo sapore intenso e la sua delicatezza in bocca. Ottimo da consumare crudo, oppure cucinato al sale o ancora appena scottato. Il gambero rosso di Sanremo è infatti un gioiello della pesca ligure, prelibato crostaceo pescato esclusivamente nelle acque della Città dei Fiori, di colore rosso acceso.

Le ricette liguri più amate

Cosa mangiare a Sanremo Tutte le specialità

In Liguria, subito dopo le trofie, vengono le trenette: un formato di pasta lungo e piatto, simile alle linguine. Come si condiscono? Con il pesto, ovviamente!

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Farinata di ceci

La farinata di ceci è una preparazione tradizionale ligure e toscana che viene declinata in tanti nomi (fainè, cecina, torta di ceci) e ricette in altre regioni

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Verdure ripiene, le classiche liguri

In Liguria, dove si mangia spesso «di magro», l’arte di cucinare le verdure raggiunge fantasiosi picchi di golosità. Gli ortaggi ripieni sono diffusi in tutta la regione, con diverse varianti: questa, tipica del Ponente, è tra le più semplici, quasi a non voler troppo interferire con il sapore delle verdure

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Focaccia al formaggio ligure

La focaccia al formaggio è una ricetta tipica di tutta la Liguria. Quella di Recco è oggi la più famosa, prepariamola insieme

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Pisciarada, la focaccia ligure di patate

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Trofie al pesto la ricetta ligure

Farina, acqua, sale e tanti piccoli gesti. Un mortaio, aglio, olio, basilico, parmigiano, pecorino, pinoli. Voliamo in Liguria con un piatto di trofie al pesto

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Torta pasqualina della Liguria

In Liguria, non è Pasqua senza torta pasqualina: la leggenda vuole che le donne la facessero con trentatré sfoglie, quanti gli anni di Cristo. Ecco la ricetta

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Il pollo alla Marengo in 2 ricette, tradizionale e moderna

La Cucina Italiana

Preparato il giorno dell’omonima battaglia, il pollo alla Marengo è diventato anch’esso una leggenda. Eccolo, in chiave meno «bellicosa» e più armoniosa, in ben due ricette di secondo piatto: tradizionale e moderna. Ma prima scopriamo la storia di questo leggendario piatto, che piace ancora oggi.

La storia del pollo alla Marengo

Napoleone non era un grande buongustaio, dedicava al cibo solo il tempo indispensabile, mangiava di fretta e mai prima delle battaglie. Era affamato, perciò, nel pomeriggio del 14 giugno 1800, dopo la più importante vittoria della sua vita, a Marengo. Un trionfo quasi insperato contro l’esercito austriaco, che riuscì a battere con un contrattacco reso possibile dall’arrivo del generale Desaix, con truppe fresche. Un momento cruciale nella storia d’Europa, che ha reso famosa la cittadina di Spinetta Marengo, in provincia di Alessandria, e glorioso Napoleone. Che, finalmente tornato dai campi di combattimento, chiese al suo cuoco Dunand qualcosa da mangiare. Questi mandò i suoi cucinieri a cercare ingredienti nelle cascine vicine; non ebbe poi il tempo per pensare a un piatto ben congegnato con quello che gli portarono, e così mise insieme pollastro, pomodori, uova, funghi, gamberi di fiume, li spruzzò con limone e un po’ di Cognac, e presentò il suo piatto. Il successo fu immediato e definitivo: da allora quello che venne subito battezzato «pollo alla Marengo» diventò intoccabile.

Dunand provò in seguito a modificarne la ricetta, presentando versioni più congrue a Napoleone. Ma ogni tentativo fu mandato indietro: il generale, superstizioso, pretendeva che fosse sempre preparato nello stesso identico modo del giorno della battaglia. Non tutte le fonti concordano sulla «formula» originaria. Lo storico Massimo Alberini, per esempio, sostiene che fosse molto più semplice, solo pollo saltato con olio, vino bianco e prezzemolo: Artusi, per esempio, ne presenta una versione senza pomodori, gamberi e funghi, che sembrano essere aggiunte successive. Ma proprio come la battaglia di Marengo, anche questa ricetta ha un che di leggendario.

«…fu chiamato Pollo alla Marengo; e si dice che esso fu poi sempre nelle grazie di Napoleone, se non pel merito suo, ma perché gli rammentava quella gloriosa vittoria». PELLEGRINO ARTUSI

Due versioni tra tradizione e modernità

La proponiamo in una delle classiche versioni giunte fino a noi e in una rielaborazione più leggera e armoniosa: solo il petto del pollo, arrostito anziché in umido, accompagnato con una salsa preparata con una passata e le teste dei crostacei, a mo’ di bisque. Scegliamo gli scampi, simili per delicatezza ai gamberi di fiume, ma più facili da trovare, e lasciamo i funghi crudi. Il crostone con l’uovo fritto, invece, diventa un crostino appena spennellato di uovo, rosolato in padella.

Pollo alla Marengo – ricetta tradizionale

Ingredienti per 6 persone

  • 1,2 kg di petto di pollo
  • 500 g pomodori perini
  • 150 g funghi champignon puliti
  • 6 uova
  • 6 code di gambero farina
  • aglio
  • limone
  • pane casareccio
  • burro
  • prezzemolo tritato
  • vino bianco secco
  • sale
  • olio extravergine di oliva

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