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Le migliori ricette con le fave, dall’antipasto al dolce

La Cucina Italiana

È tempo di ricette con le fave fresche. Sì, perché le fave si trovano ormai tutto l’anno, secche e sott’olio, ma fresche solo in primavera, quando tra aprile e maggio inizia la piena maturazione, con l’ingrossamento del baccello, segnale che all’interno il seme è diventato bello sodo e pasciuto ed è arrivato il momento della raccolta.

Le fave: proprietà e consigli utili

Un legume molto antico dalle molteplici proprietà, le fave contengono tantissima acqua, proteine e fibre, sono una buona fonte di ferro, vitamina B1 e acido folico, grande alleato del nostro sistema nervoso. Uno dei legumi più ricchi a livello nutrizionale e, al contempo, povero di grassi, potete mangiarne a volontà. Qualche consiglio per l’acquisto? Se questa primavera avete intenzione di acquistare le fave fresche, controllate che i baccelli siano verdi e cicciotti e che non presentino macchioline scure. Il seme all’interno deve essere sodo e pieno, non sgonfio o rinsecchito, ne verrebbe meno in tenerezza, risultando duro e poco piacevole alla masticazione.

Le fave: come pulirle e cucinarle

Dividete a metà il baccello, apritelo e sgranate i semi. Le fave più piccole, le favette, sono le più tenere, perfette da mangiare crude, fritte o da fare sott’olio. Le fave più grosse vanno sbollentate per 2-3 minuti, scolate in una ciotola di acqua fredda e sbucciate. Sono fantastiche abbinate a formaggi e salumi, nelle insalate o per realizzare purè e hummus alternativi.  Nelle zuppe rustiche, per arricchire risi e risotti, gnocchi e pastasciutte, come ripieno di panzerotti e ravioli, protagoniste di sformatini, frittate, panzanelle e squisite torte salate. Si prestano a leggero contorno in piatti di carne e pesce, sanno stupire e lasciare il segno anche in ricette dolci. A destare l’interesse e la curiosità di molti è la farina che si ottiene dalle fave, una farina speciale, saporita, rustica, priva di glutine e ricca di nutrienti, con cui preparare paste fresche e prodotti da forno. Scopriamo insieme questo delicato legume di primavera in tante gustose ricette.

Le nostre migliori ricette con le fave

Ricette con le fave

Ricette con le fave, dall’antipasto al dolce

Ricetta Gallette di fave e purè di cipolle

Ricetta Gallette di fave e purè di cipolle

PER IL PURÈ DI CIPOLLE

Step 1

Tagliate a fette le cipolle e cuocetele in una casseruola con un filo di olio, una presa di sale e il coperchio, per circa 1 ora, a fuoco molto lento, finché non si saranno praticamente disfatte; aggiungete la panna negli ultimi 5 minuti di cottura.

Step 2

Spegnete quando il liquido si sarà bene asciugato e frullate con il mixer a immersione, quindi aggiustate di sale e pepe, ottenendo il purè.

PER LE GALLETTE DI FAVE

Step 3

Scottate le fave in acqua bollente salata per 6-7 minuti, scolatele e sbucciatele.

Step 4

Frullatele nel cutter molto grossolanamente insieme con il pecorino, un ciuffetto di menta, la ricotta, sale, pepe, e 60 g di pangrattato. Dividete il composto in 6 parti e formate delle gallette.

Step 5

Passatele nel pangrattato e friggetele in olio di arachide ben caldo (180 °C) per 2 minuti, finché non saranno dorate. Scolatele su carta da cucina. Servite le gallette sul purè di cipolle, completando con un filo di olio extravergine e un po’ di pepe.

Step 6

Abbinamento vino: la freschezza di una bollicina di montagna è perfetta per le ricette vegetariane. Un grande classico è il Trento Maximum Blanc de Blancs di Ferrari, uno Chardonnay in purezza elegante ed equilibrato. 23 euro, ferraritrento.com

Ricetta: Sara Foschini, Foto: Maurizio Camagna, Styling: Beatrice Prada

Cosa si mangia il Primo Maggio: ricette e piatti regionali

Cosa si mangia il Primo Maggio: ricette e piatti regionali

Cosa si mangia per il Primo Maggio, ovvero la Festa del Lavoro? Se si è fortunati con il clima, può essere un’ottima occasione per un picnic all’aria aperta o una grigliata in giardino. Altrimenti, focacce, torte salate e piatti sfiziosi potranno essere consumati in compagnia dei cari anche sul balcone o in salotto, l’importante è stare insieme!

Ricordiamo che la Festa dei Lavoratori è piuttosto recente, arriva in Italia nel 1891 e viene onorata ancora oggi con grande fervore e trasporto. La principale manifestazione dedicata al Primo Maggio si svolge a Roma in piazza San Giovanni con il Concertone, un grande concerto di diversi artisti italiani che suonano per tutti dal pomeriggio fino a notte inoltrata. Dal lato religioso, invece, si lega alla figura di San Giuseppe Lavoratore e ci sono regioni che custodiscono ancora oggi tradizioni antiche legate alla vita di campagna e all’arrivo della primavera.

Abbiamo pensato di darvi un piccolo assaggio regionale e poi di mettere insieme una selezione di ricette ispirate agli ingredienti di stagione e alle tradizioni regionali, per un saporito mix di passato, presente e futuro – perché la cucina italiana è vita, tutti i giorni.

Piatti tipici del Primo Maggio

Virtù Teramane / Abruzzo

Un piatto tradizionale dalla ricetta veramente complessa per via della lunga lista di ingredienti – dai legumi secchi alle verdure fresche, dalle spezie agli odori, dalla pasta all’uovo alla pasta secca fino alla cotenna di maiale. In pratica, una ricetta antispreco, in cui tutto quello che è in dispensa può andare bene – un grande classico della nostra cultura gastronomica, da sempre attenta agli sprechi. Come per ogni piatto della tradizione, ogni famiglia ha la sua ricetta. Noi vi proponiamo di leggere quella della nostra Giorgia Di Sabatino, tratta dal suo libro Semplicemente buono, che ce l’ha regalata per festeggiare insieme: Virtù teramane.

Su filindeu / Sardegna

Secondo la tradizione religiosa, i pellegrini raggiungono a piedi il Santuario di San Francesco di Lula in provincia di Nuoro nella notte del primo maggio. A rifocillare i fedeli si usava servire una minestra calda fatta di brodo di pecora e un un tipo di pasta molto speciale. Si chiama su filindeu, letteralmente i fili di Dio dal dialetto, e si tratta di una pasta di semola di grano duro e acqua tirata in fili sottilissimi e fatti essicare al sole.

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