Tag: Fave

Ricetta Ravioloni al baccalà, fave e salame

Ricetta Ravioloni al baccalà, fave e salame

Step 1

Per la ricetta dei ravioloni al baccalà, fave e salame, impastate la farina con le uova e i tuorli fino a ottenere una pasta soda. Avvolgetela nella pellicola e fatela riposare in frigo per almeno 1 ora.

Step 2

Raccogliete il baccalà a tocchetti in una casseruola con 1 peperoncino fresco diviso a metà, il cipollotto, la patata a pezzetti piccoli, 25 g di olio e il latte.

Step 3

Coprite, portate sul fuoco e cuocete per 15-18 minuti. Scolate il baccalà (conservando e filtrando il liquido di cottura) e frullatelo così da ottenere il ripieno dei ravioloni.

Step 4

Tagliate il salame in dadini di piccole dimensioni.

Step 5

Stendete la pasta in nastri non troppo sottili; affinché non si asciughi, lavoratene poca alla volta, tenendo quella che non usate avvolta nella pellicola. Per i decori: distribuite su ciascun nastro petali di fiori e foglioline di cerfoglio, coprite con un secondo nastro di pasta e passate di nuovo
nella macchina per tirare la pasta.

Step 6

Formate i ravioloni: distribuite delle noci di ripieno ben distanziate sui nastri di pasta, coprite con un altro nastro, premete bene tutto intorno al ripieno e ritagliate con un coppapasta (ø 7-8 cm).

Step 7

Lessate i ravioloni in acqua bollente salata per 3 minuti, scolateli e conditeli con il liquido di cottura del baccalà, caldo, le fave e i dadini di salame.

Step 8

ll vino giusto è uno spumante maturo a base di pinot nero, come il Franciacorta Pinònero Natura 2015 di Contadi Castaldi che dopo 60 mesi di affinamento è agrumato e fruttato, con note di erbe aromatiche, e ha la giusta struttura per i salumi (38 euro, contadicastaldi.it).

Ricetta: Joëlle Néderlants, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

Ricetta Macco di fave con cicoria ripassata

Ricetta Macco di fave con cicoria ripassata

Il macco di fave è un piatto tipico siciliano, preparato con le fave secche e arricchito a piacere con bietole, cicoria o scarola. Un piatto povero senza fronzoli, dalla caratteristica consistenza cremosa, ottenuta grazie alla cottura prolungata delle fave, fino a quando non si sfaldano completamente. Il nome “macco“, infatti, deriva dal latino “maccare” ovvero ridurre in poltiglia. Una ricetta diffusa in tutta la Sicilia che viene spesso preparata in occasione della Festa di S. Giuseppe, come anche la versione con aggiunta di pasta, ovvero la “pasta co’ maccu”.

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