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Il pranzo della domenica su Radio Deejay: palline di riso fritte

Il pranzo della domenica su Radio Deejay: palline di riso fritte

Ci troviamo ogni venerdì dalle 22 su DeeNotte, il programma di Gianluca e Nicola Vitello, per parlare di pranzi, ricette, consigli e molto altro. Ecco la puntata di venerdì 26 aprile.

Nell’ultima puntata di “Il pranzo della domenica”, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, il mio intervento si è ispirato alla cucina delle nonne e alla luce giusta per ogni piatto.

Prima di passare alle ricette, parliamo dell’illuminazione giusta per la tavola e delle tendenze che vengono dal mondo della ristorazione. A farla da padrone sono le luci al Led ricaricabili senza filo, di design. Il trend, dalle tavole stellate è giunto su quelle di casa. L’effetto è intimo perché i vari brand hanno pensato a qualcosa che sostituisse il classico “lume di candela”. Un esempio tra tutti? La lampada Bontà studiata da Davide Oldani per Artemide: oltre a illuminare bene i piatti, è caratterizzata da una certa polifunzionalità. Come? Volendo si trasforma in un portavivande: sulla base illuminante si possono montare una ciotola di vetro o un piatto più ampio, per poggiare i cibi da condividere.

Eccoci alla parte gastronomica, che tanto piace agli ascoltatori di Radio Deejay. Per un antipasto domenicale veloce e delizioso, ho presentato la ricetta delle palline di riso di Teresa DiGiorgio, nonna della nostra collega Jaclyn DiGiorgio. Ecco cosa ci ha raccontato:«Emigrata negli Stati Uniti dalla Calabria, nonna Teresa preparava i suoi micro arancini nelle occasioni di festa. Oggi, continua la tradizione zia Liz, facendomi venire sempre l’acquolina e un po’ di nostalgia» – anche a noi!

Palline di Riso Fritte

Cuoco Marco Moretto
Impegno Medio
Tempo 1 ora

Ingredienti per 4-6 persone

400 griso Arborio
125 g ricotta
70 gPecorino Romano Dop
50 g prezzemolo
2 uova
pangrattato
olio di arachide – sale

Ponete la ricotta in uno scolapasta, appoggiandola su fogli di carta da cucina, in modo che rilasci tutto il suo liquido e rimanga ben asciutta.

Lessate il riso in acqua bollente salata per circa 15-18 minuti, scolatelo e versatelo in una ciotola.

Mescolatelo con le uova, la ricotta, il pecorino grattugiato e il prezzemolo, mondato e tritato.

Formate circa una quarantina di palline, grosse come quelle del gelato. Passatele nel pangrattato e friggetele, poche alla volta, nell’olio caldo, fino a doratura.

Per chiudere il pranzo della domenica, ho proposto su Radio Deejay un dessert goloso, le sfogliatine di mele. La ricetta di famiglia è della nostra head chef Joëlle Néderlants, che ricorda la nonna Josephine Hauregard: «Quando preparava la merenda per me e i miei fratelli, mia nonna non si dimenticava mai di questi chaussons aux pommes, tipici del Belgio e della Francia, che erano la mia passione». 

Sfogliatine di mele

Cuoca Joëlle Néderlants
Impegno Facile
Tempo 1 ora e 15 minuti più 30 minuti di raffreddamento
Vegetariana

Ingredienti per 6 persone

1 kg mele (tutte tranne le renette)
500 g 2 rotoli di pasta sfoglia
120 g zucchero di canna biondo
1 limone – 1 uovo
zucchero a velo

Sbucciate le mele e tagliatele a dadini piccoli.

Cuocetele a fuoco basso con lo zucchero e la scorza e il succo di 1/2 limone per almeno 25 minuti.

Eliminate le scorze di limone e fate raffreddare completamente.

Ritagliate nella sfoglia 14-16 dischi da 8 cm con un coppapasta ondulato. Stendeteli con il matterello così da allungarli in modo che diventino leggermente ovali.

Distribuite su ogni ovale 1 cucchiaino abbondante di mele cotte, bagnate i bordi con uovo sbattuto, ripiegate la pasta e sigillate bene premendo lungo i bordi.

Spennellate sulla superficie il resto dell’uovo sbattuto, decorate a piacere con piccole righe fatte con la punta di un coltello, poi spolverizzate di zucchero a velo ogni sfogliatina.

Infornate a 200 °C su una placca foderata di carta da forno per 18-20 minuti.

* Ho proposto in radio una piccola variazione: al posto della farcita di mele, potete optare per questa farcia, fatta con cioccolato di recupero (cioccolatini, tavolette, uova di cioccolato). Ecco come fare: fondete in una pentola, con 250 g di panna, 250 g di cioccolato; ponete il composto in una sacca da pasticcere e fate riposare in freezer per 40 minuti, poi farcite i dischi di pasta sfoglia e infornate.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 02 aprile dalle 22 su Radio Deejay: potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare: basta scaricare l’app. E se ancora dormite o vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

» Brioche trapunta alla mozzarella

Misya.info

Innanzitutto preparate l’impasto: sciogliete lievito e zucchero nel latte, quindi aggiungete prima l’uovo sbattuto, poi la farina e sale e iniziate a impastare.

Infine aggiungete anche il burro a pezzetti a impastate fino a far incordare per bene l’impasto, quindi trasferite il panetto in una ciotola leggermente unta, coprite con pellicola e fate lievitare nel forno spento con la lucina accesa per circa 2 ore o fino al raddoppio.

Nel frattempo che l’impasto lievita, tagliate la mozzarella a fettine e poi a listarelle e lasciatela sgocciolare.

Trasferite l’impasto nello stampo con il fondo ricoperto di carta forno e allargatelo fino più o meno a ricoprire la carta forno.
Con una lama liscia e affilata, create dei solchi sull’impasto, creando 16 quadrotti uguali, quindi iniziate a infilare le listarelle di mozzarella nei solchi, riempiendoli tutti, sia verticali che orizzontali, poi lasciate lievitare di nuovo per circa 1-2 ore o fino al raddoppio.

Una volta raddoppiato, sciogliete il pizzico di sale nel latte e spennellate tutta la superficie, quindi cuocete per circa 20 minuti in forno statico preriscaldato a 200°C.

La brioche trapunta alla mozzarella è pronta: lasciate almeno intiepidire prima di servire.

Cortina 2021: gli chef sul podio

Cortina 2021: gli chef sul podio

Non solo sport. A raccontare Cortina d’Ampezzo l’amore per il cibo e le eccellenze del territorio

Avete presente quando una squadra vince e porta a casa tutte le medaglie? Se ai Campionati del Mondo di Sci Alpino di Cortina di quest’anno è successo solo in parte con lo sci (sigh) è di sicuro accaduto grazie alla cucina. Gli chef della località sciistica che sarà una delle protagoniste delle Olimpiadi Milano Cortina nel 2026 hanno comunque dimostrato di saper fare squadra, cosa non ovvia quando si entra nelle sale di ristoranti importanti.

Si assaggiavano le creazioni di Graziano Prest del ristorante Tivoli alternate a quelle di Fabio Pompanin detto Fabietto del ristorante Al Camin presso Casa Italia Collection-Fisi, il bellissimo spazio concept allestito nel centro di Cortina, all’interno del ristorante Cinque Torri. Ambiente da baita chic, sedute firmate dall’azienda toscana Edra, Ethimo all’esterno, un’istallazione dell’artista bresciano Massimo Uberti con la scritta Spazio Amato oltre alle opere di Marco Bernardi con “ItaliettePret’aPorter” e “Cuori”, più aperitivi a base di bollicine delle Cantine Ferrari. In quota invece, nella Lounge Tofana a Rumerlo dove si vedevano le gare c’era proprio tutta l’eccellenza gastronomica ampezzana a lavorare nelle cucine per sfamare i fortunati ospiti. Ancora una volta, insieme uniti per raccontare il meglio della tradizione culinaria locale. Oltre a Graziano e Fabietto, c’erano anche Roberto Piccolin di Ariston (che fa una pizza che è una nuvola), la famiglia Menardi di Baita Fraina (ambiente tradizionale sapori evoluti), Luigi Dariz di Da Aurelio al passo Giau (che ha proposto un petto di faraona ripieno con castagne e broccolo romanesco eccellente) Michel Oberhammer di Baita Pié Tofana (una dei luoghi con terrazza all’aperto più belli delle Dolomiti), Carlo Festini di Lago Scin (da non perdere i suoi risotti e la selvaggina), Massimo Alverà dell’omonima pasticceria (sono 104 anni che sono aperti e hanno un piccolo ristorantino imperdibile), Nicola Bellodis di Rio Gere (dove mangiare canederli pazzeschi mentre i figli giocano negli spazi aperti) e la famiglia Bocus di Villa Oretta (ambiente sorridente, poche camere e cibo sopraffino). Dieci ristoranti, dieci famiglie, una sola squadra. Questa è sicuramente una grande vittoria di questi mondiali 2021.

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