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Guida Michelin 2023: chi ha perso la stella?

La Cucina Italiana

Dopo le congratulazioni per le stelle Michelin acquisite durante la serata di rivelazione della Guida Michelin 2023, c’è anche il momento di fare i conti con chi invece le ha perse.

Da una parte la Rossa ha consegnato soddisfazioni eccellenti – tra tutti, i due risultati eccezionali come chef Antonino Cannavacciuolo nell’Olimpo dei tristellati italiani e chef Enrico Bartolini come l’italiano con il numero maggiore complessivo, arrivato addirittura a 12 stelle. Dall’altra, lo scontro con la realtà di dover salutare la stella Michelin rimanendo senza o semplicemente salutarne una – come succede anche ai migliori, e viene subito in mente chef Carlo Cracco.

Dalla 68esima edizione della Guida Michelin 2023, sono 16 i ristoranti che hanno perso la stella, mentre sono 10 quelli che non confermano la stella per chiusura per rinnovo locali (come il mitico Don Alfonso 1890) o chiusura definitiva, mentre sono 2 quelli che passano da 2 stelle a 1 sola. 

Vediamoli nello specifico, suddivisi per regione.

I ristoranti che non confermano la stella Michelin 2023:

LOMBARDIA
Mistral, Bellagio
Innocenti Evasioni, Milano
Frosio, Almè

VENETO
Feva, Castelfranco Veneto
Zanze XVI, Venezia
Stube Gourmet, Asiago
La Veranda del Color, Bardolino
Locanda 4 Ciacole, Roverchiara

TRENTINO-ALTO ADIGE
Astra, Collepietra
Dolomieu, Madonna di Campiglio

TOSCANA
La Leggenda dei Frati, Firenze
La Magnolia, Forte dei Marmi
I Salotti, Chiusi

EMILIA ROMAGNA
Parizzi, Parma
Nido del Picchio, Carpaneto Piacentino

CAMPANIA
Maxi, Vico Equense

I ristoranti che non confermano la stella Michelin 2023 per chiusura:

LIGURIA
Claudio, Bergeggi

TOSCANA
Perillà, Castiglione d’Orcia
Meo Modo, Chiusdino

LOMBARDIA
Locanda Vecchia Pavia Al Mulino, Certosa di Pavia

PIEMONTE
Da Francesco, Cherasco
Osteria dell’Arborina, La Morra

VALLE D’AOSTA
Petit Royal, Courmayeur

SAN MARINO
Righi la Taverna, Repubblica di San Marino

CAMPANIA
Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui Due Golfi

LAZIO
Danilo Ciavattini, Viterbo

I ristoranti che passano da due stelle ad una stella:

PIEMONTE
La Madernassa, Guarene

LAZIO
La Trota, Rivodutri

Ricerche frequenti:

Migliori abbinamenti bollicine per le Feste, secondo i cuochi stellati Michelin

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Bollicine a tutto pasto per celebrare le Feste natalizie: ecco i migliori piatti della tradizione da abbinare al Franciacorta, secondo cuochi stellati come Massimo Bottura e Davide Oldani

In cerca di abbinamenti impeccabili per i menu delle Feste? Franciacorta è il vino che fa per voi, parola di chef.

Franciacorta, da quest’anno Destination Partner di Michelin Italia, ha intervistato i cuochi stellati sui temi della sostenibilità, dell’eccellenza gastronomica italiana, ma anche sui piatti consigliati per le feste in abbinamento a Franciacorta.

Massimo Bottura alla 67esima presentazione dell’edizione della Guida Michelin

Grazie alle sue differenti tipologie, ognuna con una personalità ben specifica, Franciacorta riesce ad adattarsi a esigenze e pietanze diverse, valorizzando l’aromaticità degli ingredienti, stemperando i gusti decisi e controbilanciando alla perfezione le componenti grasse.
Qualche esempio da copiare? I tortellini in brodo in abbinamento a un Franciacorta Satèn, il classico spaghetto con le vongole macchiato con il pomodoro del Piennolo in abbinamento a un Franciacorta Rosé e lo stoccafisso all’anconetana in abbinamento a un Franciacorta Riserva.

Per scoprire tutti i consigli degli chef, per tutto il mese di dicembre si terranno appuntamenti sulle pagine ufficiali Franciacorta di Instagram e YouTube. Ecco il calendario!

LE NUOVE STELLE MICHELIN – su INSTAGRAM @Franciacorta

1 Dicembre
Chef Fabrizio Molteni – La Speranzina Restaurant & Relais* – Sirmione (BS)
Tortellini in brodo in abbinamento a Franciacorta Satèn

6 Dicembre
Chef Solaika MarroccoPrimo Restaurant* – Lecce
Cartellatte, dolce di sfoglia fritto con miele caldo e cannella in abbinamento a Franciacorta Demi Sec

13 Dicembre
Chef Giuseppe Iannotti – Krèsios** – Telese
Brodo di cappone con il cardo in abbinamento a Franciacorta Dosaggio Zero

20 Dicembre
Chef Giuseppe Molaro – Contaminazioni Restaurant* – Somma Vesuviana (NA)
Spaghetto con le vongole macchiato con il pomodoro del Piennolo in abbinamento a Franciacorta Rosé

27 Dicembre
Chef Mauricio Zillo – Gagini Restaurant* – Palermo
Baccalà in abbinamento a Franciacorta Rosé

31 Dicembre
Chef Felice Lo Basso – Felix Lo Basso Home & Restaurant* – Milano
Cappelletti in brodo in abbinamento a Franciacorta Rosé

3 Gennaio
Chef Christian Mandura – Unforgettable* – Torino
Lasagna in abbinamento a Franciacorta Brut

ITALIAN TALKS, SPECIAL EDITION – su YOUTUBE

8 Dicembre
Chef Massimo Bottura – OSTERIA FRANCESCANA ***- Modena

15 Dicembre
Chef Nadia Santini – DAL PESCATORE SANTINI ***- Canneto sull’Oglio (MN)

22 Dicembre
Chef Davide Oldani – RISTORANTE D’O **- Cornaredo (MI)

29 Dicembre
Chef Enrico BartoliniENRICO BARTOLINI – MUDEC *** – Milano Il Cappone.
Cucinando tre piatti diversi a partire dalle frattaglie, le cosce e il petto senza dimenticare il brodo. In abbinamento a Franciacorta Rosé

5 Gennaio
Chef Mauro Uliassi – RISTORANTE ULIASSI *** – Senigallia (AN)
Stoccafisso all’Anconetana in abbinamento a Franciacorta Riserva

i nuovi ristoranti sotto i 35 € premiati dalla Michelin 2022

i nuovi ristoranti sotto i 35 € premiati dalla Michelin 2022

Sono 20 le tavole dal rapporto qualità/prezzo che sono state premiate in guida per un totale di 255 indirizzi per tutte le tasche indicate dalla Michelin. Tanti indirizzi a Roma, uno a Milano (cinese), tre in Sardegna: ecco tutti i nuovi Bib Gourmand

La Guida Michelin non è solo quella dei grandi ristoranti stellati (e costosi). Nata come vera e propria guida per viaggiatori su quattro ruote, include fra i suoi indirizzi anche le tavole dall’ottimo rapporto qualità/prezzo: i Bib Gourmand. Il simbolo non è una rosetta bensì la faccina sorridente dell’omino Michelin Bibendum, nonché mascotte ufficiale del Gruppo. Inizialmente a questi ristoranti veniva assegnata una “R” rossa, ma nel 1997 il simbolo Bib Gourmand debutta in guida. Il simbolo è il riconoscimento che viene destinato a locali informali in grado di proporre una piacevole esperienza gastronomica, con un menu completo a meno di 35 €. Se si parla tanto di stelle Michelin e di ristoranti per le grandi occasioni, in realtà, la guida più famosa è capace di indicare anche le tavole più abbordabili, di tradizione ma non solo, da frequentare davvero e a cuor leggero per il portafoglio.

Nella Guida Michelin 2022 sono 20 i nuovi Bib Gourmand, per un totale di 255 ristoranti. La regione con più Bib Gourmand è l’Emilia-Romagna (con 35 indirizzi), seguita da Piemonte e Lombardia. Tanti? No, perché la Guida Michelin indica nel complesso 329 ristoranti con 1 stella nella selezione 2022, cui si aggiungono i 38 a due stelle e gli 11 a tre stelle. Nel «paese delle trattorie», come Gualtiero Marchesi definiva l’Italia, in realtà i riconoscimenti per la cucina di tradizione sono ancora molte meno dei ristoranti blasonati che propongono cucina gourmet di ricerca.

La lista dei nuovi Bib Gourmand 2022

Eccoli, regione per regione, come vengono descritti dalla Rossa. Partendo da Roma, che è la città che più di ogni altra nel 2022 si aggiudica più riconoscimenti: «Roma è la città che vanta il primato di Bib Gourmand: 10 in totale, di cui 4 novità. Tra queste, la nuova avventura di Roy Caceres presso il “Carnal”, proposta vivace e moderna, e il MOI, un bistrot dalla cucina “fresca” e dall’ampia personalizzazione, che rispetta la stagionalità dei prodotti e la loro reperibilità sul territorio. E, ancora, l’Hosteria Grappolo d’Oro e il Prati Rione Gastronomico, due proposte di ristorazione semplici e molto differenti tra loro, nelle quali il primo esalta la tradizione e il secondo esprime gastronomia e cucina in due ambienti distinti, in una formula moderna e di qualità», ha dichiarato il direttore della Guida Michelin Italia, Sergio Lovrinovich.

Lazio

Carnal – Roma RM
Carnal è l’espressione più “pop” e vivace del famoso chef Roy Caceres: musica, arredi colorati, servizio smart, alcune pietanze da mangiare anche con le mani! Un’impostazione decisamente giovane e una cucina di chiara natura latino-americana (tacos, chevice, dessert al mango, e altro ancora). Fragranti ingredienti di stagione, soprattutto dall’Italia, da abbinare a vino, birre e la sera anche a ottimi cocktail.

Hosteria Grappolo d’Oro – Roma RM
Nei pressi di piazza Navona e Campo de’ Fiori, locale di lunga tradizione dagli inizi di questo secolo in mano a cinque soci del settore, di cui uno ai fornelli. Cucina classica romana generosa e di qualità (cacio e pepe, agnello al forno, baccalà alla romana…) in un ambiente rustico e piacevole. Da non sottovalutare la colonna sonora: mette i brividi ai nostalgici dei Settanta in chiave rock-blues.

Moi – Roma RM
Moi è un locale piccolo e decisamente smart, che torna, grazie alla propria qualità, a far segnalare in guida la zona Fleming, a nord-ovest di Roma. Forte di una solida esperienza alle spalle, Thomas Moi cucina con tecnica moderna ingredienti freschi di stagione, che possono cambiare anche quotidianamente: carne, pesce, verdure ed erbe aromatiche sono proposte con gusto, a prezzi davvero ottimi.

Prati Rione Gastronomico – Roma RM
Ampio locale multitasking, aperto dalla prima colazione alla cena, per un’offerta articolata che va dal bistrot alla pasticceria, dal cocktail bar alla panetteria, nonché pizzeria. Cucina di ottima fattura: la scelta è ristretta, ma la qualità sempre golosa e stuzzicante!

Lombardia

Da Sapì – Esine BS
Giunta alla quarta generazione, la famiglia Foppoli è ormai un riferimento culinario per il territorio, grazie a una cucina contemporanea che ha però solide basi regionali, con una costante e attenta ricerca di ingredienti locali, ma non solo. Tutto è nato attorno alla gelateria, la loro grande passione, cui si sono aggiunte alcune camere. Una garanzia!

Dalie e Fagioli – Manerba del Garda BS
Lo chef patron Fabio mette al servizio del proprio locale tutta l’esperienza appresa in un percorso di ristoranti stellati, interrotto una decina di anni fa proprio per aprire Dalie e Fagioli: in questo caso l’abilità tecnica è al servizio di ingredienti del territorio o ricette locali, preparate con un tocco di fantasia e da accompagnarsi con una discreta carta dei vini.

Osteria della Villetta – Palazzolo sull’Oglio BS
Da oltre cent’anni baluardo della tradizione, arredi liberty e atmosfera rétro sono il contorno a classici bresciani e ricette familiari: sempre sulla base di ingredienti stagionali, come nel caso delle molte verdure del proprio orto, da cui provengono anche l’olio extravergine d’oliva e una buona bollicina.

La Piazzetta – Montevecchia LC
Nella gradevolissima parte alta e storica del paese, che domina sulla circostante e laboriosa Brianza, un locale all’interno di un edificio ristrutturato con due sale luminose per una cucina dalle interessanti proposte classiche e contemporanee. Intimo nei giorni feriali, diventa indispensabile prenotare in quelli festivi.

Le Nove Scodelle – Milano MI
La cucina etnica presente ormai lungo tutto lo Stivale entra qui nel dettaglio, come mostrano le specialità di questo indirizzo che attingono alla ricchezza gastronomica della provincia di Sichuan, nella Cina sud-occidentale. Piatti speziati e piccanti, segnalati in carta con il “grado” di piccantezza.

Trippi – Sondrio SO
Storico locale appena fuori città, gestito da una decina d’anni da Gianluca intento a vivacizzare proposte principalmente regionali e valtellinesi, con qualche spunto mediterraneo; l’offerta si completa a pranzo grazie a una carta più semplice. Ma non è tutto: buona selezione sia di formaggi sia di vini della zona, che all’ingresso del locale troverete in vendita anche a prezzo d’asporto.

Piemonte

Bistrot Donatella – Oviglio AL
Nel cuore del piccolo paese, la variopinta sala vi accoglierà nella stagione fredda, ma con il bel tempo è una corsa a prenotare un tavolo nella corte interna, sotto il campanile di Oviglio. Materie prime e ricette piemontesi sono il vanto di una carta semplice, ma gustosa.

Antiche Sere – Torino TO
In un quartiere fuori dai giri turistici cittadini, un’osteria dalla fama consolidata che si avvale di un servizio al femminile attento e cordiale. Proposte strettamente regionali in un ambiente d’antan, suddiviso in tre piccole salette (di cui una in comune con il bancone bar). Accogliente servizio estivo nel giardino sul retro.

Sardegna

Josto – Cagliari CA
Nel centro di Cagliari, vicino alla suggestiva piazza del Carmine, i mobili di design delle due piccole sale allietano la sosta armonizzandosi perfettamente con la cucina dello chef, che si vuole moderna, sebbene ispirata a radici e ingredienti sardi.

Hub – Macomer NU
All’interno dalla cooperativa sociale Progetto H, creata nel 1983 fra i padiglioni di una vecchia fiera e oggi impegnata nell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, lo chef Leonardo Marongiu ha trovato la culla ideale per il suo Hub. Che scegliate il menù degustazione composto da 7 portate, o quello del giorno decisamente più snello, i sapori sardi non mancheranno d’imbandire la tavola.

Coxinendi – Sanluri SU
Coxinendi (“cucinando”, in sardo) è il locale di un talentoso chef con importanti esperienze alle spalle – Davide Atzeni – che qui riesce a far rivivere la più autentica espressione di cucina sarda, ancestrale e primitiva.

Veneto

Trattoria da Zamboni – Arcugnano/Lapio VI
In un imponente palazzo d’epoca: le sobrie sale al primo piano (con ascensore) quasi si fanno da parte per dare spazio al panorama sui colli Berici attraverso i molti finestroni, mentre la cucina, tradizionale e rivisitata al tempo stesso, ha la forza di 50 anni di storia. Molto valida anche la selezione di bottiglie per cui, gli amanti, non si fermino all’estratto, chiedano la carta completa per sbizzarrirsi.

Palmerino – Il Bacalà a Sandrigo – Sandrigo VI
Poco fuori il paese, in un accogliente caseggiato lungo l’anonima SP 248, la famiglia Chemello è ormai giunta alla quarta generazione, conferendo il ruolo di protagonista assoluto del proprio locale a sua maestà il baccala. In menù – tuttavia – ci sono anche tante altre proposte e per chiudere con qualcosa di forte, la carta dei distillati non lascerà a bocca asciutta.

Toscana

L’Ortone – Firenze FI
Praticamente un bistrot in stile toscano, adiacente al mercato di Sant’Ambrogio: semplice negli arredi ed anche nell’offerta di cucina che, oltre a qualche citazione di territorio, predilige preparazioni fantasiose su “temi” italiani, partendo da ingredienti stagionali, cui si aggiungono specialità alla griglia; interessante anche la cantina. Ottimi prezzi: optando per la bistecca si spende un po’ di più.

Campania

Gerani – Sant’Antonio Abate NA
Prodotti di qualità, molti di provenienza locale, valorizzati dalla maestria dello chef che riprende la tradizione regionale con gusto e piglio personale, in una spaziosa sala dalle linee moderne. Un indirizzo da segnarsi immediatamente in agenda.

Puglia

Barz8 – Bisceglie BT
Bella location sul porto di Bisceglie, in tavola arrivano i più autentici sapori mediterranei – in primis quelli regionali – accompagnati da un servizio competente e gioviale. I posti a sedere all’aperto sono particolarmente gettonati: meglio prenotare.

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