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Maionese di avocado e paprika

Maionese di avocado e paprika

Fra un po’ il piano del mobile in bagno sarà occupato solo da semi di avocado in “ammollo”. Per ora siamo a tre vasi di cui due già con radice e uno con il germoglio. In giardino poi c’è l’unica piantina  sopravvissuta ad un tremendo temporale dello scorso anno. Per ora regge e cresce, speriamo bene, chissà che in un lontano futuro non si raccolga almeno un frutto. Vedremo, intanto io continuo a mangiare avocado, ad “ammollare” i semi e a sperare.

Una gustosa idea per consumare questo frutto è la salsa tipo maionese, che potete insaporire a piacere con paprika, come ho fatto io, o con altri sapori a piacere.

 Ingredienti

 

1 avocado

50 ml di bevanda alla soia     

          o di riso o latte

100 ml di olio di semi 

          o di riso

15 ml di succo di limone

1 pizzico di sale

 

 

Procedimento

 

Nel
bicchiere del minipimer versare nell’ordine, la polpa di avocado schiacciata, la bevanda alla soia (o ciò che avete scelto),
l’olio di semi,il succo di limone e il sale.

Immergere
le lame minipimer a toccare fondo del bicchiere. Iniziare ad
emulsionare fino a quando il composto inizia a montare intorno alle
lame. Infine cominciare ad alzare e abbassare il minipimer fino a quando
la salsa sarà addensata.

La salsa si conserva per 3-4 giorni posta in contenitore sigillato con pellicola a contatto e tenuto in frigorifero.

 

Il pranzo della domenica su Radio Deejay: palline di riso fritte

Il pranzo della domenica su Radio Deejay: palline di riso fritte

Ci troviamo ogni venerdì dalle 22 su DeeNotte, il programma di Gianluca e Nicola Vitello, per parlare di pranzi, ricette, consigli e molto altro. Ecco la puntata di venerdì 26 aprile.

Nell’ultima puntata di “Il pranzo della domenica”, la rubrica dedicata alla cucina ospite del programma DeeNotte condotto da Gianluca Nicola Vitiello ogni venerdì sera su Radio Deejay, il mio intervento si è ispirato alla cucina delle nonne e alla luce giusta per ogni piatto.

Prima di passare alle ricette, parliamo dell’illuminazione giusta per la tavola e delle tendenze che vengono dal mondo della ristorazione. A farla da padrone sono le luci al Led ricaricabili senza filo, di design. Il trend, dalle tavole stellate è giunto su quelle di casa. L’effetto è intimo perché i vari brand hanno pensato a qualcosa che sostituisse il classico “lume di candela”. Un esempio tra tutti? La lampada Bontà studiata da Davide Oldani per Artemide: oltre a illuminare bene i piatti, è caratterizzata da una certa polifunzionalità. Come? Volendo si trasforma in un portavivande: sulla base illuminante si possono montare una ciotola di vetro o un piatto più ampio, per poggiare i cibi da condividere.

Eccoci alla parte gastronomica, che tanto piace agli ascoltatori di Radio Deejay. Per un antipasto domenicale veloce e delizioso, ho presentato la ricetta delle palline di riso di Teresa DiGiorgio, nonna della nostra collega Jaclyn DiGiorgio. Ecco cosa ci ha raccontato:«Emigrata negli Stati Uniti dalla Calabria, nonna Teresa preparava i suoi micro arancini nelle occasioni di festa. Oggi, continua la tradizione zia Liz, facendomi venire sempre l’acquolina e un po’ di nostalgia» – anche a noi!

Palline di Riso Fritte

Cuoco Marco Moretto
Impegno Medio
Tempo 1 ora

Ingredienti per 4-6 persone

400 griso Arborio
125 g ricotta
70 gPecorino Romano Dop
50 g prezzemolo
2 uova
pangrattato
olio di arachide – sale

Ponete la ricotta in uno scolapasta, appoggiandola su fogli di carta da cucina, in modo che rilasci tutto il suo liquido e rimanga ben asciutta.

Lessate il riso in acqua bollente salata per circa 15-18 minuti, scolatelo e versatelo in una ciotola.

Mescolatelo con le uova, la ricotta, il pecorino grattugiato e il prezzemolo, mondato e tritato.

Formate circa una quarantina di palline, grosse come quelle del gelato. Passatele nel pangrattato e friggetele, poche alla volta, nell’olio caldo, fino a doratura.

Per chiudere il pranzo della domenica, ho proposto su Radio Deejay un dessert goloso, le sfogliatine di mele. La ricetta di famiglia è della nostra head chef Joëlle Néderlants, che ricorda la nonna Josephine Hauregard: «Quando preparava la merenda per me e i miei fratelli, mia nonna non si dimenticava mai di questi chaussons aux pommes, tipici del Belgio e della Francia, che erano la mia passione». 

Sfogliatine di mele

Cuoca Joëlle Néderlants
Impegno Facile
Tempo 1 ora e 15 minuti più 30 minuti di raffreddamento
Vegetariana

Ingredienti per 6 persone

1 kg mele (tutte tranne le renette)
500 g 2 rotoli di pasta sfoglia
120 g zucchero di canna biondo
1 limone – 1 uovo
zucchero a velo

Sbucciate le mele e tagliatele a dadini piccoli.

Cuocetele a fuoco basso con lo zucchero e la scorza e il succo di 1/2 limone per almeno 25 minuti.

Eliminate le scorze di limone e fate raffreddare completamente.

Ritagliate nella sfoglia 14-16 dischi da 8 cm con un coppapasta ondulato. Stendeteli con il matterello così da allungarli in modo che diventino leggermente ovali.

Distribuite su ogni ovale 1 cucchiaino abbondante di mele cotte, bagnate i bordi con uovo sbattuto, ripiegate la pasta e sigillate bene premendo lungo i bordi.

Spennellate sulla superficie il resto dell’uovo sbattuto, decorate a piacere con piccole righe fatte con la punta di un coltello, poi spolverizzate di zucchero a velo ogni sfogliatina.

Infornate a 200 °C su una placca foderata di carta da forno per 18-20 minuti.

* Ho proposto in radio una piccola variazione: al posto della farcita di mele, potete optare per questa farcia, fatta con cioccolato di recupero (cioccolatini, tavolette, uova di cioccolato). Ecco come fare: fondete in una pentola, con 250 g di panna, 250 g di cioccolato; ponete il composto in una sacca da pasticcere e fate riposare in freezer per 40 minuti, poi farcite i dischi di pasta sfoglia e infornate.

Il prossimo appuntamento è per venerdì 02 aprile dalle 22 su Radio Deejay: potete collegarvi via radio, Tv, computer e cellulare: basta scaricare l’app. E se ancora dormite o vi siete persi la puntata niente paura: la potete scaricare qui e ci sono anche podcast e playlist. Buona domenica!

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Da quello veneziano a quello napoletano, da quello sardo a quello altoatesino, ecco i locali in sfida sulla cucina regionale nella puntata milanese di 4 Ristoranti

Chi vive a Milano può raggiungere in poco tempo qualsiasi regione d’Italia, almeno dal punto di vista culinario. Calabresi, pugliesi, liguri, laziali e molti altri: tutti hanno portato in città gli ingredienti e i sapori della propria terra d’origine. Alessandro Borghese, visitando il capoluogo lombardo, farà un viaggio su e giù per lo Stivale e, nella puntata andata in onda su Sky Uno e disponibile in chiaro su TV8 lunedì 22 marzo, lo chef ci condurrà alla scoperta del miglior ristorante con cucina regionale di Milano.

Tra rispetto della tradizione e nuove formule adattate al contesto meneghino, i 4 ristoranti dell’episodio si sfideranno su location, menu, servizio e conto. I ristoratori si voteranno a vicenda formando una classifica, ma i voti di Alessandro Borghese potranno confermare o ribaltare il risultato. In attesa di vedere la puntata, scopriamo i locali in gara a Milano.

I 4 ristoranti di cucina regionale in sfida a Milano

Tàscaro (Porta Venezia)

Sandra (38 anni) è la titolare del suo bacaro, la tipica osteria di Venezia in cui ci si può fermare a bere uno spritz e gustare cicchetti. Fierissima delle proprie origini, propone le ricette della famiglia, tutte rigorosamente venete: sarde in saor, baccalà mantecato, fegato alla veneziana, risotto al radicchio. Fedele alla tradizione, Sandra non è scesa a compromessi con Milano. Anche il menu è scritto tutto in veneto. Il Tàscaro è un bacaro moderno, tutto in ferro e vetro, rivestito da carta da parati veneziana. I rimandi a Venezia sono pochi, ma mirati: la bandiera con il Leone di San Marco, il remo di una gondola e le numerose bottiglie per preparare lo spritz.

Napoli 1820 (Navigli)

Rosario (54 anni) non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la terra natia e fa la spola, tre volte a settimana, tra il suo ristorante di Napoli e quello di Milano. Rosario è instancabile, porta sulle tavole milanesi materie prime autentiche che trasporta egli stesso in macchina. Nato come cuoco, ora ha demandato la cucina al figlio Antonio, mentre lui si occupa della gestione del locale. Propone una cucina completamente partenopea, ma il suo locale non è troppo folkloristico anche se non mancano il forno a legna e le rappresentazioni del Vesuvio alle pareti.

Frades Porto Cervo (Duomo)

Roberto (29 anni) è il titolare e lo chef del suo locale dove ha creato, in pieno centro a Milano, un ponte con la Costa Smeralda. Avendo già un ristorante a Porto Cervo, frequentato da molti milanesi, ha deciso di sbarcare anche nel capoluogo lombardo. Roberto è ambizioso e propone sia piatti della tradizione (culurgiones, fregula, seadas) sia piatti che, partendo da ingredienti sardi, si mescolano a ricette di altre regioni. Per esempio, la cotoletta viene impanata col pane carasau. Il locale è curato, con l’ulivo all’ingresso, il granito della Gallura alle pareti e gli arazzi intessuti a mano.

Ristorante Rifugio (Bullona)

Markus (48 anni) è il titolare di questa tipica stübe, il salotto delle baite del Trentino-Alto Adige. Con il suo ristorante tutto in legno, Markus vuole dare ai clienti la possibilità di immergersi completamente nelle calde atmosfere della propria regione. Da vero perfezionista ha curato ogni dettaglio, dalla stufa in ceramica alle sedie intagliate e rivestite di lana. La cucina è tipica, dalla carne salada ai canederli ai rosti di patate. La passione di Markus per gli oggetti antichi trova espressione sulle pareti del locale, che sono piene di orologi antichi e campane tradizionali di ogni grandezza. Il locale ha tre sale: una “gotica”, che richiama l’omonimo stile artistico, una tipica della Val Pusteria, con capitelli intagliati, e una zona birreria più intima e raccolta.

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