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Verdure al forno in 30 minuti- ricetta passo passo

Verdure al forno in 30 minuti- ricetta passo passo

Quando ero piccola a tavola ero molto “pillica” (così mi diceva mia mamma). Mangiavo pochissimo (mio nonno mi diceva che pesavo come un etto di prosciutto con la carta e tutto, ovviamente detto in emiliano) ed ero davvero selettiva, insomma era difficile accontentarmi. 

Amavo i primi, non troppo saporiti; la carne dipendeva da come era cucinata; la verdura poca e solo cotta come spinaci, zucchine, melanzane e broccoletti. La frutta prevedeva banane, pesche, albicocche, mele, pere, fragole e ciliegie. Ero pillica anche nei dolci: amavo i dolci cremosi, cannoncini e bignè, le crostate e le torte casalinghe. 

Insomma come già detto, ero una grande rompiscatole e mia mamma pur di vedermi mangiare mi accontentava sempre. 

Ora ho molti meno problemi e le cose che non mangio è solo il risultato di qualche problema di digestione.

Ora amo molto le verdure e contorno sulla nostra tavola non manca mai, anzi spesso diventano un secondo gustoso.

Ingredienti

verdure che preferite

3 di formaggio grattato 

7 cucchiai di pane grattato 

sale e pepe

prezzemolo fresco tritato

Procedimento

Lavate le verdure e tagliatele a metà; 

fate delle piccole incisioni sulle barchette di verdura 

e adagiatele su carta forno. Cuocete a 200° C gradi per 15 minuti.

Nel frattempo in una ciotola versare il pangrattato.

Aggiungere il prezzemolo tritato,

il dado granulare,

il formaggio grattugiato e 

infine l’acqua poca per volta, fino

ad ottenere una consistenza come quella delle polpette.

Salare e pepare a vostro gusto. 

Togliere le verdure dal forno e

con il ripieno e ungere in superficie con un filo di olio.

Se vi avanza del ripieno, formate come me delle polpettine e mettetele in teglia con le verdure.

Infornare e cuocere per circa 20-25 minuti

Il Miglior Formaggio Italiano è di Bufala

La Cucina Italiana

Ventinove anni, idee chiare e una laurea in Giurisprudenza, Roberta Gritti è responsabile comunicazione e marketing del Caseificio Quattro Portoni di Cologno al Serio, nella Bergamasca, l’azienda di famiglia pioniera dei formaggi di bufala. Tutto è cominciato negli anni Cinquanta con il nonno Renato, che coltivava terreni agricoli; passato poi all’allevamento di frisone, ha tramandato l’attività ai figli Alfio e Bruno, padre di Roberta (nella foto, al centro tra i genitori Bruno e Elena, a destra, e gli zii Alfio e Marina). Nel 2000 i fratelli si lanciano in una sfida nuova, sostituendo le frisone con le bufale e arrivando ai mille capi di oggi, primi in Lombardia, e ancora gli unici, a occuparsi di tutta la filiera, dalla coltivazione dei foraggi per l’allevamento alla produzione e alla vendita dei formaggi. 

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Fabio ha fatto uno stage di tre mesi dopo le superiori e si è avventurato in un mestiere «nomade», ora anche con la compagna e il bambino di un anno

«Stimo moltissimo mio padre perché ha fatto una scelta coraggiosa. Ha studiato a fondo la tradizione casearia lombarda e l’ha applicata al latte di bufala». In particolare, Bruno non voleva essere l’ultimo a produrre mozzarella di bufala, per di più fuori dell’area protetta, ma il primo a fare formaggi di bufala stagionati. «Il nostro campione è il Blu di Bufala, un erborinato a pasta cruda che continua a darci grande soddisfazione e su cui abbiamo puntato la nostra identità». Ha conquistato ben undici medaglie, tra cui il titolo di «Miglior Formaggio Italiano» e «Secondo Miglior Formaggio al Mondo» ai World Cheese Awards. «È molto dolce e armonico, grazie all’alta percentuale di grasso, proteine e zucchero tipica del latte di bufala». Non sono da meno il Blu di Bufala Muscat o il Casatica, uno dei rari a crosta fiorita. La maggior parte vengono venduti all’estero, soprattutto in Francia (grande soddisfazione!). Ma nonostante il successo rimangono artigiani, in equilibrio tra il rispetto della tradizione e una propensione per la ricerca e l’innovazione. Nel 2014 hanno realizzato anche un impianto per la gestione dei reflui zootecnici, l’abbattimento dei nitrati e la produzione di energia elettrica, chiudendo così il cerchio di una filiera unica a economia circolare (quattroportoni.it).

» Torta Afrika – Ricetta Torta Afrika di Misya

Misya.info

Innanzitutto preparate la base di marquise: montate gli albumi con 50 g di zucchero a velo (presi dai 75 g totali).

A parte, montate anche i tuorli con lo zucchero a velo rimasto (i 25 g), poi incorporateli agli albumi, mescolando delicatamente con un movimento dal basso verso l’alto, per non far smontare troppo il composto.

Aggiungete quindi cacao e fecola setacciati, mescolando sempre nello stesso modo delicato.

Versate il composto nello stampo rivestito di carta forno e cuocete per 8-10 minuti circa, quindi sfornate, spolverizzate con poco zucchero in modo che resti morbida, e lasciate raffreddare.

Nel frattempo preparate la mousse: innanzitutto sciogliete il cioccolato spezzettato, a bagnomaria o in microonde.

Iniziate a montare la panna, ben fredda di frigo, senza montarla completamente: dovrà risultare spumosa ma non ferma, un pochino più morbida (in questo modo dopo l’aggiunta del cioccolato la mousse non risulterà troppo pesante).
Aggiungete il cioccolato intiepidito (se avete un termometro da cucina, la temperatura dovrebbe arrivare tra i 45°C e i 55°C) e montate ancora con le fruste, fin quando non saranno completamente amalgamati.

Assemblate il dolce: foderate lo stampo con carta forno (in modo da non avere problemi a sformare poi il dolce), disponete sul fondo il disco di marquise capovolto e copritelo con la mousse, distribuendola in maniera uniforme e cercando di livellarne la superficie con una spatola.
Lasciate riposare in frigo per almeno 2-3 ore o meglio ancora tutta una notte.

La torta Afrika è pronta: toglietela dallo stampo, decorate esternamente con cioccolato sminuzzato e in superficie con cacao amaro, e servite.

Ricerche frequenti:

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