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Anna in Casa: ricette e non solo: Buondì fatti in casa

Anna in Casa: ricette e non solo: Buondì fatti in casa
 

Il buondì si vede dal mattino…

Oh mamma, frase scontata anzi scontatissima che non fa più effetto, ma di sicuro fanno effetto queste brioche fatte in casa: irresistibili e soffici per iniziare bene la giornata o per una merenda dolce e golosa. 

Ingredienti

primo impasto
90 g di farina Manitoba
13 g di lievito di birra
70 ml di acqua a temperatura ambiente
secondo impasto
350 g di farina Manitoba setacciata
100 g di zucchero
130 g di burro morbido
1 uovo a temperatura ambiente
2 tuorli a temperatura ambiente
100 ml di latte a temperatura ambiente
1 cucchiaino di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale
1 cucchiaino di buccia d’arancia candita
glassa
50 g di albumi
70 g di farina di mandorle
65 g di zucchero a velo
1 cucchiaio di granella di zucchero

Preparazione

Se non avete gli stampini da plumcake piccoli, potete tranquillamente utilizzare quelli da muffin.
Per i tempi di lavorazione, tenete conto dei tempi di lievitazione e lavorazione.
Per il primo impasto, 5 minuti lavorazione, 45 minuti di lievitazione.
Per il secondo impasto, 30 minuti circa per la lavorazione e 2 ore e 30 per la prima lavorazione e 16-18 per la seconda lievitazione in frigorifero.
Per formare i buondì, 1 ora per intiepidire l’impasto a temperatura ambiente ( appena tolti dal frigorifero), 15 minuti circa per lavorare e formare i panetti e 1 ora circa per la lievitazione negli stampi.
La cottura prevede circa 15-20 minuti e dipende da quanto grandi sono gli stampini.

Preparare il primo impasto, sciogliendo in una ciotola il lievito nell’acqua. Unire la farina, mescolare bene, coprire con pellicola trasparente e mettere a lievitare per 45 minuti.

Per il secondo impasto, versare nella ciotola della planetaria (o in una ciotola capiente se decidete di lavorare l’impasto a mano) la farina e lo zucchero, iniziare ad azionare con inserito il gancio. Unire il primo impasto e, mentre lavorate, aggiungere il latte. Continuare ad impastare e unire anche prima l’uovo e poi i tuorli. Lavorare l’impasto, unire il burro a piccoli tocchetti alla volta, poi il sale, l’estratto di vaniglia e la buccia candita. Continuare a lavorare fino ad ottenere un composto omogeneo ed elastico. Trasferire l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e lavorarlo a mano ancora per qualche minuto.

Ottenuto un impasto liscio, formare un panetto e riporlo in una ciotola leggermente unta, a lievitare coperto per 2 ore e 30. Trascorso il tempo, trasferire la ciotola in frigorifero per 16-18 ore.
Ultimata la lunga lievitazione, togliere la ciotola dal frigorifero e lasciarla a temperatura ambiente per 1 ora.
Trascorso il tempo richiesto, trasferire l’impasto sulla spianatoia appena infarinata e dividerlo in piccoli 10 panetti che devono coprire circa la metà in altezza, degli stampi scelti.
Dare la forma leggermente allungata ai panetti e adagiarli negli stampini precedentemente imburrati.
Coprire e mettere a lievitare fino a quando l’impasto raggiunge il bordo.
Nel frattempo scaldare il forno a 180°C e preparare la glassa, unendo il una ciotola agli albumi leggermente sbattuti con lo zucchero a velo, la farina di mandorle.

A lievitazione avvenuta, disporre su ogni buondì un po’ di glassa e cospargere con la granella di zucchero.

Infornare e cuocere per 15-20 minuti, controllando che non si scuriscano troppo.

Una volta cotti, toglierli dal forno e, dopo qualche minuto, sformarli su una gratella a raffreddare.

Il Plin di Vicciola® del Pastificio Bolognese Muzzarelli

Il Plin di Vicciola® del Pastificio Bolognese Muzzarelli

Quando, sul territorio, l’unione fa la forza: nuova collaborazione tra lo storico Pastificio Bolognese Muzzarelli e il creatore della carne di Vicciola®, Pino Puglisi

Due eccellenze sul territorio, entrambi Maestri del Gusto di Torino e Provincia: Pastificio Bolognese Muzzarelli e La Macelleria Pino, hanno realizzato un prodotto unico, il Plin di Vicciola.

La Vicciola, per chi non lo sapesse, è la Razza Bovina Piemontese allevata a Nocciole e sarà la protagonista di questo nuovo prodotto, disponibile a breve presso Il Pastificio Bolognese Muzzarelli e la Macelleria Pino.

Il plin di Vicciola avrà come protagonista un ripieno di carne di Vicciola e verdure, avvolte da un sottile velo di pasta, un impasto speciale creato appositamente, per non coprire il sapore e l’aroma del ripieno. 
Per l’occasione Il Pastificio Bolognese Muzzarelli, ha creato un condimento, un sugo d’arrosto di Vicciola® che si sposa alla perfezione con il Plin. Per chi preferisce assaporare il ripieno in purezza, potrà degustare i plin con del burro d’alpeggio o semplicemente cotti e serviti al tovagliolo, come si faceva una volta.

«Fin dall’inizio, l’obiettivo», sottolinea Pino Puglisi titolare della Macelleria Pino, «è stato quello di creare una carne rossa indiscutibilmente sana, magra e leggera che oggi vede la sua esaltazione anche con la pasta fresca prodotta dalla famiglia Muzzarelli che stimo e ringrazio. Sono certo che la professionalità e la passione che ci accomunano siano state le chiavi vincenti per giungere alla creazione di un prodotto di altissimo livello».

«Collaborare con Pino Puglisi», sottolinea Cristina Muzzarelli del Pastificio Bolognese Muzzarelli, «conosciuto come lo Stradivari della carne è per la nostra famiglia un grande onore. La carne di Vicciola® è una carne preziosa e delicata, che necessita molta attenzione e sensibilità nella lavorazione per non alterarne le caratteristiche. Pino Puglisi ha realizzato un prodotto unico al mondo che può essere gustato come un antipasto speciale, un secondo straordinario e, addirittura, un dolce inconsueto per le sue caratteristiche e il suo sapore nocciolato. Mancava il Primo Piatto e io e Laura siamo felicissime di avere trovato il giusto equilibrio di sapori ed essere riuscite a racchiuderle in un piccolo plin: il risultato è un vero gioiello per chi ama il cibo».

La Storia della Vicciola

La Macelleria Pino nasce nel 1982 in via Cibrario 53. Il suo fondatore, Pino Puglisi, ha sempre desiderato realizzare un prodotto unico; inizia così un’indagine sulle tipologie di allevamento del bestiame in commercio. Al termine dei suoi studi, durati circa 20 anni, decide di eliminare ogni traccia di mangime composto e integratore minerale, prodotti solitamente utilizzati per accelerare i processi di crescita. Al loro posto inserisce la nocciola come elemento fondamentale nell’alimentazione del bestiame. Ovviamente questa scelta ha comportato la ricerca e la creazione di un allevamento esclusivo che sposasse il suo progetto. Con il progetto Vicciola® Pino Puglisi è riuscito ad arrivare a risultati mai visti prima da nessuna carne rossa al mondo, in termini di salubrità, proprietà nutritive e organolettich.
Le nocciole sono 100% made in Italy, di primissima qualità, integre, snocciolate, di calibro 13/15, senza traccia di rottame e macinate quotidianamente al momento del pasto per evitare ossidazioni.
Oggi La Vicciola è un marchio brevettato, come anche la sua alimentazione: brevettata dal 2014 e composta esclusivamente da latte materno, nocciole in gran quantità, cereali, fave, crusca e fieno. La Macelleria Pino, con la Vicciola®, è la prima realtà privata ad avere ottenuto un disciplinare per la tracciabilità e l’alimentazione dei bovini.

Il Plin di Vicciola può essere acquistato a Torino presso la Macelleria Pino (via Cibrario, 53) e presso il Pastificio Bolognese Muzzarelli (via San Secondo, 69).

Può inoltre essere ordinato e spedito in tutta Italia contattando le rispettive aziende. 

Prezzo al pubblico: 42,00€ al chilo.

Per informazioni

www.vicciola.itwww.pastificiobolognese.it

Anna in Casa: ricette e non solo: Carciofi in pentola

Anna in Casa: ricette e non solo: Carciofi in pentola

Per me è un ostacolo cucinare in una cucina che non è la mia. Quando sono a casa di mamma e devo preparare pranzo e cena mi sento a disagio, non mi trovo. Faccio anche molta fatica a fare la spesa per gli altri perchè sono abitudinaria nella scelta degli ingredienti a mi piace sempre avere la dispensa piena come la voglio io. Insomma, quando tocca a me stare da mamma mi agito sempre un pochino.

Per fortuna però quando mamma è qui a casa nostra sono rilassata circondata dalle mie cose e posso preparare le cose che più le piacciono, come questi carciofi, che le ricordano quanto piacevano al mio papà.

Ingredienti

4 carciofi

2 cucchiai di pangrattato

3 cucchiai di formaggio grana + 2 cucchiai a parte

2 cucchiai di olio extravergine d’oliva

1 bicchiere di brodo vegetale

1/2 bicchiere di vino bianco

1 limone

prezzemolo tritato

Procedimento

Pulire i carciofi dalle esterne più dure (io giusto un giro di foglie), tagliare la sommità dei “petali” che hanno le spine e togliere il gambo il più vicino possibile al fiore (io i gambi li spelo con lo sbucciapatate e li metto a lessare con i carciofi come faceva il mio papà).
Strofinare i carciofi con il limone tagliato a metà e allargare le foglie in modo da poterli farcire.

Disporre i carciofi in una pentola.

In una ciotola, unire il pangrattato, il formaggio grana, il sale, il pepe, il prezzemolo e un poco di brodo vegetale per amalgamare gli ingredienti. 

Con il composto preparato riempire bene i fiori di carciofi entrando con il ripieno anche fra i “petali”.

Sul fondo della pentola versare il brodo rimasto e 

aggiungere il vino bianco e un po’ di acqua fino ad avere un totale di 3-4 dita di liquido.

Condire i carciofi con il resto del formaggio grana e irrorare con l’olio d’oliva.

Portare la pentola sulla fiamma moderata. Mettere il coperchio e cuocere per 35-40 minuti o fino a quando la lama del coltello entra bene nei carciofi.

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