Tag: ricette con pasta sfoglia

Il risotto alla lattuga di Nicola Ricciardi

La Cucina Italiana

Risotto alla lattuga: « Questa ricetta è un suo cavallo di battaglia? L’ha creata lei?» chiedo a Nicola Ricciardi, direttore artistico di Miart (fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano) per il triennio 2021-2023, mentre inizia a preparare gli ingredienti sul piano di lavoro.
«Ma no! È una vostra ricetta di qualche anno fa, non so dire quale». Immediatamente parte la ricerca nell’archivio storico ed eccola: ricettario, primi piatti, giugno 2014. «Tengo, in un’unica raccolta, tutte le ricette che amo di più e che cucino più spesso. Ammetto che qualche volta stacco la pagina del giornale per praticità, per questo poi non so più di che anno sia… Questo risotto, in particolare, rappresenta bene anche il mondo dell’arte in cui lavoro, un mondo dove è normale abbinare cose di ambiti diversi e apparentemente non contigui, che però si esaltano reciprocamente in un connubio perfetto. Qualche esempio culinario? Risotto e lattuga, anatra e arancia. Suonano strani, ma so per certo che sono piatti di successo». 
«Lei cucina anche l’anatra all’arancia?», domando subito. 
«No, per carità, quella ricetta è appannaggio assoluto di mio papà. Ciascuno ha i suoi pezzi forti. Così come forse ne avrà anche mio figlio Edoardo, con il quale mi piace cucinare e sperimentare; è un grande appassionato di uova, le mangia in tutti i modi, però non ama la mozzarella. Per lui questa ricetta la preparo senza la guarnizione finale». La storia ci insegna che ogni capolavoro ha bisogno di tempo per essere apprezzato appieno.

Risotto alla lattuga, la ricetta

Di facile impegno. Tempo: 40 minuti. Ricetta vegetariana.

Risotto alla lattuga

Guido Barbagelata

Ingredienti per 4 persone

400 g mozzarella
300 g riso Carnaroli
3-4 pomodori secchi
1 cespo di lattuga
1 scalogno 
maggiorana 
brodo vegetale 
vino bianco secco 
olio extravergine di oliva
sale
pepe

Procedimento 

Riducete le falde dei pomodori secchi in dadini di piccole dimensioni. Tritate qualche ciuffo di foglie di maggiorana e mescolatele con i pomodori a dadini. Tagliate la mozzarella in fettine e ungetele con poco olio. «Impanatele» con il trito di pomodori secchi e maggiorana e tenetele da parte. Tritate lo scalogno e rosolatelo delicatamente in una casseruola con un paio di cucchiai di olio, poi unite il riso, tostatelo brevemente, sfumatelo con ½  bicchiere di vino (una variante che il nostro ospite ha apportato alla ricetta originale), poi iniziate a bagnarlo con il brodo vegetale caldo. Quando il liquido sarà assorbito, aggiungete altro brodo e proseguite così portando il riso quasi a cottura. Mondate intanto la lattuga; affettatela grossolanamente e frullatela in crema con un paio di cucchiai di olio, un cucchiaio di acqua, sale e pepe. Unite la crema di lattuga al risotto negli ultimi 2 minuti di cottura e togliete dal fuoco. Distribuite nei piatti e completate ciascuno con un paio di fette di mozzarella ai pomodori secchi e maggiorana. Servite subito.

Cornetto vegano, la nutrizionista avverte: «Non è più sano»

La Cucina Italiana

Vuoto, alla frutta, al pistacchio, al cioccolato. Negli ultimi anni il cornetto vegano, realizzato senza alcun ingrediente d’origine animale, è diventato un vero e proprio classico della colazione, tanto da stuzzicare sempre di più il palato non solo di chi è intollerante al lattosio o allergico alle proteine del latte, ma anche di chi è vegano o vegetariano oppure vuole ridurre il consumo di proteine d’origine animale nella dieta quotidiana.

A parte i casi in cui consumarlo è una scelta dettata da motivi di salute, la sua popolarità è legata spesso alla convinzione molto diffusa che sia più leggero e sano di quello tradizionale. Ma è veramente così? Ecco tutto quello che dovreste sapere sul cornetto vegano.

Cornetto vegano: ingredienti e nutrienti

«Concedersi una volta ogni tanto uno sfizio a tavola, compreso il classico cornetto non c’è nulla di male, ma se diventa un’abitudine quotidiana le cose cambiano e questo vale anche se si sceglie quello vegano», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino

È un prodotto ultraprocessato

«Al pari di quello classico, è innanzitutto un prodotto ultraprocessato. E oggi sappiamo che un consumo eccessivo nella dieta di alimenti di questo tipo favorisce lo stress ossidativo e l’infiammazione, due processi che aumentano il rischio di prendere peso e di soffrire di malattie cardiovascolari, di diabete di tipo 2 e di tanti altri disturbi». 

Non è più sano

La seconda cosa da sapere è che vegano non è sinonimo di più sano. «Il cornetto realizzato senza latte, uova, burro d’origine animale ha spesso un indice glicemico molto più alto per via della carenza di proteine e la ricchezza di zuccheri, che spesso sono aggiunti in quantità maggiore per rendere il suo sapore più gradevole per il palato. Basta guardare la lista degli ingredienti di quello confezionato per accorgersi che di solito i primi a comparire e quelli presenti in quantità superiori sono la farina raffinata 00 e lo zucchero, che può chiamarsi anche saccarosio, destrosio, fruttosio, edulcoranti, il cui consumo favorisce i picchi glicemici, che stimolano a produrre più insulina, un ormone che in eccesso favorisce l’accumulo di peso sotto forma di grasso viscerale e l’insorgenza di malattie e disturbi». 

Spesso è più grasso

Sotto il profilo lipidico spesso il cornetto vegano viene arricchito anche di quote maggiori di grassi rispetto a quello tradizionale. «Nell’impasto vengono spesso aggiunti olio di palma, di colza o di girasole, ma anche burro e margarina vegetali, che possono contenere grassi idrogenati che, consumati di frequente e in eccesso, favoriscono ad esempio un innalzamento dei livelli di colesterolo cattivo (LDL) a svantaggio di quello buono (HDL)», dice l’esperta. «Infine, come nel caso del cornetto tradizionale, tra gli ingredienti possiamo trovare additivi alimentari e aromi, anche questi aggiunti per migliorarne il gusto, che lo rendono un prodotto molto elaborato e quantità importanti di sale (sodio) che aumentano i rischi per la salute».

Calorie e caratteristiche nutrizionali

«Dal punto di vista calorico anche se il cornetto vegano fornisce in media 250 calorie contro le 400 di quello tradizionale, al pari di quello classico non può considerarsi un alimento del tutto salutare», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Il consiglio? «Se si sceglie quello imbustato è necessario piuttosto che soffermarsi sul numero di calorie, leggere sempre la lista degli ingredienti e la tabella nutrizionale e scegliere un tipo che contenga meno zuccheri e grassi. Se invece si opta per quello del bar occorre fare attenzione a quando torna la sensazione di fame. Se la voglia di mangiare qualcosa compare nel giro di un paio di ore, vuol dire che la preparazione era particolarmente dolce e il prodotto poco salutare».

Le dritte per gustarlo al meglio

«Il cornetto vegano come quello non vegano, non va consumato tutti i giorni, ma solo in modo occasionale. L’ideale è scegliere un prodotto che sia preparato in modo semplice e con pochi ingredienti, senza farine sottoposte a processi di raffinazione, come quella integrale, per assicurarsi una prima colazione saziante e allo stesso tempo nutriente e salutare», dice la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

Quando lo si consuma occorre fare attenzione a riequilibrare il primo pasto della giornata abbinandolo correttamente. Come? «Si può ad esempio associare al caffè oppure al tè, senza l’aggiunta di zucchero e a una piccola porzione di frutta secca a guscio, che grazie alla ricchezza di fibre, grassi e proteine vegetali, rallenta l’assimilazione degli zuccheri e mantiene sotto controllo la secrezione di insulina, garantendo energia costante senza picchi glicemici», dice l’esperta. «Da evitare invece l’associazione con il cappuccino, compreso quello preparato con bevande vegetali (di soia, di mandorle, di cocco) che spesso aggiungono altre calorie “vuote”, cioè prive di nutrienti utili e altri zuccheri».

Budini al limone – Ricetta di Misya

Budini al limone - Ricetta di Misya

Innanzitutto lavate molto bene i limoni sotto acqua corrente e prelevatene la buccia (cercando di non prendere la parte bianca, più amara).
Mettete in un pentolino latte, zucchero e buccia di limone e scaldatelo, senza portarlo a ebollizione, a fuoco medio e mescolando, per almeno 3-5 minuti, quindi spegnete.

Spremetene uno dei limoni e filtrate il succo.
Sciogliete la maizena con l’acqua, poi incorporate il succo di limone, mescolando bene.

Aggiungete anche il latte filtrato, rimettete tutto sul fuoco e cuocete a fiamma bassa con una frusta fino ad ottenere una crema densa e liscia.

Dividete il composto in bicchieri monoporzione, lasciateli intiepidire, poi metteteli in frigo per almeno 2 ore prima di decorarlo a piacere coi lamponi (o altro a scelta).

I budini al limone sono pronti, non vi resta che servirli.

Proudly powered by WordPress