Tag: ricette con zucchine

» Liquore all’alloro – Ricetta Liquore all’alloro di Misya

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Innanzitutto lavate per bene le foglie e asciugatele una ad una.
Mettetele quindi in infusione con l’alcol, sigillate il contenitore con il coperchio o con pellicola trasparente e fate riposare al buio per almeno 2 settimane.

Dopo 2 settimane, preparate uno sciroppo facendo sciogliere lo zucchero nell’acqua e portando a ebollizione, quindi lasciate raffreddare completamente.

Filtrate l’alcol con un colino a maglie strette.

Quando lo sciroppo sarà freddo, unitevi l’infuso di alloro, mescolate e imbottigliate.

Lasciate riposare le bottiglie, ben tappate, per almeno 30 giorni.
Passato questo tempo, il liquore all’alloro sarà pronto per essere consumato.

Rasha porta in tavola la Palestina, raccontando la fuga dalle bombe

Rasha porta in tavola la Palestina, raccontando la fuga dalle bombe

Lunedì 10 febbraio è in programma una cena del progetto Gustamundo, per l’inserimento dei rifugiati. Si potranno assaggiare le specialità palestinesi

I sapori della cucina palestinese in tavola: lunedì 10 febbraio, nel ristorante del progetto Gustamundo (per l’inserimento professionale di rifugiati nell’ambito della ristorazione) sono tutti invitati a una cena solidale realizzata anche con la collaborazione della Comunità di Sant’Egidio. Fra i piatti che saranno serviti, la maqlubamakluba, che significa «sottosopra». È una portata che nasce dalla tradizione di donare cibo ai poveri dopo i banchetti delle feste. Ogni venerdì, nelle ricche case arabe, il cibo non consumato veniva raccolto in una casseruola e rigirato, poi, su un grande vassoio affinché fosse più facilmente raggiungibile da tutti. È uno sformato di carne, verdure e riso speziati, solitamente condito con una salsa di pomodori, cetrioli, sale e yogurt. Poi si potranno assaggiare il kubba, un supplì di riso con carne e spezie e, infine, il cruason di carne. Tra gli ingredienti che saranno utilizzati in cucina, lo za’atar, una varietà di timo selvatico che dà il suo nome a un mix con semi di sesamo, sommacco, sale.

Queste specialità saranno preparate da Rasha, che attraverso i suoi piatti condividerà una storia che parla di coraggio e rinascita. Figlia di profughi palestinesi, Rasha è nata e cresciuta a Yarmouk, un campo profughi nella periferia sud di Damasco. Era riuscita ad ottenere una certa stabilità sociale ed economica che, però, è andata in crisi con il conflitto. Rasha è sempre stata una lavoratrice instancabile: ha fatto la parrucchiera, la truccatrice. E, a casa, ha sempre cucinato per i propri figli le ricette tramandate dalla madre.

Un giorno la sua vita cambia: mentre insegue suo figlio in strada, sotto le bombe, viene colpita da alcune schegge che le tolgono quasi completamente la vista. Da quel momento inizia il viaggio che la porterà, con i figli, prima in Libano e poi, il 29 febbraio del 2016, a Roma, con il primo corridoio umanitario organizzato dalla comunità di Sant’Egidio e dalla Federazione delle Chiese Evangeliche attive a livello nazionale. A Roma, i suoi tre figli possono riprendere la scuola, mentre lei segue un corso per non vedenti che le insegna a migliorare la capacità di muoversi e riorganizzare la sua vita domestica e lavorativa. Nonostante non vedesse, Rasha non si è mai fermata.

Questa è la sua prima esperienza come cuoca in un ristorante. La cena inizierà a partire dalle 20 al ristorante in via Giacinto de Vecchi Pieralice, 38, a Roma. Costa 20 euro, inclusa una bevanda tra acqua, coca-cola, birra in bottiglia. La prenotazione è obbligatoria (366 8976779, info@gustamundo.it).

 

 

» Crostata di San Clemente

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Iniziate preparando la frolla: mettete tutti gli ingredienti (farina, nocciole, lievito, vaniglia, burro, zucchero, sale e uova) in una ciotola e amalgamate fino ad ottenere un panetto omogeneo.
Coprite con pellicola e fate riposare per almeno 30 minuti in frigo, quindi stendetela sul piano leggermente infarinato.

Foderate lo stampo e pareggiate i bordi, bucherellate il fondo, coprite con carta forno e legumi secchi, quindi cuocete a 190°C, in forno ventilato già caldo, per 10 minuti.
Passati i 10 minuti togliete i fagioli e la carta forno e fate cuocere ancora per 10 minuti, sfornate e abbassate la temperatura a 150°C.

Nel frattempo preparate la farcia: sbattete insieme uova e zucchero (senza montarle), quindi unite succo e buccia grattugiata degli agrumi e lo yogurt e amalgamate.

Versate la crema nel guscio di frolla, rimettete in forno e cuocete ancora per 30 minuti o finché la crema non sarà ben compatta.

Fate intiepidire, quindi lasciate in frigo per 1-2 ore: la crostata di San Clemente è pronta, servitela fredda.

Ricerche frequenti:

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