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Coronavirus, cala il livello di smog sul Nord Italia

Coronavirus, cala il livello di smog sul Nord Italia

Era successo anche in Cina. Le immagini del satellite Sentinel 5 mostrano la riduzione dei livelli di biossido di azoto

L’emergenza coronavirus ha richiesto l’istituzione delle zone rosse, la chiusura delle scuole, dei negozi e delle aziende, le limitazioni degli spostamenti. Ma, almeno, dopo quasi un mese di restrizioni, nel Nord Italia è stato registrato un calo significativo e anche piuttosto rapido dei livelli di smog, nonostante l’ultimo febbraio sia stato il più caldo di sempre (con 2,76°C in più e l’80% di piogge in meno rispetto alla media).

Lo segnala un’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr, sugli effetti collaterali dell’epidemia sui livelli di inquinamento atmosferico. Le immagini del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, pubblicate su Twitter da Santiago Gassò, ricercatore dell’Università di Washington e della Nasa, mostrano la riduzione dei livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento.

È successo, d’altra parte, anche in Cina, come avevano confermato le immagini satellitari della Nasa e dall’Agenzia spaziale europea: per impedire la diffusione del virus, la produzione, in molte fabbriche, era stata interrotta e i trasporti erano stati limitati. E dal 10 al 25 febbraio, le tracce del biossido di azoto, che viene emesso da autoveicoli, centrali elettriche e impianti industriali e può causare problemi respiratori come tosse, asma e difficoltà respiratorie, erano solo appena visibili. Allora, Fei Liu, un ricercatore della Nasa, disse che era «la prima volta che vedo un calo così drammatico su un’area così ampia per un evento specifico». La stessa cosa è successa nel Nord Italia, quando l’economia di tutto il territorio ha subìto un brusco arresto.

Il calo dell’inquinamento è l’unico aspetto positivo che si riesce a rintracciare in questa difficile fase: le persone con problemi respiratori corrono maggiori rischi di ammalarsi di Covid-19.

Però «nella lotta allo smog non si può però continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale ripensando lo sviluppo delle città e favorendo la diffusione del verde pubblico e privato sperimentando anche nuove soluzione innovative come i giardini e gli orti verticali che privilegiano le varietà più efficaci», osserva Coldiretti. «Occorre favorire la diffusione di parchi e giardini in città capaci di catturare le polveri e di ridurre il livello di inquinamento. Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili e un ettaro di piante elimina circa 20 chili di polveri e smog in un anno, ma in Italia ogni abitante dispone in città di appena 32,8 metri quadrati di verde urbano. La situazione peggiora per le metropoli con valori che vanno dai 6,3 di Genova ai 16,5 a Roma ai 18,1 di Milano fino ai 22,6 di Torino”.

Lasagne ai carciofi in tutti i modi

Lasagne ai carciofi in tutti i modi

Le lasagne ai carciofi si possono fare nella versione bianca con tanti abbinamenti diversi oppure al sugo per chi non sa rinunciare al pomodoro

E se nelle lasagne sbocciassero i carciofi? Questo primo piatto della tradizione, che nella versione classica prevede il ragù di carne, si adatta benissimo a una versione bianca, senza pomodoro, che valorizza il gusto di questo ortaggio. Nelle lasagne ai carciofi possiamo utilizzare una besciamella semplice o arricchita oppure altri formaggi, ma possiamo anche sperimentare inediti abbinamenti con il pesce. Ecco qualche idea per portare in tavola le lasagne ai carciofi.

Lasagne ai carciofi: quali carciofi scegliere

Per fare le lasagne ai carciofi potete scegliere di utilizzare le mammole, ovvero i carciofi più grossi, dalla forma stondata, senza spine; oppure i carciofi spinosi, quelli con le spine, appunto, e di dimensioni più piccole. In entrambi i casi, per pulire i carciofi dovete eliminare le foglie esterne più dure, eliminare le spine se ci sono, eliminare la barbetta al cuore del carciofo, pulire il gambo, e lasciarli in ammollo in acqua e limone per non farli annerire se non li utilizzate subito.
Nelle lasagne potete utilizzarli tagliati a fette sottili oppure potete realizzare una sorta di crema ai carciofi passandoli al passaverdure o frullandoli una volta cotti.

Come fare le lasagne ai carciofi

Ingredienti

250 g di sfoglia per lasagne, 6 carciofi, 500 ml di besciamella, olio, aglio, sale.

Procedimento

Puliamo e tagliamo i carciofi ottenendo delle fette sottili. In una padella facciamo soffriggere dell’olio con uno spicchio d’aglio, quindi facciamo rosolare i carciofi, aggiustiamo di sale e proseguiamo la cottura a fuoco basso per venti minuti coprendo la padella e aggiungendo un po’ d’acqua quando necessario. Prepariamo anche la besciamella o usiamone una pronta. Quando tutti gli ingredienti saranno pronti componiamo le nostre lasagne con uno strato di besciamella, uno di sfoglia, di nuovo uno di besciamella, uno di carciofi, uno di parmigiano grattugiato e così via. Le lasagne vanno fatte cuocere a 180 gradi per una mezz’ora circa.

Lasagne ai carciofi bianche

Per rendere le lasagne ai carciofi ancora più golose possiamo aggiungere allo strato di besciamella e carciofi anche 200 g di mozzarella tagliata a dadini e 200 g di prosciutto cotto o pancetta a cubetti.
Un’altra variante sono le lasagne ai carciofi ai formaggi che prevedono l’aggiunta di uno strato di scamorza e di uno taleggio a fette.
Funghi, salsiccia e patate sono altri abbinamenti con i carciofi che potete sperimentare alla ricerca del vostro gusto preferito.
Che ne dite poi di un’accoppiata inedita carciofi e pesce? Provate la nostra ricetta delle lasagne ai carciofi con trota e gamberi.

Lasagne ai carciofi al sugo

Non sapete rinunciare alle lasagne con il sugo di pomodoro e vorreste una versione “rossa” delle lasagne ai carciofi? Quando cuocete i carciofi, dopo averli fatti rosolare, aggiungete 800 g di polpa di pomodoro e continuate la cottura aggiustando di sale e pepe. Procedete poi come nella precedente ricetta nel comporre le lasagne.

Quale colazione fare prima di andare al lavoro?

Quale colazione fare prima di andare al lavoro?

Quali cibi mangiare per una colazione adatta al lavoro che si svolge? Ecco cosa fare per iniziare la giornata con l’energia giusta ed evitare di sbagliare

Fare colazione al mattino è fondamentale per mantenersi in forma e in salute. Il primo pasto della giornata infatti funziona un po’ come se fosse un “timer” del nostro organismo. Quello che si mangia appena svegli oltre a far recuperare le energie dopo il riposo, aiuta a regolarizzare l’orologio interno e a favorire la regolarità degli altri pasti della giornata. Tradotto significa meno attacchi di fame improvvisi durante la mattinata e meno rischi di ingrassare e di conseguenza di andare incontro a malattie legate agli eccessi di cibo come quelle cardiovascolari, il diabete e tanti altri disturbi. «La prima regola da seguire per non sbagliare è calibrare il menu del primo pasto della giornata in base al tipo di attività che si svolge», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino, che qui suggerisce qual è la colazione adatta al lavoro che si svolge.

Se lavorate in ufficio

Chi fa un lavoro sedentario ha bisogno di una colazione che riesca a fornire al mattino lo sprint giusto per affrontare gli impegni della giornata, ma senza esagerare con zuccheri e calorie. «Nei menu vanno privilegiati i cibi che favoriscono la concentrazione e aiutano a sostenere la performance mentale». Sì quindi a una buona fonte proteica e agli alimenti ricchi di grassi buoni. «Oltre a favorire la sazietà, agevolano il corretto funzionamento del cervello». Qualche esempio? Il latte e lo yogurt sono una buona fonte proteica. I semi oleosi e la frutta secca a guscio sono particolarmente ricchi di grassi buoni come gli omega 3, gli omega 6 e gli omega 9. I grassi buoni hanno poi un altro vantaggio. Aiutano a tenere alto il tono. «Sono coinvolti nella produzione della serotonina, l’ormone che regola l’umore». L’ideale è abbinarli ai cereali integrali come i fiocchi di avena. «Forniscono carboidrati complessi, fibre e vitamine del gruppo B utili per ricavare energia e combattere l’affaticamento che può sopraggiungere durante la mattinata».

Se lavorate da casa 

Per chi durante la giornata fa vita sedentaria la colazione ideale deve essere leggera e allo stesso tempo super saziante. Il rischio di cedere agli attacchi di fame avendo la dispensa e il frigo sempre a disposizione in questi casi è molto elevato. «Per stare alla larga dagli sgarri sì quindi a una prima colazione a base di tè verde che aiuta a drenare i liquidi in eccesso, pochi cereali integrali, una fonte proteica per esempio delle uova o della frutta secca (noci, mandorle, ecc.). L’abbinamento delle tre fonti di nutrienti calibrato senza eccesso di carboidrati assicura energia a lento rilascio. In più fornisce fibre che prolungano il senso di sazietà. Modulano infatti il rilascio dell’ormone insulina e aiutano a tenere alla larga gli attacchi di fame», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino.

Se fate un lavoro manuale

Chi per lavoro si muove e fa attività dinamiche durante la giornata ha bisogno di molta energia. L’ideale è puntare su una colazione prevalentemente proteica, ma con una quantità più elevata di carboidrati. «Le proteine aiutano a mettere un freno all’appetito e prolungano il senso di sazietà durante la mattinata. Inoltre sono complete di aminoacidi essenziali indispensabili per la salute e il buon funzionamento dei muscoli». Cosa mangiare? «Sì a un bicchiere di latte, due uova o una fettina di salmone affumicato accompagnato da una fettina di pane di segale e un frutto di stagione», suggerisce l’esperta.

Nella gallery scoprite quali sono gli errori da evitare a colazione

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