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Sostenibilità: 20 documentari per capire (meglio) il tema

La Cucina Italiana

Mare, montagna, natura. Le vacanze sono spesso simbolo di evasione dalla quotidianità cittadina per entrare in una dimensione più a contatto con la natura. Natura che oggi va preservata sempre di più a causa delle catastrofi ambientali che ci circondano. Quello che possiamo fare nel nostro piccolo è agire nei piccoli gesti quotidiani e informarci. In vacanza è infatti bello concedersi più tempo per leggere un libro o guardare un bel film/documentario. Ecco che possiamo fare la nostra parte anche solo informandoci sull’argomento sostenibilità.

Alimentazione sostenibile

Terra Madre 2009- Documentario del 2009 di Ermanno Olmi nato in seno all’organizzazione del Forum Mondiale Terra Madre, organizzato con il supporto di Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e che ha coinvolto personalità da tutto il mondo impegnate nella sostenibilità ambientale.

Super Size Me 2: Holy Chicken! 2019 – Il regista Morgan Spurlock riaccende la sua battaglia con l’industria alimentare questa volta con Big Chicken – mentre apre il suo ristorante fast food.

Cowspiracy (Netflix) 2014 – Documentario cardine che spiega l’impatto che l’industria alimentare di derivati animali ha a livello di impatto ambientale e climatico.

FOOD, INC. (Netflix) 2008 – Racconta i pericolosi retroscena del business dell’agricoltura in America.

Seaspiracy (Netflix) 2020 – Documentario che approfondisce il tema della pesca e del suo impatto a livello ambientale ed etico.

The Milk System (Netflix) 2017 – Quanto costa in termini ambientali l’industria dei latticini?

Rotten (Netflix) 2019 – Serie TV che svela i segreti dietro ad alimenti come l’avocado, lo zucchero, la cioccolata, etc.

Natura e cambiamento climatico

Chasing Ice (Netflix) 2014 – Nel 2005 il fotografo naturalista James Balog è andato in Artide per National Geographic per documentare gli effetti disastrosi del cambiamento climatico sui ghiacciai. 

Before The Flood (Netflix) 2016 – Leonardo di Caprio ci porta in viaggio per vedere gli effetti del cambiamento climatico.

Chasing Coral (Netflix) 2017 – Documentario che racconta lo sbancamento dei coralli e lo stato delle barriere coralline.

Brave Blue World: Racing to Solve our Water Crisis (Netflix) 2020 – Tecnologie innovative per rendere l’acqua una risorsa sostenibile.

Kiss the Ground (Netflix) 2020 – Scienziati ed attivisti famosi raccontano e mostrano quali potrebbero essere le soluzioni per un futuro sostenibile, a basso impatto ambientale.

Ice on fire (HBO) 2019 – Il secondo documentario di Leonardo di Caprio sul cambiamento climatico, il cui focus è raccontare le soluzioni che possono rallentarlo.

Down to Earth with Zac Efron (Netflix) 2019 – Serie TV che vede come protagonista Zac Efron in viaggio per il mondo mostrando esempi virtuosi di sostenibilità a livello industriale.

David Attenborough: A life in Our Planet (Netflix) 2020 – Un crudo racconto dell’impatto dell’umanità sull’ambiente, con un messaggio ottimistico per le nuove generazioni.

Years of living dangerously (Prime Video) Dal 2014 al 2016 – Serie TV che racconta le catastrofi naturali dovute al cambiamento climatico.

Plastica e zero sprechi

Waste Land (Prime video) 2010 – Registrato in circa 3 anni, questo documentario mostra le opere d’arte create con rifiuti della discarica, di Vik Muniz che da Brooklyn torna in Brasile, sua terra natale.

Plastic China (Prime video) 2016 – Documentario che parla del business del riciclo della plastica, in Cina.

Trashed (Vimeo) 2012 – Jeremy Irons dà voce alla ricerca di verità che riguarda i rifiuti e il loro impatto sull’ambiente.

Inside the Garbage of the World (Netflix) 2016 – La verità sull’inquinamento dovuto alla plastica.

A plastic Ocean (Netflix) 2016 – Viaggio all’interno della plastica negli Oceani.

Gelato al cioccolato: come evolve il gusto classico

La Cucina Italiana

La Gelateria Brunelli a Senigallia. 

Attenzione al mito del magro

Dipende dalla ricetta, ma in generale il sorbetto non è più magro, è senza colesterolo. «Il cioccolato ha naturalmente una percentuale di grasso nobile come quello della frutta secca ed ecco perché i sorbetti fatti con acqua, zucchero e cioccolato hanno una cremosità simile alle creme tradizionali. I gelatieri moderni usano il burro di cacao anche per i gusti vegetali proprio per le sue capacità». Se il sorbetto non è sempre più magro quindi in termini assoluti non ha neanche meno zucchero, anzi. «Il gelato più dolce è proprio il cioccolato. I gusto attenuato dall’amaro del cioccolato va bilanciato con più zucchero per dare equilibrio. Ma questo vale anche per i gusti alla frutta: nella frutta la parte solida è data dallo zucchero, e quindi anche i sorbetti sono più zuccherini delle creme». Insomma, chi mangia il gelato alla frutta per stare a dieta… 

I cioccolati di Paolo Brunelli

Vero appassionato, nel banco della sua gelateria di Senigallia ne conta cinque versioni: Cioccolato della tradizione con misto cacao e cioccolato, poi il Cioccolato e scorze di arancio tritate, nuovo classico, il Sorbetto al cioccolato che cambia a rotazione, ora una monocultivar Madagascar. Poi ci sono i cioccolati più venduti con il caramello e sale, e quello all’olio di oliva. Il cioccolato bianco bianco lo si usa per fare il gusto Portonovo e il gusto Senigallia. Sono i più venduti? «Il cioccolato è il gusto più venduto, negli ultimi anni insidiato dal pistacchio in modo esponenziale. Ma le creme e il cioccolato con la nocciola restano gli immancabili. Il gelato vero italiano è basato sul tuorlo d’uovo. Il gelato è latte, tuorlo, zucchero e le sue derivazioni. Chi è di vecchio stampo come me, mette il tuorlo anche nella frutta secca».

La sperimentazione a Identità Gelato

In attesa della nuova edizione il 13 settembre 2022, con Brunelli parliamo proprio di cioccolato. Nel 2021 aveva presentato la Scalata verso l’irresistibile, tre gelati identici al cioccolato, arricchiti di gusto umami: il cioccolato è un prodotto fermentato. «Tre cioccolati uguali con due inserimenti: classico, con cioccolato rifermentato con lievito madre con una nota al pane e uno con il miso per conferirgli una nota irresistibile con l’amplificazione umami, era saporosissimo, un’esplosione di gusto». Che cosa farai quest’anno? «Non lo so ancora», ma fra le foto per questo servizio mi manda un sorbetto mono origine del Belize con acciuga del Cantabrico e polvere di alga palmario palmata. Stay tuned!

Lo strepitoso burro della Lessinia firmato Morandini

Lo strepitoso burro della Lessinia firmato Morandini

Un burro genuino, che conserva intatto tutto il sapore dell’erba e dei fiori – alimenti naturali primari dei quali le vacche lasciate libere al pascolo si nutrono – viene prodotto nel Parco Naturale della Lessinia, in provincia di Verona.

È il burro Morandini, piccolo caseificio artigianale a conduzione familiare di proprietà dei fratelli Diego e Walter Morandini che insieme alla mamma Rita, a contrada Dosso di Erbezzo, portano avanti l’eredità del compianto papà Ruggero avviata nel 1969.

Il burro preferito dal ristorante stellato 

Questo burro speciale è apprezzato, oltre che dai residenti del piccolo borgo collinare per il consumo domestico, soprattutto dallo chef Giacomo Sacchetto del ristorante stellato La Cru di Romagnano (VR) che oltre a utilizzarlo nella preparazione dei lievitati, lo fa servire ai tavoli insieme al pane caldo appena sfornato. 

L’invitante connubio diventa uno sfizioso intrattenimento in attesa delle portate, tant’è che i clienti se ne innamorano al primo boccone. E ricercano poi questa prelibatezza a loro volta: direttamente nella minuscola bottega di Erbezzo o nei mercati sostenibili della Coldiretti nei rioni di Verona.  

Lo chef Giacomo Sacchetto ama selezionare e proporre nei suoi menù alcune eccellenze autoctone del territorio veronese, come ad esempio le mele varietà Decio e, per l’appunto, il burro fiore all’occhiello del caseificio di Erbezzo. 

Burro tutta panna emulsionato con sale di Cervia

«Ci approvvigioniamo dai Morandini da primavera a ottobre, quando le mucche sono al pascolo e il prodotto risulta più saporito», spiega lo chef che precisa: «È un burro di centrifuga, ottenuto esclusivamente dalla panna e a La Cru lo utilizziamo unicamente per la preparazione dei lievitati monoporzione, mentre per la mantecatura dei risotti e le torte usiamo il burro Morandini pastorizzato, in quanto per la frolla è richiesto un burro più stabile». 

«Quando arrivano i panetti», racconta Giacomo Sacchetto, «li stocchiamo in frigorifero e al momento del servizio ne prendiamo una piccola parte, la lasciamo sciogliere a temperatura ambiente, per poi montarla con la planetaria o la frusta inserendo nell’emulsione una piccola percentuale di sale di Cervia, solitamente il 3%. Questo composto spumoso diventa un ottimo accompagnamento al pane caldo, alle cialde e ai grissini stirati di nostra produzione».

Formaggi Dop e antiche fascere in legno

Al caseificio Morandini di Erbezzo, col latte crudo di giornata munto tutte le mattine e conferito da stalle fidelizzate a km 0, si producono artigianalmente ricotta fresca, mozzarella in treccia, caciotte morbide, ma anche saporiti formaggi stagionati come il grana padano e il Monte Veronese, rientrando questi ultimi nella zona Dop degli omonimi consorzi. 

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