Tag: ricette per bimbi

La torta gelato fatta in casa facile

La torta gelato fatta in casa facile

Fresca, spettacolare, si fa tutta in casa e senza gelatiera. Con un po’ di tempo (per i raffreddamenti) e i consigli di Joëlle Néderlants, il risultato è garantito. Ricetta passo passo con fotografie

La ricetta sfidante del numero di luglio è la torta gelato. Potrebbe essere il dessert che svolta la serata in famiglia, quel dolce fresco e goloso che rinfresca le serate estive o anche la torta di compleanno perfetta per tutti i Cancro e Leone. Sembra difficile da realizzare, ma può anche non esserlo. Si può decidere di fare il gelato in casa (anche senza gelatiera) oppure di comprarlo dal vostro gelatiere di fiducia. Per questo condividiamo con voi la ricetta della torta gelato facile passo dopo passo della nostra Head Chef, specializzata in pasticceria da sogno.

Qui trovate gli ingredienti per realizzare una torta gelato per 8 persone, mentre in photo gallery trovate tutti i passaggi, semplici e ben spiegati documentati con le foto meravigliose di Riccardo Lettieri, fare la torta gelato in casa sarà un successo.

La torta gelato fatta in casa

Tempo: 2 ore più 10 ore di riposo

Ingredienti per 8 persone

790 g di latte
600 g di albicocche
600 g di ciliegie
500 g di zucchero
310 g di panna fresca
100 g di farina 00
100 g di latte condensato
50 g di farina di mandorle
50 g di liquore all’amaretto
40 g di amaretti morbidi
3 uova
limone
vaniglia
sale
verbena
burro
ciliegie e amarettini per decorare

Sfogliate la photo gallery per la preparazione passo passo con foto

 

i ristoranti e i bagni a Fregene, Ostia e Fiumicino

i ristoranti e i bagni a Fregene, Ostia e Fiumicino

Ostia, Fiumicino e Fregene: sulle spiagge dei romani si mangia bene. Ecco i migliori ristoranti e i bagni per un pranzo o una cena di pesce, vista mare

Piatti di pesce o della tradizione romanesca, ma anche pizza a bordo spiaggia: non mancano i ristoranti e i lidi che offrono da mangiare nelle principali località di mare a un passo da Roma.
Ostia, Fiumicino e Fregene sono le più vicine alla città e le preferite dai romani per una fuga veloce.

Ostia

Il posto più vicino a Roma è Ostia, peccato che spesso file e ingorghi sulla Pontina rendano il raggiungimento quasi impossibile. Superato l’ostacolo e trovato non senza difficoltà il parcheggio – magari in infrasettimanale – non mancano i posti interessanti dove fermarsi per un pasto di pesce e non solo. Fra i classicissimi, La Vecchia Pineta, in una palazzina anni Trenta, è un vecchio “bagno” quasi da film. È uno di quei posti dove i romani vanno a mangiare il pesce quando escono dalla città, con grandi classici in menù. La novità dell’estate 2021 è invece la presenza di Pier Daniele Seu nello stabilimento Il Capanno. Qui il giovane pizzaiolo, che di Ostia è originario, ha portato la sua linea Tac (Thin and Crunchy), che strizza sempre più l’occhio allo stile di pizza romana, appunto bassa e croccante. Sempre al Capanno, per l’estate ha traslocato anche Simone Curti di Molo Diciassette, che ha momentaneamente trasferito la sua linea di cucina di mare sulla terrazza del lido (a stagione finita tornerà nel suo ristorante, sempre a Ostia). Da segnalare anche l’iniziativa di due giovani e intraprendenti imprenditori, Matteo Serravalli e Andrea Castelmare, che hanno deciso di portare “on the beach” la loro Friggitoria. Basta scaricare l’app della Friggitoria per farsi portare con un clic i piatti espressi a base di pesce direttamente sotto l’ombrellone. La scelta è fra burger, panini di mare, insalate o pesce fritto, che naturalmente si possono mangiare anche nel punto vendita a due passi dal mare.

Fiumicino

Da quando anche Lele Usai si è trasferito a Fiumicino, si può dire con certezza che la località balneare a due passi dall’aeroporto sia diventata il polo gourmet della cucina di pesce laziale. Cominciamo proprio da Lele Usai, che da Ostia ha trasferito il proprio ristorante stellato Il Tino all’interno dello Yacht Club Nautilus Marina di Fiumicino, affiancandolo al Quarantunododici (il nome cita le coordinate geografiche), che è la versione bistrot. Stella immediatamente riconquistata e grande favore di pubblico, per il gioiello di Lele Usai, che fa concorrenza – in amicizia – all’altro maestro del pesce laziale, Gianfranco Pascucci, con il suo Pascucci al Porticciolo. Stellato anche lui, Pascucci è un grande divulgatore del buon mangiare di pesce e del trattare la materia prima con rispetto. Un altro indirizzo da non perdere a Fiumicino è l’Osteria dell’Orologio di Marco Claroni, che qualcuno ha definito il “norcino del mare”. Non è un caso, visto che nel suo menù si possono trovare prodotti come la bresaola di tonno, la pancetta di spada, le coppiette di palamita e così via. Più recente di apertura, ma ugualmente interessante, è Allure Restaurant Pâtisserie, pasticceria e bistrot inaugurata appena un anno fa dal giovane chef di origini cinesi Giampaolo Zhan. Esperienze alla Pergola e la consulenza del pastry chef di Heinz Beck, Giuseppe Amato, per la linea di pasticceria, da Allure si va sia per un dolce delizioso sia per un pranzo o una cena nel bistrot, per assaggiare la cucina moderna di Giampaolo. Infine, un indirizzo per mangiare un’ottima pizza al taglio, Sancho, dal soprannome del suo patron, Franco Di Lelio. Qualche tavolino fuori, ma fondamentalmente si tratta di un posto per una pausa veloce, fra pizze classiche e ardite creazioni di Sancho, che non lesina in condimenti e si diverte spesso a farcire la pizza, con risultati sorprendenti.

Fregene

Fregene è il posto giusto per mangiare a bordo spiaggia, tanto che nei weekend estivi non solo è obbligatoria la prenotazione, quanto consigliato ricordarsi qualche giorno prima. Sono diversi, infatti, i lidi che si contraddistinguono per la qualità del pesce che offrono ai loro clienti. Fra questi c’è Rosario all’Albos Club, la terrazza anni Cinquanta con vista sul mare del famoso Rosario Malapena, che passa agevolmente dai crudi freschissimi a piatti di pesce elaborati, ma non troppo. Altro personaggio mitologico di Fregene è Benny, patron di La Baia, che è il place to be per i gourmet della Capitale. Non perché abbia pretese gourmet, ma più che altro perché Benny è una certezza di buon pesce e di una cucina corretta, non troppo ardita, rispettosa del prodotto. C’è anche l’opzione Chiosco per chi non vuol rinunciare ai piedi nella sabbia, ma qui la proposta è più veloce. Last but not least, c’è la Scialuppa da Salvatore, dove da qualche anno Fabio Di Vilio, romano di origini campane, ha preso il comando della brigata di cucina del ristorante di famiglia. La sua cucina approfitta dei prodotti dell’orto, sempre di famiglia, situato nella vicina Maccarese, e li mescola con il pescato del giorno, sempre freschissimo. Crudi e sushi di accompagnamento per chi, invece, vuole limitarsi a un aperitivo pomeridiano, dalle 18.

Cose vedere e dove mangiare fra colline le lucchesi

Cose vedere e dove mangiare fra colline le lucchesi

Piccoli viaggi: torna l’appuntamento bisettimanale con la serie di ricordi e consigli di viaggio della nostra redazione. Vi accompagneranno per tutto il mese di luglio, con tanti suggerimenti sui luoghi da visitare e… da assaggiare! Oggi si va in Toscana: a Vetriano #EstateItalianaLCI

Prima o poi tutti quelli che vengono con me a trascorrere un fine settimana nella mia casa in Toscana finiscono per farmi la stessa domanda: «Ma come ha fatto tuo nonno a trovare questo posto?».
“Questo posto” è Vetriano, un piccolo borgo in pietra sperduto tra i boschi delle colline lucchesi, un tempo rifugio di partigiani, nemmeno segnato sulle carte stradali. Il racconto è complicato e tocca buona parte della storia di famiglia. Fatto sta che rimane anche per noi un po’ un mistero come mio nonno ci sia potuto capitare, tornante dopo tornante, e pensare addirittura di comprarci casa, nel 1973. Sono stata qui per la prima volta quando avevo tre mesi e da allora Vetriano è stato prima il teatro delle mie avventure estive di bambina e poi il buen retiro per rilassarsi, isolarsi, divertirsi con gli amici.

A proposito di teatri: il nome del borgo ha iniziato a circolare proprio per via di uno di essi, il Teatrino di Vetriano, che, grazie al Fai, è ritornato all’antico splendore nel 2002, ed è oggi conosciuto come il teatro pubblico più piccolo del mondo. Misura 71 metri quadrati e ha una capienza di 85 posti, balconate comprese. Fu inaugurato nel 1890, a seguito della donazione di un fienile da parte di un paesano benestante alla comunità appassionata di teatro. Merita senz’altro una visita e non lo dico solo per ragioni di cuore: nel 2003 ha vinto il premio di architettura teatrale per il miglior restauro filologico, insieme alla Fenice di Venezia.

Il mistero di Vetriano

E se questa notizia non dovesse bastare, tenete presente che a pochi passi c’è l’ottimo e casalingo ristorante Il Guerriero (tel. 0583358163), dove potrete assaggiare alcune specialità della cucina lucchese, come i tordelli, e piatti a base di funghi porcini che in zona crescono a bizzeffe (quelli trifolati con la mentuccia spontanea per me sono come la madeleine di Proust, ma anche quelli fritti non scherzano).

Già che siete qui fate un salto al paesino successivo, Colognora, dove poi finisce la strada asfaltata e, per me bambina, il mio spazio di mondo estivo. Mi infastidisce dirlo, perché tra i due paesi c’è sempre stata una sorta di competizione alla toscana, ma Colognora è più carino di Vetriano, tanto che ha conquistato anche il regista americano Spike Lee che vi ha girato il film Miracolo a Sant’Anna (come Spike Lee abbia potuto trovare Colognora rimane un mistero al pari di quello di mio nonno). Visitate il Museo del Castagno, una raccolta di attrezzi e di storie sulla vita delle gente di queste parti, per cui il castagno era quasi l’unica fonte di sostentamento, sia per il cibo sia per il legno: riuscivano a fare cose incredibili, piccoli capolavori dell’ingegno contadino.

Se la vostra gita di un giorno si dovesse allungare a un intero weekend, vi lascio altre suggestioni e posti del cuore: il selfie perfetto si fa ai piedi del ponte del Diavolo (conosciuto anche come ponte della Maddalena) nel comune di Borgo a Mozzano. Dopo la foto di rito, provate a scalarlo per verificare la vostra forma fisica. Se è ora di merenda (meglio ancora di aperitivo), fate un salto al Vecchio Mulino di Castelnuovo di Garfagnana, una bottega con un’atmosfera magica, che serve e vende squisitezze lucchesi, con in testa un pane e una mortadella tagliata a coltello memorabili. Per festeggiare un’occasione speciale, fate come noi: prenotate un tavolo al Butterfly, ristorante stellato di Marlia, dove si mangia soprattutto pesce in arrivo dalla vicina Versilia.

Non può mancare, infine, un suggerimento per il vino. In Lucchesia da qualche anno è nato un piccolo e promettente distretto di viticoltori biodinamici. Sono tutti bravissimi ma il mio preferito è Podere Concori; il suo Melograno Rosso, che produce da una vecchia vigna di Syrah, è il vino che di solito accompagna la carne alla brace che cuciniamo nel grande camino in pietra di casa.

Proudly powered by WordPress