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» Frittelle di gamberi – Ricetta Frittelle di gamberi di Misya

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Innanzitutto sgusciate i gamberi (qui la guida completa per farlo senza difficoltà).

Tagliate i gamberi a pezzetti e tritate finemente aglio e prezzemolo.

Mettete i gamberi in una ciotola con aglio e prezzemolo, buccia di limone, sale e pepe e mescolate, quindi unite uovo, farina e formaggio e amalgamate bene, in modo da ottenere un composto omogeneo.

Fate scaldare olio abbondante in una casseruola, quindi cuocete il composto a cucchiaiate, poco per volta, girandole per farle dorare da tutti i lati.
Una volta cotte scolatele su carta da cucina e se volete salatele leggermente.

Le frittelle di gamberi sono pronte, servitele subito.

Ricetta Focaccia con peperoni e capperi

Ricetta Focaccia con peperoni e capperi
  • 400 g farina Manitoba
  • 150 g farina 0
  • 10 g sale
  • 9 g lievito di birra fresco
  • 2 cucchiaini di miele
  • olio extravergine di oliva
  • 6 peperoni baby colorati
  • 6 peperoni friggitelli
  • 4 peperoni corno rossi
  • 4 peperoni corno striati
  • paprica affumicata
  • capperi dissalati
  • sale
  • olio extravergine di oliva
  • maggiorana
  • sale in fiocchi

PER L’IMPASTO
Mescolate le due farine; prelevatene 100 g e impastateli con 60 g di acqua e il lievito sbriciolato. Formate una pallina, incidetela a croce, mettetela in un recipiente e lasciatela lievitare per circa 1 ora o finché il volume non sarà raddoppiato: avrete ottenuto la biga.
Aggiungetevi il resto delle farine, 270 g di acqua, il miele e impastate finché gli ingredienti non saranno amalgamati, senza lavorare troppo.
Unite quindi 35 g di olio e, infine, il sale.
Lavorate l’impasto per 4-5 minuti, finché non sarà liscio e asciutto. Formate una palla, mettetela in una ciotola, copritela con la pellicola e lasciatela lievitare per circa 2 ore o finché il volume non sarà triplicato.

PER COMPLETARE
Ungete di olio 2 stampi rettangolari (22×30 cm). Dividete a metà l’impasto e stendetelo con le mani direttamente negli stampi, coprendone tutta la superficie.
Emulsionate in una ciotola 80 g di olio con 100 g di acqua e 2 prese di sale, quindi spennellate la superficie delle focacce e lasciatele lievitare, coperte, ancora per 30 minuti.
Lavate i peperoni, eliminate i semi all’interno, ungeteli con un po’ di olio e adagiateli sulle focacce. Spolverizzate con la paprica e distribuite sulla superficie 1 cucchiaiata di capperi, rametti di maggiorana e sale in fiocchi.
Lasciate riposare per 30 minuti, quindi infornate a 200 °C per circa 35 minuti.
Da sapere: abbiamo indicato le dosi per due focacce perché l’impasto di base, che prevede una lievitazione in due fasi, sarebbe difficile da lavorare con quantità inferiori di farina.

Cibo dell’anima, tra riso e opere d’arte

Cibo dell'anima, tra riso e opere d'arte

Pane o riso? Qual è l’alimento che rappresenta il Nutrimento per antonomasia? Per Bottura è il pane, per Carlo Benvenuto, artista, è il riso. Ecco la ricetta che ci ha regalato

Nel numero di luglio abbiamo parlato con Carlo Benvenuto del suo Pane Metafisico, l’opera che realizzò nel 2015 per il Refettorio Ambrosiano. Con quell’immagine l’artista volle esprimere un’idea molto universale, per un’opera che doveva ornare la parete di un refettorio, con tutti i riferimenti – sacri e profani – che l’operazione conteneva.

Durante la lavorazione del numero di luglio, proprio in occasione del racconto che trovate a pag. 90, Massimo Bottura ha chiesto a Benvenuto quale fosse la sua ricetta di “nutrimento universale”: volevamo affiancare all’immagine della sua opera d’arte, la ricetta di un suo pane preferito. Benvenuto, però, rispose con un riso in Cagnone un po’ rivisitato. “Certo, riconosco che il pane è un simbolo più condiviso, ma di fronte a una domanda del genere, ho voluto essere fedele a una mia storia famigliare”, ci ha spiegato l’artista. “Per noi il pane è sempre stato un alimento di servizio, mentre il riso è ciò che più mi riporta ai valori della condivisione e del nutrimento”.

Ecco la ricetta che ci ha inviato, nella quale “la semplicità del riso all’inglese viene resa unica e speciale dal burro che per una parte viene insaporito dalla salvia e l’altra viene lasciato crudo come nella mantecatura del risotto, completano il parmigiano e un fondo di pollo arrosto che restituisce in concentrazione la ricchezza e la sapidità, che nei risotti tradizionali, è data dal brodo”.

Il nostro consiglio? Preparate per secondo il pollo arrosto, così avrete un menù intero, da completare con un’insalata e un dolce (ne trovate sul nostro numero in edicola). E potrete preparare il fondo per insaporire il riso.

Riso al doppio burro del Lago Maggiore

Ingredienti per 4 persone

320 g di riso da risotto
80 g di burro
6-8 foglie di salvia
abbondante parmigiano grattugiato
sale – fondo del pollo arrosto

Procedimento

Lessate il riso in abbondante acqua salata. In una casseruola sciogliete la metà del burro facendo rosolare la salvia. Una volta rosolata spegnete la fiamma. Tenete da parte un paio di mestoli d’acqua di cottura del riso, aggiungetene un po’ al burro e mescolate. Riservate le foglie di salvia. Quando il riso è cotto ma ancora molto al dente versatelo nella casseruola, dove c’è il burro con la salvia, sotto la quale avrete riacceso il fuoco. Mescolate e aggiungete l’acqua di cottura fino a completare la cottura. Spegnete il fuoco e mantecate con il burro freddo rimasto e il parmigiano.

Per il fondo di pollo

Prendete la teglia dove avete preparato il pollo arrosto, deglassatela sulla fiamma con poca acqua bollente, versate il sugo in una salsiera filtrandola con una chinoise o colino a cono.

Per servire

Riscaldate i piatti (passateli sotto l’acqua bollente, poi asciugateli). Adagiate il riso nei piatti e aggiungete le foglie di salvia. Irrorate con il fondo di pollo o servite il sughetto a parte.

Carlo Benvenuto in mostra al Mart

Chi volesse scoprire di più su Carlo Benvenuto, può farlo visitando la mostra “Carlo Benvenuto. L’originale”, che ha inaugurato la riapertura del Mart dopo il lockdown. Una ripartenza che espone circa 60 opere dell’artista, realizzate dagli anni Novanta a oggi, messe in dialogo con tre capolavori di De Chirico, Morandi e Guttuso, provenienti dalle collezioni del Mart. Nelle opere esposte si ritrova quella metafisica del quotidiano che caratterizza anche il Pane metafisico del Refettorio Ambrosiano: in esse, oggetti della vita di tutti i giorni sono ritratti con grande fedeltà ma, sorprendentemente, risultano quasi astratti, universali.

Dal 26 giugno al 18 ottobre 2020
info e prevendite: info@mart.trento.it , www.mart.trento.it

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