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Il ritorno del gelato al gusto Puffo

Il ritorno del gelato al gusto Puffo

Se sei cresciuto negli anni Ottanta lo hai mangiato almeno una volta, ma non pensare che sia scomparso. Sta tornando, anche se più sbiadito e al sapore di Banana Guava o di Trolls

Sono nata nel 1980 e come per tutti i bambini della mia generazione, i Puffi sono stati il cartone che ci ha ipnotizzato per anni. Incollati alla tv come in una scena di Poltergeist, abbiamo sognato con le avventure di Grande Puffo e Puffetta e abbiamo cantato, anzi, sappiamo ancora a memoria, la sigla cantata da Cristina d’Avena. Dei Puffi vendevano di tutto: giocattoli, astucci, cartelle, magliette, e ovviamente, il gelato. In Italia come nel resto del mondo erano i primi anni della brandizzazione di giochi e prodotti, e i Puffi erano popolarissimi in tutta Europa. I gusto Puffo era in ogni gelateria e lo abbiamo mangiato tutti, ma nessuno se ne ricorda il sapore. Ma nessuna paura, il gusto puffo è tornato (e non è poi così male).

Il gusto Puffo, cibo della memoria

Nella ricerca spasmodica del “cibo della memoriadegli chef, interrogarsi sul gusto dl gelato al gusto Puffo è roba da filosofi. Sul serio, se Umberto Eco scrisse un saggio sulla lingua dei Puffi, noi ci si può interrogare sulla natura, o non-natura, di quel cono gelato assaggiato oramai una trentina di anni fa. Quasi certamente, chiedendo a Gargamella, lui i Puffi li avrebbe spremuti, passati la setaccio per togliere le ossa, e usati su una base al fior di latte. In realtà il gelato al gusto Puffo, azzurro come una piscina dall’aereo, non aveva alcun sapore. Era dolce, vanigliato, a base fior di latte (quindi panna). Di azzurro non aveva nulla e non sapeva di anice (come il ghiacciolo azzurro) e neppure di menta. Non sapeva fortunatamente di colorante E132 e E133, che colorano di blu. Non sapeva di niente, ma il potere della Tv lo rendeva buonissimo. Anzi, puffoso.

Il Puffo oggi è una banana blu (o un troll)

I Puffi non vanno più di moda, ma non per questo il gelato blu è sparito dalle gelaterie, anzi, sta vivendo una nuova giovinezza. Seppur il color azzurro accesso venga ancora prodotto da aziende di semilavorati per gelaterie, la fantasia si è spostata ora verso unicorni e altri animali fantastici. Rubicone, azienda leader nei semilavorati ha ancora a catalogo l’Azzurro 83, una pasta concentrata di intenso colore blu al buon gusto di Vaniglia, o il Bubble gum azzurro, al gusto di Chewing-gum, ora punta tutto su nuovi prodotti come il Sea Salt, dolce e salato allo stesso tempo, con sale marino e color pastello, ispirato alle sfumature del mare, o al nuovo Blue Java Banana. La Banana blu è una tipolgia speciale di frutto tropicale conosciuta anche come “Banana Gelato” perché è caratterizzata da una consistenza cremosa e un gusto che ricorda un Gelato alla vaniglia. E il fatto più curioso è che la loro buccia diventa blu prima della maturazione e quindi con aggiunta di spirulina dà vita ad una pasta concentrata aromatizzante con colore blu e gusto vaniglia con un delicato retrogusto di banana. Pregel, altra azienda leader del settore, ha invece a catalogo Unicorn, alla vaniglia e da decorare con confetti e glitter adibili, e il nuovo Trolls, dal divertente colore violetto ma al delicato sapore di panna e fragola, per stupire i più piccoli con i personaggi dei cartoni animati preferiti. Trolls are the new Puffi.

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Come fare il pane senza glutine

Come fare il pane senza glutine

In tempo di lockdown tutti si scoprono panificatori. E i celiaci? Ecco la ricetta perfetta, gluten free, firmata da una vera esperta, a partire dalla pasta madre senza glutine

Come preparare in casa un pane senza glutine fragrante e gustoso? Magari partendo da quel lievito madre tanto amato da chi si dedica alla panificazione casalinga, ma preparato in modo sicuro e gluten free? Sara Papa, docente e scrittrice gastronomica, grande esperta di pane, ci svela i segreti per un risultato perfetto.

Per un risultato perfetto

A partire dalla scelta della farina, che deve essere di qualità. «Quella che ho usato io è un mix di amido di mais, farina di grano saraceno, farina di riso e fibra di xilium, cui vengono aggiunti sale e zucchero come conservanti. Si ottiene un pane scuro, davvero saporito. Come per il pane “normale”, poi, sono da preferire le farine macinate a pietra». La qualità degli ingredienti usati si riflette in primo luogo sul lievito madre: qualità della farina che influisce in primo luogo sul lievito madre.

«Con questo tipo di farina si ottiene un lievito madre più veloce rispetto a un lievito fatto con farina glutinata. Inoltre avremo il risultato di  una lievitazione non acida e di un pane con un’alveolatura ben sviluppata. Le materie prime utilizzate e la temperatura ambientale sono in questo caso di fondamentale importanza. Il principio vale anche per l’acqua: non deve essere di rubinetto, dato che viene spesso resa potabile attraverso l’aggiunta di sostanze antibatteriche, ma deve essere il più possibile naturale. Questo lievito madre, visto l’ottimo risultato ottenuto in fase di prima fermentazione, può essere rinfrescato, ma non ha necessariamente bisogno di rinfreschi: può essere prodotto e utilizzato al momento del bisogno. Per diminuire i tempi di lievitazione per gli impasti, possiamo aumentare la quantità di lievito madre, utilizzando tutto quello preparato. Per dare una spinta maggiore, si possono unire 5 grammi di lievito di birra».

Selezionati gli ingredienti e preparato il lievito, si può passare a impastare il pane: chi non avesse tempo o voglia di partire dal lievito madre potrà utilizzare un panetto da 25 grammi di lievito compresso (lievito di birra). In ogni caso occorre seguire «scrupolosamente la ricetta, soprattutto per quanto riguarda temperature e umidità. L’impasto va lavorato preferibilmente a mano: è molto facile e con l’impastatrice si appiccicherebbe dappertutto. Per donare croccantezza, nella ricetta suggerisco l’uso di alcuni semi, ma si possono sostituire con quelli preferiti, oppure unire del grue di cacao o scegliere la frutta secca». Il risultato è assicurato: un pane senza glutine buono per tutta la famiglia.

La ricetta del pane senza glutine

Per il lievito madre senza glutine

Ingredienti

250 g di acqua oligominerale naturale
150 g di farina per pane senza glutine
5 g di miele

Procedimento

Lavorate tutti gli ingredienti fino a ottenere un composto senza grumi, mettetelo in un contenitore alto e stretto, coperto con un panno umido e aspettate che avvenga la fermentazione. La temperatura dell’ambiente ideale è di 23-24 °C. Dopo 24 ore circa il lievito è pronto. Quando è pronto deve raddoppiare il suo volume: nel momento in cui ha raddoppiato, va utilizzato subito.

Per il pane senza glutine

Ingredienti

600 g di farina senza glutine per pane e pizza
550 g di acqua a 27°C-30°C
300 g di lievito madre senza glutine
50 g di semi di sesamo
50 g di semi di girasole
50 g di semi di lino
5 g di lievito di birra

Procedimento

Tostate in forno i semi, immergeteli ancora caldi in 120 g di acqua fredda e fateli raffreddare, quindi miscelateli alla farina. Impastate la farina con i lieviti e l’acqua; il sale non va aggiunto in quanto è già presente all’interno della farina. È importante aggiungere l’acqua piano piano, in modo che nell’impasto non si formino grumi. Una volta terminato l’impasto, lasciatelo riposare per almeno 15 minuti in modo che gli amidi si idratino e la pasta prenda consistenza.

Formate il pane con le mani bagnate, mettetelo in uno stampo per pane in cassetta foderato con carta da forno (oppure imburrato e infarinato) e fatelo lievitare fino al raddoppio del volume a una temperatura di 28°C: potete metterlo nel forno con solo la luce accesa per avere un po’ di calore.

Cuocete il pane per circa 50 minuti in forno già caldo a 190°C . Dopo la cottura, sformate il pane dalla cassetta e rimettetelo in forno direttamente sulla griglia per 3-4 minuti.

Se volete realizzare una pagnotta, ponete a lievitare l’impasto in una ciotola foderata con un canovaccio di cotone o di lino infarinato; fate lievitare a una temperature di 28°C circa (sempre adatto il forno con la lucina accesa; molti forni hanno 2 luci e la temperatura va oltre i 30 gradi: in questo caso occorre tenere leggermente aperto lo sportello). Quando la pagnotta avrà raddoppiato il suo volume, rovesciatela sulla teglia o, meglio ancora, su una pietra refrattaria preriscaldata alla massima temperatura. Fatelo cuocere alla massima temperatura per 10 minuti, poi abbassate a 180°C per 30-35 minuti.

Ricerche frequenti:

Prepariamo la cheesecake… di spinaci

Prepariamo la cheesecake... di spinaci

Base croccante di crackers e uno strato di verdure e formaggio: impossibile resistere a questa cheesecake salata

La cheesecake di spinaci è una versione salata del più conosciuto dolce americano a base di biscotti, formaggio spalmabile e topping di marmellata di frutti di bosco, amato nel mondo anglosassone, ma ormai diventato famosissimo anche in Italia. La composizione della versione salata prevede lo stesso concetto di ingredienti di quella dolce e cioè una base croccante e un ripieno di formaggio, in questo caso, unito a delle verdure di stagione come gli spinaci.

La base della cheesecake

Che siano crackers salati, integrali, di farina di legumi, di farina di riso o taralli, o ancora fette biscottate o, perché no, pane secco sbriciolato: tutti questi ingredienti sono perfetti per la base della vostra cheesecake agli spinaci. Potete decidere di amalgamarli con del burro fuso o lasciato a temperatura ambiente. Fondamentale che siano ridotti in briciole il più possibile omogenee: potete sminuzzarli con l’aiuto di un mixer o manualmente.

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La ricetta della cheese cake di spinaci

Ingredienti

400 g spinaci lessati e strizzati, 200 g formaggio spalmabile, 80 g Emmental, 150 g ricotta vaccina, 100 g Parmigiano Reggiano, 100 g crackers salati, 2 uova, 50 g burro, sale.

Procedimento

per prima cosa sminuzzate gli spinaci lessati e strizzati, metteteli in una ciotola e unite la ricotta, il Parmigiano, le uova, un pizzico di sale, il formaggio spalmabile e metà Emmental. Mescolate bene e tenete da parte. Nel frattempo spezzettate i crackers, mettendoli all’interno di un sacchetto di carta e pestandoli delicatamente con il pestabistecche. Versate i crackers in una ciotola e impastateli con il burro che avrete fatto fondere a bagnomaria in un pentolino. Distribuite sul fondo di una teglia rotonda il composto di crackers e burro, livellandolo bene con l’aiuto di una spatola. Adagiatevi sopra il ripieno di ricotta e spinaci, finite con l’Emmental rimasto e infornate a forno già caldo (200°) per circa 25 minuti. Una volta cotta, lasciate raffreddare prima di servire. Come molte altre torte salate, anche questa è perfetta mangiata il giorno seguente alla preparazione.

Nel tutorial qualche consiglio per una torta deliziosa

Ricerche frequenti:

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