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Il vino della settimana: Etna Bianco 2018 Planeta

Il vino della settimana: Etna Bianco 2018 Planeta

Sul versante nord dell’Etna, l’arte e la cultura incontrano un vino bianco che racconta la passione della famiglia Planeta per i diversi territori della Sicilia

«Si divertiva a versar per terra e disperdere l’acqua della scienza sotto gli occhi di coloro che ne erano assetati». Così recita l’installazione luminosa di 20 metri che da oggi orna la cantina Sciaranuova di Planeta. L’opera, realizzata dal collettivo Claire Fontaine, è dedicata al fisico Ettore Majorana, che da ragazzo trascorreva le sue estati nelle proprietà di famiglia, poste proprio vicino all’azienda di Passopisciaro. Siamo sull’Etna, la zona siciliana che negli ultimi anni sta assistendo a un vero e proprio rinascimento della sua viticoltura, con quasi mille ettari di vigneti impiantati e un centinaio di produttori che hanno investito qui, arrivando dalle altre parti della Sicilia, come i Planeta, ma anche da fuori regione. L’installazione artistica è solo uno dei motivi per una visita a Sciaranuova: nel mese di luglio, infatti, prenderà il via la quinta edizione del festival dedicato alla drammaturgia contemporanea, con spettacoli tra le vigne. E poi, naturalmente, ci sono i vini.

La famiglia Planeta ha cominciato a cercare vigne sull’Etna nel 2008 e nel 2012 ha realizzato la cantina sul versante nord. La proprietà si sviluppa a sud e a nord del paese di Passopisciaro: a nord, a un’altitudine di 800 metri, c’è il vigneto di Sciaranuova con antiche abitazioni recuperate e oggi adibite all’ospitalità, che comprendono anche un bellissimo palmento; a sud, vicino al vigneto di Feudo di Mezzo, è stata realizzata la moderna cantina in pietra lavica, inserita nel paesaggio in modo suggestivo; alla tenuta etnea si aggiungono poi quelle di Menfi, Vittoria, Noto e Capo Milazzo, dove si producono alcune etichette diventate icone della viticoltura siciliana dei primi anni del 2000, come il Santa Cecilia, un Nero d’Avola della Doc Noto.

Sull’Etna, i Planeta producono sette etichette, divise in due linee, con i cru, chiamati Eruzione 1614, fuori della Doc. Molto rappresentativo del territorio e del loro stile di vinificazione è l’Etna Bianco 2018, un Carricante in purezza da uve coltivate tra i 690 e i 720 metri, nella zona di Montelaguardia. È un vino che, con i suoi generosi profumi di frutta matura, come la pesca, la susina e il fico d’India, conquista anche i palati meno esperti, ma che è capace di sedurre anche i bevitori più esigenti con la sua profondità e le sfumature di mandorla ed erbette balsamiche. All’assaggio, è sapido e rinfrescante, con una mineralità slanciata che fa pensare all’Etna anche quando è stappato a migliaia di chilometri di distanza.

Perché adesso: è un vino fresco e sapido che sta molto bene con le ricette di pesce.

Com’è fatto: l’uva è raccolta nella prima decade di ottobre; dopo la pressatura soffice, il mosto viene travasato e fermenta per l’85% in acciaio e per il 15% in tonneaux. Rimane sulle fecce fini fino all’imbottigliamento, avvenuto a fine marzo.

Da abbinare con: crostacei, tartare e carpacci di pesce, primi di mare, formaggi freschi.

Servitelo a: 8 °C.

Prezzo: 14 euro.

planeta.it

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Menu notte prima degli esami

Menu notte prima degli esami

La notte prima della maturità è un momento importante, da condividere. Ecco il menu perfetto per rassicurare, coccolare e rilassarsi un po’

«Notte di lacrime e preghiere, la matematica non sarà mai il mio mestiere». Antonello Venditti ha cristallizzato le emozioni della notte prima degli esami in una canzone capace di raccontare quel miscuglio di paura, emozione, entusiasmo e tensione che ogni ragazzo prova la notte prima della maturità. E come prepararci assieme a loro, con una cena leggera, gustosa e fresca che non li appesantisca con troppe calorie, ma che allo stesso tempo li sappia distrarre gratificando occhi e palato?

Pesce, frutta e verdure sono consigliati per un menù a basso contenuto di calorie e grassi, ma spesso non suscitano l’entusiasmo dei ragazzi che tendono invece a chiedere la più confortante delle pizze, un panino bene imbottito da mangiare sui libri durante l’ultimo disperato ripasso o una pasta al pomodoro, in cerca di quelle coccole che non avranno il coraggio di chiedere ad alta voce. E allora abbiamo pensato a una cena leggera, ma allo stesso tempo piena di richiami al confort food, che non faccia patire caldo e non ci impegni in una lunga digestione, ma che sappia far sentire i maturandi al sicuro grazie a un viaggio tra sapori e colori che sapranno alleggerire la tensione della cena.

Si parte con un antipasto semplice e saporito: i perini su bruschette di pane piccante e i nachos con battuto di pomodoro, acciughe e olive nere. Questi piatti sono perfetti per iniziare la cena tra stuzzichini e chiacchiere, aprendo alle altre portate in un’atmosfera estiva e glamour che mette di buon umore. L’immancabile pasta è proposta in versione estiva con la ricetta della leggerissima pasta fredda al pesto di ricotta.
Da qui in poi è tempo di coccole: il Club Sandwich di tre piani con pollo e avocado saprà come stupire e divertire i ragazzi e per chiudere in bellezza, il biscotto al cioccolato con gelato di cocco che chiude in sé quanto di meglio un maturando possa chiedere a un dolce. Cioccolato, biscotto e gelato si fondono in un dessert fresco e divertente, perfetto per chiudere la cena con dolcezza e qualche pensiero in meno.

In bocca al lupo!

Il menu della notte prima degli esami

Parmigiana? Sì, ma non solo con le melanzane!

Parmigiana? Sì, ma non solo con le melanzane!

La parmigiana è uno dei piatti tipici della cucina italiana, ma questo classico si può rivisitare con verdure diverse. Ecco qualche idea

La classica è inimitabile, ma non è detto che non ce ne possano essere altrettante buonissime fatte in maniera diversa. Di cosa parliamo? Della parmigiana!

Uno dei piatti tipici della cucina italiana, molto probabilmente di origine siciliana (con conseguente arrivo sotto il Vesuvio) e contaminazioni parmigiane (da qui il nome) si presta a tante ricette con verdure diverse a fare da protagoniste.

La parmigiana di melanzane

Partiamo naturalmente da quella più classica, quella che incarna il vero spirito siculo-partenopeo della cucina italiana, un piatto della tradizione che non cambia mai, ricco di sapore, armonia tra gli ingredienti e profumi mediterranei. La ricetta prevede l’uso esclusivo della mozzarella e non del formaggio filante a far compagnia alle melanzane, una salsa di pomodoro ricca da fare a casa con soffritto di cipolla o scalogno e da impreziosire con polpa di pomodoro. Ultime, ma essenziali, le melanzane, che nella ricetta classica della parmigiana devono essere fritte, anche se esistono varianti light di questo celebre piatto con le verdure preparate alla griglia o al vapore. Il sapore non sarà intenso come quello classico ma il risultato è sempre garantito.

La parmigiana di zucchine

Non di sole melanzane vive la parmigiana! La ricetta si può fare cambiando la verdura protagonista del piatto.

La più celebre è forse quella di zucchine, con le verdure impanate e fritte o solo fritte (dipende dal vostro gusto), cotte al forno o in padella, e con la besciamella al posto del sugo per una versione “bianca”.

Melanzane e zucchine si possono anche utilizzare insieme, per un mix nel quale i gusti delle due verdure si fondono accompagnate, in questo caso, da pomodori tagliati a fette. Il consiglio è quello di tutte grigliare le verdure e condirle con la mozzarella (sempre eliminando l’acqua, è uno dei segreti per tutte le parmigiane) e il parmigiano prima di passarle in forno per circa 10 minuti per farle insaporire ulteriormente.

Le altre parmigiane

Chi ama, invece, sperimentare in cucina, può optare per delle versioni meno classiche della parmigiana. Una delle più gustose è fatta con la zucca. Semplice da fare e ricca di gusto, la parmigiana di zucca prevede la possibilità di friggere la verdura dopo averla fatta a fette o impanarla e cuocerla al forno, dipende dal gusto che si vuole dare al piatto. Quello che non deve cambiare rispetto alla versione classica della ricetta è l’uso della mozzarella, in questo caso infatti l’utilizzo della salsa di pomodoro non è consigliato. Per arricchire il gusto toccherà abbondare con il parmigiano.

La parmigiana di patate è forse la variante più ricca. Si prepara bianca con la besciamella e si impreziosisce con prosciutto cotto o speck, con la provola (magari affumicata) a dare ancora più sapore al piatto. Si cuoce in forno in meno di 50 minuti e il consiglio è quello di sbollentare le patate per circa 10 minuti prima di tagliarle e sistemarle nella teglia.

Ci sono anche alte versioni meno conosciute di parmigiana da preparare ad esempio con le carote (da associare sempre a un formaggio molto saporito) o con la scarola, in cui la verdura va insaporita nel sugo già durante la preparazione e prima della cottura al forno.

Una versione molto leggera della parmigiana è quella con i cardi, da lessare in acqua per un’ora prima di assemblarli nella teglia per cuocerli al forno accompagnati dalla besciamella. Contorni sfiziosi o piatti unici possono essere anche le parmigiane di carciofi, da arricchire con prosciutto cotto e uova sode, quella di asparagi, da lessare prima di condire e mettere al forno con la salsa e quella di finocchi, da preparare con la burrata al posto della mozzarella.

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