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Come fare i gamberi alla greca

Come fare i gamberi alla greca

Un secondo piatto che non ti aspetti, perché sì, formaggio e pesce possono andare d’accordo

La feta al forno con i pomodorini è la ricetta più cliccata del web, ma avete mai provato la feta con i gamberi alla greca?
Si tratta di un secondo piatto ricco che conferma l’eccezione alla regola del “mai pesce e formaggio nella stessa ricetta”.
Qui infatti abbiamo i gamberi e la feta che insieme sono un vero matrimonio di gusto.

Etnico rustico

Questi gamberi sono un piatto della tradizione greca molto rustico, servito in genere nelle taverne.
Si possono proporre sia come antipasto che come secondo e possono diventare anche un ricco contorno per la pasta.
In alcune ricette troverete un sugo a base di pomodorini, ma noi qui ve li proponiamo con la passata o la polpa a pezzettoni.

Come fare i gamberi alla greca

Come fare i gamberi alla greca

Ingredienti

500 g di gamberi freschi e puliti, 100 g di feta, 250 ml di passata di pomodoro o pezzettoni, 1 cipolla piccola, basilico fresco, sale, olio extravergine di oliva.

Procedimento

Partite dal sugo di pomodoro che potete preparare con la passata o con la polpa a pezzettoni, oppure con entrambe le cose.
Soffriggete la cipolla tritata con un po’ di olio extravergine di oliva a fuoco medio e poi aggiungete il pomodoro.
Lasciate cuocere per circa 10 minuti e profumate con qualche foglia di basilico fresco.
Aggiungete la feta a cubetti e quando sarà quasi, ma non completamente sciolta, aggiungete anche i gamberi ben puliti e privati del budello nero sulla parte esterna.
Ancora due minuti cottura e il piatto è pronto.

Come servire i gamberi alla greca

Certamente con del pane perché il sughetto non pò essere lasciato nel piatto. È peccato!
Potete fare una gratificante scarpetta con una bruschetta di pane abbrustolito, magari strofinato con un po’ di aglio, oppure con della pita greca calda. 

Sostituire la feta?

Questo è uno di quei piatti in cui non è possibile sostituire nulla perché ogni ingrediente è indissolubilmente legato al resto.
La feta non è ricotta o primosale, quindi sì, potete pensare di ometterla o sostituirla, ma il risultato non sarà mai lo stesso.
Potete però giocare con le spezie e le erbe aromatiche.
Qualcuno aggiunge timo e origano e anche peperoncino e paprika.

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Borghese. Il miglior ristorante di cucina regionale di Milano

Da quello veneziano a quello napoletano, da quello sardo a quello altoatesino, ecco i locali in sfida sulla cucina regionale nella puntata milanese di 4 Ristoranti

Chi vive a Milano può raggiungere in poco tempo qualsiasi regione d’Italia, almeno dal punto di vista culinario. Calabresi, pugliesi, liguri, laziali e molti altri: tutti hanno portato in città gli ingredienti e i sapori della propria terra d’origine. Alessandro Borghese, visitando il capoluogo lombardo, farà un viaggio su e giù per lo Stivale e, nella puntata andata in onda su Sky Uno e disponibile in chiaro su TV8 lunedì 22 marzo, lo chef ci condurrà alla scoperta del miglior ristorante con cucina regionale di Milano.

Tra rispetto della tradizione e nuove formule adattate al contesto meneghino, i 4 ristoranti dell’episodio si sfideranno su location, menu, servizio e conto. I ristoratori si voteranno a vicenda formando una classifica, ma i voti di Alessandro Borghese potranno confermare o ribaltare il risultato. In attesa di vedere la puntata, scopriamo i locali in gara a Milano.

I 4 ristoranti di cucina regionale in sfida a Milano

Tàscaro (Porta Venezia)

Sandra (38 anni) è la titolare del suo bacaro, la tipica osteria di Venezia in cui ci si può fermare a bere uno spritz e gustare cicchetti. Fierissima delle proprie origini, propone le ricette della famiglia, tutte rigorosamente venete: sarde in saor, baccalà mantecato, fegato alla veneziana, risotto al radicchio. Fedele alla tradizione, Sandra non è scesa a compromessi con Milano. Anche il menu è scritto tutto in veneto. Il Tàscaro è un bacaro moderno, tutto in ferro e vetro, rivestito da carta da parati veneziana. I rimandi a Venezia sono pochi, ma mirati: la bandiera con il Leone di San Marco, il remo di una gondola e le numerose bottiglie per preparare lo spritz.

Napoli 1820 (Navigli)

Rosario (54 anni) non ha mai tagliato il cordone ombelicale con la terra natia e fa la spola, tre volte a settimana, tra il suo ristorante di Napoli e quello di Milano. Rosario è instancabile, porta sulle tavole milanesi materie prime autentiche che trasporta egli stesso in macchina. Nato come cuoco, ora ha demandato la cucina al figlio Antonio, mentre lui si occupa della gestione del locale. Propone una cucina completamente partenopea, ma il suo locale non è troppo folkloristico anche se non mancano il forno a legna e le rappresentazioni del Vesuvio alle pareti.

Frades Porto Cervo (Duomo)

Roberto (29 anni) è il titolare e lo chef del suo locale dove ha creato, in pieno centro a Milano, un ponte con la Costa Smeralda. Avendo già un ristorante a Porto Cervo, frequentato da molti milanesi, ha deciso di sbarcare anche nel capoluogo lombardo. Roberto è ambizioso e propone sia piatti della tradizione (culurgiones, fregula, seadas) sia piatti che, partendo da ingredienti sardi, si mescolano a ricette di altre regioni. Per esempio, la cotoletta viene impanata col pane carasau. Il locale è curato, con l’ulivo all’ingresso, il granito della Gallura alle pareti e gli arazzi intessuti a mano.

Ristorante Rifugio (Bullona)

Markus (48 anni) è il titolare di questa tipica stübe, il salotto delle baite del Trentino-Alto Adige. Con il suo ristorante tutto in legno, Markus vuole dare ai clienti la possibilità di immergersi completamente nelle calde atmosfere della propria regione. Da vero perfezionista ha curato ogni dettaglio, dalla stufa in ceramica alle sedie intagliate e rivestite di lana. La cucina è tipica, dalla carne salada ai canederli ai rosti di patate. La passione di Markus per gli oggetti antichi trova espressione sulle pareti del locale, che sono piene di orologi antichi e campane tradizionali di ogni grandezza. Il locale ha tre sale: una “gotica”, che richiama l’omonimo stile artistico, una tipica della Val Pusteria, con capitelli intagliati, e una zona birreria più intima e raccolta.

Fregola: ricette sfiziose e originali!

Fregola: ricette sfiziose e originali!

Come preparare la fregola sarda a casa + 10 ricette creative, tradizionali e non, pronte a sorprendervi!

La fregola è uno dei piatti più celebri della Sardegna. Chiamata anche fregulasa fregola, è una pasta di semola con una storia molto antica: secondo lo Statuto dei Mugnai di Tempio Pausania risalente al XIV secolo, la sua preparazione doveva avvenire esclusivamente dal lunedì al venerdì, per non consumare l’acqua necessaria per i lavori agricoli del sabato e della domenica. Il suo nome deriva dal latino frisare, ovvero sminuzzare, frantumare, sbriciolare. Effettivamente la fregola si prepara proprio in questo modo, presentandosi sotto forma di piccoli granelli.

Come fare la fregola

La fregola si può facilmente preparare a casa con tre semplici ingredienti: 400 g di farina di semola di grano duro, 200 ml di acqua e un pizzico di sale. Versate su una spianatoia la farina di semola e al centro, lentamente, l’acqua tiepida leggermente salata. Poi, con un movimento circolare dei polpastrelli, sfregate l’impasto fino a formare delle piccole palline. Non importa se avranno dimensioni leggermente diverse!
Lasciate asciugare e riposare per una notte un canovaccio. Infine, tostate la fregola in forno a 200° per circa 15 minuti: in questo modo assumerà il suo tipico colore bruno e il sapore che la rende unica. Non resta che cuocerla seguendo la ricetta prescelta.

Fregola con arselle: ricetta tradizionale

Secondo la tradizione la fregola viene preparata con le arselle (o telline), un tipo di mollusco un po’ più piccolo delle vongole. Esistono diversi modi per realizzare questo piatto: c’è chi lo preferisce con il sugo di pomodoro e chi in bianco, chi preferisce risottare la fregola e chi invece la serve come zuppa. Provate questa ricetta: vi servirà 1 k di arselle, 300 g di passata di pomodoro, 250 g di fregola, olio, sale e prezzemolo.

Per prima cosa fate spurgare le arselle: lavatele e lasciatele in acqua e sale almeno per un’ora; infine risciacquatele.
Cuocete i molluschi in una casseruola ampia con aglio e olio extra vergine di oliva, per circa 4-5 minuti, finché non si apriranno. Una volta aperte, separatele dai gusci (potete rimuovere tutti i gusci oppure solo metà. Recuperate il liquido di cottura, filtrandolo con un colino a maglia fine.

Fate scaldare l’olio extra vergine di oliva con due spicchi d’aglio e iniziate a cuocere il pomodoro. Dopo 10 minuti aggiungete la fregola, unite il liquido delle arselle e cuocete a seconda del tempo di cottura (circa 15-17 minuti). A fine cottura aggiungete le arselle, completate con un trito di prezzemolo e servite.

Fregola: ricette buonissime!

La fregola con le vongole è un grande classico, ma in Sardegna esistono tante altre ricette tipiche a base di carne, in particolare zuppe e minestre. La fregola in brodo di carne oppure la fregola con la salsiccia sono alternative molto gustose, ma si può optare anche per fantasiose ricette vegetariane e addirittura servirla fredda, come un’insalata di riso o di cous cous. Non perdetevi le nostre ricette più buone nella gallery in alto.

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