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Vogue Italia celebra la città di Bologna e la sua cineteca

La Cucina Italiana

Ed è il Direttore della Cineteca Gian Luca Farinelli che ha intervistato per Vogue Italia Matilda De Angelis: nata a Bologna l’11 settembre del 1995 e che ha già alle spalle una carriera da cantante e otto folgoranti anni da attrice. Una conversazione molto particolare, e molto personale, in cui l’attrice si racconta tra l’amore per la sua città, la passione per la musica, la convivenza con l’ansia e il desiderio di leggerezza.

Della sua città Matilda racconta: “Secondo me Bologna è una città molto materna: ma lo ritengo un complimento; è una città che ti accudisce, che ti dà degli spazi umani, vivibilissimi e, allo stesso tempo, vive di una mentalità che definirei molto “libertina”. Allo stesso tempo è una città che definisce alcuni limiti, come spesso fanno anche le madri. E quindi, quando sei talmente protetto, talmente amato, coccolato, adorato, poi a un certo punto hai bisogno di sviluppare la tua indipendenza. È una città che ti prepara benissimo per il resto del mondo perché, nonostante le dimensioni, non è provinciale.” 

I racconti che si susseguono nelle pagine del numero mettono proprio in luce gli aspetti per cui Bologna è ed è stata anticipatrice, all’avanguardia. Nel 1982 è stata la prima città italiana in cui le associazioni LGBTQ+ hanno stretto accordi con il Comune tanto da avere la concessione di uno spazio importante e storico, il Cassero, che quest’estate festeggia i suoi 40 anni – e viene raccontato nel magazine, con un servizio che ne fotografa le voci storiche e i volti nuovi. Non solo: Bologna è la prima città universitaria del mondo occidentale (l’Alma Mater venne fondata nel 1088), la capitale del fumetto e dei diritti – come dimostra il recente traguardo dello Ius Soli comunale, ovvero la cittadinanza onoraria conferita ai figli di immigrati in attesa dell’auspicata riforma della legge sulla cittadinanza italiana. Non mancano i personaggi che l’hanno resa grande e nota in tutto il mondo, come Pier Paolo Pasolini, di cui quest’anno si festeggiano i 100 dalla nascita, rievocato in una chiave inedita: quella degli abiti nei suoi film. 

Il capoluogo emiliano cambia “dal basso” e si trasforma mantenendo fede alla sua tradizione inclusiva. Parte da questo concetto la guida agli epicentri del  divertimento e della cultura, divisa per quartieri, inclusa nel numero, che ripercorre tutti gli epicentri del nuovo. Spazio anche per gli indirizzi beauty e le vie dello shopping, fino alle fondazioni culturali e artistiche che oggi animano la città – in particolare con un’intervista esclusiva all’imprenditrice italiana più riservata, Isabella Seragnoli, sul MAST. Anche Luis Sal, celebrity di Youtube e dei social media, è un bolognese innamorato della sua città, che non perde occasione per promuoverla: a Vogue Italia racconta perché è così formativa e come mai tanti artisti, musicisti e talenti del web hanno scelto di viverci. E la moda? La città si trova su una direttrice, quella della via Emilia, che unisce il lavoro delle grandi aziende e il divertimento della Riviera Romagnola: ne parlano Marco Bizzarri, CEO di Gucci, e Max Mara.

Siccità, caldo, aumento dei prezzi: perché sono correlati?

La Cucina Italiana

Non bastava l’inflazione a gravare sulle tasche degli italiani che fanno la spesa. Si aggiungono pure il caldo e la siccità a mettere a dura prova gli agricoltori e gli allevatori, a rendere più difficile e limitata la produzione degli alimenti e, quindi, ad alzarne ulteriormente i prezzi.

A rischio la dieta mediterranea 

Quest’anno le temperature roventi hanno ridotto dell’11% il raccolto dei pomodori da salsa per preparare polpe, passate, sughi e concentrato. La produzione nazionale diminuisce fino a 5,4 miliardi di chili: una bottiglia di passata su 10 in meno, come emerge da uno studio della Coldiretti.

Ma sono praticamente anche tutti gli altri alimenti che compongono la dieta mediterranea a risentire del cambiamento climatico, dal grano destinato alla produzione di pasta (stimato in calo di circa il 15% anche se di ottima qualità), all’extravergine di oliva nazionale (gli ulivi soffrono per la mancanza di piogge), alla frutta e verdura, che bruciano nei campi con danni fino al 70% (quest’anno in Puglia le pere e le pesche costano tra il 17 e il 19% in più rispetto all’anno scorso). Diminuisce la capacità produttiva del riso, mentre il suo prezzo è in aumento del 20%. 

Il mare entra nel Po

Il mare entra nel Po e il cuneo salino che sale nei campi minaccia il 30% dell’agroalimentare Made in Italy e la metà dell’allevamento della Pianura Padana. Nel Delta del Po, la salinità aumentata e la mancanza di ricambio idrico stanno uccidendo cozze e vongole (-20%) e favoriscono, invece, la proliferazione delle alghe, che vanno rimosse perché non soffochino ogni forma di vita. Si allargano le zone di «acqua morta», dove si moltiplicano insetti e cavallette che, solo in Sardegna, hanno già devastato quasi 40mila ettari di campi.

Le mucche provate dal caldo

Sale del 10-15% anche il prezzo del latte: le mucche, per rendere al meglio, avrebbero bisogno di vivere a 22 – 24 gradi, invece dei quasi 40 raggiunti in questi giorni. I bovini, provati da caldo e siccità, bevono molto di più – anche oltre 140 litri d’acqua al giorno ciascuno, contro i 70 litri dei periodi in cui il caldo è più moderato – e producono meno latte (-20% secondo Coldiretti), che viene a costare più caro. Diminuisce del 45% anche il raccolto di mais e foraggi per l’alimentazione degli animali di allevamento.

D’altra pare, il primo semestre del 2022, con una temperatura che supera i 0,76 gradi rispetto alla media storica e precipitazioni dimezzate (il calo è del 45%), si classifica in Italia come l’anno più caldo di sempre.

Pizza facilissima

Pizza facilissima

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