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» Pancake all’ananas – Ricetta Pancake all’ananas di Misya

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Preparate la pastella: sbattete le uova con lo zucchero, quindi incorporate miele, sciroppo d’ananas, farina e lievito setacciati e il sale.

fate caramellare l’ananas in padella con una noce di burro: una volta caramellato il primo lato, girate le fette, quindi aggiungete 2 cucchiai di pastella per ogni fetta di ananas per creare i vostri pancake, che dovrete girare a metà cottura per far cuocere entrmabi i lati.

Tutto qua: i pancake all’ananas sono pronti, serviteli subito con un filo di sciroppo d’acero e frutta fresca.

10 antipasti con la zucca da mangiare a Ottobre (e non solo a Halloween!)

10 antipasti con la zucca da mangiare a Ottobre (e non solo a Halloween!)

La cena del 31 ottobre non può che iniziare con un entrée in tema a base di zucca. Ecco le nostre proposte per prepararla

Quante ricette si possono preparare con la zucca? Tantissime! E allora che ne dite di un intero menu a tema, perfetto per festeggiare la notte di Halloween con tanti amici?
Partiamo dall‘antipasto. Vogliamo suggerirvi 10 ricette, più o meno elaborate, che lasceranno i vostri commensali senza parole. Tutte a base di zucca ovviamente!

Baked pumpkin slices.

Come allestire la tavola di Halloween

Non lasciate nulla al caso e curate ogni minimo dettaglio. La decorazione della tavola di Halloween richiede molta cura. Non possono mancare ovviamente delle piccole zucche. Potete raccoglierle tutte al centro della tavola all’interno di un cesto insieme a pigne, castagne e foglie secche, oppure potete distribuirle un po’ a caso sulla tovaglia, magari scegliendole di diverse forme e colori.
Altra idea molto carina è di utilizzare delle piccole zucche come segnaposto che poi ogni ospite potrà portare a casa come ricordo della serata.
Infine, se siete abili nell’arte dell’intaglio, realizzate una lanterna tipica della festa di Halloween incidendo la scorza della zucca come fosse la faccia di un mostro.

Antipasti con la zucca provati dalla nostra redazione

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Ricerche frequenti:

Pasta, la scienza spiega perché siamo programmati per amarla

Pasta, la scienza spiega perché siamo programmati per amarla

Lo ha spiegato Erminio Monteleone dell’Università di Firenze: il gusto della pasta tende al dolce, un un gusto verso cui abbiamo una predisposizione innata

Non il formaggio, non il pesce e neppure i dolci. Ma la pasta sì: mette d’accordo tutti. È difficile trovare chi non apprezzi un piatto di fumanti spaghetti al pomodoro. La ragione c’è, ed è scientifica: la pasta innesca delle reazioni di piacere inconsce fin dalla prima forchettata. Lo ha spiegato Erminio Monteleone, professore dell’Università di Firenze e presidente della Società italiana di Scienze sensoriali, in un digital talk di cui Barilla Group è stato l’host.

Questioni (scientifiche) di gusto e consistenza

Per prima cosa, il gusto tende al dolce, un flavour, un gusto verso cui abbiamo una predisposizione innata (diversamente dall’amaro o dall’acido). Mentre mastichiamo, la pasta passa da elastica a corposa e cremosa: tendiamo a preferire questa consistenza, ad esempio, alla secchezza.

«Per la nostra mente, il gradimento è la condizione necessaria per motivare il consumo di un determinato alimento», ha spiegato Monteleone. «E il gradimento è condizionato dalla reazione alle caratteristiche del gusto del cibo. Siamo naturalmente predisposti verso il dolce e il cremoso, che segnalano energia, o il salato e l’umami, che segnalano la presenza di elementi essenziali come il sodio o le proteine, mentre tendiamo inconsciamente a evitare cibi amari e acidi, perché considerati segnali di allarme. Se qualcosa ci piace ci esponiamo volentieri alla ripetizione dell’esperienza, che diventa un elemento importante di formazione delle preferenze».

Non solo: la pasta, combinata con i suoi condimenti, aiuta anche ad accettare i sapori più “difficili” e a provarne di nuovi. Ad esempio, può diventare un passe-partout per incoraggiare i bambini ad assaggiare anche le verdure dai sapori più amari a causa dei fenoli, verso i quali la nostra saliva fa da barriera.

E perché ricette classiche come gli spaghetti al pomodoro, la carbonara o le linguine al pesto conquistano praticamente tutti? Nel primo caso, «al tono dolce della pasta si unisce il tipico umami della salsa al pomodoro e della spolverata di parmigiano», spiega Monteleone. La carbonara, invece, «unisce all’umami del cacio stagionato la cremosità della salsa e la sapidità del guanciale». Nelle linguine al pesto, la pasta “ammorbidisce” e bilancia il tono amarognolo del condimento.

 

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