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Ricetta Gnocchi di lenticchie con cotechino morbido e croccante

Ricetta Gnocchi di lenticchie con cotechino morbido e croccante
  • 400 g lenticchie lessate
  • 100 g farina 00
  • 100 g semola di grano duro rimacinata
  • 2 pz tuorli
  • sale
  • 1 pz cotechino lessato
  • 200 g brodo ristretto
  • 30 g cipolla a cubetti
  • 30 g carota a cubetti
  • 20 g sedano a cubetti
  • 20 g triple sec
  • scorza di 1 arancia
  • olio extravergine d’oliva
  • sale
  • pepe

Per la ricetta degli gnocchi di lenticchie con cotechino morbido e croccante, setacciate le lenticchie e impastatele con la farina, la semola, i tuorli e un pizzico di sale fino a ottenere un composto morbido. Dividetelo in filoncini (diam. 2 cm), tagliateli in tocchetti di 2 cm e rigateli sui rebbi della forchetta.
Per il ragù e le chips di cotechino: Sbollentate la scorza di arancia per tre volte, cambiando sempre l’acqua. Alla fine unite un paio di cucchiai di zucchero, lasciate in infusione per 15-20 minuti, quindi scolatele e asciugatele delicatamente con carta da cucina. Ricavate dal cotechino una dozzina di fettine sottili, arrostitele fino a renderle croccanti come chips e tenetele da parte. Riducete in dadini il resto del cotechino. Rosolate le verdure in un velo di olio per qualche minuto, poi unite i dadini di cotechino, profumate con il triple sec e qualche filetto di scorza di arancia. Bagnate con il brodo ristretto, cuocete per qualche minuto e regolate di sale. Lessate gli gnocchi, lasciate che vengano a galla e dopo 1-2 minuti di cottura scolateli direttamente nella padella con il ragù. Saltate tutto per meno di 1 minuto e distribuite nei piatti. Completate con le chips di cotechino, il fondo di cottura e le scorze di arancia rimaste.
Ricetta di Andrea Sangiuliano

Menù tradizionale di Capodanno – La Cucina Italiana

Menù tradizionale di Capodanno - La Cucina Italiana

Cosa preparare il 31 dicembre e il primo gennaio per accogliere nel migliore dei modi il 2018? Ecco alcuni consigli per un menù di Capodanno nel pieno rispetto della tradizione

Capodanno è ormai alle porte e per chi si sta preparando a festeggiare l’arrivo del nuovo anno, è già tempo di pensare a cosa portare in tavola. Per chi è a caccia di consigli, ecco allora qualche suggerimento per un menu tradizionale in grado di accontentare tutti, sia al cenone di San Silvestro che il primo dell’anno.

Immancabili cotechino e lenticchie

Considerate fin dai tempi degli antichi Romani sinonimo di prosperità e fortuna (soprattutto per la loro somiglianza con le monete), le lenticchie non possono mancare a tavola in occasione del Capodanno. La preparazione classica è quella delle lenticchie in umido: dopo averle tenute a bagno per un’intera nottata, basta cuocerle per una quarantina di minuti in una casseruola con un soffritto cipolla, sedano e una carota tritate, oltre ad un poco di concentrato o di passata di pomodoro, e poi servire ancora calde con l’aggiunta di sale, un filo d’olio e pepe. Le lenticchie in umido sono il contorno ideale per un altro grande classico di Capodanno: il cotechino. Oltre a questo insaccato di maiale, preparato con cotenna, carne di diversi tagli, pancetta, sale e spezie, sulle tavole degli italiani il primo giorno del nuovo anno (ma anche e soprattutto durante la notte di San Silvestro) è facile trovare il suo “cugino” originario di Modena, lo zampone. E l’abbinamento con le lenticchie rimane quasi d’obbligo. Cotechino e lenticchie, ad ogni modo, va bene sia come secondo piatto al pranzo del primo gennaio che come portata da servire durante il cenone allo scoccare della mezzanotte, accompagnato ovviamente da un bel po’ di bollicine.

In alto in gallery tutte le nostre ricette con il cotechino

Cenone di San Silvestro

Ogni regione o località ha le sue tradizioni in cucina in occasione delle feste. Di certo, però, esistono diversi punti in comune nonostante le distanze. Ad esempio, a Capodanno è difficile immaginare un antipasto senza formaggi o senza verdure. Al Sud non mancano mai i latticini, dalle mozzarelle alla ricotta, mentre ad altre latitudini sono le patate, in diverse forme e cotture, ad essere sempre presenti. Per un menù tradizionale in vista del cenone del 31 dicembre, è bene comunque ricordarsi di preparare degli antipasti con formaggi misti e salumi, olive e bruschette: il classico antipasto all’italiana, insomma. Il primo non può invece prescindere dal profumo di salsedine, dunque spaghetti o risotto ai frutti di mare rappresentano la soluzione più diffusa, ma con le dovute eccezioni. Preparare cappelletti, agnolotti, anolini o tortellini in brodo significa infatti rimanere lo stesso tra i grandi classici di questa festività. Oltre alle lenticchie in umido col cotechino, secondi tradizionali del cenone di fine anno sono anche il polpo, il baccalà, l’arrosto e la salsiccia. Un po’ di frutta secca, di melagrana e di uva, cibi portafortuna proprio come le lenticchie, e poi non rimane che concludere i festeggiamenti coi dolci: da panettone e pandoro ai cantucci, dallo zuccotto alla torta con pere e cioccolato.

Pranzo di Capodanno

Il giorno dopo la notte più lunga dell’anno la festa continua, anche a tavola. Le verdure, anche grazie alle loro proprietà depurative, sono il più valido degli ingredienti per l’antipasto da preparare in occasione del pranzo di Capodanno. Cime di rapa, cicoria e bietole, bollite e servite con un abbondante filo d’olio d’oliva, sono non a caso l’antipasto scelto da tanti italiani (soprattutto al Sud, accompagnato da prelibatezze fritte che vanno dai panzerotti al calzone ripieno). Il primo è invece tradizionalmente a base di ragù. Lasagne, tagliatelle o pasta fresca fa poca differenza. Scaloppine, crudo di mare (immancabili le ostriche), salmone, frittura, capitone, agnello e manzo sono invece le classiche parole d’ordine per il secondo; seguono nuovamente la frutta secca e poi la frutta, con arance e mandarini a fare compagnia all’uva e al melograno. Menzione speciale poi per l’ananas, alimento depurativo e digestivo, diffuso da sempre sulle tavole imbandite per il pranzo di Capodanno. Per i dolci della tradizione, infine, basta scegliere tra torta ricotta e mele, fichi secchi col cioccolato o con le mandorle, torrone, pandoro o panettone.

Tutte le nostre ricette con il cotechino nella gallery

Green Pea: il primo Green Retail Park al mondo è a Torino

Green Pea: il primo Green Retail Park al mondo è a Torino

Un nuovo retail dedicato al tema del rispetto e della sostenibilità, dove tutto è green

Succede che anche i grandi imprenditori possano farsi influenzare e ispirare dalla giovane adolescente svedese Greta Thunberg, la paladina della rivoluzione green, del rispetto dell’ambiente e del vivere sostenibile.
Come tutti sappiamo, Greta sta portando alla ribalta i problemi dei cambiamenti climatici in tutto il mondo, raggiungendo giovani e non più giovani in ogni parte del globo.

È successo anche a Oscar Farinetti, che dopo le esperienze positive di Unieuro e Eataly, ha da poco inaugurato, Green Pea, il primo green retail park al mondo. Un progetto realizzato con il figlio Francesco, un esempio reale di come si possa pensare e creare una struttura 100% sostenibile: 15mila metri quadrati dedicati al tempo libero, alla casa, all’abbigliamento, al food.
Una selezione di prodotti made in Italy e dal mondo, tutti realizzati a basso impatto ambientale. I numeri di Green Pea: 66 negozi, distribuiti su cinque livelli di servizi e prodotti, un museo, due ristoranti e un cocktail bar.
E poi una piscina (riscaldata d’inverno), un club dedicato all’Ozio e una Spa.

In era Covid-19 gli ingressi saranno contingentati, non più di 1000 clienti in contemporanea all’interno della struttura, con misurazione della temperatura e security per mantenere le persone distanziante. Per il momento sarà aperto solo durante la settimana, dal lunedì al venerdì, orario 10-20.
Per i weekend e i festivi si attendono nuove disposizioni dai DPCM.

Due le proposte dedicate al food: 100 vini e Affini (il terzo nato in casa Affini) e una veste tutta nuova per lo stellato Casa Vicina, dal 2007 all’interno di Eataly Torino, che finalmente torna a vedere la luce del sole, nei suoi nuovi ampi spazi.
All’ultimo piano un cocktail bar, nella zona dedicata all’Otium, tra Spa e piscina a sbalzo con una vista incredibile sulle Alpi.

100 Vini e Affini

Davide Terenzio Pinto e la sua squadra hanno realizzato un progetto molto interessante e ambizioso: un nuovissimo laboratorio di sperimentazione e innovazione nel mondo dei liquori, del sidro, della birra, della mixology, ma anche della cucina, con una proposta dedicata.
Ed è proprio la liquoristica ad avere un ruolo centrale nella proposta di 100 Vini e Affini con il rilancio del brand storico Distillerie Subalpine. Dopo la presentazione del Fernet, lancio fatto nei mesi scorsi, 100 Vini e Affini propone quattro liquori inediti: il Nuvolari, uno dei cavalli di battaglia di Affini, in versione liquore cocktail; l’Ascari e il Green Bee (ape verde) creato per celebrare la nascita di Green Pea, dal colore verde brillante e preparato con elementi naturali al 100%, l’Elixir Le Masche.
Aperto dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 18.
La proposta gastronomica sarà anch’essa incentrata sulla sostenibilità, con selezione di materie prime biologiche, locali e riutilizzo degli scarti.
Interessante l’idea dello #UseTheExisting, ispirato dalla famiglia Zegna che lo ha introdotto nel mondo della moda. Si va dai fondi di caffè, per la creazione di nuovi sciroppi, agli avanzi dei vini per creare dagli scarti nuovi vini ippocratici. Per dare una seconda vita a tutto ciò che esiste e non deve essere sprecato.

Ristorante Casa Vicina

I Vicina sono ristoratori da oltre 100 anni, ben cinque generazioni che si sono passate il testimone alla guida di uno dei ristoranti più conosciuti e amati in città, per la cucina tradizionale, le proposte sempre originali e mai banali, che affondano le radici nella tradizione della cucina piemontese.
Situato al terzo piano della struttura, 300 metri quadrati  di spazio tra sala e cucina, ampie vetrate, luce naturale che illumina tutto il locale da cui si può godere la vista della collina torinese.
All’esterno un dehors a disposizione degli ospiti, per ammirare la città da un nuovo punto di vista.
Per il momento aperto solo a pranzo (dal martedì alla domenica), in attesa di nuove disposizioni per le prossime settimane.
Ristorante Casa Vicina – Green Pea

Green Pea
via Nizza 230 (fa parte del Centro Commerciale Lingotto)

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