Buono dalla colazione alla merenda, il plum cake è un dolce soffice che piace a tutta la famiglia. In questa ricetta lo abbiamo arricchito con un doppio impasto – uno con la zucca e uno al cioccolato – che crea un effetto marmorizzato, e una copertura croccante di semi di zucca, corn flakes, fiocchi d’avena e miele.
Preparare il Plum cake marmorizzato è semplice, il segreto è distribuire l’impasto nello stampo con l’aiuto di un cucchiaio, alternando i colori a ogni strato. Con questa tecnica potete anche realizzare una torta.
Provate anche queste ricette: Plum cake classico, Plum cake al limone, Plum cake al cioccolato, Plum cake al limone e frutti di bosco, Plum cake alle carote, Plum cake alle noci, Plum cake al profumo d’arancia, Plum cake alle pere, Plum cake bicolore.
Non solo torte salate e vol au vent ripieni, le idee con la pasta sfoglia da portare in tavola durante le feste sono infinite. Via libera alla fantasia nel creare abbinamenti originali o impiattamenti curiosi che lasceranno i vostri ospiti a bocca aperta. Dall’antipasto fino al dolce, abbiamo selezionato per voi le migliori ricette per Natale a base di pasta sfoglia, per imbandire la vostra tavola con preparazioni che sono semplici da realizzare, ma che hanno un tocco originale.
Per chi desidera preparare in casa la pasta sfoglia, ecco il procedimento da seguire alla lettera. Innanzitutto, per preparare la sfoglia servono 2 impasti di base, chiamati pastello e panetto. Partendo da pari peso di farina e burro, si lavora tutto il burro insieme a una piccola parte di farina, ottenendo il panetto. La restante farina impastata con l’acqua dà il pastello, che servirà ad avvolgere il panetto. Fondamentale per la buona riuscita della sfoglia è la lavorazione, che prevede diverse stesure e piegature (i giri), per ottenere la struttura a foglietti che la rende così caratteristica. Normalmente si fanno 3 giri se la pasta è piegata in 4 oppure 4 giri se è piegata in 3.
Consultate il nostro tutorial che vi spiegherà passo a passo come fare la pasta sfoglia.
Pasta sfoglia a Natale, le ricette selezionate per voi
Antipasti
Sfoglia al grana con fichi e prosciutto di San Daniele
In occasione dellaSCIM 2023 – Settimana della Cucina Italiana nel mondo, eccoci a un nuovo capitolo sulla storia della cucina dell’emigrazione, presentata nel progetto deLa Cucina ItalianaI Racconti delle Radici,in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Questa volta vi presentiamo l’articolo di Elisabetta Moro, professore ordinario di Antropologia culturale all’Università di Napoli Suor Orsola Benincasa, titolare presso l’Università di Napoli Federico II dell’insegnamento di Storia della gastronomia dei paesi del Mediterraneo, membro dell’Assemblea dellaCommissione Nazionale Italiana Unescoe direttore delMuseo virtuale della Dieta Mediterranea. Moro esamina il legame profondo con la propria “cucina materna”, instaurando un efficace parallelismo con il linguaggio: come esiste una lingua materna, infatti, così anche una alimentazione, una cucina, una gastronomia che parla il linguaggio dell’anima. Ecco di seguito l’articolo e, poi, una ricetta tratta dal volume realizzato per la SCIM 2023, I Racconti delle Radici.
I colori dell’Italianità – di Elisabetta Moro
«L’uomo è ciò che mangia» ha detto il filosofo Ludwig Feuerbach. Ma quando l’uomo emigra, allora il mangiare diventa la sua casa dell’anima. Le ricette le sue orazioni. I sapori la sua memoria. E la tavola domenicale la linfa che alimenta il suo albero genealogico, riportandolo nel profondo delle radici, ma anche proiettandolo con nuovi rami verso il futuro. Perché il rapporto che gli uomini hanno con l’alimentazione è analogo al rapporto che hanno con il linguaggio. Cibo e parola sono naturali e culturali insieme, e obbediscono a regole parzialmente inconsce apprese addirittura nel periodo prenatale. C’è chi parla in proposito di «alimentazione materna» proprio come si parla di «lingua materna». Perché le prime esperienze alimentari, proprio come quelle linguistiche, lasciano tracce indelebili. E diventano ancora più evidenti nei piatti degli italiani all’estero. Che hanno trasformato pomodoro, parmigiano, mozzarella e basilico in altrettanti colori d’italianità. Gli italiani, infatti, portano sempre con sé il bagaglio a mano della cultura gastronomica. Lo dimostra la fiorentissima storia della cucina italiana all’estero, che da qualche secolo sforna ricette nuove e antiche al tempo stesso. Come gli spaghetti with meatballs italoamericani, eredi degli spaghetti alla chitarra con i pallottini abruzzesi e dell’uso delle polpettine negli sformati di pasta del Regno delle Due Sicilie. O come la pizza con le vongole, che non è né una novità né un’assurdità, visto che a metà del Settecento nei vicoli di Napoli, dove la pizza è nata, sul disco lievitato condito con aglio e olio si mettevano alici e arselle. Di fatto, chi emigra conserva e contamina, ricorda e rinnova. Così la tavola tricolore della domenica è ancora oggi un rito, in cui la patria viene rievocata nei pentoloni di ragù e negli odori delle lasagne abbrustolite. Un tempo preparate dalle nonne, oggi acquistate già fatte. Perché se è difficile trovare il tempo per cucinare, in compenso è vitale ricordare, per rinnovare il senso di una identità. Ma in fondo che cos’è davvero l’identità? È proprio la casa dell’anima. E se pensiamo che la parola greca díaita – dalla quale derivano l’italiano dieta, l’inglese diet, lo spagnolo dieta – significa proprio dimora, allora diventa evidente che tutte le cucine italiane, nessuna esclusa, sono le fondamenta della nostra comunità nel mondo.
La ricetta dal Belgio-Francia: Polenta con carote e piselli
Cuoco Emanuele Frigerio Impegno Facile Tempo 1 ora Vegetariana
Ingredienti per 10 persone
500 g farina di mais per polenta 150 g piselli lessati 150 g carote 30 g cipolla olio extravergine di oliva sale, pepe
Procedimento
Tritate la cipolla e fatela appassire in una padella con 2 cucchiai di olio. Mondate le carote e tagliatele a rondelle, quindi unitele alla cipolla. Salate e pepate e cuocete per 2-3 minuti. Unite quindi i piselli, bagnate con un po’ di acqua e fate cuocere per circa 15 minuti. Preparate la polenta, versando la farina in 1,5 litri di acqua bollente salata. Cuocetela mescolando per circa 45 minuti. Alla fine dovrà risultare piuttosto morbida. Servitela insieme con le verdure e completate con una macinata di pepe.