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Ricetta Crespelle con ragù aromatico di pollo

  • 700 g petto di pollo
  • 350 g pomodorini ciliegia gialli
  • 250 g latte di riso
  • 250 g ricotta
  • 190 g farina tipo 2
  • 100 g piselli freschi sgranati
  • 4 uova
  • maggiorana
  • menta
  • lemon grass
  • alloro
  • zafferano
  • burro
  • olio extravergine di oliva
  • aceto di mele
  • sale
  • pepe

Per la ricetta delle crespelle con ragù aromatico di pollo, pulite il petto di pollo, tagliatelo a pezzi e tritatelo finemente. Mondate una stecca di lemon grass, tenendo solo il cuore, e tagliatelo a pezzetti. Scaldate 2 cucchiai di olio in una padella, unite il lemon grass e 2 foglie di alloro e fate insaporire; aggiungete il pollo, sgranandolo bene con una forchetta, e fate cuocere per 2 minuti a fiamma vivace, quindi unite 4 cucchiai di aceto di mele e 2 pizzichi di sale e fate sfumare, sempre a fiamma vivace, per un paio di minuti. Bagnate con mezzo litro di acqua, regolate di sale e pepe e proseguite la cottura per altri 25 minuti, quindi alzate la fiamma per fare asciugare l’eventuale liquido in eccesso.
Spegnete e unite 50 g di piselli. Lavate i pomodorini, tagliateli a metà, conditeli con 2 cucchiai di olio, 2 rametti di maggiorana e una decina di foglie di menta spezzettate e mescolateli con il ragù di pollo. Sbattete le uova con una bustina di zafferano sciolta in due dita di acqua e un pizzico di sale. Aggiungete la farina e mescolate con una frusta, quindi unite il latte di riso e mescolate ancora per amalgamare bene la pastella. Ungete con un cucchiaio di olio una padella antiaderente (ø 20 cm), scaldatela bene, quindi distribuitevi mezzo mestolo di pastella stendendola uniformemente. Cuocete le crespelle per 30 secondi per parte. Ripetete l’operazione con il resto della pastella, dovrete ottenere circa 18 crespelle.
Frullate 50 g di piselli e uniteli alla ricotta, insieme a 3 foglie di menta sminuzzate, un cucchiaio di olio, sale e pepe e mescolate ottenendo il ripieno. Stendete su ogni crespella un cucchiaio di ripieno, ripiegatene i bordi verso l’interno, poi arrotolatele, formando dei cilindri. Imburrate una pirofila, disponetevi le crespelle e cuocetele a 200 °C in forno ventilato per 8 minuti. Condite le crespelle con il ragù di pollo e portate in tavola.

Ricetta Tagliatelle al ragù aromatico

  • 350 g tagliatelle all’uovo
  • 350 g polpa di manzo o di cervo
  • un gambo di sedano
  • una carota
  • mezza cipolla
  • vino rosso corposo
  • bacche di ginepro
  • concentrato di pomodoro
  • rosmarino
  • sale
  • olio extravergine d’oliva

Per la ricetta delle tagliatelle al ragù aromatico, preparate un trito di sedano, carota
e cipolla e soffriggetelo in un velo di olio. Tritate finemente la carne con il coltello (oppure fatela macinare dal macellaio).
Aggiungetela al soffritto con 1-2 rametti di rosmarino e  bacche di ginepro racchiusi in un sacchettino di garza; rosolate per 5-8 minuti. Sfumate con 200 g di vino, unite un cucchiaio di concentrato di pomodoro e cuocete con il coperchio a fiamma media per  un’ora e mezza circa.
Eliminate infine gli aromi e regolate di sale, se serve. Cuocete le tagliatelle in abbondante acqua salata. Scolatele e conditele con il ragù aromatico.

Agriristoro a Milano, da T’imo pranzo aromatico in cascina

Agriristoro a Milano, da T'imo pranzo aromatico in cascina

Il primo agriristoro di Milano si chiama T’imo, si trova all’interno di Cascina Sant’Ambrogio ed è perfetto per un pranzo (aromatico) in compagnia degli amici

Tra l’Ortica e Forlanini, da qualche giorno è nato T’imo. Il primo agriristoro di Milano si trova all’interno della fattoria urbana di CasciNet, nel quartiere Cavriana. I palazzi a specchio in stile anni 80 rimangono sullo sfondo insieme al gasometro, simboli del passato di una città lontana dal centro, ma altamente produttiva, sotto i quali oggi invece dominano il verde e i rumori della campagna. Perché agriristoro non un bar o un ristorante? Perché è un posto dove non si va solo per mangiare, ma anche per ristorarsi, riposarsi, rilassarsi. E perché quello che si assaggia viene in parte prodotto nella Food Forest che circonda Cascina Sant’Ambrogio, soprattutto le erbe aromatiche, le stesse che risuonano nel nome.

Agriristoro in città perfetto per un pranzo con gli amici

Man mano che si “segue il sentiero”, si ha la sensazione di essere arrivati a casa di amici o di essere capitati nel bel mezzo di una festa contadina, di quelle che forse non si trovano più così facilmente neanche in campagna. Se vi sentite persi, fatevi guidare dalla musica. Se dovete decidere come andare, scegliete la bicicletta: il piacere di sedersi all’ombra di un fico sarà maggiore. Se siete amanti dello yoga, programmate la vostra visita in concomitanza con una delle tante attività che popolano il calendario estivo. Se ricongiungervi con degli amici che non vedete da tanto tempo questo è il posto ideale per una bella tavolata.

Cos’è una Food Forest (e perché è importante saperlo)?

Se vi siete chiesti cos’è una Food Forest, la risposta è più semplice di quanto si possa immaginare: si tratta di un ecosistema di alberi, arbusti da piccoli frutti, erbe officinali, acqua, api, insetti, piccole strutture realizzate con materiali naturali. Un bosco sviluppato seguendo i principi della permacultura che i ragazzi di CasciNet hanno scelto come opzione per rigenerare uno spazio semi-abbandonato della città.

Agriristoro, per CasciNet T’imo punto d’arrivo e non di partenza

CasciNet nasce infatti come associazione senza scopo di lucro per generare un ambiente in cui cultura, comunità e agricoltura siano in sinergia. Al fianco dell’associazione è stata poi costituita anche la Società agricola di Impresa Sociale. L’agriristoro è l’esito di un percorso che non aveva come obiettivo l’inaugurazione di un locale, ma il desiderio di costruire per Milano un punto di incontro con profonde radici storiche (anche se può sembrare strano, Milano è sempre stata una città fortemente votata all’agricoltura e oggi è il secondo comune agricolo d’Italia dopo Roma). Le persone che ne fanno parte si stanno prendendo cura dell’edificio e del suo circondario da ormai diversi anni. Tra i vari progetti, oltre alla Food Forest e l’Agriristoro ci sono anche una community garden di ortisti, l’Asilo nel Bosco e un apiario condiviso.

T’imo in Cascina Sant’Ambrogio

Da monastero a cascina agricola, la Cascina Sant’Ambrogio ha una storia millenaria. Nel tempo ha ospitato monache e agricoltori, famiglie e migranti. Mai abbandonata, agli inizi del 2000 le attività agricole si erano interrotte e la cascina ha iniziato a soffrire la mancanza di energia nuova così, nel maggio 2012, dieci giovani milanesi, tra cui il nipote di uno storico abitante, hanno iniziato a ripulire ed aprire al pubblico gli spazi cascinali: l’aia, il porticato, l’ex fienile. Gli stessi dove oggi si può venire a pranzo all’ombra di alcune vele issate a mo’ di ombrelloni o delle fronde degli alberi (dalle 12.00 alle 14.30). Dalle 18 alle 22.30 è il momento dell’aperitivo, tranne il venerdì perché quello è il giorno della cena sociale (al momento, per evitare assembramenti, è sempre necessario prenotare).

Il pranzo aromatico è servito

Da T’imo il pranzo aromatico è fatto con ingredienti stagionali e valorizzati dalla selezione di odori che arrivano direttamente dall’orto: santoreggia, santolina, levistico, timo arancio, dragoncello e tante altre. A comporre i piatti sarete voi, scegliendo un carboidrato (riso Carnaroli Classico della Cascina Battivacco), due verdure di stagione, e due proteine (c’è anche l’opzione vegetariana). All’aperitivo, insieme alla birra artigianale o ai cocktail si possono ordinare dei piattini misti con assaggi dell’orto e della fattoria oppure panini farciti fatti con un pane casereccio croccante fuori ma morbido dentro, perfetto per assorbire gli umori dei suoi ingredienti. A chi partecipa alla cena sociale (un “buon” modo per sostenere le attività di CasciNet) vengono proposti piatti vegetariani con verdure dell’azienda Agricola Vitalba o dei campi di Vettabbia coltivati direttamente dai soci. Per quanto riguarda le materie prime animali, ci tengono a far sapere che provengono esclusivamente da allevamenti etici.

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