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La biblioteca del lievito madre esiste davvero e si trova in Belgio

La biblioteca del lievito madre esiste davvero e si trova in Belgio

Sono oltre 125 gli esemplari provenienti da tutto il mondo conservati negli spazi del Center for Bread Flavour di Puratos. Ecco come visitarli anche in modo virtuale

Non soltanto cinema, scienze e arte contemporanea: anche sua maestà il lievito madre – per qualcuno sfida, per altri compagno fedele di questa lunga quarantena – può vantare un suo personalissimo museo. O meglio, una sorta di biblioteca, a tratti simile a una banca, realizzata e gestita da Puratos, azienda internazionale attiva nel settore della panificazione, della pasticceria e del cioccolato: lo spazio in questione sorge all’interno del Center for Bread Flavour di Sankt Vith, cittadina belga di 9mila abitanti sul confine con la Germania, e raccoglie oltre 125 tipologie di lieviti madre provenienti da 25 Paesi del mondo.

Foto: Puratos.

La biblioteca del lievito madre

Tutto ha inizio nel 2013, quando Puratos viene contattata da un panettiere siriano che chiede una sorta di “asilo politico” per il suo amato lievito madre: i suoi figli, eredi dell’attività familiare specializzata in biscotti di farina di ceci, hanno deciso di sostituirlo con un meno impegnativo lievito industriale, ma lui vuole comunque lasciare al mondo una traccia tangibile del suo prezioso alleato di panificazione. È qui che entra in scena Karl De Smedt, vero e proprio guru dell’argomento, che decide di avviare il progetto della Biblioteca del Lievito Madre. «Viaggiando per il mondo, Karl De Smedt aveva potuto già scoprire quanto i lieviti madre delle diverse aree geografiche fossero diversi tra loro», ci racconta Laura Cafasso, digital marketing & communication specialist di Puratos Italia. «Da qui la decisione di lanciare sul web l’iniziativa Quest for Sourdough: attraverso questo portale ogni panificatore avrebbe avuto la possibilità di candidare il proprio lievito madre per un posto stabile nell’archivio che Puratos stava costruendo in Belgio. Un qualcosa di molto simile alla Banca dei Semi delle Svalbard, in Norvegia, dove gli esemplari più preziosi di semenze vengono custoditi per essere protetti e tramandati alle generazioni future».
Le candidature avanzate attraverso la piattaforma web sono state così vagliate da De Smedt e dagli esperti dell’azienda: ogni lievito madre selezionato, perché giudicato come distintivo di una produzione degna di riconoscimento, è stato così prelevato attraverso uno speciale kit, analizzato a dovere e dunque inserito all’interno della biblioteca, con tanto di numero di riconoscimento e cerimonia di ingresso. Ad oggi, tutti i lieviti naturali presenti nel complesso di Sankt Vith sono mantenuti in condizioni ottimali in frigoriferi a 4°C, e vengono rinfrescati regolarmente con la farina originale con cui sono stati prodotti, per ricreare le condizioni originali del panificio. Senza alcuna alterazione rispetto alla loro versione originaria.

Foto: Puratos.

Le storie dentro il lievito

Il primissimo lievito madre a fare il proprio ingresso nella biblioteca belga è stato un esemplare italiano. Pugliese, per la precisione, utilizzato per la preparazione del celeberrimo pane di Altamura e alimentato con farina di grano duro. Ma le storie racchiuse nei frigoriferi di Sankt Vith sono davvero le più disparate, come racconta anche il New York Times: c’è il numero 100, giapponese, prodotto a partire dal sakè di riso; o il numero 72, messicano, costantemente alimentato con un mix a base di uova, lime e birra. Ma troviamo anche un originalissimo lievito madre canadese, il 106, in arrivo direttamente dalla fine dell’Ottocento e dalle storie di quei cercatori d’oro che giravano il continente nordamericano armati solo di speranza e di qualche provvista di sussistenza. Insomma, gli esemplari conservati nella Biblioteca del Lievito Madre di Puratos si presentano a tutti gli effetti come un album in barattoli a cavallo tra storia e tradizioni. «Il nostro spazio può ovviamente essere visitato di persona, contattando l’azienda e concordando il proprio appuntamento, ma in questo momento, a causa dell’emergenza sanitaria, è tutto rimandato», prosegue Laura Cafasso. «Per tutti gli appassionati che in queste settimane volessero approfondire le proprie conoscenze, però, è disponibile una visita virtuale molto dettagliata, con numerose testimonianze e svariati contributi video». Un modo prezioso, insomma, per ampliare le abilità apprese durante questa quarantena trascorsa tra forni e fornelli, che ci ha visti tutti quanti – almeno una volta – indossare orgogliosamente il grembiule del panificatore.

Foto: Puratos.

La bellezza tra le mura di casa: il progetto fotografico firmato Domori

La bellezza tra le mura di casa: il progetto fotografico firmato Domori

Il prestigioso marchio piemontese di cioccolato presenta l’iniziativa social “interminati_spazi”, in collaborazione con il fotografo italiano Maurizio Galimberti

La quarantena ci ha portato inevitabilmente a riscoprire il valore delle piccole cose, costringendoci a fare i conti con le nostre emozioni e a osservare con occhi nuovi ciò che scandisce la nostra quotidianità. Così abbiamo imparato a trovare sprazzi di bellezza anche tra i petali di un fiore, dietro le ombre disegnate da una sedia, osservando un bambino che gioca a pallone nel suo cortile. Ed è proprio questo il fascino che Domori, il prestigioso marchio piemontese di cioccolato super premium, ha voluto celebrare con l’iniziativa “interminati_spazi”, realizzata in collaborazione con il grande fotografo italiano Maurizio Galimberti.

Foto: Anna Di Paola, Ammodostudio – Interminati_spazi, Domori.

Un nuovo capitolo del progetto Domori e la Fotografia, avviato lo scorso anno, che in questo caso ha deciso di concretizzarsi in una raccolta social di immagini d’autore. Domori, trasportando in ambito artistico la sua ricerca per la qualità e la purezza del cacao, ha infatti inaugurato una sorta di spazio virtuale dedicato al racconto in scatti della nostra nuova vita tra le mura domestiche: gli scopritori di #interminati_spazi (questo l’hashtag ufficiale dell’iniziativa, che strizza ovviamente l’occhio al mondo leopardiano) hanno così potuto condividere attraverso Instagram le proprie creazioni, ricevendo in cambio un dono di cioccolato.

Foto: Emanuele Carbini – Interminati_spazi, Domori.

Le foto di questo grande diario condiviso entreranno poi a fare parte di una grande mostra collettiva, che sarà inaugurata in quel di Torino non appena l’emergenza sanitaria sarà terminata. Lo stesso Maurizio Galimberti selezionerà le tre più belle in assoluto: gli autori riceveranno come premio la possibilità di trascorrere una giornata gomito a gomito con il maestro, negli spazi del suo studio fotografico.

Foto: Domori.

Intanto Domori prosegue nella sua missione di ingolosire il mondo dei social. Il suo debutto su TikTok, l’ormai popolare app che consente agli utenti di realizzare brevi clip musicali, è stato accompagnato da un video dedicato alla produzione di uova di cioccolato che ha già registrato oltre un milione di visualizzazioni. La dimostrazione che l’amore per il cacao di eccellenza non conosce età o confini. Nemmeno nel mondo digitale.

Foto: Claudia Cornalba, “Giochi con me?” – Interminati_spazi, Domori.

Pasta e piselli, la ricetta più facile della primavera

Pasta e piselli, la ricetta più facile della primavera

Con panna, prosciutto, porri o pancetta è buonissima. Questi e altri modi facili e buoni per gustare un primo intramontabile e delicato

Pasta e piselli, un grande classico che non può mancare sulla nostra tavola. Ma come tutte le cose semplici, si presta a tantissime varianti pronte a confondere le idee. Per alcuni infatti è un piatto vegetariano, altri non riescono a immaginarla senza qualche cubetto di pancetta croccante. Per noi vanno bene tutte e vi consigliamo di dare un occhio alle versioni qui sotto per trovare la vostra preferita.

Con la panna

Un po’ di panna da cucina (anche in versione light) è quello che ci vuole per rendere ancora più godereccia la ricetta base. Gli amanti di questa variazione non disdegnano nemmeno qualche cubetto di prosiutto cotto con cui condire la pasta e piselli prima di aggiungere la panna ben calda.

Con i porri

Un’altra ricetta gustosissima è pasta, piselli e porri che sono perfetti per dare ancora più carattere a questo primo primaverile. Per non rendere il tutto troppo forte, è bene stracuocere i porri in una pentola antiaderente bagnandoli con del brodo vegetale. A cottura ultimata andranno poi frullati e aggiunti alla pasta e piselli. Se volete accendere il piatto, finite con una spolverata di pecorino e una macinata di pepe nero.

Con la pancetta

Affumicata e non, la pancetta è perfetta per rendere speciale questo piatto. Rosolatela bene in padella e aggiungete i piselli lessati e scolati. Mescolerete questo condimento alla pasta, meglio se corta, completando poi con una spolverata di formaggio grattugiato a piacere.

Nella galley qui sopra, 15 paste e piselli da provare assolutamente.

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