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Cosa mangiare per abbassare il colesterolo alto

La Cucina Italiana

Cosa mangiare per abbassare il colesterolo alto è la domanda che la gran parte della popolazione mondiale si pone. Infatti, le malattie cardiovascolari, come ictus e infarto, sono la prima causa di morte al mondo. Tra i principali fattori di rischio che ne favoriscono l’insorgenza c’è il colesterolo. Livelli elevati di colesterolo cattivo, detto anche LDL, favoriscono la formazione di placche sulle pareti dei vasi sanguigni che rendono con il passare del tempo più difficile l’afflusso di sangue al cuore. Si tratta di un problema molto diffuso che si può tenere sotto controllo e prevenire grazie a una dieta sana. Vediamo con l’aiuto della nutrizionista Nicoletta Bocchino, cosa mangiare per abbassare il colesterolo pericoloso e favorire quello buono.

Cosa mangiare per abbassare il colesterolo alto

«Per mantenere basso il colesterolo cattivo (LDL) e aumentare quello “buono” (HDL) è importante consumare più fibre, mangiando tanta verdura, cereali integrali, soprattutto quelli ricchi in beta-glucani come l’avena e i legumi. A tavola non devono mancare poi i grassi “buoni” di cui sono ottime fonti per esempio il pesce azzurro (aringhe, sgombro, sardine e alici), la frutta secca a guscio (noci, nocciole, mandorle) e i semi oleosi: favoriscono la salute di vasi e arterie, rendendo il sangue più fluido». Come suggerisce la nutrizionista Nicoletta Bocchino, aiutano a combattere il colesterolo pericoloso in eccesso anche i cibi ricchi di antiossidanti. «La vitamina E, per esempio, di cui sono ricchi l’olio d’oliva, i cereali integrali, i semi di girasole, secondo alcuni studi inibirebbero la sintesi del colesterolo dannoso».

Cosa non mangiare quando il colesterolo alto

«Per mantenere il colesterolo sotto controllo è necessario limitare a tavola il consumo di cibi che contengono grassi trans, di cui sono particolarmente ricche le margarine e saturi come formaggi, carne rossa, salumi, burro: tutti alimenti che, se consumati in eccesso, possono causare l’aumento del colesterolo cattivo LDL e la diminuzione di quello buono HDL».

10 cibi che aiutano ad abbassare il colesterolo alto

1. Avocado 

È un’ottima fonte di grassi buoni tra cui Omega 3, Omega 6 e Omega 9, che favoriscono la produzione di colesterolo buono HDL e tengono sotto controllo i livelli di quello cattivo LDL. Inoltre, apporta tante fibre, minerali come potassio e magnesio e antiossidanti come la vitamina E, alleati della corretta circolazione del sangue.

2. Noci 

Sono ottime fonti di acidi grassi polinsaturi che abbassano il colesterolo e di altri antiossidanti, tra cui la vitamina E che proteggono la salute dei vasi sanguigni.

3. Lampone 

Ha un buon contenuto di flavonoidi, sostanze antiossidanti che proteggono i vasi sanguigni dal colesterolo in eccesso.

4. Avena 

L’avena contiene beta-glucano, una particolare fibra che aiuta a difendersi dal colesterolo cattivo.

5. Semi di lino 

Sono una miniera di fitosteroli, preziosi per combattere l’ipercolesterolemia.

6. Kiwi 

Fornisce vitamina C e minerali come potassio e magnesio che combattono il deposito di grassi nel sangue.

7. Mela 

Assicura fibre solubili, che aiutano a tenere alla larga colesterolo alto e trigliceridi.

8. Barbabietola 

La polpa contiene elevate quantità di carotenoidi, che favoriscono il colesterolo buono HDL, contrastando pressione alta e trigliceridi.

9. Salmone selvaggio 

Contiene tanti grassi buoni che proteggono la salute dell’apparato cardiocircolatorio.

10. Aglio 

L’aglio è ricco di composti solforati che fluidificano il sangue e aiutano a contrastare l’accumulo di grassi nelle arterie.

Pasta speck e noci: la ricetta dell’inverno

La Cucina Italiana

La sapidità dello speck si unisce alla croccantezza delle noci nella pasta speck e noci per un piatto ricco e goloso. Un primo piatto perfetto per la stagione più fredda che rimanda subito ai sapori di montagna, grazie allo speck, il tipico salume dell’Alto Adige.

Lo speck Alto Adige Igp

Lo Speck Alto Adige IGP è esclusivamente un prosciutto prodotto in Alto Adige da cosce suine in base al procedimento tradizionale. Poco fumo e tanta aria fresca di montagna sono le due tecniche di produzione che si incontrano nella produzione di questo speck: da un lato quella utilizzato nei paesi mediterranei, che prevede di lasciar asciugare le cosce di suino con aria e sale, e dall’altro quella tipico dei paesi del Nord e Centro Europa, dove intervengono anche le spezie e l’affumicatura. Fondamentali la scelta della materia prima, i tempi di stagionatura (minimo 6 mesi) e il controllo qualità (leggi qui il disciplinare dettagliato).

Le noci

Le noci, per la loro ricchezza di minerali e vitamina E, sono frutti secchi oleosi fondamentali per il nostro fabbisogno energetico. Di noci ne esistono davvero infinite varietà, ottime per innumerevoli ricette a seconda dei vostri gusti: c’è la più nota, la noce di Sorrento, dal guscio tenero e dalla forma allungata; c’è la Lara, più tonda, ruvida e facile da aprire; c’è quella di San Giovanni, la tardiva per l’epoca di maturazione; c’è poi la noce Feltrina, diffusa in Abruzzo e Piemonte; infine ci sono noci comuni di montagna, noci schiacciamani, alcune francesi altre californiane come le Hartley, Chandler, Payene, Serr, Theama, Howard ed Eurek, Fraquette… davvero moltissime.

Pasta speck e noci: la ricetta

Ingredienti per 4 persone

350 g di pasta corta
200 speck a striscioline
100 g di gherigli di noci
4 cucchiai di panna da cucina
olio extravergine d’oliva
sale qb 
pepe qb

Procedimento

In una capiente pentola colma di acqua salata fate cuocere la pasta.

Nel frattempo mettete in frullatore la panna e 70 grammi di noci. Frullate il tutto fino ad ottenere una salsa di noci, se necessario, aggiungete un cucchiaio di olio extravergine.

In una padella fate rosolare lo speck con un giro di olio. Una volta leggermente abbrustolito, aggiungete la salsa di noci e a piacere una macinata di pepe.

Una volta cotta, scolate la pasta e versatela in padella, aggiustando di sale – se necessario – e di pepe. 

Servite calda.

Ricerche frequenti:

La spesa di gennaio: consigli per acquisti detox

La Cucina Italiana

Gennaio è il mese giusto per rimettersi in forma. Da dove bisogna cominciare? Dagli acquisti alimentari: la spesa di gennaio dev’essere all’insegna del detox.

Non solo buoni propositi

L’ideale è partire di slancio per fare un bel paio di settimane purificatrici, capaci di rendere il già celebrato primo mese dell’anno non solo quello giusto per i buoni propositi. Un mese a tutto detox, infatti, è il modo migliore per eliminare ciò che al nostro corpo non serve. Per dieta disintossicante, o dieta detox, dunque, si intende un vero e proprio regime alimentare finalizzato alla depurazione dell’organismo dalle tossine esogene. E si propone, inoltre, come un metodo utile a migliorare in generale il proprio stato di salute, garantendo perdita di peso, idratazione corporea e pulizia di reni, fegato e pelle.

Spesa intelligente e prodotti di stagione

Dal punto di vista alimentare, la spesa di gennaio offre tantissimo, con numerosi prodotti di stagione utili per raggiungere obiettivi come questo. Ecco allora alcuni consigli su come riempire in modo intelligente il carrello della spesa, partendo dal finocchio, alimento che contiene tante fibre insolubili e che quindi può sicuramente aiutare la regolarità dell’organismo. Discorso simile vale per il porro: si può consumare crudo o cotto, va benissimo per insaporire zuppe o stufati ed è anche ottimo come accompagnamento per formaggi. Inoltre, il porro è una preziosa fonte di vitamina C, ferro e fibre, con notevoli proprietà diuretiche, lassative ed antisettiche. Poi ci sono le carote, buone per depurare l’organismo da sole o anche in centrifugati e succhi.

Frutta e verdura

Restando nel campo di verdura e ortaggi, chi vuole cominciare l’anno a tutto detox non deve far mancare nel proprio carrello della spesa anche broccoli, cavolo romanesco, verze, cicorie, aglio, barbabietole, cavolini di Bruxelles, cappucci, lenticchie, ceci, fagioli, spinaci, zucca e patate. Passando alla frutta, invece, arance, mandarini, mele e pere rappresentano degli spuntini ideali per purificarsi dopo le grandi abbuffate di fine anno. E siccome depurazione non fa assolutamente rima con sacrificio per quanto riguarda gli aromi, prezzemolo, salvia e rosmarino sono tre prodotti di stagione che possono tranquillamente finire nella lista di una spesa disintossicante.

Carne, pesce e frutta secca

Oltre a frutta, verdura e ortaggi, tra gli acquisti a tutto detox ci sono anche il pollo (purché senza pelle), il tonno, il pesce bianco, il tacchino, le uova, il riso integrale e il pane di soia. Un ottimo contributo, infine, è quello garantito dalla frutta secca. E quindi spazio anche a mandorle, noci e nocciole, ma con moderazione, perché si tratta di alimenti molto calorici: la quantità giornaliera che non influisce sul girovita è di 30 grammi.

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