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Ricetta Tigelle montanare – La Cucina Italiana

Ricetta Tigelle montanare - La Cucina Italiana

Le tigelle devono il loro nome ai dischi di terracotta arroventati nel forno con i quali un tempo venivano cotte, impilate una sull’altra, nella tipica forma tonda. Inserite tra i Prodotti Agrolimentari Tradizionali (Pat) dell’Emilia, sono tipiche della provincia di Modena

  • 500 g farina
  • 60 g strutto
  • 50 g lardo
  • 40 g lievito di birra
  • aglio
  • rosmarino
  • sale

PER LE TIGELLE
Impastate la farina con un pizzico di sale, lo strutto e il lievito, sciolto in 250 g di acqua tiepida.
Lavorate gli ingredienti fino a ottenere un panetto omogeneo. Lasciatelo lievitare coperto per circa 1 ora in un luogo tiepido.
Stendetelo poi a 4-5 mm di spessore; tagliate la sfoglia con un tagliapasta tondo di circa 8 cm di diametro.
Cuocete i dischi sui ferri da cialde unti con un po’ di lardo (in alternativa, su una piastra, anch’essa unta con un po’ di lardo, voltando le tigelle).

PER COMPLETARE
Tritate il lardo insieme con un pezzettino di aglio e gli aghi di un rametto di rosmarino.
Tagliate a metà le tigelle e servitele con il battuto di lardo all’interno.
Per arricchire potete completare con un misto di porcini, tipici della zona, in insalata e trifolati con il battuto di lardo, e insaporendo le tigelle nella padella dei funghi (ne serviranno 12).

Ricetta: Davide Brovelli, Foto: Riccardo Lettieri, Styling: Beatrice Prada

Cachi: 4 idee facili e veloci (+ 15 ricette dolci e salate)

Cachi: 4 idee facili e veloci (+ 15 ricette dolci e salate)

Il Loto di Romagna è cremoso, il Mela croccante, il Vaniglia profumato, il Cioccolatino tenero e dolce. Di solito si mangiano al naturale. Ma solo perché non si immagina quanto sono speciali in cucina. Soprattutto col salato

Il cachi (caco o loto) è di colore arancione intenso quando è maturo, è un frutto con polpa dolce, morbida e vellutata. Si può gustare anche come crema o salsa. Non solo, è anche un frutto ecologico: è una delle poche piante in natura che vegeta e produce senza bisogno di trattamenti antiparassitari. Ed è anche una delle più antiche. Arrivato in Europa dall’Asia a metà dell’Ottocento, oggi in Italia lo produciamo dal nord della Pianura Padana fino a sud, a Sorrento e in Sicilia, non a caso il titolo della canzone La terra dei cachi di Elio e le Storie Tese (la ricordate?) era un modo per riferirsi alla penisola intera. E ne coltiviamo sei tipologie tra cui il Cioccolatino, piccolo e dalla buccia spessa, il Mela Croccante, il Loto di Romagna e il più diffuso Vaniglia della Campania.

Per gustarlo al meglio l’ideale è coglierlo (o comprarlo) un po’ acerbo e farlo riposare per qualche giorno. Come molte cose d’altri tempi, i cachi insegnano ad avere pazienza: si acquistano acerbi e si lasciano riposare finché non diventano teneri. Se stanno vicino alle mele, maturano più in fretta. Solo quando il colore è bello arancio e la buccia sottile tende a sfaldarsi allora è pronto. Se invece si tratta di caco mela detto anche Persimon o cachi-vaniglia, che ha la polpa più croccante, allora si può consumare subito. Questa varietà ha forma schiacciata e, contenendo poco tannino, è edibile già alla raccolta. La sua particolare consistenza e la dolcezza contenuta lo rendono un ingrediente intrigante e insolito per insalate e preparazioni in agrodolce.

Cachi: 4 idee facili e veloci

Prima di passare alle nostre migliori ricette con i cachi, ecco 4 idee originali facili e sfiziose per il vostro autunno… arancione!

Frullato allo zenzero
Sbucciate 2 cachi Loto di Romagna. Grattugiate 20 g di zenzero fresco e schiacciate la polpa per ricavarne il succo; unitelo a quello di 3 arance e frullate tutto con i cachi.

Con gli erborinati di capra
Servite i cachi Loto di Romagna in abbinamento a una fetta di formaggio erborinato di capra, prima o al posto di un dessert leggero.

Crema catalana di cachi
Per una porzione, sbucciate un cachi Loto di Romagna e frullatelo con un frullatore a immersione; lasciatelo riposare in una coppetta in frigo per almeno 6 ore. Cospargetene quindi la superficie con 1 cucchiaio di zucchero di canna e fatelo caramellare con l’apposito cannello, finché non si formerà una crosticina dorata e croccante. Servite subito.

Cachi con yogurt e cereali croccanti 
Sbucciate un cachi Vaniglia e tagliatelo a pezzetti, eliminando i semi. Servitelo a colazione o a merenda con yogurt naturale e cereali croccanti.

Le nostre 15 migliori ricette dolci e salate con i cachi: le trovi qui sotto oppure in photo gallery!

Ricerche frequenti:

Gnocchi di patate, perché sono buoni anche a dieta

Gnocchi di patate, perché sono buoni anche a dieta

Semplici e ricchi di gusto, nelle giuste quantità e con gli ingredienti più adatti, sono un piatto alleato della linea. Ecco i consigli di un’esperta da seguire

Gli gnocchi di patate coniugano tradizione e gusto e sono buoni anche a dieta. Sono un’ottima alternativa alla pasta, per esempio nei giorni di festa, quando occorre maggiormente conciliare i momenti di convivialità con l’esigenza della linea perché forniscono quasi la metà delle calorie, ma permettono di portare in tavola piatti e ricette dal sapore particolare. Ma quali scegliere? Meglio quelli fatti in casa oppure confezionati? «Quelli già pronti spesso non contengono solo patate, farina e acqua, ma in alcuni casi olio di palma e di colza, solfiti, glutammato e tanti altri conservanti che rischiano di far diventare il piatto meno salutare e meno alleato della linea», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. «Poi, occorre fare attenzione alle quantità per evitare di eccedere con gli amidi a elevato indice glicemico che possono provocare un aumento repentino della glicemia e rendere più difficile il dimagrimento a causa del ripresentarsi dell’appetito in tempi brevi», dice l’esperta, che qui spiega perché gli gnocchi di patate sono buoni anche a dieta.

I vantaggi per la linea

«Gli gnocchi di patate senza uova forniscono principalmente carboidrati a lento rilascio e tante vitamine del complesso B, come la vitamina B1, B2 e B3, che danno energia e sazietà e favoriscono i processi del metabolismo. In più, grazie alla ricchezza di triptofano, attivano tutta una serie di ormoni del benessere che aiutano a sentirsi meglio tra cui la serotonina. Quest’ultima, oltre a far sentire appagati e rilassati, è coinvolta nella regolazione della fame», dice l’esperta. Se gli gnocchi di patate sono preparati con le uova, sono leggermente più calorici, ma allo stesso tempo apportano proteine che rendono le ricette ancora più complete. «Abbinati, per esempio, a delle verdure di stagione e a un filo di olio extravergine d’oliva possono diventare un piatto unico che in una sola portata garantisce tutti i nutrienti di cui l’organismo ha bisogno per un pasto equilibrato».

Le dritte da seguire

«Per rendere gli gnocchi di patate degli ottimi alleati della dieta per prima cosa si possono aggiungere le patate lesse nell’impasto solo dopo averle fatte raffreddare in frigo. Il raffreddamento modifica infatti la struttura dell’amido e ne abbassa il suo indice glicemico, evitando così gli sbalzi di glicemia che favoriscono una maggiore produzione di insulina, l’ormone che stimola la fame. L’abbinamento con altri alimenti farà il resto», spiega la nutrizionista Nicoletta Bocchino. Un altro piccolo stratagemma è usare nell’impasto al posto della patata bianca, quella nera, chiamata anche violet. «In questo modo si aggiungono antociani che conferiscono al piatto anche proprietà antiossidanti, utili per facilitare lo smaltimento delle tossine e contrastare le infiammazioni». Per migliorare il profilo nutrizionale del piatto poi si può usare nell’impasto la farina integrale di tipo 2. «Rispetto a quelle raffinate, 00 e 0, fornisce carboidrati a lento rilascio e fibre che rallentano l’assorbimento degli amidi. E, infine, si può escludere del tutto il sale nell’impasto e aggiungerlo solo nel condimento, per evitare di eccedere con il sodio, che favorisce ritenzione e gonfiore».

Come abbinarli a tavola

«Un errore che spesso si commette quando si mangiano gli gnocchi di patate è consumare nello stesso pasto anche altri alimenti ricchi di carboidrati, come il pane e i farinacei in generale, che ne peggiorano l’impatto sulla glicemia». Attenzione poi ai condimenti. «Ad esempio mangiare un piatto di gnocchi con del burro avrà un effetto diverso di un piatto di gnocchi preparato per esempio con il sugo di pomodoro e delle verdure di stagione. Le fibre dei vegetali infatti rallentano l’assorbimento degli amidi, ne riducono gli effetti sulla glicemia, i livelli di zuccheri nel sangue e ne aumentano l’effetto saziante». Ok anche all’abbinamento con il pesce come il salmone o con il classico ragù di carne. «Forniscono entrambi proteine nobili, complete di tutti gli aminoacidi essenziali e grassi salutari polinsaturi che ne migliorano l’impatto sull’insulina. In questi casi però meglio rinunciare al secondo per evitare un eccesso di proteine che ne rallenta la digeribilità e associare al piatto un’insalata mista, condita con olio extravergine d’oliva, che ne aumenta l’effetto saziante».

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