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La pizza in teglia di Fulvio Marino

La pizza in teglia di Fulvio Marino

La pizza e il pane sono più semplici se sai come farli – meglio con l’aiuto di un maestro che conosce bene le tecniche e gli ingredienti come Fulvio Marino

Fare la pizza in teglia in casa può sembrare un gioco da ragazzi, a patto di avere qualche asso nella manica. In primis degli ottimi ingredienti di base, quindi farine scelte con cura e miscelate fra di loro nelle giuste proporzioni, ben più importanti di un forno e di un’impastatrice professionale. Non a caso nella ricetta della pizza in teglia di Fulvio Marino che raccontiamo oggi la preparazione si fa a mano e nel forno di casa, ma il mix di farine non è casuale. Poi viene il tempo e il procedimento, semplice e ben collaudato. Infine, come ricorda Marino, la curiosità: “L’unico segreto, alla fine, è che non ci sono segreti. La chiave sta solo nella voglia d’imparare”.

Chi è Fulvio Marino?

Prima mugnaio che panificatore, Fulvio Marino è nato “in mezzo alla farina”, dopo aver seguito le orme di nonno Felice, di papà Ferdinando e di zio Flavio e aver lavorato nell’azienda di famiglia Mulino Marino a Cossano Belbo (Cuneo) nel cuore delle Langhe. A 14 anni crea il suo primo lievito madre, poi studia, si dedica al mondo della panificazione, lavora nel mulino di famiglia e diventa capo delle panetterie di Eataly nel mondo. Grazie alla sua capacità didattica e alla sua esperienza partecipa alla trasmissione È sempre mezzogiorno di Antonella Clerici su Rai 1 con una rubrica sul pane e sui lievitati.

Nel 2021 arriva il primo libro, “Dalla terra al pane. Tecniche e ricette di panificazione moderna”, edito da Cairo, dal quale è tratta proprio questa preparazione. Oltre a raccontare la sua storia, il libro raccoglie una serie di ricette divise per livelli – base, medio e avanzato – che diventano estremamente più chiare e comprensibili grazie alla straordinaria capacità di Marino di rendere il pane e il mondo dei lievitati un prodotto appassionante e semplice, al quale avvicinarsi con entusiasmo e senza pregiudizi. Come la pizza in teglia, da realizzare a casa, con un condimento semplicissimo ma di grande effetto.

La pizza in teglia di Fulvio Marino, ricetta

Ingredienti per l’impasto:
500 g di farina 00
400 g di farina buratto tipo 2 di grano tenero
50 g di farina di farro bianco
50 g di Enkir
3 g fi lievito di birra fresco
750 g di acqua
18 g di olio EVO
20 g di sale
farina di semola di grano duro q.b.

Ingredienti per il condimento:
Passata di pomodoro q.b.
Pomodori secchi q.b.
Capperi q.b.
Aglio q.b.
Olio EVO q.b.
Basilico q.b.

Procedimento:
Impasta grossolanamente le farine con 600 g di acqua fredda (autolisi), poi lascia riposare per un’ora a temperatura ambiente coprendo con la pellicola.
Impasta l’autolisi con il lievito di birra e 100 g di acqua fredda per 5 minuti.
Aggiungi il sale con altri 50 g di acqua.
In ultimo aggiungi l’olio e lavora ancora per alcuni minuti.

Metti l’impasto in una ciotola leggermente oliata e copri con la pellicola.
La maturazione totale in frigorifero è di 24 ore, ma dopo 4 ore tira fuori l’impasto per effettuare le pieghe di rinforzo.

Trascorse le 24 ore, forma delle palline da 500 g l’una e mettile a lievitare in ciotole leggermente oliate, sempre coprendo con pellicola.
Lasciale così per 5 ore a temperatura ambiente (24 °C).

Spolvera quindi il tavolo con abbondante semola, stendi ogni pallina a formare un rettangolo e posizionale sulla teglia precedentemente oliata.
Allarga bene la pasta per arrivare ai bordi e condisci con passata di pomodoro e un filo d’olio.

Inforna in forno statico preriscaldato al massimo: 250° va bene, ma se arriva a 300° sarebbe meglio.
Cuoci per 7 minuti nella parte più bassa del forno e altri cinque minuti nella parte più alta.
Condisci a piacere con pomodori secchi, capperi, aglio e basilico.

Ricerche frequenti:

Pizza perfetta: 5 miti da sfatare

Pizza perfetta: 5 miti da sfatare

Alta, bassa, tradizionale, contemporanea, napoletana, tonda, farcita: esiste la pizza perfetta? Ne abbiamo parlato con Dario De Marco, autore del libro “Alla ricerca della pizza perfetta. Un viaggio sentimentale”

Anche in cucina e in gastronomia siamo ossessionati dal mito della perfezione. La tavola perfetta, la ricetta perfetta, la pizza perfetta. E proprio la pizza, argomento del cuore da Nord a Sud, da Est a Ovest della penisola, ha guadagnato negli anni tanta fama da raccogliere storie, ricette, rivisitazioni infinite, classifiche, libri che hanno contribuito a crearne e consolidarne il mito. Tra questi c’è, come per altre tradizioni gastronomiche italiane, particolarmente dibattute, una vera e propria ricerca della pizza perfetta, per qualità, quantità, prezzo, origine, provenienza e ingredienti. Tanto che se c’è un alimento che scalda gli animi è proprio la pizza e se c’è un piatto che ha contribuito ad alimentare miti e credenze è, ancora una volta, proprio la pizza. Ne evidenzia moltissimi il giornalista Dario De Marco, autore del libro “Alla ricerca della pizza perfetta. Un viaggio sentimentale” che ha ripercorso, attraverso la sua storia personale, la genesi della pizza, dalla sua nascita fino ai giorni nostri. Arrivando a smentire, uno dopo l’altro, i miti che intorno alla pizza aleggiano e si alimentano ancora oggi.

Pizza perfetta: 5 miti da sfatare

1) La pizza buona si fa solo a Napoli

Non è proprio vero – e se lo dice De Marco, da buon napoletano, possiamo fidarci. Anche nel resto d’Italia hanno imparato a fare una buona pizza napoletana e nel frattempo si sono perfezionati gli altri stili regionali. Infatti, quasi ogni regione italiana rivendica una o più tipologie di pizza nella sua tradizione, con ricette e preparazioni anche molto simili ma con nomi diversi. Dalla focaccia ligure, alla puccia pugliese, dallo sfincione siciliano alla crescenta bolognese, dalla pizza al padellino alla teglia romana. Ancora oggi andare a Napoli è per molti sinonimo di “andare a mangiare la pizza” ma è vero anche che ottime pizze – in alcuni casi anche migliori di quelle che si trovano a Napoli – esistono pure fuori dalla città campana.

2) Le origini mitiche della pizza

Dire che la pizza sia stata inventata fuori dall’Italia, non è del tutto vero e non è del tutto falso. Questo perché dovunque si sia avuta disponibilità di un cereale o di un qualsiasi elemento riconducibile a farina, è stato ideato un impasto ottenuto mescolando farina e acqua e dall’impasto è stata tirata fuori una spianata più o meno rotonda, più o meno pieghevole. Dalla tortilla di mais alla pita, dal lavash armeno al naan e al chapati indiani, dal khachapuri georgiano all’injera etipoe. Tanti antenati o fratelli della pizza.

3) La leggenda dell’acqua di Napoli

“Curiosamente noi napoletani siamo convinti anche di fare il caffè migliore del mondo, e anche di quello, attribuiamo il merito all’acqua, e anche di quello il primato è oggi messo in forte dubbio” scrive De Marco. E così la leggenda dell’acqua di Napoli, venduta ancora oggi per strada in ampolle che sembrano reliquari, sembra, appunto, una leggenda. Non ci sono evidenze storiche che motivino una superiorità idrica della città. Anzi non mancarono a Napoli problemi nell’approvvigionamento idrico nel corso dei secoli.

4) Le pizzerie storiche, le pizzerie contemporanee

Si tende spesso a ritenere che le ricette antiche siano le più veritiere, quelle più consolidate e affidabili. Quindi le più buone. Ma nel caso della pizza non è proprio così. Oggi infatti assistiamo a un rinascimento del prodotto, che partendo da ricette tradizionali, ha rimaneggiato fortemente ingredienti, tecniche, strumenti (basti pensare ai forni), raggiungendo livelli decisamente migliori in termini di qualità, leggerezza, digeribilità, creatività. Da qui è nata la pizza contemporanea (talvolta chiamata “pizza gourmet”) che ha portato il prodotto a un nuovo livello di bontà.

5) La pizza perfetta non esiste

In poche parole la pizza perfetta non esiste. O meglio, non esiste una pizza universalmente perfetta. Ma per ciascuno la pizza perfetta è un’idea diversa, che rispecchia un insieme di esperienze, tradizioni e gusti. Altrimenti non si spiegherebbe come sia possibile che Chicago si sia nominata capitale mondiale della pizza, tanto i suoi abitanti sono innamorati della Chicago Deep Dish, la pizza di quelle parti, diversa da quella a cui siamo abituati noi italiani.

Ricerche frequenti:

Pizza tonno e cipolle: la migliore ricetta

Pizza tonno e cipolle: la migliore ricetta

I nostri consigli per rendere una pizza con tonno e cipolle digeribile e fragrante

La pizza tonno e cipolle è uno dei gusti più popolari nei menu delle pizzerie.
Spesso snobbata perché considerata poco digeribile soprattutto a cena, è in realtà molto più leggera di altre preparazioni, basta prepararla nel modo giusto.

Come fare la base per la pizza perfetta

Ingredienti per la base della pizza

330 g di acqua
20 g di olio extravergine di oliva
10 g di zucchero
15 g di lievito di birra fresco
600 g di farina 0 (oppure 200 di manitoba e 400 di 0)
10 g di sale

Procedimento

Per prima cosa sciogliete il lievito nell’acqua e poi mescolatelo con la farina, l’olio e lo zucchero. Solo alla fine aggiungete il sale.
Lavorate l’impasto con le mani all’interno di un grande recipiente oppure con una planetaria finché tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati.
Poi formate una palla liscia e uniforme e lasciatela riposare in un recipiente leggermente unto coperta con la pellicola.
Lasciate tutto nel forno spento per circa 3-4 ore.
Una volta raddoppiato, dividete l’impasto in tre pezzi e stendete con le mani all’interno di tre teglie ben oliate.
Lasciate lievitare ancora per un’ora coprendo le teglie.
Se volete una pizza abbastanza alta e morbida dividete l’impasto solo in due parti.

Pizza con tonno e cipolle rossa o bianca?

A questo punto è il momento di procedere alla cottura, ma dovete decidere se volete una pizza base rossa o bianca.
Se la preferite con il pomodoro allora versate qualche cucchiaio di passata condita con olio e sale su ogni teglia e infornate nel forno statico alla massima temperatura, una teglia alla volta.
L’ideale sarebbe cuocere la pizza per i primi 15 minuti nella parte bassa.
Poi condite con la cipolla affettata sottilmente e passata in padella con l’olio per 10 minuti e il tonno sott’olio ben sgocciolato e non cotto. Cuocete ancora per 10 minuti, questa volta però nella parte media del forno.
Questo è anche il momento di aggiungere la mozzarella se vi piace con il tonno e la cipolla, ma attenzione a sgocciolarla bene.
Se preferite la pizza su base bianca, cuocete le teglie con l’impasto semplice solo condito con poco olio e sale per 15 minuti nella parte bassa del forno e poi condite con il resto prima di cuocere per altri 10 minuti.

Cipolla cotta o cruda sulla pizza?

Come avete letto, noi suggeriamo di utilizzare una cipolla leggermente ripassata in padella e quindi più digeribile.
Più la lasciate ammorbidire a fuoco lento, meglio è.
Potete però anche aggiungerla cruda e lasciarla cuocere in forno, ma il gusto resterà in questo caso molto più intenso e la consistenza meno gradevole, ma è una questione di gusti.

Quale cipolla usare per condire la pizza

Non esiste una cipolla migliore di altre secondo noi per la preparazione della pizza con il tonno.
Potete optare per una classica bionda dolce o per una più intensa cipolla rossa di Tropea.
L’importante è tagliarla a rondelle non troppo spesse e lasciarla in ammollo in acqua fredda per un po’, così sarà più digeribile.

Quale tonno usare per condire la pizza

Il tonno deve essere di ottima qualità, tipo una ventresca, e preferibilmente sott’olio, ma sgocciolatelo molto molto bene prima di metterlo sull’impasto.

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