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Pollo ai funghi, cuciniamolo così

Pollo ai funghi, cuciniamolo così

Le migliori ricette di pollo ai funghi per tutti e qualche consiglio ispirato alla tradizionale ricetta cinese

Il pollo ai funghi è un grande classico che unisce delicatezza, gusto e tradizione. Amiamo le scaloppine ai funghi, il petto di pollo brasato con funghi, l’arrosto ai funghi, i bocconcini di pollo in umido ai funghi ed è sfiziosissimo anche in versione fritta. Friggete bocconcini di pollo e funghi infarinati per credere!

Scaloppine di pollo ai funghi

Un grande classico della tradizione italiana: le scaloppine di pollo ai funghi! Per prepararle, battiamo le nostre fette di petto di pollo con il batticarne per appiattirle, passiamole nella farina e facciamole cuocere in padella con una noce di burro. Cuociamole un paio di minuti per lato finché non saranno dorate e teniamole al caldo. Nella padella da cui le abbiamo tolte, rosoliamo uno spicchio d’aglio in un po’ di burro, aggiungiamo i funghi e facciamoli rosolare per circa tre minuti regolando di sale e pepe. Dopo aver eliminato lo spicchio d’aglio, aggiungiamo le fettine di pollo, facciamo insaporire un paio di minuti e serviamo le scaloppine ben calde aggiungendo prezzemolo a piacere.

Pollo ai funghi cinese

Quando si parla di pollo ai funghi non si può non menzionare la tradizionale ricetta cinese del pollo con funghi e bambù. Un piatto sempre invitante che ci piace perché è delicato e cremoso allo stesso tempo e si sposa con semplicità del riso bianco servito come contorno. Lo facciamo? Per prepararlo mettiamo in ammollo in acqua fredda per 30 minuti i funghi cinesi secchi. Quando sono pronti, strizziamoli e tagliamoli a pezzettini insieme a una carota tagliata a julienne e a un cipollotto. Ora passiamo alla preparazione del pollo: tagliamo il petto a cubetti regolari e rosoliamolo in una padella con il cipollotto e un po’ di zenzero tritato. Dopo circa cinque minuti, aggiungiamo un po’ di brodo vegetale (circa 2 bicchieri), qualche cucchiaio di salsa di soia e un pizzico di zucchero mescolando bene e facendo cuocere ancora un po’. Dopo qualche minuto, aggiungiamo le carote, i funghi, il bambù e un cucchiaino di amido di mais. Facciamo cuocere fino a raggiungere la consistenza desiderata e serviamo caldo con un po’ di riso bianco.

Pollo ai funghi ripieno

Un modo interessante e mai scontato per proporre il pollo ai funghi, è fare un buon ripieno. Per farlo vi consigliamo di acquistare dal macellaio un pollo disossato per essere riempito e poi legato con uno spago, oppure di farvi preparare una tasca profonda nel petto. Il ripieno lo prepareremo rosolando in una padella con un po’ di olio uno spicchio d’aglio, i funghi e della salsiccia sgranata e una macinata di pepe. Farciamo il pollo con il nostro composto e prepariamolo arrosto con le patate. Se avete scelto il petto, abbiate cura di bagnarlo con del brodo di tanto in tanto per evitare che si asciughi.

Polpette di pollo ai funghi

Una ricetta sfiziosa per proporre un pollo ai funghi diverso dal solito, è quella delle polpette di pollo ai funghi. Per prepararle, prepariamo delle polpette con carne di pollo macinata, funghi precedentemente saltati in padella e sminuzzati, pane ammollato nel latte, formaggio, uovo e un pizzico di sale. Infarinatele e fatele rosolare delicatamente in padella a fuoco medio.

Nella gallery in alto, le nostre ricette per il pollo ai funghi.

 

 

Ricetta Bignè croccanti con crema alle mandorle

  • 205 g farina 00
  • 200 g cioccolato fondente
  • 170 g latte
  • 115 g burro
  • 100 g zucchero di canna
  • 80 g panna fresca
  • 40 g farina di mandorle
  • 10 g cacao amaro
  • 3 g lievito in polvere per dolci
  • 3 uova
  • sale

Per la ricetta dei bignè croccanti con crema alle mandorle, mescolate 125 g di farina 00 con il cacao, il lievito e lo zucchero di canna e impastateli con 65 g di burro freddo, fino a ottenere un insieme di briciole. Incorporatevi quindi un uovo e 40 g di latte e lavorate fino a ottenere un panetto liscio di frolla al cacao. Lasciatelo riposare coperto in frigorifero per 30’.

Portate a bollore in una piccola casseruola 50 g di latte e 75 g di acqua con un pizzico di sale e 50 g di burro. Al bollore, unite 80 g di farina 00 e mescolate cuocendo finché la pastella che si forma non si staccherà dalle pareti della pentola, sfrigolando. Spegnete e fate raffreddare. Trasferite l’impasto in una ciotola e aggiungete 2 uova, uno per volta, ottenendo la pasta per i bignè. Raccoglietela in una tasca da pasticciere e disponetela a piccoli ciuffi su una placca coperta con carta da forno.

Stendete la frolla al cacao in uno strato sottilissimo (2 mm), ritagliatevi dei dischetti di 3 cm di diametro e adagiateli sopra i bignè. Infornateli a 200 °C per 25’. Scaldate intanto la panna insieme a 80 g di latte e la farina di mandorle; spegnete, aggiungetevi il cioccolato e fatelo fondere, ottenendo una crema. Lasciatela intiepidire, quindi raccoglietela in una tasca da pasticciere con una bocchetta liscia e farcite i bignè, bucandoli da sotto, in modo da non rovinarne la superficie.

un solo nome, biscotti diversi

un solo nome, biscotti diversi

Molte regioni rivendicano la paternità di questo dolce. La versione più diffusa prevede l’utilizzo del mosto cotto per addolcirne il sapore e una forma a rombo. Ma non è ovunque così

Pochi prodotti tipici della tradizione culinaria italiana hanno avuto una diffusione così trasversale come quella dei Mostaccioli. Puglia, Sardegna, Calabria, Sicilia, Lazio, Campania, Abruzzo e Lombardia, sono davvero tante le regioni che ne rivendicano la primogenitura. Effettivamente, in ognuno di questi luoghi si possono rintracciare radici antichissime del prodotto che, a seconda della latitudine, ha avuto un’evoluzione completamente diversa rispetto alle altre versioni regionali.
La ricetta più conosciuta prende spunto dalla tradizione partenopea e prevede un dolce a forma di rombo, croccante e dal sapore intenso di mandorle. Per la preparazione di questo tipo di Mostacciolo è fondamentale il mosto cotto che contribuisce ad addolcirne l’impasto. Per questa ragione, fino a qualche decennio fa, questi biscotti venivano preparati nel mese di novembre, quando la vendemmia era finita e le prime uve cominciavano a fermentare. Di colore scuro, molto dolce e dal sapore deciso, i Mostaccioli sono tradizionalmente ricoperti da una glassa al cioccolato, ma, in molte regioni, vengono proposte varianti all’arancia, al cioccolato bianco e alla nocciola.

mostaccioli

Nome e origini

Secondo numerose tradizioni il nome deriverebbe dall’ingrediente principale: il mosto, dal latino “mustum”. Le prime testimonianze degli antenati dei Mostaccioli si hanno in epoca romana. Questi dolci, infatti, venivano offerti agli ospiti al momento della partenza. I “mustacei” fanno la loro apparizione nel “De Agricoltura” di Catone, che ne descrive accuratamente la preparazione: “intridi un moggio di farina con il mosto, aggiungici anice, cumino, due libbre di grasso, una libbra di cacio e della corteccia di alloro, quando avrai impastato e dato la giusta forma, cuoci sopra foglie di lauro”. Oggi, le versione che più si avvicina alla ricetta descritta da Catone è probabilmente quella abruzzese, nella quale gli ingredienti principali sono rimasti la farina il miele e il mosto ben cotto. La ricetta della Roma antica, però, non è l’unica ad esser stata tramandata. Secondo molti, infatti, i Mustazzoli (nome con il quale sono conosciuti soprattutto in Puglia) avrebbero origini arabe.

Mostaccioli napoletani

La versione partenopea dei Mostaccioli, conosciuti anche come come Mustaccioli o Mustacciuli, è rigorosamente preparata con il mosto e glassata con la cioccolata. Con la tradizionale forma a rombo, i Mostaccioli sono amati particolarmente dai più piccoli perché nella loro ricetta uniscono il miele al cioccolato. Insieme al Roccocò, ai Raffiuoli, ai Susamielli, e gli Struffoli, questi biscotti sono da considerarsi i dolci caratteristici del Natale napoletano.

Mustazzoli salentini

Nella tradizione pugliese e in particolare in quella salentina, i Mustazzoli sono preparati con il cotto di fichi e non con il mosto d’uva. Questa differenza è marcata anche dal nome che, secondo questa versione del dolce, non deriverebbe da “mustum”, mosto, ma da “mustace“, cioè alloro, che veniva utilizzato in antichità per aromatizzare i biscotti durante la cottura. I principali ingredienti dei Mustazzoli sono: la farina, lo zucchero,le mandorle, il limone, la cannella e il miele.

Mostaccioli Calabresi

Questa tipo di Mostaccioli sono a base di farina, miele e mosto caldo ma, rispetto alle altre versioni, hanno un tratto caratteristico: assumono le forme più disparate. Umani, animali, fiori sono molte le sembianze con cui i biscotti calabresi si presentano. Secondo la leggenda la diffusione dei Mostaccioli calabresi si deve ad un monaco. La storia racconta che l’uomo apparso all’improvviso e sparito nel nulla, li avrebbe portati in dono alla popolazione di Soriano Calabro, in provincia di Vibo Valentia, in un periodo di carestia. Storicamente, un po’ in tutta la Calabria, è usanza dei maestri mostacciolari dare ai biscotti principalmente la forma del patrono del paese.

 

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