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» Bignè al cacao – Ricetta Bignè al cacao di Misya

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180 gAcqua
75 gBurro
1 pizzicoSale
185 gUova
100 gfarina 00
15 gCacao amaro in polvere

Unite tutte le polveri (farina, cacao, sale) in una ciotola e mescolate.

Fate sciogliere il burro a tocchetti in una casseruola, quindi aggiungete le polveri tutte insieme e mescolate finché il composto non diventerà molto sodo e inizierà a staccarsi da fondo e pareti, quindi togliete dal fuoco.

Trasferite in una ciotola fredda e continuate a mescolare finché non sarà appena tiepido, quindi iniziate a incorporare le uova, 1 per volta, aspettando che il precedente sia stato completamente assorbito prima di aggiungere il successivo.

Con una sac-à-poche dal beccuccio liscio, create i vostri bignè, grandi come una piccola noce (ricordate che cresceranno in cottura), un po’ distanti tra loro, sulla teglia rivestita di carta forno: se li creerete a scacchiera, come vedete in foto, cresceranno anche meglio, grazie a una migliore distribuzione dell’aria calda.
Col dito bagnato, appiattite la puntina lasciata in cima dalla sac-à-poche, quindi cuocete per 10 minuti a 190°C, in forno ventilato già caldo, poi abbassate la temperatura a 170°C e cuocete per altri 30 minuti.

I bignè al cacao sono pronti: lasciateli raffreddare completamente prima di usarli per le vostre preparazioni.

Capodanno in bollicine: cosa scegliere e cosa abbinare

Capodanno in bollicine: cosa scegliere e cosa abbinare

Spumante o champagne? Ecco dieci proposte per festeggiare l’ultimo dell’anno e altrettante ricette da abbinare per il vostro cenone

Non c’è festa senza bollicine. Ma quali scegliere? Enoteche e supermercati traboccano di etichette, per non parlare della varietà pressoché infinita che offre l’e-commerce con gli shop delle cantine e con le piattaforme specializzate, ormai in grado di recapitare a casa le bottiglie preferite o desiderate in pochi giorni. Orientarsi nella selezione non è facile, soprattutto se si ha voglia di provare qualcosa di nuovo. I viticoltori del Bel Paese offrono una scelta amplissima di spumanti sia metodo classico (quello dello champagne e del Franciacorta, con rifermentazione in bottiglia) sia Martinotti (quello del prosecco, con rifermentazione in autoclave di acciaio). Ma per chi volesse allargare i confini, lo champagne è un’ottima alternativa, soprattutto con i millesimati e i rosé di quest’anno. Durante le festività, secondo le previsioni dell’osservatorio Ovse (Osservatorio economico vini e spumanti), in Italia verranno stappati quasi 70 milioni di bottiglie made in Italy, con una spesa di 610-620 milioni di euro. Spesa inferiore per le bottiglie d’Oltralpe.
Ecco le 10 bottiglie tra prosecco, spumante metodo classico e champagne con il commento di Enrico Mazza di Sommelier Coach, e i nostri consigli su bottiglie e abbinamenti per un ultimo dell’anno con il botto… almeno per il palato, che ringrazierà.

Capodanno

Un Prosecco? Sì, grazie! 

«Per l’antipasto scegliete una tipologia Brut o Extra-dry, in modo che non sia troppo zuccherino, ancor meglio se nella versione Prosecco Superiore DOCG, dove le note gustative sono ancora più complesse e interessanti».

Masottina R.D.O. Ponente 2020 Brut – Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Rive di Ogliano DOCG
Bouquet fresco e variegato con note di bergamotto, frutta a polpa bianca e fiori di acacia. Il palato propone fresche e delicate fragranze floreali valorizzate da piacevoli sfumature minerali. Abbinamento: antipasti freddi.

La Cuvèe del Fondatore Graziano MerottoValdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Brut Millesimato 2020 Edizione 50°
Una bottiglia omaggio al fondatore per i primi 50 anni di attività: al naso sprigiona immediate note di frutta bianca e agrumi, piacevoli sensazioni floreali accompagnate da una verve minerale. Sapido e fresco, è perfetto per l’aperitivo, ma adatto anche a tutto pasto. Abbinamento: polenta e baccalà.

Italians do it better

«Il Metodo classico differisce dal Prosecco per via della rifermentazione in bottiglia anziché in autoclave. Questo metodo regala bollicine che possono essere anche molti fini, numerose e che sembrano non terminare mai».

Rotari AlpeRegis Rosé 2015 – Trento Doc
Millesimato prodotto da selezioni di uve Pinot Nero e Chardonnay con maturazione sui lieviti di almeno 36 mesi. Dal colore rosa, tendente al ramato, presenta un perlage fine e persistente. Il suo profumo è intenso e fragrante di lampone e ciliegia, con lievi note di biscotto e lievito. Abbinamento: insalata di polpo e patate.

Puiatti – Ribolla gialla
Perlage persistente e naso intrigante, con note di ginestra, pera e mela Golden, erbe aromatiche. Bocca mordace e croccante, fresca, dal finale lungo. Abbinamento: fritto di mare.

Enrico Serafino – Zero Riserva Pas dosé
È lo spumante che meglio rappresenta Enrico Serafino Alta Langa. Complesso, poliedrico, corposo, elegante e intenso, con una struttura vibrante e un retrogusto minerale molto lungo. Abbinamento: tagliolin al finto tartufo (di Antonino Cannavacciuolo).  

Banfi Cuvée Aurora Extra Brut – Alta Langa DOCG – 2017
Da Pinot Nero e Chardonnay, ha un colore giallo paglierino, perlage fine e molto persistente. Profumo intenso e fragrante, da sentori di scorza di agrumi canditi, miele di acacia e nocciola tostata. Fresco e sapido, si sposa con le ostriche, i frutti di mare crudi e cotti e i crostacei. Abbinamento: rotolo di salmerino con gamberi.

Sua maestà, lo champagne

«Scegliete un Blanc de Blancs composto al 100% da Chardonnay, che con i suoi sentori delicati, leggeri, con note vegetali e di agrumi, sapranno valorizzare e accompagnare un grande primo piatto della cucina tradizionale italiana. Oppure ideale per il “botto di mezzanotte” un ottimo millesimato (un’unica annata), magari anche invecchiato, che saprà aiutarci a meditare sull’anno appena passato e affrontare al meglio quello che sta arrivando».

Rosé di sera bell’anno si spera

Dom Pérignon x Lady Gaga Limited Edition 2006
Già solo il design della bottiglia prelude a un’esperienza “limited”, proprio come questa bottiglia. Il bouquet ha note di spezie e cacao. Al palato la consistenza setosa si fonde in una trama fitta, vigorosa, dalla leggerezza vegetale e linfatica. Abbinamento: medaglioni ai crostacei.

Moët & Chandon – Grand Vintage Rosé 2013
Da vendemmia tardiva, racchiude in sé un anno di attesa, di trepidazione. Al naso ha note fruttate intense, al palato è raffinato, con espressione fruttate di note autunnali. Abbinamento: risotto agli agrumi con storione affumicato.

Fino alla fine

Veuve Clicquot – Madame Clicquot Grande Dame 2012
Un omaggio a ”La Grande Dame de la Champagne” che quest’anno ha cambiato veste affidandosi alla creatività di Yayoi Kusama: l’artista giapponese, celebre per il suo universo punteggiato di forme ondivaghe e policromie immaginose, ha decorato con i propri motivi iconici la confezione e la bottiglia di La Grande Dame 2012, immancabilmente a base di Pinot Noir (90%). Un vino preciso e delicato, giocoso, vivace e allegro. Proprio come la sua immagine.  Abbinamento: tuorlo di ricci di mare e burrata.

Perrier-Jouët Belle Epoque 2013
Da uve 50% Chardonnay, 45% Pinot Noir, 5% Meunier «si distingue per la sua armonia», dice Séverine Frerson chef de cave della Maison. «Armonia nelle proporzioni che combinano Chardonnay e Pinot Noir in parti quasi uguali, ma anche armonia nel tempo. Questa è «una cuvée maestosa che maturando mantiene il suo stile e la sua filosofia». Perfetto per il brindisi di mezzanotte. Abbinamento: legumi.

» Gamberi in pasta sfoglia

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Innanzitutto pulite i gamberi (qui vi spiego come fare nel modo corretto), eliminando testa, zampe, carapace e il filetto nero (l’intestino), ma lasciando intatta la coda.

Srotolate la pasta sfoglia e tagliatela in strisce larghe 1-2 cm (vi servirà più o meno 1 striscia per ogni gambero).
Partendo dal lato della testa, avvolgete ogni gambero con una striscia di sfoglia, facendo sovrapporre leggermente tra loro gli strati di sfoglia (premete leggermente per farli anche aderire).

Disponete i gamberi sulla teglia rivestita di carta forno, spennellate con il tuorlo (dopo averlo sbattuto leggermente con un pizzico di sale), decorate con i semi di sesamo e cuocete per circa 15-20 minuti o fino a doratura a 200°C, in forno ventilato già caldo.

I gamberi in sfoglia sono pronti, potete servirli caldi, tiepidi o anche a temperatura ambiente.

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