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25 ricette con la verza, per scaldare le giornate più fredde

La Cucina Italiana

È arrivato il momento delle ricette con la verza, ingrediente tipico della stagione autunnale e, in particolare, di quella invernale. Chiamata anche cavolo di Milano o Sabauda, può fare da contorno a carni e pesci, ma è anche alla base di diverse ricette della cucina lombarda come la cassoeula e i pizzoccheri. E quando inizia a fare davvero freddo, non c’è niente di meglio che gustarsi una zuppa di verza calda, vero toccasana per la nostra salute.

Le proprietà della verza

La verza è un alimento con molteplici proprietà benefiche per il nostro organismo. Oltre a essere povera di calorie (27 Kcal per 100 g), è ricca di vitamine A, C e K, fibre e sali minerali. La verza abbassa la pressione sanguigna e ha proprietà antinfiammatorie e antiossidanti.

Come pulire e cucinare la verza

Sono tante le ricette con la verza da provare, dal minestrone agli involtini, ma per prima cosa è importante pulirla nel modo corretto. La base del torsolo, più dura, deve essere eliminata, come anche le prime foglie esterne più sciupate. Una volta che le foglie sono state sfogliate, si possono lavare sotto acqua corrente, asciugare e tagliare a listarelle per procedere alla cottura.

La verza in padella è facilissima da preparare: preparate una base di aglio, olio e (se gradite) peperoncino; aggiungete la verza a listarelle, un bicchiere d’acqua, il sale e cuocete per circa 15-20 minuti, a seconda alla consistenza che preferite raggiungere. Se necessario, aggiungete acqua per non far attaccare la verza alla padella.

Fra le cotture più amate per la verza c’è sicuramente quella al vapore, che permette di portarla in tavola in circa 20 minuti, mantenendo intatte tutte le sue proprietà nutrizionali.

Per gli involtini di verza, fate così

Le foglie della verza sono perfette per preparare involtini creativi. Come? Dopo averle ben lavate, è necessario scottare le foglie di verza per circa 5 minuti in acqua bollente salata. Sgocciolatele e immergetele in una ciotola di acqua fredda: in questo modo il loro colore rimarrà più intenso. Infine, asciugatele su un canovaccio. A questo punto non resta che farcirle con il ripieno prescelto, richiuderle a involtino e fermarle con lo spago o uno stuzzicadenti. In base alla ricetta scelta, procedete con la cottura al vapore, in padella o al forno. Provate la ricetta classica più una nostra variante light.

25 ricette con la verza

Come abbiamo detto, la verza si può cucinare in tanti modi ed è protagonista di alcuni piatti tradizionali molto amati. Nella gallery abbiamo selezionato alcune delle nostre ricette con la verza, dalle classiche alle più sfiziose e originali, per portarla in tavola come contorno, antipasto, nei primi piatti o come piatto principale.

Come pulire la zucca? Il tutorial fotografico passo passo

La Cucina Italiana

È l’ortaggio per eccellenza simbolo dell’autunno, matura in questo periodo ed è molto versatile in cucina. Ma come pulire la zucca? Dalle zuppe alle torte, la zucca si presta a tantissime preparazioni. Se cucinarla non è difficile, però, forse può spaventare il momento della sua pulizia. La famosa pianta della famiglia delle cucurbitacee infatti è molto grande e pesante: soprattutto se intera, può essere difficile da maneggiare e il rischio di pulirla nel modo sbagliato può essere dietro l’angolo.

Che coltello usare per tagliare la zucca?

La zucca è grande e dura. Sicuramente il modo migliore per non farsi male è scegliere un coltello adatto, con una lama affilata e che non vi faccia rischiare uno spiacevole incidente. Scegliete un coltello a lama lunga sufficientemente tagliente. Se la zucca è di piccole dimensioni potrete anche utilizzare un coltello più piccolo, per una grande zucca scegliete un coltello con lama da 15/20 centimetri.

Come pulire la zucca? La spiegazione passo passo

Pulire la zucca non è difficile, se sai come farlo. E allora ecco che vi spieghiamo noi come fare punto per punto, dalla scelta del coltello al momento prima della cottura!

Step 1: come aprirla

Appoggiate la vostra zucca su un tagliere. Con una mano, tenete ben ferma la zucca, con l’altra, rimanendo lontano quanto più possibile dalle dita della prima mano, praticate un’incisione sulla superficie utilizzando la punta del vostro coltello. Partite proprio dal picciolo. Affondate il coltello abbastanza da riuscire a incidere il frutto fino alla base. Ripetete l’operazione puntando il coltello a 1-2 cm dal primo taglio.

Step 2: togliere i semi

Ora potete togliere i semi. L’ideale è utilizzare un cucchiaio: prendete ciascuna fetta e aiutandovi con la posata scavate l’interno esportando la parte più morbida e centrale (non buttate i semi! Puliti, tostati e salati possono diventare un ottimo snack, sano e goloso).

Step 3: togliere la buccia

Ora potete procedere con il togliere la buccia. Appoggiando di piatto il pezzo che state lavorando, procedete dall’alto in basso, cominciando da metà altezza; fate forza sul coltello, seguendo la curva dello spicchio. Decorticare la zucca non è fondamentale: la buccia della zucca, infatti, è commestibile. Sicuramente, però, se vorrete ottenere una preparazione di colore arancione brillante meglio procedere con la decorticazione. Con la buccia avanzata e messa in forno a 200° con olio e sale potrete preparare delle ottime chips di zucca.

In alternativa, soprattutto se dovete utilizzare la polpa per creme o passati, potete cuocere gli spicchi con la buccia, a vapore. Sarà meno faticoso ricavare la polpa, e avrete anche meno scarto.

Step 4: fette o cubetti?

Ora non dovrete fare altro che procedere con l’ultimo step, ovvero il taglio della polpa nella forma desiderata. Spicchi, cubetti grandi o piccoli: a voi la scelta.

 La zucca Attenzione perché si conserva molto bene ma una volta tagliata va consumata rapidamente, altrimenti, sempre tagliata a pezzi si può congelare e essere utilizzata in altri momenti. Ecco come pulire la zucca.

Un supporto in più? Scorrete la gallery per vedere il tutorial fotografico

Come si conserva la zucca fresca

La zucca può essere conservata in frigorifero. Lasciata intera, se ha raggiunto il giusto grado di maturazione, la zucca può durare anche settimane. Una volta tagliata, invece, va messa in frigorifero e consumata entro circa 5 giorni. Un piccolo trucco per farla durare più a lungo? Avvolgetela con della pellicola trasparente a diretto contatto con la polpa una volta tagliata, prima di riporla in frigorifero. In alternativa, potrete utilizzare un contenitore ermetico: una scelta sicuramente più ecologica ma meno efficace rispetto a quella della pellicola trasparente. La giusta via per una conservazione ottimale e anche ecologica? I fogli in c’era d’api.

Caci del centro Italia: riscoperta delle tradizioni casearie

La Cucina Italiana

Parliamo di caci e quindi del Centro Italia, che è una regione ricca di tradizioni casearie, dove la produzione di formaggi è legata a secoli di storia e pratica pastorale. Questa regione, che comprende le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria e il Lazio, è rinomata per una varietà di formaggi pecorini, o caci, unici nel loro genere. Ecco tre di questi prelibati tesori caseari, ognuno con una storia e una tradizione distinte.

Pecorino di Farindola: il formaggio del Gran Sasso

Il pecorino di Farindola è un formaggio pecorino originale preparato utilizzando il caglio di maiale, conferendogli aromi e sapori particolari. Questa antica tradizione di utilizzare il caglio suino risale all’epoca romana, quando era noto come “formaggio dei Vestini”. La produzione di questo formaggio era una volta diffusa in questa regione, con il paese di Farindola che aveva una notevole tradizione ovina grazie ai suoi vasti pascoli pubblici. Il formaggio era oggetto di scambi commerciali nei mercati di Penne e Loreto Aprutino.

Oggi, il pecorino di Farindola viene prodotto in quantità limitate in una ristretta area del versante orientale del massiccio del Gran Sasso, principalmente all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. La sua produzione è prerogativa delle donne, che tramandano la ricetta di generazione in generazione. Il latte è munto a mano da ovini che pascolano allo stato brado per gran parte dell’anno. La lavorazione prevede la cagliatura del latte a 35°C, seguita dalla salatura a secco entro 48 ore. Le forme sono poi poste a stagionare in vecchie madie di legno da un minimo di 40 giorni fino a oltre un anno. La pasta granulosa e leggermente umida conferisce al formaggio profumi muschiati e un grande equilibrio tra sensazioni piccanti e il sapore del latte ovino.

Con lo spopolamento dovuto alle emigrazioni del dopoguerra, la produzione di pecorino di Farindola si era ridotta drasticamente. Tuttavia, grazie all’impegno del Presidio, sette produttori hanno contribuito a preservare e rilanciare questa tradizione unica.

Cacio di Genazzano: il formaggio storico dei Monti Prenestini

Il cacio di Genazzano è un pecorino storico della prima cinta dell’area metropolitana di Roma, tra i Monti Prenestini e la Valle del Sacco, in particolare dei comuni di Cave e Genazzano. Questo formaggio pecorino è prodotto utilizzando il latte di diverse razze ovine come comisana, sarda, massese e loro incroci. Le pecore pascolano su terreni caratterizzati da tufo vulcanico e numerose sorgenti, conferendo al formaggio un profilo aromatico ricco e complesso.

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