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Taleggio D.O.P: 7 ricette sfiziose da provare

Taleggio D.O.P: 7 ricette sfiziose da provare

E la tavola è una favola: 7 personaggi creano 7 ricette pazzesche con il taleggio DOP, tutte spiegate qui per provarle insieme

Con il Taleggio D.O.P. la tavola è una favola. Le favole hanno la straordinaria capacità di non stancarci mai e di saper conquistare sempre nuove generazioni. Proprio come il Taleggio D.O.P che con il suo sapore inconfondibile diventa protagonista delle storie più amate di sempre, regalando loro un gusto tutto nuovo, che saprà far felici e contenti tutti i personaggi.

Ecco 7 ricette a base di Taleggio DOP create da altrettanti 7 personaggi:

ANGELICA MASSERA / Risotto al taleggio DOP, mele, speck e noci 

Ingredienti:
200 g riso Carnaroli (o altro tipo per risotti )
2 cucchiai olio extravergine d’oliva
1 cucchiaino burro
1 scalogno
q.b.brodo vegetale
70 g speck (circa)
30 g gherigli di noci (circa)
60 g taleggio DOP
q.b. parmigiano Reggiano DOP(grattugiato)
1 mela

Procedimento:
Per il Risotto al taleggio DOP, mele, speck e noci preparare  un brodo vegetale o semplicemente un brodo di dado granulare o classico.
In un tegame scaldare leggermente l’olio extravergine d’oliva con il burro e fare appassire lo scalogno tritato finemente.
Unire il riso e farlo tostare a fiamma vivace per un paio di minuti.
Versare un mestolo di brodo caldo e mescolate.
Aggiungere un pizzico di pepe e di sale e cuocere il risotto sempre a fuoco vivace, aggiungendo di tanto in tanto del brodo caldo e mescolando.
Nel frattempo tagliare a dadini lo speck e le mele.
In un altro tegame ben caldo versate un filo d’olio, aggiungere sia lo speck che le mele, saltarli a fiamma alta e rosolarli.
Quando mancano 4-5 minuti alla fine cottura del riso (che di solito è di 15-18 minuti) unire lo speck e le mele tagliati a dadini.
Completare la cottura del risotto, e solo a fuoco spento unire i gherigli di noci spezzettate, il taleggio tagliato a pezzetti e il parmigiano grattugiato.
Mescolare bene per far sciogliere il taleggio e mantecare il Risotto al taleggio DOP, mele, speck e noci rendendolo così ancora più cremoso.

 

LUCAKE – LUCA PEREGO / Cheesecake al Taleggio, Noci e Miele

Ingredienti:
Per la base: biscotti, noci, burro
Per la crema: taleggio, ricotta, zucchero a velo, panna, gelatina
Per la decorazione: pere, zucchero, burro, rum 

Procedimento:
Frullare biscotti e noci fino a ridurle in polvere, aggiungere burro fuso e metterle nello stampo
Scaldare la panna, lo zucchero a velo, unisci il taleggio per farlo fondere, poi la gelatina precedentemente ammorbidita in acqua. Quando il composto è a temperatura ambiente aggiungere ricotta. Versare negli stampi e riporre in frigo a raffreddare.
Tagliare le pere a fette e farle cuocere e caramellare in padella con burro, zucchero e rum. Lasciare raffreddare.
Sformare le cheesecake dagli stampini, riporre sui piatti da portata, decorare la superficie con pere caramellate

 

MAURIZIO ROSAZZA / Involtino Di Spada, Noci E Taleggio D.O.P. Con Erbe E Sale Mediterraneo Insalata Di Pere Miste, Sedano E Menta

Ingredienti:
4 fette di pesce spada
10 gherigli di noce
Olio evo q.b.
Pepe q.b.
Aromi misti: timo, basilico, prezzemolo, rosmarino q.b.
Paprika q.b.
120 grammi di taleggio DOP
3 pere di diverso tipo
menta q.b.
Sedano bianco fresco 200 grammi (anche foglie)
Aceto

Procedimento:

Prendere le fette di spada, privarle della pelle e metterle fra due fogli di carta forno. Con un mattarello picchiettare e stendere.
Salare con il sale aromatico ottenuto frullando sale ed erbe. Metter un pizzico di paprika e inserire al centro il taleggio.
Infornare a  200 gradi fino a doratura.
Chiudere a modo di involtino.
Tagliare le pere a listarelle, mantenendo la buccia ed eliminando il torsolo.
Tagliare per il lungo il sedano e metterlo in acqua e ghiaccio.
Creare un insalata con sedano, pere, olio e aceto .
Comporre il piatto.

 

GNAMBOX / Khachapuri al Taleggio D.O.P.

Ingredienti per un khachapuri:
350 g impasto per pizza
100 g mozzarella
80 g Taleggio D.O.P.
1 tuorlo
peperoncino fresco
pepe
olio evo

Procedimento:
Riscalda il forno a 220°C ventilato.
Fodera una teglia con carta da forno. Su una superficie leggermente infarinata, stendi l’impasto dandogli una forma circolare di circa 25 cm.
Con le dita prendi le estremità dell’impasto e alzandolo allungalo leggermente poi inizi a creare dei bordi rialzati arrotolandoli su loro stessi fino a formare la forma di una barca e inserisci la mozzarella grattugiata e il Taleggio D.O.P. tagliato a pezzi.
Inforna il khachapuri finché la crosta inizia a dorare e il formaggio a fondersi, circa 15 minuti.
Togli dal forno spennella i bordi con dell’olio poi rimetti in forno per altri 5 minuti finché la crosta sarà croccante e il formaggio inizierà ad abbrustolire.
Con un cucchiaio crea un piccolo buco nel centro del ripieno e adagia il tuorlo.
Servi con del peperoncino fresco tagliato a rondelle una macinata di pepe.
Per mangiarlo mescola il tuorlo nel composto di formaggio usando una forchetta poi stacca dei pezzi di pane e intingili nel formaggio mentre è ancora caldo.

 

ALIDA GOTTA / Cipolle ripiene di fonduta di Taleggio D.O.P.

Ingredienti per 6 persone:
6 grosse cipolle bionde
800 g di Taleggio
200 gr latte
100 g di amaretti secchi
Burro qb
sale, pepe 

Procedimento:
Mettete a bagno il taleggio per 1 notte nel latte tagliato a cubetti, il giorno dopo scioglietelo a bagno maria fino ad ottenere una fonduta liscia.
Lavate bene le cipolle con la buccia e cuocetele in forno per un paio d’ore a bassa temperatura (120 °C circa).
Tagliatele a metà e svuotatele all’interno. Tritate la parte di cipolla svuotata e lasciate che perda in uno scolapasta la sua acqua.
Nel frattempo unite la fonduta ammorbidita di taleggio e le cipolle tritate, per ultimo aggiungete gli amaretti sbriciolati; aggiustate di sale e pepe se necessario.
Farcite le cipolle con il ripieno ottenuto, cospargetele leggermente con un po’ di amaretti in polvere e con un fiocco di burro. Gratinate le cipolle in forno caldo a 180 °C.

 

MOCHO / Fame da Lupi – Burger Taleggio, Burger con fettona di taleggio impanata, marmellata di fragole spicy, funghi trifolati, mayo alle erbe

Ingredienti:
1 fetta di taleggio spessa (200g)
80g funghi porcini
50g marmellata di fragole
30g maionese
2 Fette di Pancarrè
1 spicchio d’aglio
erbe aromatiche (timo, maggiorana, prezzemolo)
peperoncino in polvere QB
100g pan grattato
1 l olio per frittura
1 uovo
farina QB
olio evo QB
sale & pepe QB

Procedimento:
Tagliare una fetta spessa di Taleggio e metterla in freezer su una placca con carta forno per 15 minuti
Tagliare i funghi e saltarli in padella a fiamma viva con, olio, aglio e prezzemolo.
Mischiare la marmellata di fragole con in peperoncino in polvere ed amalgamare.
Tritare finemente timo e maggiorana e aggiungere le erbe alla maionese.
Impanare la fetta di taleggio con farina, uova e pan grattato. ripetere uovo e pan grattato per doppia panatura.
Friggere il taleggio finché sarà dorato.
Tostare il pane ed assemblare il tutto.

LORENZO BIAGIARELLI / Scones con una spuma di Taleggio D.O.P. e marmellata di funghi

Ingredienti:
250 gr farina 0
125 ml latte freddo
70 gr burro
mezza bustina lievito per dolci
1 pizzico di sale
un cucchiaio di zucchero
200 gr porcini
due scalogni
olio EVO
1 cucchiaio di zucchero
1 splash di aceto
timo fresco
sale e pepe
200 gr taleggio
200 gr panna fresca 

Procedimento:
Per gli scones: tagliare il burro a dadini, miscelare tutte le polveri e ricoprire il burro mescolando col cucchiaio. Aggiungere il latte, blitzare nel robot da cucina per qualche secondo fino a ottenere un composto grezzo, compattarlo con le mani e lasciare in frigo per mezz’ora. Estrarre dal frigo, formare gli scones (tondi o triangolari), infornare a 220 per 10 minuti. 

Per la marmellata: far caramellare gli scalogni con olio sale e pepe, una ventina di minuti a fuoco lento, aggiungendo alla fine zucchero e aceto. A parte far appassire i funghi a dadini col timo, incorporando quindi al resto del composto facendo caramellare qualche minuto.

Per la spuma di taleggio: montare la panna, sciogliere a bagnomaria il taleggio (tenendo da parte un po’ di crosta) e poi incorporare con una spatola alla panna. Guarnire alla fine con un pezzetto di crosta.

 

MATRICOMIO / JACK PANINO Sandwich con prosciutto di cinghiale, taleggio e salsa di nocciole

Ingredienti per 1 panino:
2 fette di pane casereccio
60g prosciutto di cinghiale
70g Taleggio DOP
Per la salsa di nocciole:
250ml di latte
80g di nocciole tostate
1/2 cipolla dorata
25g di farina di grano tenero 0
4 cucchiai di olio evo
1 rametto di rosmarino
sale qb
pepe qb

Procedimento:
Rosolare in un pentolino la cipolla tagliata sottile insieme all’olio. Unire la farina fino a formare una sorte di roux, poi diluire con il latte fino ad ottenere una salsa. Quando comincia ad addensarsi unire le nocciole tritate, il rosmarino, sale e pepe.
Lasciare sul fuoco qualche istante fino a quando sarà densa, quindi frullare.
Bruschettare le fette di pane, quindi farcire con taleggio e prosciutto di cinghiale avendo spalmando la salsa di nocciole su entrambe le fette.

Ricerche frequenti:

» Zeppole di Natale – Ricetta Zeppole di Natale di Misya

Misya.info

Mettete a bollire l’acqua con buccia di limone e zucchero a fiamma media, quindi togliete dal fuoco e aggiungete la farina tutta insieme, mescolando subito per amalgamare, poi rimettete sul fuoco al minimo e continuate a mescolare finché non si creerà una patina sul fondo e l’impasto si staccherà dalle pareti, come la pasta choux.

Ungete il piano di lavoro con pochissimo olio di semi, trasferiteci il composto e (facendo attenzione a non bruciarvi) lavoratelo brevemente per compattarlo meglio, quindi iniziate a staccarne dei pezzi, create dei cordoncini lunghi circa 20-22 cm (e spessi circa 1-2 cm) e sagomateli a L, sovrapponendo le estremità e facendole aderire tra loro.

Friggete le zeppole poche per volta in olio ben caldo, scolandole con una schiumarola non appena si dorano e facendole poi asciugare su carta da cucina.

Fate scaldare il miele in un pentolino con buccia di arancia grattugiata, in modo da farlo sciogliere per bene, quindi passateci le zeppole, per poi decorarle con le codette.

Le zeppole di Natale sono pronte, non vi resta che gustarvele subito!

Come si mangia all’Osteria Francescana di Bottura

Sono loro, insieme a quindici cuochi del passato, gli autori del nuovo rivoluzionario menù dello chef più amato del momento. Come e cosa si mangia al tre stelle Michelin

Ci sono almeno tre eccellenti ragioni per aver voglia di andare all’Osteria Francescana a Modena da Massimo Bottura. Che sono le stesse per cui ci vado io da quando, circa venti anni fa, l’ho conosciuto. Uno: è tra i più grandi cuochi contemporanei, capace, per dire, di fare tanto i tortellini del mignolo come faceva sua nonna quanto il Croccantino di foie gras. Due: le sfide lo divertono. Dategli una buccia di banana e un avanzo di guanciale e lui ritorna con una carbonara mai assaggiata prima (lo ha fatto alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Tre: quando ancora nessuno chef ci aveva pensato, ha inventato il Refettorio, l’evento che coinvolge la cucina e l’arte per offrire una tavola bella e buona a chi ne ha bisogno. E poi naturalmente c’è lui, che mentre ti dà delle cose buonissime da mangiare, ti fa riflettere su come si può vedere nel Covid tempo regalato per pensare e creare, non soltanto un disastro.

(ph Nicole Marnati)

Nuovo menù all’Osteria Francescana

Perciò adesso alla Francescana c’è il suo nuovo menù di cui si parla molto: diciassette portate nate dall’interpretazione di altrettante ricette dei cuochi che hanno fatto la storia della gastronomia italiana dal Sessanta a oggi. Titolo: “With a little help from my friends”. Gli amici che gli hanno dato “a little help”, un piccolo/grande aiuto, sono gli amati Beatles che lo hanno ispirato con la copertina psichedelica di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, oltre ad avergli prestato il titolo del menù, e i ragazzi della sua brigata, un mix formidabile di etnie, con cui si è immerso in quelle ricette mitiche e quattro mesi dopo ne è emerso con la sua interpretazione della cucina contemporanea. Attenzione però, perché “interpretare” qui non vuol dire semplicemente ripensare con mentalità contemporanea ma osare la totale licenza poetica.

Mi spiego. La “Cipolla Fondente” (quarta portata del menù) datata 1990, di Salvatore Tassa– una cipolla svuotata, infornata e riempita con una purea della sua polpa- è diventata una sfoglia impastata con la cipolla, rollata e tostata in forno: “Per rendere onore alla cipolla”, dice Bottura, “cibo povero che ha sfamato generazioni”. Perché un cibo può essere anche un manifesto ideologico.

Il fondo bruno del Risotto di Nino Bergese (portata n.9), ex cuoco della Real Casa approdato negli anni Sessanta a Genova – cioè chili di carne pregiata ridotti a qualche mestolo di fondo e poi buttati- diventa un brodo leggero di riso tostato. Perché oggi il lusso non è più spreco.

Un piatto sontuoso come il “Controfiletto del San Domenico” del 1975 (portata n.7), lardellato con pancetta affumicata e cotto con burro alla maître d’Hotel, sempre di Bergese subisce un trattamento ancora più drastico: il vitello diventa una fetta di melanzana, la pancetta verdure polverizzate, il burro una salsa alle erbe. Era un piatto per ricchi carnivori, ora è una delicatezza vegetariana. A volte il salto è concettuale.

Nel 2005 Fulvio Pierangelini inventa le Capesante ripiene di mortadella “ma per me ripieno vuol dire raviolo e raviolo vuol dire contenitore di idee”, dice Bottura. Ed ecco (portata n.6) dei ravioli impastati con la mortadella, cotti al vapore come dei fagottini cinesi, appoggiati su un cerchio di mela verde, serviti con un chowder di finocchio affumicato. E così, per altri tredici piatti.

Ma non aspettatevi presentazioni scenografiche: qui la tecnica è al servizio della sublimazione della materia prima, non dell’ego del cuoco. Le portate, nella loro nuda eleganza, lasciano sbalorditi solo quando arrivano al palato.

Alla fine avrete fatto un’esperienza, anche mentale, impegnativa, adatta a chi voglia vedere a che punto è la continua evoluzione di un cuoco che non smette di stupirci. Tre, quattro ore a tavola, 290 euro, più 190 se si sceglie l’abbinamento con i vini. Ma se voleste conoscerlo in modo più disteso, sempre alla Francescana si può scegliere di mangiare alla carta con tutto il repertorio botturiano. Oppure prenotare in una delle sue altre personificazioni. Per le quali vi rimando al prossimo capitolo.

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