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Pacchettini di mare in cestini croccanti

Pacchettini di mare in cestini croccanti

La cena di San Silvestro è l’occasione per riunire intorno al tavolo familiari e amici e festeggiare con manicaretti e bollicine importanti l’arrivo del nuovo anno. Per la cena, oltre ai consueti cotechino e lenticchie, provate a immaginare un menu ricercato di pesce. Se vi piace il salmone e non riuscite a rinunciare a branzino o orata, non potrete fare a meno di servire ai vostri ospiti questi pacchettini di mare in cestini croccanti: un’idea raffinata per iniziare i festeggiamenti nel modo migliore.

Pacchettini di mare in cestini croccanti
Pacchettini di mare in cestini croccanti.

Prepararli non è impossibile, a patto di seguire passo passo i nostri consigli. I pacchettini di mare in cestini croccanti si possono preparare qualche ora prima, per facilitarvi il lavoro nell’organizzazione della serata. Versate lo spumante nel flûte e non vi resta che brindare al nuovo anno!

Mercatini di Natale di Trento 2018, tutto quello che c’è da sapere

I Mercatini di Natale di Trento sono ufficialmente aperti, fino all’Epifania. Ecco cosa mangiare fra gli stand, in città, cosa vedere e come arrivare (schivando la ressa). La nostra guida di sopravvivenza ai mercatini di Natale di Trento, eccola qui!

Tra fiumi di vin brulè e piatti di polenta, sabato 24 novembre c’è stato il taglio del nastro dei Mercatini di Natale di Trento, che rimarranno aperti in piazza Fiera e piazza Cesare Battisti fino al 6 gennaio 2019. Tra le piccole casette in legno, 92 in tutto, è un continuo via vai di persone a caccia di brezel dolci o salati, vuoti o farciti; tortel di patate, canederli in brodo o conditi, panini e focacce, zelten o torte linzer. Queste sono solo alcune delle tante leccornìe che si possono gustare tra le bancarelle a cielo aperto. Per scaldarsi, tazze fumanti di vino o cioccolata calda. Due le novità di quest’anno: il mercatino dei prodotti agricoli gestito da Coldiretti in piazza Santa Maria Maggiore e la ruota panoramica inaugurata in piazza Dante.

Cosa si mangia ai Mercatini di Natale di Trento?

Per gli appassionati della cucina regionale, il fulcro delle bancarelle gastronomiche è piazza Fiera. Qui, nella fila più esterna ci sono le casette dedicate all’artigianato locale, mentre in quella centrale sono concentrati i ristoratori provenienti da diverse aree del Trentino. Ai Frati Embriaghi il piatto forte è la polenta, servita con porcini, cervo, salsiccia, formaggio o una combinazione di questi ingredienti. Alla Casetta della Raclette anche il tortel di patate è ottimo. La tipica frittella, da non confondere con il rösti altoatesino, si mangia servita con fontina e speck o altri salumi. Alla Baita dei Canederli ci sono vari tipi di questi grossi gnocchi a base di pane raffermo. Oltre ai più classici con lo speck, si trovano anche quelli alla rapa rossa o agli spinaci.

Chi vuole, può portarseli a casa nelle confezioni sottovuoto. Il miglior brezel è quello del Panificio Moderno, dove si possono trovare anche vari tipi di pane con le più svariate farine integrali. Per il dolce dirigersi verso l’Angolo dello strudel. Per finire in bellezza, specialmente in caso di temperature particolarmente rigide, si consiglia di bere un “parampampoli”, miscela segreta inventata dall’oste del Rifugio Crucolo della Val Campelle, dal sapore forte, a metà tra caffè, grappa, vino e zucchero caramellato.

Shopping natalizio, cosa comprare nelle casette in legno?

Oltre ad assaggiare si può ovviamente anche comprare. Per i formaggi c’è lo stand del consorzio Concast, che riunisce 17 caseifici che lavorano il latte di 700 allevatori trentini. Qui si trovano lo Spressa delle Giudicarie, il Nostrano di Trento, il Brenta di Pinzolo e il Fontal Trentino. La casetta dove acquistare lo speck non è difficile da individuare. L’insegna è quella della Fratelli Corrà, che ne propongono di vari tipi. Dal “taglio imperiale”, alla selezione “Verdés”, fino al “cuore”. Altre bancarelle interessanti sono Trentino Erbe, dove poter comprare tè, infusi e tisane, confezionati in vasetti di vetro per mantenere meglio gli aromi. Il Maso della Mela, dove acquistare il frutto disidratato in sacchetti, oltre al fresco e al trasformato (in questo caso in strudel). Ultima ma non ultima la casetta delle Grappe del Trentino Villa de Varda, distilleria artigianale, che produce anche delle barricate-riserve e custodisce l’antica ricetta dell’Amaro Trentino.

Non solo mercatini: cosa vedere a Trento

A Trento quella dei Mercatini di Natale è una tradizione che si rinnova da ormai 25 anni. L’atmosfera di festa che si respira tra le vie del centro storico è fatta di luci e profumi, con le montagne innevate a fare da cornice. Un motivo in più per fare tappa in una città già ricca di attrazioni, come il Museo di Scienze Naturali di Renzo Piano (Muse) o il Castello del Buon Consiglio. Per non parlare dei piatti e locali tipici della zona. A una trentina di chilometri poi c’è la Val di Non, famosa per le mele, le sidrerie e anche la “mortandela affumicata”, salume tipico che è anche Presidio Slow Food. Per chi fosse sprovvisto di macchina, o di tempo, a pochi metri da Piazza Fiera, nel scenografico palazzo Roccabruna ha sede l’enoteca provinciale del Trentino, dove si possono assaggiare tutte le varie specialità enologiche della zona, dalle bollicine Trentodoc al dolce Vino Santo.

Visitare Trento, consigli pratici

Trento non è una di quelle località dove ci si capita per caso. Ci si va per un motivo. Che siano i Mercatini di Natale o una vacanza sulla neve. Anche se arrivarci non è così difficile. La città non è molto grande, la si gira tutta facilmente a piedi per cui l’opzione treno è più che valida. Solo bisogna mettere in conto almeno un cambio. Il vantaggio è che una volta arrivati non si avranno problemi di parcheggio. Giornalmente sono disponibili collegamenti diretti con Monaco di Baviera, Bolzano, Verona, Venezia, Roma e Napoli. Dalla stazione centrale è possibile arrivare a piedi in centro storico in 5 minuti. Per chi ha in mente, invece, un tour nelle valli limitrofe, allora la macchina potrebbe essere indispensabile. In questo caso, i parcheggi non mancano, il più grande è quello del polo fieristico Trento Expo.

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conserve invernali

Gelatine e composte per accompagnare un pecorino o una fetta di panettone: tutto rigorosamente fatto a mano, per un regalo da gustare durante le feste o da conservare per i mesi a venire

Vi capiterà di essere invitati per una cena o un pranzo a casa di amici o da parenti tra Natale e Capodanno. Nell’imbarazzo di cosa portare come presente non lasciatevi prendere dal panico: pensate a qualcosa che si potrà gustare anche nei giorni a venire, con calma e con più tranquillità. Un regalo fatto da voi, come conserve invernali, ben confezionate, che i vostri amici potranno gustare nelle sere successive ai grandi festeggiamenti, o, perché no, anche presentare sulle tavole di questi giorni. Ecco qualche nostro suggerimento, buon lavoro!

Gelatina alla birra

Questa gelatina è perfetta da servire con formaggi stagionati, o si può gustare anche su crostini di pane tiepidi, come antipasto. Prepararla richiede pochissimo tempo. È importante scegliere una birra non troppo amara, perché la gelatina abbia un buon sapore: ottime le doppio malto rosse, morbide. Per prima cosa versate un litro di birra lentamente, per evitare che faccia troppa schiuma, in una pentola dalle pareti alte. In una ciotola con acqua fredda ammollate 20 g di colla di pesce e quando sarà morbida, strizzatela e tenetela da parte. Versate nella pentola con la birra 300 g di zucchero di canna e fate cuocere a fuoco dolce, sino a che il liquido non si sarà ridotto di un terzo. A questo punto aggiungete la colla di pesce strizzata, mescolate e versate nei vasetti precedentemente sterilizzati la vostra gelatina, capovolgeteli e lasciate che si raffreddino, per formare il sottovuoto. Quando saranno freddi, controllate che si sia formato il sottovuoto e dopodiché confezionateli per i vostri amici. Si conservano integri per 3-5 mesi.

Gelatina di mandarino al vino Moscato

Anche questa gelatina è ottima se accompagnata da formaggi a crosta fiorita come il Camembert, ma è perfetta anche servita con una fetta di Panettone o Pandoro. Per prima cosa spremete il succo di un kg di clementine, versatelo in una pentola capiente e aggiungete 50 g di zucchero di canna e 200 ml di Moscato dolce. Fate cuocere a fuoco dolce sino a che il liquido si sarà ridotto della metà, aggiungete 15 g di colla di pesce ammollata e strizzata, mescolate bene e versate la gelatina nei vasetti già sterilizzati. Chiudete, capovolgete e lasciate raffreddare. Prima di servire lasciate la gelatina in frigo per un’ora.

Composta di zucca e pere

Prendete 500 g di zucca mantovana Igp, decorticatela, levate i semi interni e tagliatela a cubotti. Mettete la zucca in una casseruola, aggiungete una pera abate sbucciata e tagliata a pezzetti, aggiungete 250 g di zucchero di canna, due cucchiai di Brandy, poco zenzero fresco grattugiato e fate cuocere a fuoco lento sino a che il composto non avrà raggiunto una consistenza morbida e omogenea. Aggiungete anche qualche cucchiaio di acqua se il composto dovesse risultare troppo denso. Frullate tutto, aggiungete 16 g di colla di pesce ammollata e strizzata, mescolate bene e versate la composta nei vasetti che avrete sterilizzato precedentemente. Lasciate raffreddare a testa in giù e poi confezionate le vostre piccole dolcezze e fatele gustare ai vostri ospiti.

Cipolle di Tropea e pinoli

Ottima con formaggi o con carni bollite, questa composta è molto semplice da preparare. Per prima cosa spellate 600 g di cipolle rosse di Tropea, affettatele e mettetele in una casseruola con 100 g di zucchero di canna, 1 cucchiaino di sale, 1 foglia di alloro, 100 g di pinoli e il succo filtrato di un limone. Fate cuocere a fuoco dolce per circa un’ora e poi versate nei barattoli, capovolgeteli e lasciate raffreddare per formare il sottovuoto. Questa composta si conserva per circa 6 mesi in un luogo fresco e asciutto.

Confettura di mele cotogne e cannella

Un’ottimo accompagnamento per tantissime preparazioni: che siano crostate, formaggi o carni lessate, questa confettura è facile e veloce da preparare e dà grandi soddisfazioni. Procuratevi 1 kg di mele cotogne, 600 g di zucchero di canna e due limoni non trattati. Per prima cosa affettate e detorsolate le mele, senza sbucciarle, e tagliatele a pezzetti. Mettete tutto in una grande pentola, aggiungete lo zucchero e portate a bollore. Fate cuocere per circa 30 minuti, aggiungete il succo dei limoni e la loro buccia. Spegnete, unite una spolverata di cannella, rimescolate e frullate con un mixer. Versate nei contenitori che avrete già sterilizzato, chiudete e capovolgete, attendendo che il composto si raffreddi e si formi così il sottovuoto. Questa confettura si conserva per circa 3 mesi chiusa correttamente, mentre una volta aperta, va consumata in tre o quattro giorni.

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