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Ricetta Pappa al pomodoro con vongole veraci, la ricetta

Ricetta Pappa al pomodoro con vongole veraci, la ricetta

PER LA PAPPA AL POMODORO

Step 1

Tagliate i pomodorini a metà, disponeteli su una teglia da forno, conditeli con un pizzico di sale, zucchero a velo, un filo di olio e uno spicchio di aglio e cuoceteli in forno a 200 °C per 30 minuti. Otterrete dei pomodorini confit; frullateli con un frullatore a immersione.

Step 2

Tagliate la mollica di pane a cubetti non più grandi di 5 cm e tostatela in forno a 180 °C per 10 minuti.

Step 3

Frullate il sedano e la cipolla tagliati a tocchetti con 250 g di olio in un mixer, finché non otterrete un composto omogeneo. Versate il composto in una casseruola capiente e cuocetelo per 3-5 minuti, come un normale soffritto. Unite i cubetti di pane tostato, amalgamate tutto e cuocete a fuoco lento per 10 minuti. Aggiungete, quindi, i pomodori pelati e il frullato di pomodorini confit, regolate di sale e proseguite la cottura per circa 1 ora e 20 minuti, a fuoco delicato, mescolando di tanto in tanto per evitare che la pappa si attacchi al fondo della pentola.

PER LE VONGOLE

Step 4

Scaldate 30 g di olio in una padella, profumatelo con uno spicchio di aglio e 4-5 gambi di prezzemolo; lasciate rosolare, quindi unite le vongole, precedentemente spurgate in acqua e sale; lasciatele scaldare, sfumate con il vino bianco, quindi fatele
aprire a fuoco vivace. Sgusciate le vongole e filtrate il liquido di cottura, quindi conditele con un cucchiaio di prezzemolo tritato.

Step 5

Distribuite nei piatti la pappa al pomodoro ben calda, adagiando sopra le vongole con il loro intingolo.

Ricetta: Sara Foschini, Foto: Davide Maestri, Styling: Beatrice Prada

Hasselblad H4D

La zuppa di legumi di Gennaro Esposito è un invito in Umbria

La Cucina Italiana

«È un piatto che esprime perfettamente la concretezza di questo progetto, e il motivo per cui ho scelto di farne parte», dice Gennaro Esposito. «A Centumbrie abbiamo la fortuna di lavorare con prodotti autentici coltivati nei terreni dell’azienda, e con grandissima etica: grandi sapori che noi abbiamo il compito di accarezzare, per valorizzarli il più possibile», prosegue lo chef. «L’Umbria ha una cucina solida e importante, per il menù di Evo Bistrot l’ho interpretata in chiave moderna, più leggera, ricca di vegetali e anche di carni tipiche come l’oca o la faraona. E oltre a questo ci sono dei tocchi mediterranei», racconta ancora Esposito, che a Centumbrie ha affidato la cucina al suo giovanissimo pupillo Raffaele Iasevoli.

Tortelli all’oca

Alberto Blasetti

Cosa si mangia all’Evo Bistrot di Centrumbrie

Nel menù, infatti, ci sono anche tanti piatti di cucina del Sud, specie di pesce, in un inedito e appagante matrimonio gastronomico che racconta anche le radici di Esposito. Il risultato è una bella scelta di piatti che vanno dai crudi agli spaghetti al pomodoro dello chef che fanno capolino tra i primi insieme a tortelli di oca o linguine spezzate con brodo di cipolla e tartufo nero. Tra i secondi una ricca carta di carni fatte al Josper come Ribeye di bovino umbro; Faraona, e anche molto pesce, prima di un’altrettanto lunga lista di piatti vegetariani in cui, accanto a questa meravigliosa zuppa di erbe amare di cui Esposito ci ha dato la ricetta, ci sono tra gli altri parmigiana di verdure e carpaccio di petali di rapa rossa in agrodolce con pecorino e salsa verde. L’alternativa? La pizza, che all’Evo Bistrot è bassa, friabile, leggera («ma – ci tengono a precisare – non romana». Infine tapas da accompagnare ai cocktail di una drinklist in cui spiccano i signature fatti anche con il profumato olio evo di Centubrie, oppure ai vini dell’azienda o prodotti prevalentemente nel territorio che seguono la stessa filosofia abbracciata dalla famiglia Cinaglia e Menicucci: più locali e naturali possibile.

Ricetta Gnudi di ricotta e spinaci e briciole di prosciutto, la ricetta

Ricetta Gnudi di ricotta e spinaci e briciole di prosciutto, la ricetta

Gli Gnudi di ricotta e spinaci e briciole di prosciutto sono una ricetta di Tina Aigbovo Pinzi, chef del ristorante Taverna di Mozart, all’interno del resort Locanda in Tuscany, a Castiglione d’Orcia. 

Nigeriana di nascita e toscana d’adozione, ha cominciato a interessarsi di cucina con la nascita del primo figlio: sono stati i frullati e le pappe che gli preparava a farle scoprire le basi e i tanti prodotti della regione toscana. Le piace cucinare piatti della tradizione basati sui prodotti locali e stagionali, ai quali aggiunge sempre un suo personale tocco.

In questo caso ha preparato degli gnudi di ricotta e spinaci, primo piatto tipico toscano il cui nome significa “nudi” perché il ripieno dei ravioli non viene avvolto nella pasta. L’aggiunta che rende particolare la ricetta sono delle briciole croccanti di cinta senese, oltre a pomodorini secchi rosolati in padella.

Scoprite anche: Gnudi di zucca e speck croccante, Gnudi di ricotta e spinaci con sugo ai funghi porcini e cialde di pecorino, Gnudi di cime di rapa.

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