Tag: ricette francesi

Il bustrengo, dolce romagnolo “svuota dispensa”

Il bustrengo, dolce romagnolo “svuota dispensa"

Il bustrengo è una torta tradizionale romagnola, famosa per essere una ricetta povera, ma allo stesso tempo ricca di tantissimi ingredienti

Il bustrengo è un dolce tradizionale dell’Emilia Romagna, in particolare della zona di Cesena, Forlì e Rimini, e diffuso in parte anche nelle Marche. Questa torta casalinga ha origini lontane e povere ed è famosa, tra le altre cose, per la grande quantità di ingredienti in essa contenuti. Non ne esiste una vera e propria ricetta, ma solamente una preparazione base indicativa, da modificare a piacere in base ai gusti, alla propria fantasia e soprattutto agli ingredienti che si hanno in dispensa.

Storia e tradizione del bustrengo

L’origine del bustrengo è poco chiara, così come incerta è l’origine del nome, che in dialetto si pronuncia bustreng e che sembrerebbe essere riconducibile ai barbari e all’epoca in cui invasero l’Emilia Romagna. Quel che è certo è che si tratta di un antico dolce che affonda le radici nelle tradizioni contadine della bassa Romagna e che, oggi come allora, viene preparato con ingredienti poveri e perlopiù durante il periodo autunnale e invernale. Questa torta è da sempre pensata per “svuotare la dispensa”, un riciclo culinario che è allo stesso tempo semplice, goloso e sostanzioso. Si ritiene che all’inizio venisse cucinata soprattutto per utilizzare il pane raffermo avanzato; questo, infatti, veniva ammollato nel latte, sbattuto poi con uova, zucchero e strutto, e infine cotto insieme agli ingredienti stagionali che si aveva a disposizione.

Una torta, tante varianti

Come molti altri piatti poveri di origine contadina, del bustrengo non esiste una versione ufficiale, in quanto la ricetta varia di famiglia in famiglia e di città in città. Una delle varianti più note è però quella della città di Borghi, un paesino situato sulle colline del cesenate, dove ogni anno viene celebrato con una sagra che si tiene la seconda domenica di maggio. La ricetta tipica di Borghi prevede addirittura l’utilizzo di 32 ingredienti, di cui 12 sono un segreto gastronomico gelosamente custodito dai locali. Tra gli ingredienti base del bustrengo non mancano mai la farina bianca e la farina gialla (ovvero l’equivalente moderno del pane raffermo), il latte, le uova, il miele e la frutta secca (ad esempio noci, mandorle, pinoli o fichi), mentre tra quelli facoltativi troviamo il pane grattugiato, il burro, la mela sbucciata, l’uva passa, la scorza grattugiata di limone o d’arancia e il vino. Esistono, inoltre, anche varianti speziate, al cacao o realizzate con farine di tipo diverso, quali ad esempio quella di castagne.

Foto: bustrengo torta 32 ingredienti_Basswulf_Flickr.jpg

Ricerche frequenti:

» Pizza di pane – Ricetta Pizza di pane di Misya

Misya.info

Innanzitutto tagliate il pane vecchio a cubetti e versatelo in una ciotola con uovo, sale, olio e acqua tiepida, quindi amalgamate bene (se il pane è molto vecchio potrebbe servirvi un pochino di acqua in più, se invece è più fresco mettetene di meno).
Dovrà risultare un composto morbido ma sodo.

Ungete uno stampo con olio e stendete il composto di pane sul fondo, livellandolo bene con le mani.
Condite quindi con passata di pomodoro, sale e olio e cuocete per 15 minuti a 200°C in forno ventilato già caldo.

Sfornate lo stampo, condite con mozzarella a cubetti (se è molto fresca strizzatela un po’ prima di usarla), prosciutto spezzettato e origano fresco (o basilico) e cuocete ancora per 5-10 minuti, in modo che il formaggio si sciolga per bene.

La pizza di pane è pronta, non vi resta che servirla.

Il delivery al tempo del Coronavirus diventa contactless

Il delivery al tempo del Coronavirus diventa contactless

Senza alcun contatto, in piena sicurezza. Ecco come cambia la consegna del cibo a domicilio. Per salvare i ristoranti e garantire i clienti

L’idea era venuta in Cina durante la quarantena: garantire un servizio di delivery a domicilio che non prevedesse alcun contatto fisico fra cliente e fattorino. Per evitare il contagio, McDonald’s, Starbucks e Kentucky Fried Chicken per primi avevano predisposto consegne in punti predeterminati (come il pianerottolo), sistemi per la conferma del ritiro tramite App, garanzia di contenitori igienizzati e rider la cui temperatura veniva controllata quotidianamente. In attesa dei droni, ecco l’ultima frontiera del delivery.
Ora la consegna contactless arriva anche in Italia – e negli States – dove con la paura di un contagio, anche il delivery rischia di venire penalizzato. Con la chiusura di bar e ristoranti il settore è a rischio, ma le consegne a domicilio possono rappresentare un servizio importante, e in alcuni casi essenziale in questo momento di crisi, sia per il business della ristorazione, sia per chi si trova a passare più tempo a casa. L’attività dei ristoranti può proseguire infatti solo mediante consegne a domicilio e con le dovute misure precauzionali relative alla distanza di sicurezza, all’igiene e all’assenza di contatto diretto.

Domino’s pizza consegna “contactless”

Domino’s Pizza, leader nel mercato della pizza a domicilio nel mondo, ha bruciato le tappe e ha trovato una soluzione in tempo reale, lanciando il primo servizio di Contactless Delivery per la consegna della pizza. Si ordina la pizza online tramite il sito, la app o Deliveroo, si paga comodamente online e nelle note per la consegna si può richiedere il servizio Contactless Delivery, specificando se si preferisce la consegna alla porta o all’androne d’ingresso. Rispetto alla consegna tradizionale, il driver appoggia i prodotti sullo scooter, se si sceglie la consegna all’androne, o davanti la porta di casa al piano e si allontana. Il cliente può quindi ritirare i prodotti direttamente.

Il protocollo di Just Eat

Insieme a Fipe e ad Assodelivery, Just eat ha delineato un documento di linee guida per l’attività di food delivery, con l’obiettivo di ricordare le misure precauzionali ai ristoranti per tutto quello che concerne le loro attività. «Ci stiamo impegnando per supportare rider e ristoranti continuando a sensibilizzare sulle precauzioni da adottare secondo quanto disposto dalle autorità e dalle istituzioni, e lavorando come sempre in modo responsabile. In particolare stiamo ponendo attenzione, inviando specifiche comunicazioni, a rider e ristoranti, sull’importanza della pulizia di tutte le attrezzature per le consegne, sulla chiusura dei sacchetti e contenitori e sulla condivisione delle norme con tutti i dipendenti e i collaboratori dei ristoranti che operano con noi», spiega una nota di Just Eat.

Come funziona

Il ritiro del cibo preparato e la relativa consegna avviene assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto. Il cibo preparato viene chiuso in appositi contenitori tramite adesivi chiudi-sacchetto, graffette o altro, per assicurarne la massima protezione, e riposto immediatamente negli zaini termici o nei contenitori per il trasporto che devono essere mantenuti puliti con prodotti igienizzanti, per assicurare il mantenimento dei requisiti di sicurezza alimentare. Per quanto riguarda le consegne è stata disabilitata la possibilità di pagare in contanti per le consegne gestite direttamente con i rider che consegnano tramite Just Eat, privilegiando i pagamenti elettronici, e attivato la modalità contactless, indicando a rider e ristoranti di provvedere alla consegna del cibo preparato assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto. L’ordine potrà essere appoggiato fuori dalla porta e non consegnato a brevi manu.

Proudly powered by WordPress