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Come combattere a tavola l’invecchiamento cutaneo

Come combattere a tavola l'invecchiamento cutaneo

La lotta alle rughe e all’invecchiamento cutaneo si fa anche a tavola. Ecco i cibi da cui partire per avere una pelle elastica, giovane e luminosa. Il lifting facciamolo a tavola: con coltello, forchetta e cucchiaio!

Vitamine, sali minerali, antiossidanti. Queste tra le sostanze base per un incarnato più giovane, pieno e luminoso. Perché prenderci cura della pelle non significa solamente idratarla a fondo con le giuste creme, pulirla e lenirla con i prodotti migliori e proteggerla da raggi solari e freddo, ma anche nutrirla attraverso l’alimentazione.
E se sappiamo che frutta e verdura sono preziosi per contrastare l’invecchiamento cutaneo, cosa dire di cacao, curcuma e legumi?

Qui di seguito tutti gli alimenti preziosi per avere una pelle migliore e contrastare l’invecchiamento cutaneo

Agrumi
Arancia, limone, mandarino e pompelmo sono ricchi di sostanze antiossidanti, capaci di preservare la giovinezza delle nostre cellule. Cutanee incluse.

Cacao
I flavonoli contenuti nel cacao contribuiscono alla vasodilatazione e la microcircolazione cutanea. E l’ossigenazione della pelle è alla base di un incarnato luminoso.

Zucca
Ricca di betacarotene e vitamina A, leviga la pelle e la nutre. Per lo stesso scopo, è bene assumere anche le carote.

Frutti di bosco e frutti rossi
Fragola, mirtillo, barbabietola e melograno contengono acido silicico che rende la pelle più elastica e tonica.

Wasabi
Ricco di isotiocianato e vitamina C ha ottimi poteri antiossidanti e antinfiammatori.

Verdure a foglia verde
La luteina presente in questi alimenti blocca la produzione dei radicali liberi generati dai raggi solari nocivi, uno dei principali responsabili dell’invecchiamento precoce della pelle.

Legumi
Le saponine contenute nei legumi aiutano a mantenere soda la pelle.

Pomodori
Ricchi di licopene, prevengono l’invecchiamento della pelle e la proteggono dagli attacchi dei raggi UV.

Curcuma
Preziosa per contrastare le azioni ossidanti innescate dai radicali liberi è un’ottima alleata per contrastare rughe e pelle spenta.

Aceto
Un alimento importante per contrastare l’invecchiamento cutaneo è l’aceto. Il suo pH è simile a quello della pelle ed è in grado di riequilibrare secchezza e grasso.

Ricetta Barchette di finocchio al formaggio

Ricetta Barchette di finocchio al formaggio
  • 160 g caprino vaccino
  • 150 g Parmigiano Reggiano Dop
  • 2-3 finocchi
  • paprica
  • melissa
  • timo
  • dragoncello
  • mandorle con la buccia
  • olio extravergine di oliva

Per la ricetta delle barchette di finocchio al formaggio, tagliate a metà le guaine dei
finocchi ottenendo delle «barchette». Spennellatele con poco olio e ponete in ciascuna un bastoncino di parmigiano (10-12 g cad) ; infornate a 200°C per 5 minuti per gratinare e ammorbidire il formaggio.
Mescolate energicamente il caprino con un filo di olio per renderlo cremoso e poi incorporate le erbe tritate. Sfornate le barchette e completatele con la spuma di caprino e una manciata di mandorle tritate grossolanamente; condite con olio, paprica ed erbe fresche.

Renato Bosco la pizza la fa così

Renato Bosco la pizza la fa così

Uno dei maestri della pizza italiana rompe i confini e le certezze sulla pizza, battezzando nuovi prodotti come PizzaCrunch, Mozzarella di pane e Bagel pizza. Buonissimi, che valgono un viaggio a Verona – e che piacerebbero a Giorgio Gaber

La pizza napoletana è una specialità tradizionale garantita dall’Unione europea e l’arte del pizzaiuolo napoletano è persino diventata Patrimonio Culturale dell’Umanità per l’UNESCO. Ma non per questo è l’unica e sola.
La pizza napoletana è tonda, con un diametro di circa 30-35cm, ha il cornicione, viene cotta nel forno a legna per massimo 90 secondi fino a diventare morbida ed elastica. Seppur sia la più nota, è molto diversa dal 90% delle pizze in circolazione (anche in Italia): ci sono la pizza alla pala, quella al tegamino, quella al trancio, quelle semplicemente mal fatte, e ultima arrivata, la cosiddetta pizza gourmet.
Su che cosa sia la vera pizza è in atto un dibattito di forma e di sostanza, e dopo la battaglia di Napoli è arrivato il Manifesto della pizza romana e non saranno le sole iniziative per codificare, proteggere, normare… Le parole definiscono il mondo, cantava Giorgio Gaber, ed è così che Renato Bosco ha sovvertito il problema, inventandosi prodotti nuovi che di tradizionale non hanno nulla, tantomeno il nome.

Un nuovo vocabolario della pizza
Veronese, pizziaiolo sin da ragazzino, è uno dei volti più noti del panorama-pizza contemporaneo, pluripremiato all’unanimità dalle guide di settore. Renato Bosco, con i suoi sei locali Saporè e la linea di pane e lievitati per la ristorazione, è un imprenditore di successo.
Renato Bosco si è inventato la PizzaCrunch®, l’evoluzione della pizza in teglia alla romana, ma croccantissima. È realizzata con un’alta idratazione, a lunga lievitazione grazie sia a lievito madre che di birra, è il suo signature dish di cui ha voluto registrare il nome. In Italia le ricette non sono brevettabili, inutile provare a proteggere le proprie creazioni per vie legali (ci hanno già provato in tanti, non ultimo Gualtiero Marchesi) ma non è questo l’intento. L’idea è quella di dare un nome ad un prodotto che non esisteva, che cuoce nel forno elettrico e che possa essere replicabile. Che è buonissimo, per la cronaca, e che ti va dimenticare qualunque vocabolario.
Dopo di lei è nata la Pizza Doppio Crunch® , imbottita per una croccantezza raddoppiata, Aria di Pane®, tonda, voluminosa, leggerissima, servita tagliata in otto spicchi e la Mozzarella di Pane®, un panino realizzato attraverso una doppia cottura, prima immerso nell’acqua di governo della mozzarella e poi cotto al vapore, tagliato e quindi farcito. Sembra un bao asiatico, ha una consistenza volutamente gommosa.

Senza lievito e bagel
Nel menù dei suoi locali però si serve anche la Pizza tonda, ma con un cornicione voluminoso e molto “panoso”, realizzata senza lievito e cotta in forno elettrico per ben 6 minuti. Uguale nella forma, diversissima nella sostanza dalle pizze tradizionali. Ma da Saporè c’è anche la Bagel Pizza, un impasto che viene immerso in acqua aromatizzata, poi cotto a vapore ed infine rigenerato in forno elettrico. Nell’ultimo menù è anche al curry, in onore di tre collaboratori di India e Sri Lanka che lavorano con Renato. Eresia? La pizza è italiana quanto una pita libanese, un lahmacun turco o una tortilla messicana. È farina, acqua, condimento e per quanto possiamo accapigliarci su che cosa sia la vera pizza, e cosa no, aveva ragione Giorgio Gaber. In Destra-Sinistra, cantava “Le parole, definiscono il mondo, ma se non ci fossero le parole, non avemmo la possibilità di parlare, di niente. Ma il mondo gira, e le parole stanno ferme, le parole si logorano invecchiano, perdono di senso, e tutti noi continuiamo ad usarle, senza accorgerci di parlare, di niente”.
Parlare di pizza è come cantare di ballo o dipingere di musica. La pizza va mangiata e basta.

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