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Come conservare il tartufo: tutti i consigli

Come conservare il tartufo: tutti i consigli

Ingrediente dal sapore intenso e allo stesso tempo prodotto estremamente delicato. Scoprite come fare per conservare il tartufo per non rovinarlo!

Ingrediente o condimento, con il suo sapore unico e intenso, il tartufo riesce ad impreziosire anche le ricette più semplici. Una vera e propria rarità, noto fin dai tempi antichi per essere uno degli alimenti più ghiotti. Ma come conservare correttamente il tartufo al fine di beneficiare del suo aroma il più a lungo possibile?

Come si raccoglie e sceglie il tartufo?

In Italia vengono principalmente commercializzate 6 specie di tartufo: Bianco d’Alba, Scorzone, Invernale, Nero Pregiato, Marzuolo, Tartufo Nero Estivo. A seconda della tipologia, la raccolta va dal 21 ottobre fino al 30 aprile, fatta eccezione per il Tartufo Nero Estivo che viene raccolto da giugno ad agosto. Nello scegliere il tartufo tenete presente che quello bianco è più profumato e completa un piatto, viene infatti sempre utilizzato a crudo, mentre quello nero è un vero e proprio ingrediente capace di sprigionare i suoi aromi durante la cottura.

Come pulire il tartufo 

Il tartufo è molto delicato, la sua pulizia infatti deve essere effettuata con estrema delicatezza solo 10 minuti prima del suo utilizzo. Pulitelo con una piccola spazzola senza esercitare troppa forza. Se il tartufo dovesse essere coperto da uno strato molto consistente di terra, potete immergerlo in una bacinella di acqua fredda per un minuto, per riuscire poi a pulirlo con una spazzola. Se gli accumuli di terra dovessero essere all’interno di piccole cavità, potete utilizzare la punta di un coltellino per scavare con estrema delicatezza cercando di non danneggiare la superficie del tartufo.

Come conservare il tartufo

Sebbene ci siano vari metodi per conservare il tartufo bisogna sempre cercare di consumarlo fresco e il prima possibile per evitare una perdita di intensità del sapore. Tuttavia se correttamente conservato, il tartufo fresco, puo’ durare fino ad un massimo di 10 giorni.

Come conservare il tartufo in frigorifero

La conservazione del tartufo in frigorifero ad una temperatura compresa tra i 3°C e i 6°C è tra i metodi più efficaci. Avvolgete il tartufo nella carta assorbente da cucina quindi riponetelo all’interno di un barattolo di vetro munito di tappo a chiusura ermetica. Ricordatevi di cambiare obbligatoriamente la carta almeno una volta al giorno per evitare che possa diventare troppo umida rovinando di conseguenza il prodotto. Il tartufo nero in questo modo può esser conservato fino ad un massimo di 10 giorni, quello bianco per una settimana.

Conservare il tartufo nel riso

Si tratta di un metodo di conservazione del tartufo un po’ controverso in quanto il riso tende a prosciugare il tartufo facendolo diventare secco. Questa tecnica quindi è utile solo nel caso di una breve conservazione di uno o due giorni. Se decidete di adottare questo metodo dovete mettere il tartufo fresco all’interno di un barattolo di vetro, ricoprirlo con il riso e riporlo in frigo per un massimo di due giorni.

Conservare il tartufo sott’olio

Per conservare il tartufo sott’olio è necessario pulirlo, tagliarlo a lamelle, posizionarlo all’interno di un barattolo di vetro e ricoprirlo con olio extra vergine di oliva. Conservate il barattolo chiuso in un luogo fresco e asciutto al riparo dalla luce. Questo procedimento va bene sia per il tartufo bianco che per quello nero e il tempo di conservazione è di circa 10 giorni.

Conservare il tartufo in freezer

Si tratta del metodo che permette di conservare il tartufo il più a lungo possibile, 12 mesi. Dopo aver lavato il tartufo fresco, asciugatelo molto bene con la carta assorbente, inseritelo intero o grattugiato all’interno di un sacchetto per alimenti (mettendolo sotto vuoto se possibile) e posizionatelo in freezer. Se avete congelato il tartufo intero, una volta tolto dal freezer, affettatelo o grattugiatelo subito perché in questo modo l’operazione sarà più semplice.

Sfogliate la gallery per le immagini e alcuni piatti con il tartufo! 

Ricetta Torta di cioccolato – La Cucina Italiana

Ricetta Torta di cioccolato - La Cucina Italiana
  • 180 g cioccolato fondente
  • 170 g zucchero di canna
  • 45 g burro
  • 6 pz uova

Per la ricetta della torta di cioccolato, spezzettate il cioccolato e fondetelo a bagnomaria con il burro.
Separate i tuorli dagli albumi. Montate i tuorli con 60 g di zucchero, finché non saranno molto spumosi. Montate a parte gli albumi con lo zucchero rimasto. Amalgamate al cioccolato fuso, un po‘ alla volta, i tuorli e gli albumi montati, alternandoli e mescolandoli con una spatola con un movimento continuo e avvolgente. Rivestite una tortiera rotonda con carta da forno; imburrate la carta. Trasferite il composto nella tortiera
e cuocete a 170°C nel forno ventilato per 30-35 minuti.

‘Nduja Calabrese: le ricette più buone

'Nduja Calabrese: le ricette più buone

Che cos’è la ‘nduja e in che modo si può utilizzare? Provate le nostre ricette più buone per mettere un po’ di Calabria nel piatto

Con il suo gusto unico ha conquistato l’Italia intera, ma non tutti sanno precisamente di cosa si tratta. La ‘nudja è una specialità prodotta principalmente a Spilinga, piccolo borgo in provincia di Vibo Valencia. Il suo colore rosso fuoco? È dovuto alla grande quantità di peperoncino piccante impiegato nella preparazione.

‘Nduja calabrese: cos’è?

La ‘nduja è un insaccato tradizionale realizzato con le parti più grasse della carne di maiale, come il guanciale, la pancetta, il lardello, la coscia, ingredienti necessari per conferirle la tipica consistenza cremosa.
La carne viene tritata e amalgamata a sale e peperoncino piccante, le cui proprietà antisettiche garantiscono al prodotto una lunga conservazione, senza alcun bisogno di aggiungere sostanze artificiali.

L’impasto viene inserito nel budello del maiale e sottoposto a una leggera affumicatura con legno di ulivo, quercia o faggio, in modo da sviluppare una parte aromatica, e in seguito viene stagionato per un periodo che va da un minimo di 3 a un massimo di 6 mesi. La ‘nduja viene messa in commercio come insaccato classico oppure viene lavorata con olio e conservata in comodi vasetti sotto forma di crema spalmabile.

Come conservare la ‘nduja

Come si conserva la ‘nduja una volta aperta? Se avete acquistato la ‘nduja sottovuoto, mantenetela nel suo stesso budello e conservatela in frigorifero per 3-4 giorni, protetta dalla pellicola trasparente. È importante che non entri in contatto con aria o fonti di calore.
Vietato congelare: il ghiaccio che si andrebbe a creare potrebbe favorire la creazione di muffe.

Se avete optato per il barattolo, ricordatevi di coprire con olio, conservare in frigorifero e consumarla entro pochi giorni.

Ricette con la ‘nduja

Innanzitutto, gustate la ‘nduja in tutto il suo splendore, spalmandola semplicemente sulle bruschette o sui crostini di pane caldi.

nduja ricette

La pasta con la ‘nduja è un’ottima idea da declinare in infinite varianti. Preparate un classico soffritto con la cipolla (magari quella di Tropea), cuocete la polpa di pomodoro insieme a qualche cucchiaio di ‘nduja e condite il formato di pasta che preferite, facendola saltare in padella. Con un tocco di caciocavallo Silano avrete completato il vostro omaggio alla Calabria.

Non vi resta che giocare d’immaginazione, perché il tocco magico della ‘nduja è perfetto nei sughi più disparati, persino negli spaghetti alle vongole.

La sua capacità di aggiungere sapore e intensità alle pietanze si può sfruttare in numerose occasioni. Provate ad aggiungerne qualche cucchiaino sulla pizza, non ve ne pentirete. Abbinatela ai formaggi per un aperitivo piccante. E perché non usarla all’interno degli impasti delle polpette?

Guardate la gallery in alto per scoprire le nostre ricette con la ‘nduja più originali e sfiziose.

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