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Ricetta Sfoglie di polenta croccante

Ricetta Sfoglie di polenta croccante
  • 190 g farina di mais giallo per polenta rapida
  • olio extravergine di oliva
  • sale

Per la ricetta delle sfoglie di polenta croccante portate a bollore 750 g di acqua con poco sale; versatevi la farina, mescolate con una frusta e cuocete secondo le indicazioni riportate sulla confezione (solitamente una decina di minuti) senza smettere di mescolare.
Ungete un foglio di carta da forno; distribuitevi sopra la polenta appena fatta, copritela con un altro foglio unto e stendetela sottile con un matterello.
Infornate la polenta tra i due fogli a 140‑160 °C per 1 ora e 20-30 minuti.
Sfornate, eliminate la carta, spezzate le sfoglie di polenta e servitele come aperitivo, accompagnando a piacere con robiola, pezzetti di acini di uva e erbe, con pasta di olive, con burro morbido insaporito con acciughe…

» Torta salata speck e brie

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Innanzitutto fate rosolare lo speck a cubetti, quindi mettetelo da parte.

Tagliate il brie a fettine e fatelo sciogliere in un pentolino con il latte.

Fuori dal fuoco, aggiungete parmigiano e uovo sbattutto al composto: se volete potete aggiungere sale e pepe, secondo me la torta salata è abbastanza saporita già così, tra speck, brie e parmigiano.

A questo punto potete comporre la vostra torta salata: disponete la sfoglia di Brisée in uno stampo rivestito di carta forno e bucherellate la base.
Mettete lo speck rosolato sul fondo, poi ricoprite con il composto al formaggio, ripiegate i bordi sul ripieno e cuocete per 20-25 minuti a 200°C, in forno ventilato già caldo.

La torta salata speck e brie è pronta: servitela calda, tiepida o anche fredda, se preferite.

Ricerche frequenti:

Sciù della domenica, con Nutella®

A Napoli e dintorni sono l’immancabile conclusione del pranzo della domenica. Noi le abbiamo rivisitate con un tocco di creatività e di golosità in più. Risultato garantito, a prova di nipoti 

La parola italiana più conosciuta al mondo – e forse il piatto più amato – è la pizza. Al secondo posto viene la pasta, segno che la cucina campana ha fatto breccia nel cuore di molti, e non solo di noi italiani. Il merito però non è solo una questione di gusto, ma di come la tavola sia parte della nostra cultura e del nostro stile di vita: un pezzetto di “Made in Italy” che tutto il mondo ci invidia e che ha a che fare con la famiglia, con la condivisione, con il valore del cibo.

Non è uno stereotipo, infatti anche se il mondo va veloce e le tradizioni cambiando, qualcosa resta sempre la stessa, come la gioia di riunirsi per un pranzo in famiglia. E se a Milano oramai in molti fanno un brunch, a Napoli e in Campania la domenica ci si ritrova tutti per assaporare la cucina di casa. I pranzi in famiglia sono una vera festa e durano tantissimo e benché si mangi davvero tanto, non si rinuncia mai al momento del dolce. Tradizione vuole che si vada in pasticceria e si comprino le “paste”, ossia sfogliatelle, babà e gli immancabili sciù – che in effetti sono però una tradizione relativamente moderna.

Gli sciù alla nocciola, cioccolato o panna sono uno dei pezzi forti della “piccola” pasticceria napoletana, ma nonostante siano entrati di fatto nell’immaginario campano a tutti gli effetti, le loro origini in realtà sono francesi. In francese “choux” significa “cavolo” perché hanno una forma che ricorda molto i cavolini di Bruxelles. A Napoli sono diventati “sciù”, naturalizzati come pasticceria locale e serviti in mille varianti.

Per interpretarli ancora ci hanno aiutato Gennaro e Gennaro, cugini di Cetara e pionieri della colatura di alici. Da più di vent’anni hanno un ristorante tra i vicoli dietro al porto di questo piccolo borgo della Costiera Amalfitana e hanno cominciato a riproporre i piatti tipici e la cucina dei pescatori, prima che venissero dimenticati ma molto prima che il turismo arrivasse fino a qui. Oggi la producono loro stessi con l’antico metodo e rigorosamente solo pescato locale, e ci fanno di tutto, persino i cocktail. Cucinano per passione, girano il mondo per far conoscere a tutti l’oro di Cetara, ma la domenica è sacra: si va a mangiare a casa di mamma a pranzo, portando le paste. Questa volta però le hanno preparate loro, infornando con i figli e le nipoti gli sciù alla panna montata. Con una farcitura in più ancora più golosa, quella con Nutella®.

Ingredienti per 6 persone
100 g farina di grano tenero 00
125 ml acqua
3 uova intere grandi
65g burro
sale
150 g panna
10 g zucchero
100 g Nutella®
granella di nocciole q.b

Preparazione
Mettere a bollire in un tegame l’acqua, il burro e il sale. Raggiunto il bollore, togliere dal fuoco e aggiungere la farina setacciata. Rimettere il composto se necessario sul fuoco e mescolare per farlo asciugare finché si stacchi dalle pareti. Porre il composto nella bacinella della planetaria o in una ciotola se si procede a mano e farlo intiepidire utilizzando il gancio a foglia o il cucchiaio, quindi aggiungere le uova una ad una sempre lavorando l’impasto fino ad ottenere un composto morbido ed omogeneo. Mettere il composto in una sacca da pasticcere e formare sulla carta forno degli “spuntoni”. Infornare a 200° per 15/20 minuti circa forno statico.

Una volta tolti gli Sciù dal forno, lasciate raffreddare e tagliate il coperchio dello sciù un po’ sopra la metà, a circa 3⁄4. Montate la panna con lo zucchero e mettetela in una tasca da pasticcere con una bocchetta. Farcite poi gli sciù ricoprendo la base con la panna e aggiungendo sopra uno spuntone di Nutella®.

Terminate con una spalmata di Nutella ® sul coperchio, ponetelo sopra alla base e decorate infine con una spolverata di granella di nocciole.

Credits:
Protagonisti: Gennaro Castiello e Gennaro Marciante
Casa di produzione: MIA production
Executive producer: Vanessa Valerio – Luca Caliri 
Regia: Alberto Cozzutto 
Food stylist: Elisa Lanci

 

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