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La ricetta della torta di mais

La ricetta della torta di mais

Chi lo ha detto che non si possono preparare dolci golosi anche senza frumento? Basta un po’ di pratica e la voglia di sperimentare con farine naturalmente gluten free. Come quella di mais, con cui abbiamo fatto una torta davvero deliziosa. Provate anche voi!

Siete celiaci? O avete un’intolleranza al glutine? Se non potete mangiare nulla che contenga frumento, farro, kamut o qualunque altro cereale con questa proteina, non perdete la speranza perché un dolce buono e goloso si può fare ugualmente, basta sperimentare e trovare la giusta alchimia tra le varie farine naturalmente gluten free!

Che cos’è il glutine

Il glutine è una proteina presente nel frumento e in altri cereali come la segale, il farro, l’orzo e l’avena. Ne sono ricche le farine fatte da questi cereali, e quindi il pane, la pasta per la pizza, i biscotti e moltissimi altri prodotti da forno. Il glutine può trovarsi anche in altri alimenti (come il prosciutto) perché viene aggiunto durante le fasi di lavorazione. La caratteristica principale di questa proteina, infatti, è quella di dare elasticità e compattezza agli impasti. Negli ultimi anni sono aumentati moltissimo i casi di intolleranza e allergia al glutine e le cause di questi numeri sono diverse: un generale aumento del consumo di grano, una modificazione della qualità del frumento e del glutine presenti nei prodotti, e il sempre più frequente uso del glutine nelle industrie alimentari, come additivo o come riempitivo. Per chi è intollerante, può bastare anche semplicemente tornare a scegliere farine fatte con grani antichi, meno ricche di glutine rispetto a quelle più comuni.

Le farine senza glutine

Fortunatamente, negli ultimi anni, farina di riso, di mais, fecola di patate, maizena, farina di quinoa si trovano facilmente nei supermercati e nei negozi specializzati. Si tratta di farine naturalmente senza glutine e quindi adatte per preparare dolci ma anche pane per chi non può assumere quella proteina. In commercio esistono anche miscele già pronte o farine deglutinate. Noi vi consigliamo però di provare a sperimentare con quelle che il glutine non lo hanno in partenza per un risultato altrettanto buono e senza dubbio più economico. Per iniziare siete pronti a cimentarvi, ad esempio, nella ricetta della torta di mais? Rimarrete stupefatti dal risultato!

Torta di mais: la nostra ricetta

Ingredienti

180 g farina di mais

120 g fecola di patate

120 g zucchero di canna

200 g ricotta di pecora

1 vasetto yogurt bianco

la scorza grattugiata di 1 limone biologico

50 g di cioccolato fondente

2 uova

160 g burro

1 bustina di lievito

Procedimento

Per prima cosa fate sciogliere a bagnomaria il burro e lasciatelo intiepidire. In una ciotola montate le uova con lo zucchero. Unite poi la ricotta, lo yogurt, le farine mescolate al lievito e la scorza del limone. Aggiungete il burro tiepido e mescolate per evitare che si formino grumi. A parte riducete a scaglie il cioccolato e poi unitelo all’impasto. Intanto imburrate una tortiera di 24 cm di diametro, infarinatela e versateci dentro l’impasto. Livellate con una spatola e poi infornate a 180° a forno già caldo. Lasciate cuocere per 35 minuti e poi verificate la cottura della torta, utilizzando uno stuzzicadenti. Se punzecchiando al centro della torta, lo stuzzicadenti ne uscirà asciutto, vorrà dire che il dolce è pronto. Lasciatelo raffreddare prima di affettarlo.

50 Best Bars: Italia sul tetto della miscelazione con il team del Connaught bar

50 Best Bars: Italia sul tetto della miscelazione con il team del Connaught bar

Ago Perrone e compagnia conquistano il primo posto fra i cocktail bar del mondo con la loro accoglienza italica in quel di Londra, mentre si segnalano due locali italiani in ascesa: il 1930 di Milano e il Drink Kong di Roma

Se ci fosse l’inno nazionale alla proclamazione del vincitore dei 50 Best Bars, quest’anno sarebbe stato l’inno di Mameli. L’Italia c’è ed è sul tetto del mondo. Perché è vero che a vincere è stato il Connaught Bar, che è un elegante bar d’hotel di Mayfair, a Londra, ma qui tutto il team parla italiano. Agostino Perrone, con Giorgio Bargiani e Maura Milia hanno fatto il vero miracolo italiano, portando la bandiera tricolore in cima alla classifica dei migliori bar del mondo. E anche la miscelazione italica ha buoni motivi per festeggiare perché due locali salgono in classifica scalando parecchie posizioni, equamente distribuiti fra Milano e Roma.

Gli italiani in classifica

Grande successo, infatti, per il secret bar meneghino 1930 di Benjamin Cavagna, che dalla posizione 44 del 2019 sale alla 25. Uno speakeasy in stile anni Trenta, come fa intendere anche il nome, ma che per i giudici della Fifty Best potrebbe essere a buon titolo definito un bar Futurista più che un bar retrò: “Nel 1930 – si legge nella descrizione – si beve come se fosse il 2030”.
Atmosfera Blade Runner invece per il romano Drink Kong di Patrick Pistolesi e soci, che segna anch’esso un’ottima performance, se si considera che è entrato come new entry lo scorso anno in 82ma posizione e viene promosso nella prima parte della classifica con un ottimo 45° posto. Quasi quaranta posizioni, conquistate grazie alla continua evoluzione e ricerca che viene compiuta da Pistolesi e compari nel loro laboratorio, senza tuttavia dimenticare radici e tradizioni del luogo in cui si trovano. “Questa convergenza di scienza e tradizione rende Drink Kong un posto speciale nel panorama dei bar italiani”, dicono dalla Fifty Best.

New entry e grandi assenti

Da segnalare anche due new entry tutte tricolori nella seconda metà della classifica, quella che va da 51 a 100. Anche in questo caso un parimerito Roma-Milano, con il Freni e Frizioni di Trastevere all’87° posto e l’Officina Milano al 90°.
Peccato per i non classificati, perché mancano quei bravi ragazzi del romano The Jerry Thomas Project (50° nel 2019), sempre a Roma è venuto meno Baccano (70° nel 2019), probabilmente per l’esodo del bar manager Mario Farulla che adesso troviamo al Chapter e che promette grandi cose per il prossimo anno. Inoltre manca il Nottingham Forest di Milano che l’anno scorso era in posizione 86.

E ancora Italia

Va detto che anche il secondo posto un po’ italiano parla. Si tratta del Dante di New York, che l’anno scorso era primo, e che già dal nome lascia intendere come sia ispirato all’accoglienza italica. Seguono tanti altri professionisti nostrani, che per un motivo o per un altro sono forse un po’ cervelli in fuga dall’Italia, un po’ testimonial all’estero della nostra innata ospitalità. All’11° posto troviamo Maybe Sammy di Sidney, in Australia, capitanato da Stefano Catino e Andrea Gualdi. Al numero 19 c’è il Paradiso di Barcellona di Giacomo Giannotti, che ha creato un eccellente mix di accoglienza italica in salsa spagnola.

 

Ricetta Tuorlo marinato con fonduta

Ricetta Tuorlo marinato con fonduta
  • 300 g panna fresca
  • 250 g Parmigiano Reggiano Dop
  • 125 g sale grosso
  • 100 pangrattato
  • 100 g burro
  • 45 g zucchero
  • 30 g fagioli freschi o secchi rinvenuti per una notte
  • 6 uova

Cuocete i fagioli in acqua abbondante non salata per 30 minuti circa. Quindi scolateli tenendo da parte un paio di mestoli dell’acqua di cottura; frullateli ottenendo un purè. Fate raffreddare.
Amalgamate il purè con il sale grosso e lo zucchero; se è troppo asciutto, unite un paio di cucchiai di acqua dei fagioli.
Distribuite 1 cucchiaino di questo composto in 6 pirottini di alluminio (ø 4-6 cm) o in 6 tazzine da caffè.
Rompete le uova, uno alla volta, separando bene il tuorlo (senza romperlo) dall’albume; adagiate ciascun tuorlo in un pirottino, coprite con altro purè di fagioli e lasciate marinare per 7 ore a temperatura ambiente.
Preparate la fonduta: portate a ebollizione la panna, spegnete, unite il parmigiano grattugiato e mescolate, ottenendo una crema liscia.
Tostate il pangrattato in una padella con il burro per 3-4 minuti. Stendete il composto tra due fogli di carta da forno con un matterello, a circa 2 mm di spessore; fate indurire in freezer per 30 minuti. Poi eliminate la carta e ricavate 6 dischi con un tagliapasta (ø 4-5 cm) o con un bicchiere.
Distribuite i dischi nei piatti, posate 1 tuorlo su ciascuno, quindi versate la fonduta calda.
Completate a piacere con broccoli e cipollotti tagliati sottili.

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