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Menù tradizionale di Capodanno – La Cucina Italiana

Menù tradizionale di Capodanno - La Cucina Italiana

Cosa preparare il 31 dicembre e il primo gennaio per accogliere nel migliore dei modi il 2018? Ecco alcuni consigli per un menù di Capodanno nel pieno rispetto della tradizione

Capodanno è ormai alle porte e per chi si sta preparando a festeggiare l’arrivo del nuovo anno, è già tempo di pensare a cosa portare in tavola. Per chi è a caccia di consigli, ecco allora qualche suggerimento per un menu tradizionale in grado di accontentare tutti, sia al cenone di San Silvestro che il primo dell’anno.

Immancabili cotechino e lenticchie

Considerate fin dai tempi degli antichi Romani sinonimo di prosperità e fortuna (soprattutto per la loro somiglianza con le monete), le lenticchie non possono mancare a tavola in occasione del Capodanno. La preparazione classica è quella delle lenticchie in umido: dopo averle tenute a bagno per un’intera nottata, basta cuocerle per una quarantina di minuti in una casseruola con un soffritto cipolla, sedano e una carota tritate, oltre ad un poco di concentrato o di passata di pomodoro, e poi servire ancora calde con l’aggiunta di sale, un filo d’olio e pepe. Le lenticchie in umido sono il contorno ideale per un altro grande classico di Capodanno: il cotechino. Oltre a questo insaccato di maiale, preparato con cotenna, carne di diversi tagli, pancetta, sale e spezie, sulle tavole degli italiani il primo giorno del nuovo anno (ma anche e soprattutto durante la notte di San Silvestro) è facile trovare il suo “cugino” originario di Modena, lo zampone. E l’abbinamento con le lenticchie rimane quasi d’obbligo. Cotechino e lenticchie, ad ogni modo, va bene sia come secondo piatto al pranzo del primo gennaio che come portata da servire durante il cenone allo scoccare della mezzanotte, accompagnato ovviamente da un bel po’ di bollicine.

In alto in gallery tutte le nostre ricette con il cotechino

Cenone di San Silvestro

Ogni regione o località ha le sue tradizioni in cucina in occasione delle feste. Di certo, però, esistono diversi punti in comune nonostante le distanze. Ad esempio, a Capodanno è difficile immaginare un antipasto senza formaggi o senza verdure. Al Sud non mancano mai i latticini, dalle mozzarelle alla ricotta, mentre ad altre latitudini sono le patate, in diverse forme e cotture, ad essere sempre presenti. Per un menù tradizionale in vista del cenone del 31 dicembre, è bene comunque ricordarsi di preparare degli antipasti con formaggi misti e salumi, olive e bruschette: il classico antipasto all’italiana, insomma. Il primo non può invece prescindere dal profumo di salsedine, dunque spaghetti o risotto ai frutti di mare rappresentano la soluzione più diffusa, ma con le dovute eccezioni. Preparare cappelletti, agnolotti, anolini o tortellini in brodo significa infatti rimanere lo stesso tra i grandi classici di questa festività. Oltre alle lenticchie in umido col cotechino, secondi tradizionali del cenone di fine anno sono anche il polpo, il baccalà, l’arrosto e la salsiccia. Un po’ di frutta secca, di melagrana e di uva, cibi portafortuna proprio come le lenticchie, e poi non rimane che concludere i festeggiamenti coi dolci: da panettone e pandoro ai cantucci, dallo zuccotto alla torta con pere e cioccolato.

Pranzo di Capodanno

Il giorno dopo la notte più lunga dell’anno la festa continua, anche a tavola. Le verdure, anche grazie alle loro proprietà depurative, sono il più valido degli ingredienti per l’antipasto da preparare in occasione del pranzo di Capodanno. Cime di rapa, cicoria e bietole, bollite e servite con un abbondante filo d’olio d’oliva, sono non a caso l’antipasto scelto da tanti italiani (soprattutto al Sud, accompagnato da prelibatezze fritte che vanno dai panzerotti al calzone ripieno). Il primo è invece tradizionalmente a base di ragù. Lasagne, tagliatelle o pasta fresca fa poca differenza. Scaloppine, crudo di mare (immancabili le ostriche), salmone, frittura, capitone, agnello e manzo sono invece le classiche parole d’ordine per il secondo; seguono nuovamente la frutta secca e poi la frutta, con arance e mandarini a fare compagnia all’uva e al melograno. Menzione speciale poi per l’ananas, alimento depurativo e digestivo, diffuso da sempre sulle tavole imbandite per il pranzo di Capodanno. Per i dolci della tradizione, infine, basta scegliere tra torta ricotta e mele, fichi secchi col cioccolato o con le mandorle, torrone, pandoro o panettone.

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» Cannelloni al gorgonzola – Ricetta Cannelloni al gorgonzola di Misya

Misya.info

Innanzitutto sbollentate i cannelloni in acqua bollente già salata per un paio di minuti, quindi scolateli e lasciateli asciugare su di un canovaccio pulito.

Preparate il ripieno: mettete in una ciotola il mascarpone, il parmigiano (lasciatene 1 cucchiaio da parte) e il gorgonzola a pezzi e amalgamate, quindi incorporate anche 2/3 delle nocciole (deve risultare una crema morbida ma densa e compatta).

Mettete la farcitura in una sacca per pasticcieri (o in un sacchetto per alimenti, ben chiuso in cima, a cui taglierete poi via uno degli angoli sigillati, in modo da creare un foro siile a quello del beccuccio liscio di una sac-à-poche) e riempite i cannelloni.
Man mano che sono pronti, sistemateli in una teglia, sul cui fondo avrete messo un leggero strato di besciamella.

Ricoprite con la besciamella restante, aggiungete la granella di nocciole e il parmigiano messi da parte, coprite la teglia con un foglio di alluminio da cucina e cuocete per circa 25 minuti in forno ventilato preriscaldato a 180°C.
Aprite il forno, rimuovete il foglio di alluminio e cuocete ancora per altri 5 minuti.

I cannelloni al gorgonzola sono pronti, lasciateli riposare per 5-10 minuti, quindi serviteli.

Torta di rose con zucca, noci e uvetta

Torta di rose con zucca, noci e uvetta

                                      

Avrei voluto iniziare chiedendo quale fosse il colore più bello dell’autunno (per me l’arancione della zucca) ma data la situazione di divisione a zone colori della nostra bellissima Italia, che ne dite se tralascio e passo subito alla descrizione della torta? 

Non è la solita torta di rose, questa ha un colore intenso, è sofficissima, ha un sapore goloso ed è ricca di croccante frutta secca. Provare per credere.

Ingredienti

per l’impasto

500 g di farina Manitoba

150 ml di latte a temperatura ambiente

80 g di burro a temperatura ambiente

80 g di zucchero

1 uovo

10 g di lievito di birra fresco

un cucchiaino di miele

per il ripieno

2 cucchiai colmi di uvetta 

q.b. di Marsala (o acqua) per ammollare l’uvetta

100 g circa di gherigli di noci

50 g di burro fuso

2 cucchiai colmi di zucchero

q.b. di cannella

per rifinire

1 tuorlo

1 cucchiaio di latte

Procedimento

Unire in una tazza metà del latte previsto in ricetta con il lievito e il miele

In una ciotola capiente o nella ciotola della planetaria, versare la farina e la polpa di zucca.

Iniziare ad impastare, aggiungere il latte con il lievito, lo zucchero, e l’uovo. 

Unire il burro e lasciarlo assorbire completamente.

Infine aggiungere il sale e poco a poco il resto del latte controllando che l’impasto non risulti troppo appiccicoso, nel caso così fosse, non aggiungerlo tutto. 

Trasferire l’impasto sulla spianatoia infarinata, lavorarlo leggermente con le mani, formare un panetto, fare un taglio leggero a croce sulla superficie e porlo a lievitare coperto in una ciotola capiente fino al raddoppio del volume.

Nel frattempo ammollare l’uvetta nel Marsala o nell’acqua se preferite.

A lievitazione avvenuta rovesciare l’impasto sulla spianatoia e con le mani tirare il lembi fino ad ottenere un rettangolo spesso circa 1 cm.

 

Spennellare tutta la superficie della pasta lievitata con il burro fuso; cospargere con l’uvetta precedentemente strizzata e tamponata con carta cucina, con le noci tritate grossolanamente, con lo zucchero e con la cannella a piacere.

Richiedere a rotolo l’impasto e tagliare a girelle spesse 4-5 cm.

Porre le girelle in una tortiera apribile da 24 cm di diametro, foderata con carta forno.

Rimettere a lievitare sempre coperta per una trentina di minuti.

Scaldare il forno a 180°.

In una coppetta sbattere leggermente il tuorlo d’uovo con il latte e spennellare la superficie della torta.

Infornare e cuocere per 40-50 minuti, controllando che non si dori troppo la superficie, in caso coprire con un foglio di alluminio.

Una volta cotta, togliere la torta di rose dal forno e metterla a raffreddare su una gratella.

Servire cosparsa di zucchero a velo.

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