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Torta di cornetti – Ricetta di Misya

Torta di cornetti

Innanzitutto sciogliete il lievito nel latte appena intiepidito, quindi versatelo sulla farina insieme con zucchero e vaniglia e iniziate a lavorare.

Unite il sale e metà del burro a pezzetti; una volta completamente incorporati unite anche il restante burro, sempre a pezzetti.
Coprite la ciotola con un panno pulito e lasciate lievitare per circa 2 ore o finché non sarà almeno raddoppiato di volume.

Una volta completamente lievitato, riprendete l’impasto: per comodità io l’ho diviso in 2 parti, in modo che fosse più agevole il lavoro, vi suggerisco di fare lo stesso, ma non è obbligatorio.
Stendete il primo pezzo di impasto in una sfoglia abbastanza sottile (3-4 mm) e dividetela a metà in verticale, poi di nuovo a metà in orizzontale e poi nuovamente in obliquo dai due lati, in modo da ottenere 8 spicchi.
Mettete 1 cucchiaino di nutella dal lato largo e arrotolate l’impasto sulla farcitura fino ad arrivare alla punta.
Procedete nello stesso modo per formare tutti gli 8 cornetti e poi analogamente con il secondo pezzo di impasto, in modo da ottenere alla fine un totale di 16 cornetti.

Una volta sagomati tutti i cornetti adagiateli in uno stampo rivestito di carta forno: lo stampo deve essere abbastanza grande da contenerli tutti lasciando un pochino di spazio tra l’uno e l’altro, ma non troppo grande, in modo che dopo la lievitazione si uniscano (il mio forse era leggermente troppo piccolo).
Lasciate lievitare ancora per ancora 1 oretta in un posto caldo e, quando saranno belli gonfi, cuocete per circa 25 minuti in forno statico preriscaldato a 180°C.

La vostra torta di cornetti è pronta, non vi resta che lasciare intiepidire, decorare con zucchero a velo e servire.

Ceci neri, i legumi dalla storia antica da (ri)scoprire

La Cucina Italiana

Conoscete i ceci neri? Non tutti sanno che costituiscono un’importante fonte di nutrienti e che sono tipici del Mediterraneo. In particolare, è possibile trovare i ceci neri nel territorio della Murgia barese. Un tempo, quando la carne costituiva materia rara, i legumi costituivano un’alternativa preziosa per migliorare l’alimentazione quotidiana. Oggi torniamo a utilizzare questi ingredienti antichi, gustosi per il palato e ricchi di proprietà per la salute, mentre nelle zone fra Puglia e Basilicata si riscopre la coltivazione dei ceci neri, resistenti e in grado di adattarsi anche alle condizioni più avverse.

Benefici dei ceci neri

Sono di piccole dimensioni e sono rivestiti da una buccia scura da cui nasce il nome: i ceci neri appartengono a una varietà molto antica tipica del centro e del sud dell’Italia. Il sapore risulta più intenso e spiccato, ideale per tante preparazioni, dalla zuppa all’insalata tiepida. Portare in tavola i legumi regolarmente è un’ottima idea, infatti in generale i ceci, composti per il 19% da proteine, 17% da fibre e 10% da acqua, costituiscono una fonte di vitamine (in particolare vitamina B, C, E, K) e minerali come calcio, potassio, magnesio e fosforo. Rispetto alla varietà più nota, i ceci neri contengono alti livelli di ferro. Grazie alle fibre aiutano a mantenersi in forma, stimolano il benessere dell’intestino e sono un alimento saziante in grado di combattere la fame e i cali di energia.

Storia e coltivazione dei ceci neri

Santeramo in Colle, Acquaviva delle Fonti e Cassano delle Murge: nel cuore dell’area meridionale della Murgia carsica vive, da tempo immemorabile, la tradizione del cece nero. Già nell’antico Egitto e a Roma si conoscevano i ceci, che venivano consumati fritti. Coltivazione abbandonata nel dopoguerra, ora si assiste a un ritorno di interesse verso questa pianta che, a causa della bassa statura, ancora oggi non consente la meccanizzazione di tutto il processo di raccolta. Per questo, come in passato, gran parte della lavorazione rimane manuale.

Le ricette con i ceci neri

Di solito si consigliano tempi di ammollo piuttosto lunghi: l’ideale è lasciare i ceci in una bacinella con acqua la sera prima di cucinarli. Per la cottura considerate un paio d’ore: vietato avere fretta, quindi. Ma in quali ricette è meglio poi utilizzare i ceci neri? Ecco qualche suggerimento.

Nelle zuppe

Durante la stagione fredda e in autunno la zuppa costituisce un comfort food caldo, ricco di liquidi e povero di calorie. Consigliata la zuppa di ceci neri, da profumare con un rametto di rosmarino fresco e servire con fette di pane croccante.

Minestra calda di ceci

La minestra calda di ceci neri è un piatto povero della cucina pugliese, un tempo diffuso nelle famiglie contadine e da riscoprire grazie alla presenza degli ingredienti semplici e sani del Mediterraneo.

Pasta e ceci

Avete mai pensato di fare la classicissima pasta e ceci utilizzando però i ceci neri? Il gusto ancora più marcato di questo legume antico e prezioso renderà il vostro piatto tradizionale ancora più buono. Provate a guardare tra le 10 ricette di pasta e ceci che vi proponiamo in questo articolo e sostituite i ceci comuni con questa varietà.

Ceci neri, cavatelli e gamberi

In alternativa, preparate i ceci neri con cavatelli e gamberi sfumati con vino bianco: un primo piatto goloso e decisamente saporito.

Con le patate in un contorno goloso

Un piatto unico? Provate con le patate al cumino, cavolo cappuccio e ceci neri.

Al ritorno della bella stagione via libera a preparazioni facili da digerire e insalate con vegetali di stagione. I ceci neri si prestano benissimo ad arricchire insalatone o insalate di pasta, per un pasto bilanciato e completo.

Cosa fare con la besciamella avanzata: 10 idee furbe

La Cucina Italiana

Avete gratinato le verdure e fatto chili di lasagne, ora sono finite le feste e… Cosa fare con la besciamella avanzata? Siamo sicuri che in questi giorni di festa sulle vostre tavole non sono mancate le sopracitate lasagne e nemmeno crespelle e cannelloni, primi piatti che scaldano pancia e cuore. Tutti accomunati da una grande quantità di deliziosa besciamella fatta in casa, che per timore che non basti di solito si fa in grandi quantità. Quando avanza, però, è un gran peccato buttarla. Cosa possiamo fare per non sprecarla?

Come conservare la besciamella

Una volta fatta raffreddare, la besciamella fatta in casa si conserva in frigorifero coperta con della pellicola trasparente o in un contenitore ermetico per due/tre giorni al massimo. Nel caso non la utilizziate in questo lasso di tempo, potete congelarla. Nel freezer, in appositi contenitori, la salsa si conserva per un paio di mesi: in questo modo si eviteranno sprechi e si avrà della besciamella pronta all’uso se dovesse capitare di non avere tempo di prepararla. Basterà lasciarla scongelare nel frigo o a temperatura ambiente prima di utilizzarla. E se dovesse perdere di consistenza, rimettetela sul fuoco e addensatela con un po’ di farina.

Cosa fare con la besciamella avanzata?

Come dicevamo, la besciamella avanzata e conservata in frigo correttamente si può utilizzare nel giro di qualche giorno per la preparazione di altre ricette. Potete fare una scorta di lasagne da congelare, potete preparare una pasta al forno oppure un timballo con una ricetta svuota frigo utilizzando gli altri avanzi. Un’altra idea sono le verdure gratinate o ripiene: dai finocchi ai broccoli, dai cardi all’indivia, la verdura di stagione è perfetta da fare al forno con la besciamella. Che ne dite poi dei soufflé? Le idee sono tante: scoprite qui sotto e in gallery tutte le nostre ricette per utilizzare gli avanzi di besciamella.

10 ricette con la besciamella avanzata

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