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Chi sono gli chef nominati “Cavaliere della Repubblica”?

Chi sono gli chef nominati "Cavaliere della Repubblica"?

La Nazionale italiana è stata ricevuta dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per grandi onorificenze. Domanda spontanea: ci sono Cavalieri della Repubblica tra gli chef?

Tempo di vittorie per l’Italia – tanto da essere riconosciuti dallo Stato ufficialmente. Venerdì 16 luglio, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito “motu proprio” onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana ai giocatori e allo staff della Nazionale in segno di riconoscimento dei valori sportivi e dello spirito nazionale che hanno animato la vittoria italiana al campionato europeo di calcio UEFA Euro 2020. Gli Azzurri hanno vinto gli Europei 2020 battendo l’Inghilterra allo stadio di Wembley la scorsa domenica, riportando in Italia la coppa che non vincevamo dal 1968. Un’occasione che ha regalato la ribalta internazionale al nostro Paese con grande soddisfazione e orgoglio. Andiamo nel dettaglio: il Capo dello Stato ha conferito  le alte onorificenze di Grande Ufficiale a Roberto Mancini (Ct della squadra), di Commendatore a Gabriele Oriali (Team Manager) e a Gianluca Vialli (Capo Delegazione). Alla squadra, invece, nomina di Ufficiale al capitano Giorgio Chiellini e di Cavaliere al merito della Repubblica a tutti i giocatori titolari e alle riserve. In questo clima di grande soddisfazione, ci siamo posti la stessa vostra domanda: chi sono gli chef nominati Cavaliere della Repubblica?

Gli chef nominati Cavaliere della Repubblica da Sergio Mattarella

Com’era già accaduto nel 1986 a Gualtiero Marchesi da Francesco Cossiga o nel 2013 a Niko Romito da Giorgio Napolitano, diversi sono gli chef che possono vantare la nomina di Cavaliere al merito della Repubblica – un’onorificenza riconosciuta  “per ricompensare benemerenze verso la nazione nel campo delle lettere, delle arti, dell’economia e nell’impegno di attività svolte a fini sociali, filantropici e umanitari”. Focalizziamo sull’operato dell’attuale Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e ve ne presentiamo ben 5:

Franco Pepe

Il famoso pizzaiolo è addirittura stato nominato due volte dal nostro il Presidente della Repubblica due volte: la prima volta nel 2019 per “benemerenze acquisite verso la Nazione nel campo della gastronomia, dove ha saputo risollevare, con il suo progetto Pepe in Grani, le sorti di un territorio”, la seconda nel 2020 per l’impegno svolto durante l’emergenza del Coronavirus. Congratulazioni bis!

Franco Pepe (ph Enza Martinisi)

Rosalia Lo Scalzo

Nel marzo 2020, è stata nominata la chef Rosalia Lo Scalzo, originaria di Bivona, da 15 anni operativa nelle ambasciate, prima in Brasile e poi in Germania.

Francesco Mazzei

Nel gennaio 2021, è stato premiato l’impegno dello chef calabrese Francesco Mazzei, che ha conquistato Londra a colpi di prodotti tipici italiani come la ‘nduja serviti nei suoi tre ristoranti (Sartoria a Savile Row, Fiume a Battersea e Radici a Islington).

Patrizia Guerzoni Barbieri 

A dicembre 2020, è stata la volta della famosa chef calabrese Patrizia Guerzoni Barbieri, nominata Cavaliere come “tassello preziosissimo dell’esperienza imprenditoriale e familiare della famiglia Barbieri”.

Accursio Capraro

E’ stato nominato Cavaliere pochi mesi fa lo chef siciliano Accursio Craparo, nel corso di una breve cerimonia presso il Palazzo del Governo di Ragusa.

Congratulazioni a tutti e… voi ne conoscete altri?

Sardegna: un mare (di cose) da scoprire

Sardegna: un mare (di cose) da scoprire

Un’aggregazione mai vista prima, realizzata grazie alla garanzia di un prezzo minimo per i cereali di alta qualità, che ha invogliato anche i giovani a seminare grano autoctono antico, farro, orzo, fave e piselli sui piccoli appezzamenti ricevuti in eredità. L’obiettivo è ridare visibilità all’eccellenza di pasta e pane realizzati con farine pregiate prodotte su terreni sani. Oggi riforniscono le pizzerie locali, come quella di Massimo Bosco a Tempio Pausania, e i ristoranti famosi dell’isola, come il Golden Gate di Gianfranco Pulina e quello di Luigi Pomata, ma ormai esportano, conquistando il mercato nazionale e internazionale, piano piano, con la qualità. Per fortuna, non sono gli unici.

A Ussaramanna, Pietro Lilliu cura le sue vigne seguendo i principi dell’agricoltura sinergica e dell’aridocoltura, cioè senza pesticidi, diserbanti né concimi chimici. Mentre i fratelli Lampis sono tra i pochi ad allevare le rare pecore nere di Arbus. Per assaggiare i loro formaggi bisogna arrivare all’azienda Funtanazza, a un passo dal mare, fra la spiaggia di Scivu e le dune giganti di Piscinas, dove nell’estate 2021 riaprirà uno storico hotel rinnovato come ecoresort (Le Dune). È una Sardegna da scoprire on the road, fino a Bosa e poi ad Alghero, su una delle strade più panoramiche d’Italia. Con le borse della spesa pronte a ogni sosta.

» Pasta ceci e nduja

Misya.info

Innanzitutto scolate bene i ceci dal liquido di cottura (o sciacquateli e scolateli da quello di conserva) e fateli insaporire in una casseruola con aglio, olio e nduja.
Quando la nduja sarà perfettamente sciolta, eliminate l’aglio, coprite con acqua abbondante e portate ad ebollizione.

Calate la pasta nella stessa casseruola e portatela a cottura come se fosse un risotto, mescolando spesso e aggiungendo altra acqua se necessario.

Nel frattempo, preparate la burrata tagliandola a fettine e, una volta cotta la pasta, aggiustate di sale e mantecatela con la burrata.

La pasta ceci e nduja è pronta: servitela subito.

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