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Ricette natalizie facili: le ricette di Natale per principianti

Ricette natalizie facili: le ricette di Natale per principianti
Patè ricetta classica
Storione in veste classica
Filetto di vitello in crosta di pane
Calamari ripieni con cotechino
Panettone gastronomico
Anolini in brodo
Arrosto di vitello al latte
Risotto alla raspadura
Raviolini di cappone in brodo alla cannella
Oca ripiena
Croccante di mandorle
Gallina farcita lessata
Spiedini di capitone arrosto
Cosce di cappone farcite con castagne
Involtini di verza
Lasagne al ragù di cappone e tartufo
Paté di quaglie in salsa di alloro
Cotechino in crosta con salsa di patate
Salvia ripiena fritta
Crocchette di baccalà mantecato
Ghirlanda di Natale
Teglia di zucca e formaggio
Astice gratinato con pane ai pistacchi e limone
Carpaccio di storione
Struffoli con sciroppo di acero e frutti rossi

Il Natale è anche voglia di fare qualcosa di diverso dal solito. Più bello, più grande, più generoso e luminoso. E il pranzo del 25 di dicembre è proprio il simbolo di questo sentimento che ci investe quando si tratta di condividere con chi amiamo una festa importante, che porta con sé simboli, tradizioni e attese. Ma in mezzo a tutti questi sentimenti positivi, trovano posto anche le paure. Riusciranno a venire tutti? Sarà una giornata piacevole? Avrò pensato ai doni giusti? E soprattutto: riuscirò a preparare il pranzo per tutti gli invitati?

Noi possiamo aiutarvi con l’ultimo quesito, per certi versi il più spinoso. Anche se siete cuochi inesperti, abbiamo a disposizione una bella raccolta di ricette natalizie facili che vi assicureranno un buon risultato e qualche trucco per non farvi ingannare dall’ansia.

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Programmiamo

Se non siamo cuochi esperti, non possiamo permetterci il lusso di improvvisare all’ultimo minuto per molte persone. Anzi. Giocare d’anticipo ci aiuterà a organizzarci al meglio, riservando agli ultimi momenti prima del pranzo il piacere di accogliere gli ospiti. Ben diverso dal panico di chi ha molte pentole sul fuoco.
Per questo stesso motivo, quando scegliete il menu, provate a scriverlo riportando i tempi di ogni pietanza e i relativi metodi di cottura. Le preparazioni al forno sono furbe perché ci permettono di giocare d’anticipo, mentre lavorare sui fuochi consente cotture più aggressive e veloci. Il menu perfetto, sarà un mix gestibile di queste differenti preparazioni.

Esercitiamoci

Abbiamo scelto il menu e ci sembra tutto ok. Ma è proprio qui che deve entrare in gioco la nostra capacità organizzativa. Cuciniamo ogni pietanza almeno due volte, distribuendole nei menu settimanali che precedono il 25 dicembre. Le ricette natalizie facili che abbiamo selezionato infatti potrebbero comunque nascondere qualche insidia che dobbiamo essere preparati ad affrontare. Il risultato di ogni ricetta, poi, è migliore se siamo allenati a prepararla.

Puntiamo sui dettagli

Le ricette più semplici possono trasformarsi in piatti di Natale con qualche piccola astuzia. Un risotto ai formaggi guadagnerà molti punti con qualche chicco di melagrana o una fetta di pera caramellata. Lo stesso vale per il classico arrosto che potrà indossare l’abito della festa se arricchito con creme a base di frutta secca o una gabbia realizzata con pasta sfoglia. Per quanto riguarda le verdure, invece, grandi classici della stagione come cavoli e broccoli si prestano a essere gratinati e sfornati in piatti semplici, ma di grande effetto.

Le nostre ricette natalizie facili

E ora è arrivato il momento più bello! Ovvero quello di scegliere, sperimentare e lasciarsi ispirare. Nella gallery qui sotto oltre 35 ricette dedicate ai cuochi principianti che desiderano stupire tutti a Natale.

Spiedini di frittelle con tomini
Carpaccio di storione
Crocchette di baccalà mantecato
Spaghetti alla chitarra, barbabietola e anguilla affumicata
Filetto di branzino e carciofi
Corona con marshmallow
Insalata di mango e aragosta
“Pizza” di zucca, mozzarella e funghi
Mini toast di salmone e scamorza
Farfalle, catalogna e radicchio
Guancia di vitello con polenta
Risotto bianco, zucca rosolata e caviale di trota
Carciofi alla Cavour
Zuppa al vino
Crostini di panettone con burro di avocado, salmone e tartufo
Crema e cotechino croccante
Insalata di seppie, finocchi e arance
Vellutata di cannellini e pasta
Tortino di carciofi e patate
Frittata di baccalà e cime di rapa
Croccante di mandorle
Frittelle di gamberetti
Tartufini al cioccolato bianco
Insalata di scampi, mela e avocado con vinaigrette al tartufo
Cuscus con calamari e broccoli
Aragosta, porcini e carciofi
Jule risengrod, il budino di Natale
Risotto alla raspadura
Girelle di sogliole e gamberi
Insalata di Natale
Parrozzo di Natale
Mini panettoni gastronomici
Vellutata di finocchio
Insalata russa classica
Insalata stella di Natale
Torta di pandoro con panna e lamponi

 

Dieci zuppe invernali

Dieci zuppe invernali

Con i cereali, con i tuberi, con le verdure: ogni ingrediente è perfetto per creare la zuppa ideale. Basta non avere fretta e godersi ogni attimo.

Ritrovarsi attorno a un tavolo con il piatto fumante di una zuppa è uno di quei momenti che ti rimette in pace con il mondo. E sappiamo tutti quanto ce ne sia bisogno! Il profumo che si diffonde in ogni stanza, quel senso di tepore che ti avvolge, il sapore ricco delle verdure e dei cereali..

Prepararle è come dare vita a un rito: i gesti, la scelta degli ingredienti, l’abbinamento dei sapori, tutto concorre a creare un’atmosfera intima e raccolta, per celebrare il piacere di ritrovarsi insieme.

Vegetable soup

Zuppa con sedano rapa

Preparate un soffritto con scalogno e porri, unite il sedano rapa tagliato a pezzetti e bagnate con del brodo caldo. Cuocete per 30 minuti e quando tutto sarà morbido, togliete un cucchiaio di zuppa e frullate il resto. A parte fate soffriggere uno spicchio di aglio, unite i funghi champignon, un bicchiere di vino e fate sfumare. Quando i funghi saranno pronti, aggiungeteli alla zuppa di sedano rapa, unite anche il cucchiaio che avevate tolto precedentemente e guarnite con foglioline di salvia passate nell’olio caldo. Completate con un filo di olio extravergine e servite.

Zuppa con erbette

Questa ricetta è facile e veloce da preparare. Per prima cosa fate soffriggere in una pentola con un filo di olio l’aglio, il peperoncino e le erbette. Quando saranno morbide, trasferitele in una teglia dove le alternerete a fogli di pane carasau. Spolveratele di pecorino grattugiato e irrorate con del brodo vegetale caldo. Passate tutto al grill per gratinare e servite. 

Zuppa di cipolle

Un piatto preso in prestito dalla tradizione francese che sorprende sempre: per prepararlo dovete affettare tante cipolle quante sono i commensali, metterle a bollire in una pentola con del sale e un chiodo di garofano. Intanto tagliate del formaggio Emmental a striscioline, affettate del pane integrale e alternate in ogni ciotola il pane fatto precedentemente tostare in forno, il formaggio e il brodo di cipolle. Finite con fettine di Fontina, mettete a gratinare dieci minuti e servite caldissime.

Zuppa con lenticchie

Per preparare questa zuppa procuratevi una pentola di coccio, il gusto sarà completamente diverso. Ammollate le lenticchie per 12 ore, poi scolatele e unitele a un soffritto di cipolla, aglio, sedano e carota. Dopo pochi minuti aggiungete qualche cucchiaio di passata di pomodori, del brodo e lasciate cuocere per circa un’ora. Quando le lenticchie saranno morbide e il brodo si sarà ristretto, spegnete, aggiungete un filo di olio extravergine, una spolverata di pepe nero, una grattugiata di zenzero e servite.

Zuppa di cavolo nero

Questo piatto è un must della cucina toscana e ne esistono tante versioni quanti sono i cuochi che la preparano. C’è la versione più asciutta, quella con più brodo, quella con i fagioli borlotti o i cannellini. Di certo è che è un piatto povero, che viene cucinato con il cavolo nero sino a che questa pianta non fiorisce, perché poi si dice che non sia più buono. Per prepararla lasciate in ammollo i cannellini per una notte e poi fate un soffritto con lo scalogno, l’aglio e aggiungete i fagioli. Unite a questi del brodo e fate cuocere sino a che non saranno teneri. Frullateli nella loro acqua con il frullatore ad immersione. In un’altra pentola fate soffriggere dell’aglio, aggiungete della passata di pomodoro, la crema di fagioli e le foglie di cavolo nero private della parte centrale. Lasciate cuocere sino a che il cavolo non sarà morbido, aggiungete del pane raffermo e lasciate sul fuoco sino a che il pane non si sarà ammollato. Spegnete, fate riposare e servite con un filo di olio extravergine di oliva e una spolverata di pepe nero.

Zuppa di zucca e funghi

Per questo piatto vi consiglio di usare la zucca mantovana, è più saporita di quella napoletana e rende meglio in cottura. Decorticatela, tagliatela a pezzetti e fatela soffriggere in pentola con olio extravergine di oliva, aglio e qualche ago di rosmarino. Aggiungete del brodo e lasciate cuocere sino a che la zucca non sarà morbida. A questo punto togliete l’aglio, frullate la zucca e unite i funghi tagliati a lamelle (i porcini danno più sapore, se non li trovate potete usare dei pioppini) e lasciate cuocere per 15 minuti. Spolverate con pepe nero e servite.

Zuppa alla valdostana

Una ricetta molto saporita, ideale da gustare dopo una giornata passata sulla neve. Fate bollire in acqua salata la verza. Intanto imburrate una teglia e disponete sul fondo delle fette di pane nero. Quando la verza sarà cotta, fatela rosolare in un filo di olio extravergine con qualche dadino di pancetta dolce. Stendetela sopra il pane nero, ricoprite con del brodo vegetale, aggiungete delle fette di fontina e mettete sotto al grill per una decina di minuti, sino a che il formaggio non sarà fuso. Servite la zuppa fumante.

Pappa al pomodoro

Questa zuppa fa parte della tradizione toscana, e, come per ogni piatto regionale, ne esistono diverse versioni. La nostra prevede che il pomodoro sia cotto insieme al pane toscano raffermo. Prima però dovrete preparare un soffritto di sedano, carota, cipolla e aglio. Aggiungete a questo punto i pomodori tagliati a pezzetti (se preferite potete usare dei pelati), fate insaporire e poi coprite con del brodo vegetale. Fate cuocere per dieci minuti e poi unite il pane a pezzetti. Quando si sarà ammollato per bene e la zuppa avrà raggiunto una giusta consistenza, spegnete, aggiustate di sale, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva, delle foglie di basilico, una spruzzata di pepe nero e un cucchiaio di stracciatella di bufala. Piacerà a tutti.

Zuppa di miglio e radicchio

Il miglio è un cereale antichissimo proveniente dall’Asia che viene utilizzato solo dopo essere stato decorticato. E’ ricco di ferro, magnesio, fosforo e silicio e non contiene glutine, quindi è indicato per i celiaci. Per preparare questa zuppa fate un soffritto di sedano, aglio, scalogno e porro. Aggiungete il radicchio tagliato a julienne, il brodo vegetale e fate cuocere per dieci minuti. Quando il radicchio sarà pronto frullatelo. Unite il miglio e continuate a cuocere per 15 minuti. Quando sarà cotto spegnete, aggiustate di sale e pepe e servite.

Zuppa di topinambur e patate

Il topinambur, detto anche carciofo di Gerusalemme ha un sapore molto particolare e delicato. In questa zuppa il sapore dolce della patata e del topinambur si uniscono al gusto più deciso di un pesto fatto con parmigiano e pecorino. Per prima cosa fate un soffritto con lo scalogno, aggiungete la patata e il topinambur tagliati a pezzetti. Unite del brodo vegetale e fate cuocere sino a che la consistenza non sarà omogenea. Frullate tutto, aggiustate di sale e servite la zuppa con un cucchiaio di pesto, preparato frullando basilico, pinoli, olio, parmigiano e pecorino.

Mercatini di Natale di Trento 2018, tutto quello che c’è da sapere

I Mercatini di Natale di Trento sono ufficialmente aperti, fino all’Epifania. Ecco cosa mangiare fra gli stand, in città, cosa vedere e come arrivare (schivando la ressa). La nostra guida di sopravvivenza ai mercatini di Natale di Trento, eccola qui!

Tra fiumi di vin brulè e piatti di polenta, sabato 24 novembre c’è stato il taglio del nastro dei Mercatini di Natale di Trento, che rimarranno aperti in piazza Fiera e piazza Cesare Battisti fino al 6 gennaio 2019. Tra le piccole casette in legno, 92 in tutto, è un continuo via vai di persone a caccia di brezel dolci o salati, vuoti o farciti; tortel di patate, canederli in brodo o conditi, panini e focacce, zelten o torte linzer. Queste sono solo alcune delle tante leccornìe che si possono gustare tra le bancarelle a cielo aperto. Per scaldarsi, tazze fumanti di vino o cioccolata calda. Due le novità di quest’anno: il mercatino dei prodotti agricoli gestito da Coldiretti in piazza Santa Maria Maggiore e la ruota panoramica inaugurata in piazza Dante.

Cosa si mangia ai Mercatini di Natale di Trento?

Per gli appassionati della cucina regionale, il fulcro delle bancarelle gastronomiche è piazza Fiera. Qui, nella fila più esterna ci sono le casette dedicate all’artigianato locale, mentre in quella centrale sono concentrati i ristoratori provenienti da diverse aree del Trentino. Ai Frati Embriaghi il piatto forte è la polenta, servita con porcini, cervo, salsiccia, formaggio o una combinazione di questi ingredienti. Alla Casetta della Raclette anche il tortel di patate è ottimo. La tipica frittella, da non confondere con il rösti altoatesino, si mangia servita con fontina e speck o altri salumi. Alla Baita dei Canederli ci sono vari tipi di questi grossi gnocchi a base di pane raffermo. Oltre ai più classici con lo speck, si trovano anche quelli alla rapa rossa o agli spinaci.

Chi vuole, può portarseli a casa nelle confezioni sottovuoto. Il miglior brezel è quello del Panificio Moderno, dove si possono trovare anche vari tipi di pane con le più svariate farine integrali. Per il dolce dirigersi verso l’Angolo dello strudel. Per finire in bellezza, specialmente in caso di temperature particolarmente rigide, si consiglia di bere un “parampampoli”, miscela segreta inventata dall’oste del Rifugio Crucolo della Val Campelle, dal sapore forte, a metà tra caffè, grappa, vino e zucchero caramellato.

Shopping natalizio, cosa comprare nelle casette in legno?

Oltre ad assaggiare si può ovviamente anche comprare. Per i formaggi c’è lo stand del consorzio Concast, che riunisce 17 caseifici che lavorano il latte di 700 allevatori trentini. Qui si trovano lo Spressa delle Giudicarie, il Nostrano di Trento, il Brenta di Pinzolo e il Fontal Trentino. La casetta dove acquistare lo speck non è difficile da individuare. L’insegna è quella della Fratelli Corrà, che ne propongono di vari tipi. Dal “taglio imperiale”, alla selezione “Verdés”, fino al “cuore”. Altre bancarelle interessanti sono Trentino Erbe, dove poter comprare tè, infusi e tisane, confezionati in vasetti di vetro per mantenere meglio gli aromi. Il Maso della Mela, dove acquistare il frutto disidratato in sacchetti, oltre al fresco e al trasformato (in questo caso in strudel). Ultima ma non ultima la casetta delle Grappe del Trentino Villa de Varda, distilleria artigianale, che produce anche delle barricate-riserve e custodisce l’antica ricetta dell’Amaro Trentino.

Non solo mercatini: cosa vedere a Trento

A Trento quella dei Mercatini di Natale è una tradizione che si rinnova da ormai 25 anni. L’atmosfera di festa che si respira tra le vie del centro storico è fatta di luci e profumi, con le montagne innevate a fare da cornice. Un motivo in più per fare tappa in una città già ricca di attrazioni, come il Museo di Scienze Naturali di Renzo Piano (Muse) o il Castello del Buon Consiglio. Per non parlare dei piatti e locali tipici della zona. A una trentina di chilometri poi c’è la Val di Non, famosa per le mele, le sidrerie e anche la “mortandela affumicata”, salume tipico che è anche Presidio Slow Food. Per chi fosse sprovvisto di macchina, o di tempo, a pochi metri da Piazza Fiera, nel scenografico palazzo Roccabruna ha sede l’enoteca provinciale del Trentino, dove si possono assaggiare tutte le varie specialità enologiche della zona, dalle bollicine Trentodoc al dolce Vino Santo.

Visitare Trento, consigli pratici

Trento non è una di quelle località dove ci si capita per caso. Ci si va per un motivo. Che siano i Mercatini di Natale o una vacanza sulla neve. Anche se arrivarci non è così difficile. La città non è molto grande, la si gira tutta facilmente a piedi per cui l’opzione treno è più che valida. Solo bisogna mettere in conto almeno un cambio. Il vantaggio è che una volta arrivati non si avranno problemi di parcheggio. Giornalmente sono disponibili collegamenti diretti con Monaco di Baviera, Bolzano, Verona, Venezia, Roma e Napoli. Dalla stazione centrale è possibile arrivare a piedi in centro storico in 5 minuti. Per chi ha in mente, invece, un tour nelle valli limitrofe, allora la macchina potrebbe essere indispensabile. In questo caso, i parcheggi non mancano, il più grande è quello del polo fieristico Trento Expo.

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