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Il salame di cioccolato… a forma di torta!

Il salame di cioccolato... a forma di torta!

La bontà del salame di cioccolato, ma presentato come una torta: cambia la forma, ma non la sostanza! Un’idea diversa per la merenda

Tutti conosciamo il salame di cioccolato, un dessert golosissimo perfetto anche per una merenda accompagnata da un tè caldo nei freddi pomeriggi invernali.
Prepararlo è davvero semplice e richiede poco tempo. Ma se vi dicessimo che è possibile proporlo anche sotto forma di torta? Sì, invece che nella canonica forma di salame, quindi cilindrico e allungato, servirlo a mo’ di torta classica. Una questione puramente estetica, che non va a intaccare la bontà degli ingredienti.

Qui sotto, vi forniamo ingredienti e procedimento per prepararlo in casa, mentre nella nostra gallery, tanti consigli per gustarlo al meglio e renderlo ancora più goloso.

Torta salame di cioccolato: la ricetta

Ingredienti

Per preparare la vostra torta salame di cioccolato, vi occorrono: 300 gr di biscotti secchi, 200 gr di cioccolato fondente, 100 gr di zucchero, 150 gr di burro o margarina e 30 gr di cacao amaro in polvere.

Procedimento

La preparazione richiede circa 20 minuti. Per prima cosa, mettete a sciogliere il burro in un pentolino a fuoco dolce, e il cioccolato in un altro. Nel mentre, sbriciolate i biscotti, quindi poneteli in una ciotola con lo zucchero e aggiungete il burro e il cioccolato fusi. Impastate con le mani. Alla fine, aggiungete il cacao amaro al composto. Foderate una tortiera con della pellicola trasparente, versate il composto e livellatelo con l’aiuto del dorso di un cucchiaio. Ponete la tortiera in frigo per un paio d’ore, al fine di far compattare l’impasto. Prima di servire, spolverizzate con dell’altro cacao amaro.

Il Giappone riscopre l’antica ricetta della bevanda al riso fermentato

Il Giappone riscopre l’antica ricetta della bevanda al riso fermentato

Non solo sake: in Giappone viene riscoperta e commercializzata l’amazake, un’antica bevanda fermentata e “superdrink” a base di riso fermentato

Il Giappone in questi ultimi anni ha riscoperto l’antica ricetta di una bevanda fermentata chiamata amazake, una sorta di porridge di riso dalle straordinarie proprietà nutritive. La sua recente commercializzazione e il suo relativo successo nascono dal crescente desiderio del Sol Levante di mantenere in vita e valorizzare le antiche tradizioni e allo stesso tempo racchiude alcuni dei food trend più in voga in questo momento nel paese, ovvero i superfood, i cibi fermentati e le bevande energetiche naturali.

Amazake, l’antico porridge giapponese

Sebbene questa bevanda sia analcolica il nome significa letteralmente “alcolico dolce”, poiché il processo con cui viene realizzata è molto simile a quella del sake.
L’amazake si ottiene grazie alla fermentazione di una miscela costituita da acqua, riso al vapore e infine il koji, un fungo filamentoso che in Asia viene usato da millenni per fermentare sia bevande che cibi, quali appunto il sake o il miso. Questa sorta di sake dolce e analcolico ha un colore bianco latte e una consistenza, simile a quella del porridge, remosa e più o meno densa a seconda del processo di fermentazione. L’amazake è però anche noto per essere un superdrink, nutriente, salutare ed energetico, e non a caso è anche noto con il nome di “IV potabile” (flebo); in particolare in Giappone si ritiene che allevi la fatica, aiuti a digerire, aumenti la concentrazione, aiuti a perdere peso e sembra che abbia anche effetti positivi su pelle e capelli, oltre a essere un rimedio naturale per i postumi di una sbornia.

Il superdrink adatto a tutte le stagioni

Sebbene la recente riscoperta e commercializzazione, l’amazake ha origine antiche. Secondo fonti storiche questa bevanda era diffusa presso la corte imperiale giapponese durante il periodo Heian (VIII e il XII secolo), ma secondo alcuni le sue origini risalgono addirittura al periodo Kofun (300-538 d.C.). Sebbene questa ricetta sia stata dimenticata per un lungo periodo, negli ultimi anni sta rivivendo un clamoroso revival. Attualmente di questo drink di riso fermentato esistono in commercio oltre 400 tipi e le vendite stanno toccando dei picchi altissimi dal 2016 in poi. Se prima era possibile trovarlo soprattutto in negozi specializzati e durante feste e cerimonie particolari, ora è disponibile presso supermercati, alimentari, negozi di liquori e negozi che vendono prodotti fermentati. L’amazake può essere acquistato o preparato in casa, ed essere bevuto sia freddo in estate che caldo in inverno, con una spolverata di cannella. I giapponesi amano anche utilizzarlo come dolcificante naturale al posto dello zucchero, per ricette quali budini, pancake e smoothie, o anche come aggiunta a piatti salati.

Foto: bevanda di riso fermentata giapponese amazake.jpg
Foto: amazake_bevanda di riso fermentata giapponese_kinpou shuzou flickr.jpg
Foto: amazake caldo bevanda giapponese fermentata_Bikkuri06 Flickr.jpg

Natale: facciamo il finto croccante

Natale: facciamo il finto croccante

Fondente con riso soffiato e frutti tropicali

Scaldate a bagnomaria 1 kg di cioccolato fondente spezzettato fino a 45 °C (non dovrà sciogliersi del tutto), quindi toglietelo dal fuoco, aggiungetene un pezzo intero da 50 g e mescolate finché la temperatura non si sarà abbassata a 32 °C; distribuite il cioccolato completamente fuso su una teglia rivestita con carta da forno formando una lastra compatta spessa circa 5 mm. Lasciatela solidificare e, prima che sia del tutto indurita, guarnite con pistacchi, polvere di pistacchi, pezzetti di papaia, cocco e ananas essiccati, riso soffiato e petali di fiordaliso (dosi per 12-14 persone).

Frolla al gianduia, nocciole caramellate


e frutta fresca Impastate 500 g di farina 00 con 40 g di farina di mandorle, 160 g di zucchero, una presa di sale e 280 g di burro, finché non otterrete un composto granuloso. Amalgamatevi 2 uova. Coprite la frolla e lasciatela riposare in frigo per 2 ore. Stendetela su una teglia ricoperta di carta da forno leggermente infarinata, ottenendo una sfoglia spessa circa 3 mm; bucherellatela con i rebbi di una forchetta e infornatela a 180 °C per 20 minuti circa. Preparate uno sciroppo sciogliendo sul fuoco 50 g di zucchero in 50 g di acqua. Sbollentate la scorza di ½ pompelmo rosa, lavata e tagliata a pezzetti; cambiate l’acqua e ripetete l’operazione una seconda volta. Cuocete quindi le scorzette nello sciroppo per un paio di minuti, spegnete la fiamma e lasciatele in infusione. Fondete a bagnomaria 400 g di cioccolato gianduia a pezzi e distribuitelo sulla frolla. Guarnite con lamelle di mandorla, nocciole e mandorle caramellate spezzettate, alchechengi, fettine di mela e le scorzette di pompelmo (dosi per 8-10 persone).

Cioccolato marmorizzato con lamponi e petali

Scaldate a bagnomaria 350 g di cioccolato bianco spezzettato fino a 45 °C (non dovrà sciogliersi del tutto), quindi toglietelo dal fuoco, aggiungetene un pezzo intero da 50 g e mescolate finché la temperatura non si sarà abbassata a 28 °C. Fondete a parte 50 g di cioccolato rosa. Distribuite il cioccolato bianco completamente fuso su una teglia rivestita con carta da forno formando una lastra compatta spessa circa 2 mm; irrorate con il cioccolato rosa, stendendolo con l’aiuto di una paletta. Lasciate solidificare e, prima che la superficie si sia indurita, guarnite
con lamponi essiccati, petali essiccati di roselline e altri fiori a piacere (dosi per 6-8 persone).

Cialda al grana con mostarda e canditi

Mescolate 100 g di Grana Padano Dop con 40 g di farina di mais, 25 g di semi di canapa e 10 g di sesamo nero. Distribuite il composto su una teglia rivestita con carta da forno, formando una lastra compatta spessa 3-4 mm. Infornatela a 200 °C per 8-10 minuti. Sfornate e guarnite con pezzetti di mostarda di ciliegie, scorzette di arancia e cedro candite e foglioline di menta. Servitela per chiudere il pasto o con l’aperitivo (dosi per 4 persone).

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