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Melanzane a funghetto: dalla Campania un contorno da leccarsi i baffi

Melanzane a funghetto: dalla Campania un contorno da leccarsi i baffi

Il profumo di melanzane, pomodori e basilico si sprigiona in tutta la casa: ecco come preparare le melanzane a funghetto, un contorno ma anche un sugo per la pasta

Sentite già profumo di Sud? Avete ragione! Le melanzane a funghetto o, per meglio dire, le mulignane a fungitiello, sono un contorno semplicissimo da preparare, ma davvero goloso: che unisce due ortaggi, melanzane e pomodori, insaporiti secondo la tradizione. Cosa volere di più in estate? Le melanzane a funghetto, tipiche della Campania, si cucinano in fretta e sono deliziose anche per accompagnare un tagliere di formaggi e salumi, o semplicemente con del pane casereccio scaldato. Come prepararle? Voi tenete pronta la forchetta, noi vi diciamo il resto.

La ricetta delle melanzane a funghetto

Ingredienti

Per preparare le melanzane a funghetto vi serviranno: 800 g di melanzane, 400 g di pomodorini, 1 spicchio d’aglio, olio extravergine d’oliva, sale, basilico a piacere.

Procedimento

Lavate le melanzane, eliminate la testa e tagliatele a dadini. Se avete tempo lasciatele su un canovaccio per un’oretta, salandole un po’, così che rilascino parte della loro acqua e friggano meglio.

In una casseruola scaldate abbondante olio extravergine d’oliva, fate imbiondire uno spicchio d’aglio e mettetelo poi da parte. Friggete le melanzane e scolatele poi con una schiumarola, mettendole su un foglio di carta assorbente per eliminare l’olio in eccesso.

Mondate i pomodorini e tagliateli a metà. Metteteli a cuocere nella stessa padella delle melanzane (eliminando eventuale olio se vi sembra in eccesso; non dovranno friggere, ma stufare per trasformarsi in un sughetto).

Regolate di sale e aggiungete le foglie di basilico. Quando i pomodorini si saranno ammorbiditi aggiungete le melanzane e mescolate con cura.

Sfogliate il tutorial per scoprire altri consigli su questo contorno

Coronavirus, vietato vendere la pastiera in Campania

Coronavirus, vietato vendere la pastiera in Campania

Scafati è stato il primo comune a proibirne la commercializzazione da parte dei panifici e dei negozi di generi alimentari. È successo anche per le zeppole

Quest’anno la pastiera toccherà imparare a farla in casa: a Scafati, in provincia di Salerno, così come in altri Comuni campani che hanno seguito il suo esempio, è stata vietata la vendita del dolce simbolo della Pasqua e della tradizione partenopea. Le pasticcerie (così come i ristoranti, i bar, i pub e le gelaterie) sono chiuse per l’emergenza coronavirus? E allora il sindaco Cristoforo Salvati ha deciso che «panifici, salumerie e i negozi di generi alimentari» (rimasti aperti perché vendono merce di prima necessità) non faranno loro concorrenza: non potranno commercializzare «prodotti di pasticceria fresca».

«Il provvedimento si è reso necessario alla luce di numerose richieste pervenute alla mia attenzione circa la possibilità di vendita da parte dei panifici di dolci con crema ed altri prodotti di pasticceria», ha spiegato il primo cittadino nella sua ordinanza, «considerando che, con l’approssimarsi delle festività della Santa Pasqua, è tradizione consumare particolari tipi di dolci come zeppole e pastiere di grano». I panifici, le salumerie e i negozi di generi alimentari sono autorizzati a produrre solo pane, grissini, pane biscottato, taralli: tutti i prodotti, insomma, considerati di prima necessità. E i trasgressori potranno essere puniti con una sanzione fino a 500 euro.

La Campania, rispetto al resto dell’Italia, ha una diversa posizione, più rigida, riguardo alle consegne a domicilio: secondo Vincenzo De Luca, presidente della Regione, possono essere «strumenti di diffusione del contagio».

Gli altri cibi vietati

Il divieto aveva già colpito le famose zeppole di San Giuseppe, che vengono preparate per la festa del papà e che sono state dichiarate «non di prima necessità» in diversi comuni campani: quattro pasticcieri di Marano di Napoli sono stati denunciati dai carabinieri, che hanno scoperto il laboratorio di pasticceria aperto e una rete di vendita a domicilio.

D’altra parte, a Roma la stretta riguarda la pizza: i fornai non dovrebbero commercializzare quella farcita, ma solo la semplice pizza rossa (con pomodoro e olio) e quella bianca (condita con olio e rosmarino), almeno in base alla circolare inviata agli agenti della Polizia Locale di Roma Capitale. Non si tratterebbe di una vera e propria imposizione, ma di un “consiglio” per evitare assembramenti: secondo l’ufficio di Studi Normativi, infatti, un certo tipo di pizza, quella con la mozzarella, la verdura, i formaggi, il prosciutto, le patate, ad esempio, potrebbe invogliare le persone a consumare all’interno del locale e a creare pericolosi assembramenti.

Ricetta Pignato maritato della Campania

Ricetta Pignato maritato della Campania
  • 1 Kg 1 gallina
  • 1 Kg broccoli
  • 800 g muscolo di manzo
  • 600 g salsiccia napoletana
  • 500 g scarola
  • 500 g verza
  • 500 g friarielli
  • 400 g coste
  • 400 g tarassaco
  • 300 g borragine
  • 3 pz gambi di sedano
  • 2 pz carote
  • 1 pz cipolla
  • prezzemolo
  • timo
  • alloro
  • chiodi di garofano
  • pane casareccio
  • sale
  • pepe in grani

Per la ricetta del pignato maritato della Campania, versate 5 litri di acqua in una casseruola molto capiente e cuocetevi per 2 ore e 30 minuti la gallina divisa a metà, il muscolo di manzo tagliato in grossi pezzi, il sedano, le carote e la cipolla, intera con la buccia, insaporendo con 2 gambi di prezzemolo, 3 rametti di timo, 3 foglie di alloro, 1 chiodo di garofano, 10 grani di pepe e un pizzico di sale. Alla fine aggiungete la salsiccia napoletana e proseguite la cottura per altri 30 minuti. Fate raffreddare il brodo per 1 notte, sgrassatelo e filtratelo, tenendo da parte la carne. Disossate la gallina, eliminate la pelle e sfilacciate la carne. Tagliate a piccoli pezzi la polpa di manzo, eliminando grasso, nervi e tessuto connettivo. Eliminate il budello della salsiccia e tagliatela a rondelle. Mondate la scarola, le coste, il tarassaco, la borragine, la verza e i friarielli; dividete i broccoli in cimette. Portate a bollore il brodo filtrato e lessatevi le verdure per 10 minuti; unite le carni e cuocete per altri 5 minuti. Tostate in una padella qualche fettina di pane. Distribuite la minestra nei piatti e servitela con il pane tostato, condendo a piacere con formaggio grattugiato.

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