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Cioccolato: arriva il talent show per maître chocolatier

Cioccolato: arriva il talent show per maître chocolatier

Il 20 novembre debutta il talent show Maître Chocolatier – Talenti in sfida, il primo nel suo (goloso) genere. In attesa di vederlo, godetevi i consigli dell’esperto

Amanti del cioccolato sintonizzatevi: è il vostro momento. Dal 20 novembre, per 5 settimane, ogni sabato alle 19.15 su TV8, il canale in chiaro di Sky arriva Maître Chocolatier – Talenti in sfida.

Si tratta del primo talent show italiano per aspiranti maîtres mhocolatiers e vedrà dieci professionisti, massimi esperti nell’arte del cioccolato, gareggiare per entrare nella squadra dei maîtres mhocolatiers di Lindt Italia: 10 i concorrenti, 5 le puntate per 1 solo vincitore.

Una giuria di eccezione

Il programma sarà condotto dallo chef stellato e giudice di MasterChef Italia Giorgio Locatelli, che seguirà gli aspiranti maestri del cioccolato passo dopo passo, coinvolgendo gli spettatori anche nelle loro storie. Accanto a Locatelli il maître chocolatier Lindt Nico Tomaselli, la pasticciera Melissa Forti e un ospite d’eccezione a sorpresa in ogni puntata, proveniente dal mondo dello spettacolo.

La sfida

Ecco come funziona il format: si terranno due sfide in ogni puntata, due occasioni per mostrare il proprio talento ai giudici e far sognare gli spettatori a casa, mostrando le mille sfaccettature e sfumature del cioccolato, svelando i segreti di una materia prima e di un’arte così nobili come la lavorazione del cioccolato.

La prima prova, o Creation test, servirà per mostrare la propria sensibilità artistica e la capacità di concretizzare la propria ispirazione. La seconda, l’Expertise test, invece, servirà per dimostrare di avere le capacità tecniche per riprodurre il tratto essenziale e caratteristico dei prodotti più iconici di Lindt, come Lindor od Orsetto, ricreandolo fedele all’originale o presentando una personale declinazione.

In ciascuna puntata verrà eliminato un concorrente, e tra ricette e golosità sempre più sofisticate si capirà chi entrerà a far parte della squadra dei Maîtres Chocolatiers di Lindt Italia e indosserà l’iconico cappello da chef.

Maître Chocolatier - Talenti in sfida.

5 cose da sapere (assolutamente) sul cioccolato

Vi è venuta un’irresistibile voglia di cioccolato? Ecco 5 cose da sapere sul cioccolato di Nico Tomaselli, utili per degustarlo e conservarlo al meglio.

Per conservare  il cioccolato in maniera corretta consiglio di tenerlo in una dispensa a una temperatura corretta (tra i 19 e i 21  gradi °C), lontano da fonti di calore e da cattivi odori. 

30 minuti prima dell’assaggio è meglio non bere caffè e non mangiare cibi piccanti, perché ne alterano il sapore.

Il cioccolato si degusta con tutti e 5 i sensi: l’olfatto, la vista, il tatto e l’udito sono importanti quanto il gusto.

Per assaporare al meglio il cioccolato bisogna lasciarlo sciogliere in bocca per alcuni secondi.

Quando gustiamo il cioccolato con liquori o altre bevande, come per esempio il tè, si consiglia di provare abbinamenti inaspettati, perché il bello del “cibo degli dei” è scoprire nuove esperienze di gusto. 

Passato di verdure: come renderlo più sfizioso?

Passato di verdure: come renderlo più sfizioso?

Il passato di verdure può essere un vero comfort food se imparate a renderlo speciale. Seguite i nostri consigli!

Il passato di verdure può sembrare un piatto un po’ triste, ma forse non sapete che potete renderlo speciale con l’aggiunta di qualche ingrediente in più.

Come fare un buon passato di verdure

Partiamo dalle basi: scegliete la verdura più buona e bella, e soprattutto di stagione.
Lavatela, pulitela, tagliatela a pezzi, tutti più o meno uguali per una cottura uniforme, e cuocetela in acqua bollente con sale e aromi vari per circa 40 minuti.
Alla fine frullate tutto con un mixer fino ad ottenere una consistenza più o meno cremosa, in base ai vostri gusti.

Ecco 5 modi per rendere un semplicismo passato di verdura un piatto davvero speciale:

Passato di verdure con il soffritto

Se alla base di un semplice passato di verdure mettete un soffritto di olio, sedano, carote e cipolle, le cose cambiano e non poco!
Il soffritto, infatti, rende tutto più ricco e saporito.
Aggiungete al soffritto in cottura le verdure lavate e tagliate che volete utilizzare per il passato.
Rosolatele per un paio di minuti e poi diluite tutto con l’acqua.
Nel soffritto, se vi piacciono, potete aggiungere delle spezie come curry o pepe, per dare un spinta in più al piatto.
Cotte nell’olio caldo sprigionano ancora più profumi.

Passato di verdure con il pesto e la pasta

Se avete un passato di verdura avanzato e vi annoia il pensiero di mangiarlo ancora una volta, rendetelo diverso con un po’ di pesto di basilico. Ne basta un cucchiaino in ogni porzione per dare più gusto al vostro piatto.
Per trasformarlo in un primo completo, inoltre, diluite il passato con del brodo, portate a bollore e cuocete all’interno una pastina da minestra, oppure del riso.

Passato di verdure con la pancetta

Se volete aggiungere una parte proteica, oltre che croccante e gustosa, al passato di verdure, potete farlo con dei cubetti di pancetta semplicemente rosolati in padella senza aggiungere olio.
Potete anche utilizzare delle listarelle di pancetta se preferite una consistenza diversa e una maggiore croccantezza.

Passato di verdure con latte di cocco e spezie

Fidatevi, il latte di cocco è davvero un ingrediente che aggiunto alle zuppe fa la differenza!
Stiamo parlando del latte di cocco in lattina, quello denso e cremoso e non dolce, che trovate nei supermercati nella sezione etnica.
La bevanda al latte di cocco da bere come alternativa al latte vaccino, invece, non va bene.
Aggiungete un cucchiaio di latte di cocco cremoso e un pizzico di curry al passato e sorprendetevi di tanta bontà.

Passato di verdure con i crostini

Ovviamente questa è la soluzione più scontata, ma vogliamo darvi comunque un suggerimento per preparare dei crostini croccanti perfetti da aggiungere al passato di verdure.
Non comprate quelli confezionati, fateli perché sono facili e veloci.
Tagliate il pane, meglio se raffermo, a cubetti e poi rosolatelo in padella o in forno con olio extravergine di oliva, origano secco, sale e pepe.
Potete anche aggiungere un po’ di parmigiano grattugiato che renderà i crostini più dorati e gustosi.

Scoprite tutte le idee per rendere il passato di verdure più saporito e sfizioso!

Jerome Ianmark Calayag è il S.Pellegrino Young Chef 2021

Jerome Ianmark Calayag è il S.Pellegrino Young Chef 2021

Incoronato da S.Pellegrino e S.Pellegrino Young Chef Academy durante la Gran Finale di Milano. Per il suo piatto, le abilità tecniche ma soprattutto per la visione e la capacità di cambiare le cose

L’attesa è finita: il ragazzo che ha vinto la Gran Finale della competizione internazionale S.Pellegrino Young Chef Academy 2021, è lo svedese Jerome Ianmark Calayag, finalista per regionale per Regno Unito e Nord Europa. In gara ha portato un piatto elegantissimo, Semplici Verdure, che valorizza vegetali spesso lasciati in secondo piano come rape e porri. Saliti sul podio anche due italianiAlessandro Bergamo sous chef di Cracco a Milano e Andrea Ravasio, italiano trapiantato in Spagna.


Fra gli applausi della platea riunita a Milano, ha vinto il trofeo 2021 della S.Pellegrino Young Chef Academy, dopo essere stato giudicato da una prestigiosa giuria di chef composta da Enrico Bartolini, Manu Buffara, Andreas Caminada, Mauro Colagreco, Gavin Kaysen, Clare Smyth. Prima ancora aveva passato le selezioni regionali, vinto nella propria categoria e infine aveva lavorato al suo piatto insieme al proprio mentore. Poi finalmente, il 29 ottobre ha cucinato per la giuria, che ha assaggiato il suo piatto e lo hanno scelto in base ad abilità tecnica, creatività e convinzione personale, certo, ma anche al potenziale di creare un cambiamento positivo nella società attraverso il cibo. Il miglior giovane chef del 2021 non è quindi solo un ragazzo “che cucina bene” e che ha talento per diventare qualcuno, ma una persona a cui viene data grazie a questo premio l’opportunità di calcare palchi e girare il mondo e di essere così portatore di un messaggio, una visione globale di cucina e in generale di pensiero per il futuro che vorremmo. Oggi l’impatto della gastronomia si fa sentire ben oltre la cucina e la bontà di una ricetta non è più. Chi è all’avanguardia non lo è più solo nelle tecniche più avveniristiche, nella ricerca degli ingredienti migliori o nella ricerca del gusto più delizioso, ma vuole aprire la strada a un cambiamento sociale tangibile. S.Pellegrino Young Chef Academy e il premio assegnato oggi è proprio questo, un megafono importante per il settore della ristorazione ma non solo e una piattaforma educativa per attrarre, connettere e coltivare talenti.

Livello alto e grande personalità, fra i giovanissimi

“Il livello è stato davvero alto, ci sono stati dei bei piatti, delle belle creazioni ma soprattutto dei bei concetti” spiegava poco prima della proclamazione, il partecipante per l’Italia e per tutta la regione del Sud-Est Europa, Alessandro Bergamo di Milano. Soddisfatto per la riuscita del suo piatto in cucina, “sono contento del lavoro fatto in cucina: è uscito il piatto che volevo fare uscire. Il piatto c’era, il gusto c’era, , la presentazione c’era, la temperatura c’era. In cucina eravamo organizzati, puliti, belli”. Soddisfatto anche del lavoro fatto in cucina con la chef mentore Antonia Klugman. “Si vedono ragazzi affiatati, uniti, tutti gentili, educati, tutti con personalità e idee. È bello vedere che abbiamo tutti in mente la propria strada e non è facile esserlo quando sei così giovane”. Fra i partecipanti soprattutto ci sono molti ragazzi di brigata, sous chef e solo qualche chef che già dirige una cucina, segno che la propria filosofia di cucina la si costruisce oramai sin dall’inizio, fin dai primi passi della propria carriera e che quindi sia fondamentale indirizzarla in una direzione etica sin dal principio. Il messaggio è parte del piatto e del prodotto finito. Anche nel piatto di Alessandro, Meglio un uovo oggi o una gallina domani?. “A base di pollo, mais e patate. Con l’idea che prodotti semplici e accessibili a tutti si possa fare alta cucina. E portare un messaggio di inclusività anche in questo. Parte della proclamazione, anche il premio Fine Dining Lovers Food for Thinking Award, dedicato infatti specificamente proprio al significato del piatto e all’idea alla base della creazione culinaria – a vincere Andrea Ravasio, italiano che da anni lavora in Spagna ed è sous chef di Zumaque a Puerto de La Cruz, Tenerife.

Se non ora quando?

Attraverso l’Accademia, l’obiettivo è identificare, connettere e nutrire la prossima generazione di chef, indipendentemente da dove provengano, il loro genere o la loro etnia. Il concorso S.Pellegrino Young Chef, giunto oggi alla conclusione per quest’anno, è quindi solo l’inizio, perché la selezione dei giovani chef più talentuosi al mondo è solo un passo di un cammino che vuole facilitare lo scambio di conoscenze ed esperienze professionali e umane, fare rete, diffondere valori come inclusività e sostenibilità. Perché il potere della gastronomia esiste e insieme si può davvero cambiare il mondo, un piatto alla volta.

 

 

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