Tag: pizza

Pizza con fiori di zucca

Pizza con fiori di zucca

Innanzitutto preparate l’impasto per la pizza: sciogliete il lievito e lo zucchero nell’acqua, versatelo al centro della farina (in una ciotola) e lavorate fino a incorporarla, quindi incorporate sale e olio e lavorate fino a far incordare l’impasto.

Coprite la ciotola con pellicola per alimenti e lasciate lievitare per almeno 6-8 ore o fino al raddoppio.

Riprendete il panetto, sgonfiatelo e dividetelo a metà, quindi lasciate riposare in frigo per 8-12 ore, in un contenitore chiuso da pellicola.
Riprendete nuovamente i panetti e stendeteli con le mani, cercando di partire dal centro e allargandovi man mano verso il bordo, lasciandolo il bordo gonfio, in modo che si crei un bel cornicione.

Lavate e mondate i fiori, eliminando pistilli e steli.
Tagliate la mozzarella a tocchetti.

Disponete le basi su una teglia e aggiungete il condimento: mozzarella, fiori, alici, poco sale e olio.
Cuocete per 10-15 minuti in forno ventilato preriscaldato a 250°C.

La pizza con fiori di zucca è pronta, non vi resta che gustarvela.

La pizza al burro esiste, e la fanno a Caserta

La Cucina Italiana

«Con il burro fanno il panettone, i biscotti, i croissant e tante altre lavorazioni. Perché non provare a fare anche la pizza al burro?». L’idea è venuta a Ciccio Vitiello, giovane artigiano casertano, già “Migliore Giovane Pizzaiolo d’Italia e del Mondo” secondo 50 Top Pizza. Eresia? I suoi clienti dicono di no.
In realtà non il burro, ma lo strutto, è uno degli ingredienti che nella pizza si è sempre messo. Così si faceva prima ancora dell’avvento del pomodoro e quando il grasso di maiale era più diffuso dell’olio di oliva. Ancora oggi si mette in molti impasti di rosticceria e nelle pizze alla scarola. Ma il burro no: essendo un ingrediente più diffuso nel nord dell’Italia e meno nelle regioni che sono patria della pizza, resta effettivamente qualcosa di eretico. Lo strutto (un cucchiaio, nulla di più) si aggiunge nell’impasto della pizza per darle croccantezza e fragranza, il burro invece la rende più morbida e scioglievole, dal sapore delicato e dolce. Qualcosa di innovativo.

Quale burro: centrifuga

L’aggiunta del burro, e quindi di un grasso, ha la sua importanza nel risultato sull’impasto, ma anche il sapore ne viene arricchito. Non un burro qualunque, però: in Italia buona parte del burro che si trova sugli scaffali del supermercato è “burro di affioramento” ossia un sottoprodotto della produzione del formaggio. Il burro così ottenuto è più bianco e meno saporito (ma ben più economico) del “burro di centrifuga”, fatto invece a partire dalla panna e che conserva tutti i sapori e gli aromi del latte, oltre che la materia grassa. Il burro francese tanto decantato dai pasticcieri non è altro che burro di centrifuga fatto a partire da latte di buona qualità, ma fatto Oltralpe.

Burro di centrifuga italiano

«Già mettevo il burro come topping prima di conoscere Brazzale, quando mi hanno presentato il loro burro ho capito che potevo fare di più e metterlo nell’impasto per creare qualcosa di innovativo, come ho sempre fatto». È così che il pizzaiolo gourmet Ciccio Vitiello racconta la nascita della pizza superiore al burro presentata in esclusiva al Cibus di Parma di quest’anno. In Italia Fratelli Brazzale produce infatti il Burro Superiore, ottenuto da panna di centrifuga, la zangolatura avviene entro le 24 ore dalla mungitura per conservare tutti gli aromi del latte. È totalmente naturale e ricco di vitamine (A, D, E) e acido linoleico, oltre ad avere un’alta spalmabilità, rendendolo ingrediente perfetto per gli impasti.

30% di burro, risultato scioglievole

«Nell’impasto adopero il 30% di burro, utilizzando quello al finocchietto, all’erba cipollina o al sale affumicato. Ho scelto questi burri aromatizzati per dare una spinta in più all’impasto e legarlo ancora meglio con l’abbinamento che si mette sopra la pizza», racconta Ciccio. L’impasto viene fatto con la tecnica della biga, riposa 18 ore prima di aggiungere il burro aromatizzato. Viene quindi lavorato fino a ottenere un una massa compatta che riposa due ore prima dello staglio (la porzionatura in panetti). Viene quindi lasciato riposare altre due ore, steso e infornato prima in forno a vapore e poi in forno statico. Al momento del servizio viene fatto un ultimo passaggio in forno statico su pietra refrattaria e poi la pizza viene finalmente sfornata e guarnita. «Il risultato è una scioglievolezza unica, fonde letteralmente in bocca quando si mangia. A caldo, poi, ci aggiungiamo un altra nocciolina di burro».

La pizza al burro di Ciccio Vitiello 

Pizza al tegamino – Ricetta di Misya

Pizza al tegamino - Ricetta di Misya

Preparate l’impasto: mescolate farina e lievito in una ciotola, incorporate prima l’acqua e infine anche sale e olio.

Impastate per almeno 0 minuti, quindi coprite la ciotola con pellicola trasparente e fate lievitare per almeno 2 ore o fino al raddoppio.

Riprendete l’impasto, sgonfiatelo con le mani e dividetelo a metà, coprite ognuna delle 2 ciotole con pellicola per alimenti e lasciate lievitare nuovamente, per 1 ora o fino al raddoppio.

Riprendete le ciotole, mettete ogni panetto in uno stampo leggermente unto e stendete con le dita cercando di partire dal centro e portando l’aria verso i bordi, in modo da creare un bel cornicione (o crosta).
Coprite con la stessa pellicola di prima e lasciate lievitare per altri 30 minuti circa.

Condite le pizze a piacere: io ho fatto una marinara e una margherita, insaporendo prima la passata con sale e olio, distribuendola sulle 2 pizzette e aggiungendo su una aglio e origano (sull’altra ho aggiunto la mozzarella verso fine cottura).
Cuocete per circa 15 minuti con il forno statico preriscaldato alla massima temperatura (nel mio caso 250°C): quando la pizza sarà quasi fatta, aggiungete la mozzarella a pezzetti sulla pizza senza aglio.

La pizza al tegamino è pronta, aggiungete basilico fresco e servite.

Proudly powered by WordPress